Data: 20/07/2018
Regione e provincia: Friuli Venezia Giulia / Udine
Località di partenza: Rutte Piccolo
Località di arrivo: Rutte Piccolo
Tempo di percorrenza: circa 5.30 - 6 ore
Chilometri: circa 12,5
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: P/E/A
Segnaletica: Cai 518
Dislivello in salita: 900m
Dislivello in discesa:900 m
Quota minima : circa 800 Rutte piccolo.
Quota massima : 1676 Sella di Alpel.
Accesso stradale: Da Tarvisio si imbocca la strada per Cave del Predil fino alla deviazione per Rutte Piccolo. Si prosegue fino a trovare un trivio (sx per Rutte, dx per Ortigara) e li sulla sinistra si parcheggia (ampio spazio)
Descrizione
Dall'altro lato della strada c'è il cartello Cai del sentiero 518.
Si imbocca una traccia poco marcata e si entra nel bosco(qualche raro bollo).
Dopo aver passato una strada forestale il sentiero diventa più evidente e dopo aver attraversato un piccolo guado si entra in una abetaia che è uno splendore.
Il sentiero comincia a salire gradualmente ed in modo tortuoso ed alla fine ci si immette su una pista di esbosco
che dopo un po' inizia a salire un po' più marcatamente sempre all'interno del bosco senza permettere di poter avere visuale sulla vallata sottostante fino ad una schiarita dove posso fare una foto (ma purtroppo la canno per cui niente foto dello Jof Fuart). Si seguono i segnavia che ci fanno lasciare la pista per seguire un sentiero più ripido, intanto il tempo comincia a peggiorare la foschia aumenta ed è evidente che tra qualche ora arriverà qualche temporale.
Dopo aver passato una baita di boscaioli ridotta in rovina il sentiero trasformato in mulattiera si porta sul versante della Val Romana.
La mulattiera si trasforma di nuovo in sentierino che dopo un primo strappo offre un traverso nel bosco di faggio
Si continua così tra salite decise e traversi in falsopiano fino a ripassare sul versante della Val Rio del Lago.
Si supera un canalone e con una serie di tornanti si arriva alla Sella di Alpel dove la fatica della salita è finita.
Il sentiero continua ora in discesa fino alla Capanna cinque punte
.
La Capanna è sempre aperta ed offre sia la possibilità di cucinare che di passarci la notte.
Da qui si può scegliere di scendere tra due sentieri, 518 o 520 che terminano in Val Romana entrambi, ed a poca distanza l'uno dall'altro.
L'idea iniziale era di scendere per il 520 ma i tuoni sempre più forti e vicini mi fanno scegliere la prosecuzione sul 518 che le tabelle presenti mi indicano come più corto di circa mezz'ora rispetto al 520.
Qualche goccia comincia a cadere.
Scendo su bel sentiero ripido e veloce, perdo 200 metri in un amen fino ad incontrare ed attraversare il greto del rio Sciober.
Da li il sentiero continua scendere in modo più tranquillo traversando poco sopra il greto del rio.
Trovo diversi alberi caduti ma essendo la stagione avanzata, ci sono già le tracce di chi mi ha preceduto ed ha creato il passaggio alternativo.
Altri 200 metri di dislivello persi e si attraversa nuovamente il greto del torrente ed il sentiero per un tratto si assottiglia e traversa con discreta esposizione seppure in parte celata dalla vegetazione.
Inizia a piovere leggermente ma ormai sono in vista dei ghiaioni del rio Bianco in val Romana.
Una volta arrivato sui greto si gira a sinistra e dopo un 300 metri si trova la strada forestale (e se fin qui la pioggia era stata saltuaria e leggera da qui fino alla macchina diventa un diluvio) la si segue fino ad incrociare la strada asfaltata che si prende sempre a sinistra e dopo circa due Km ci riporta al punto di partenza.
Regione e provincia: Friuli Venezia Giulia / Udine
Località di partenza: Rutte Piccolo
Località di arrivo: Rutte Piccolo
Tempo di percorrenza: circa 5.30 - 6 ore
Chilometri: circa 12,5
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: P/E/A
Segnaletica: Cai 518
Dislivello in salita: 900m
Dislivello in discesa:900 m
Quota minima : circa 800 Rutte piccolo.
Quota massima : 1676 Sella di Alpel.
Accesso stradale: Da Tarvisio si imbocca la strada per Cave del Predil fino alla deviazione per Rutte Piccolo. Si prosegue fino a trovare un trivio (sx per Rutte, dx per Ortigara) e li sulla sinistra si parcheggia (ampio spazio)
Descrizione
Dall'altro lato della strada c'è il cartello Cai del sentiero 518.
Si imbocca una traccia poco marcata e si entra nel bosco(qualche raro bollo).
Dopo aver passato una strada forestale il sentiero diventa più evidente e dopo aver attraversato un piccolo guado si entra in una abetaia che è uno splendore.
Il sentiero comincia a salire gradualmente ed in modo tortuoso ed alla fine ci si immette su una pista di esbosco
che dopo un po' inizia a salire un po' più marcatamente sempre all'interno del bosco senza permettere di poter avere visuale sulla vallata sottostante fino ad una schiarita dove posso fare una foto (ma purtroppo la canno per cui niente foto dello Jof Fuart). Si seguono i segnavia che ci fanno lasciare la pista per seguire un sentiero più ripido, intanto il tempo comincia a peggiorare la foschia aumenta ed è evidente che tra qualche ora arriverà qualche temporale.
Dopo aver passato una baita di boscaioli ridotta in rovina il sentiero trasformato in mulattiera si porta sul versante della Val Romana.
La mulattiera si trasforma di nuovo in sentierino che dopo un primo strappo offre un traverso nel bosco di faggio
Si continua così tra salite decise e traversi in falsopiano fino a ripassare sul versante della Val Rio del Lago.
Si supera un canalone e con una serie di tornanti si arriva alla Sella di Alpel dove la fatica della salita è finita.
Il sentiero continua ora in discesa fino alla Capanna cinque punte
.
La Capanna è sempre aperta ed offre sia la possibilità di cucinare che di passarci la notte.
Da qui si può scegliere di scendere tra due sentieri, 518 o 520 che terminano in Val Romana entrambi, ed a poca distanza l'uno dall'altro.
L'idea iniziale era di scendere per il 520 ma i tuoni sempre più forti e vicini mi fanno scegliere la prosecuzione sul 518 che le tabelle presenti mi indicano come più corto di circa mezz'ora rispetto al 520.
Qualche goccia comincia a cadere.
Scendo su bel sentiero ripido e veloce, perdo 200 metri in un amen fino ad incontrare ed attraversare il greto del rio Sciober.
Da li il sentiero continua scendere in modo più tranquillo traversando poco sopra il greto del rio.
Trovo diversi alberi caduti ma essendo la stagione avanzata, ci sono già le tracce di chi mi ha preceduto ed ha creato il passaggio alternativo.
Altri 200 metri di dislivello persi e si attraversa nuovamente il greto del torrente ed il sentiero per un tratto si assottiglia e traversa con discreta esposizione seppure in parte celata dalla vegetazione.
Inizia a piovere leggermente ma ormai sono in vista dei ghiaioni del rio Bianco in val Romana.
Una volta arrivato sui greto si gira a sinistra e dopo un 300 metri si trova la strada forestale (e se fin qui la pioggia era stata saltuaria e leggera da qui fino alla macchina diventa un diluvio) la si segue fino ad incrociare la strada asfaltata che si prende sempre a sinistra e dopo circa due Km ci riporta al punto di partenza.
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