Escursione Capranica-Blera

Dati

Data: 21/03/2010
Regione e provincia: Lazio
Località di partenza: Capranica Scalo
Località di arrivo: Blera
Tempo di percorrenza: 2h45'/3h 30'/8h
Chilometri: 12/16/32
Grado di difficoltà: FACILE/Facile/medio
Descrizione delle difficoltà: Qualche rovo, tunnel ferroviari
Periodo consigliato: Primavera
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 0
Dislivello in discesa: 110m circa
Quota massima: 387m
Accesso stradale: si

Descrizione
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Sveglia ore 5, trenino da ostia (vivo la') alle 6 per essere alle 6:30 a Roma ostiense, dove parte il treno per Capranica (di solito al binario 9, ma talvolta... cambia all'ultimo minuto) che parte alle 6:52.
Arrivo a capranica circa 90 minuti dopo.

Il sentiero altro non e' che una vecchia linea ferroviaria dismessa completa di tutto tranne che le rotaie. La traccia piu' evidente e' il rialzo del terreno, ma a guardare bene ci sono altre tracce.

Si esce dalla stazione e si gira a destra, si prosegue per circa 200m e si gira ancora a destra, si attraversano i binari (ATTENZIONE!) e poi si fa la conta per decidere quale strada prendere: sono tre.
Suggerisco di guardare le tracce a terra. La strada più a destra sembra provenire dalla stazione , ma a seguirla si finisce su una strada asfaltata.
Quella piu' a sinistra corre parallelamente ai binari e poi curva dolcemente verso Blera. Non so dove vada a finire, ma anche quella e' sbagliata.
C'e' poi un viottolo nascosto da due blocchi di cemento che si inoltra in mezzo ai rovi.
Ecco, quella e' la strada giusta.

Dopo, sulla destra, tra un rovo e una ginestra, si nota una specie di vasca di cemento semisepolta che segue il sentiero. Non e' una vasca: e' un canale di drenaggio e appena fara' caldo si trasformerà in uno zanzarificio, ma quando la ferrovia era in funzione serviva ad evitare che l'acqua si portasse via la massicciata.

Il percorso e' facile in modo imbarazzante: piatto, tranquillo, monotono
si lascia percorrere che e' un piacere, i km scorrono via in scioltezza e l'incontro col primo tunnell non spaventa: e' bello diritto, si vede subito l'uscita e si puo' QUASI fare a meno della torcia.
Meglio accenderla: i tavelloni che coprono il canale di drenaggio centrale non sono tutti in ordine e si potrebbe inciampare inoltre c'e' un po' d'acqua che ristagna e produce fanga.

Il secondo tunnell e' peggio.
Gia' dal rumore si capisce che c'e' dell'acqua che cade.
Tranquilli: e' peggio di come sembra.
Sara' che, stupidamente, pensando di trovare la fanga alta un braccio sul fondo della galleria, sono salito sul passaggio pedonale.
L'acqua cadeva dal soffitto della galleria, scorreva lungo la parete (gocciolando qua e la') finiva sul passaggio pendonale e poi a terra creando la temuta fanga.
Nel corso degli anni l'acqua ha costruito, proprio sul passaggio pedonale, delle vasche calcaree profonde alcuni centimetri... abbastanza per inzupparmi i piedi.
Nota: se venite da Blera affrontate il secondo tunnel tenendovi sulla DESTRA, viceversa tenete la sinistra. Poca fanga e niente acqua addosso, sui piedi o altrove.
Ah... dimenticavo: il tunnel fa una curva e il tratto umido e' anche quello dove il buio lo puoi fare a fette e metterlo sul pane. Non sto esagerando.
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questo e' tutto cio' che la mia torcia riusciva a fare.

Meglio attendere qualche minuto nel tratto in penombra e far abituare gli occhi alla luce ridotta: nessuna torcia portatile ha una potenza sufficiente per illuminare bene la galleria, ci vuole un proiettore bello grosso di quelli con sei torcioni e molti led ad alta luminosita'.
La mia torcia ha 5 led e una manovella (piu' giri e piu' fa luce), ma non era sufficiente neanche combinando batteria e muscoli.


Passato il tunnel della doccia il sentiero prosegue per boschi prati verdi, un tunnel corto e diritto ecc... fino alla stazione di Bandita di Barbarano.
Da qui la musica cambia parecchio e sebbene ormai manchino solo 4km all'arrivo sono quelli piu' insidiosi.
A parte il tratto iniziale, il sentiero è stato tranquillo: ampio, comodo e privo di insidie (fanga a parte), ora diventa un percorso a ostacoli.
I rovi sono cresciuti e si procede a zig-zag, ci sono diversi sbarramenti messi per impedire l'accesso ai veicoli e in alcuni punti occorre arrampicarsi un pochetto (niente di che, ma comunque ci si deve arrampicare per un metro circa, se si cade ci si fa comunque male).
Agli ostacoli si aggiungono l'incivilta' e la sporcizia per cui attenti a dove mettete i piedi (cocci di vetro, detriti edilizi e altra robaccia).

Da Blera, per chi prosegue, la strada migliora assai e rimane comoda fino a "mole del mignone" a 9km da Civitavecchia (39km piu' a valle... auguri), magari ci si ferma qui per la notte e si riparte il giorno dopo.

Chi e' appassionato di geologia non potra' non notare il repentino cambiamento tra le marne calcaree e il tufo (qua e la ci sono anche affioramenti basaltici) mentre ci si avvicina a Blera.

Arrivati a Blera:
Prendere i panini, la chitarra e aspettare la corriera per Bracciano dove si puo' trovare 1 treno ogni ora per Roma.
Per chi volesse tornare indietro a piedi... valuti attentamente le proprie condizioni: 32km in un giorno non sono uno scherzo.
La vescica e' dietro l'angolo anche per il piede piu' allenato, oltretutto il ritorno non offre alcuna attrattiva... se poi uno e' intelligente quanto il sottoscritto e, nonostante l'avvertimento, decide di tornare per dove e' venuto: fino alla stazione di Barbarano-Vejano la ferrovia costeggia la SP42 e poi la ss 493, dove passano le corriere.
Dalla stazione di Barbarano-Vejano, con appena 2km si arriva a Vejano e da la' e' facile procurarsi un mezzo per tornare alla civilta' (o a Capranica dove vi aspetta il treno).

Se poi vi incaponite e volete tornare a tutti i costi: sappiate che Barbarano-Vejano e' l'ultima possibilita', poi vi aspettano ancora 7.5km senza nessun contatto con la civilta', a parte qualche allevamento di cani da caccia, un maneggio e molte pecore. 7.5km sono pochi, ma quando ne avete sotto i piedi altri 24.5, magari ci fate un pensierino.

Morale della favola: ho un piede incerottato, fa un male bestia e zoppico visibilmente. Se mi fossi fermato a Barbarano (bandita di) avrei avuto meno problemi e avrei visto la riserva di Marturanum invece dei rifiuti di Blera (non che ce ne siano tanti... e' che rispetto al resto del percorso sono troppi).

Le foto le trovate qui

A.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ciao Nettuno, bel reportage sia scritto che fotografico.
Molto interessante.
Iniziavo a disperare di vederlo... mi ero chiesto se per caso
non eri in rianimazione dopo la sfacchinata:)
 
@ Yuri: se lo fai in mbk puoi partire da Capranica e scendertene giu' fino a Civitavecchia, ma arrivato a Bandita lascia la ferrovia, segui la strada normale fino a Blera, gli ostacoli che ho indicato nella galleria fotografica sono molto scomodi da passare con la bici sulle spalle, se non impossibili.
Non ho ancora camminato sul tratto che da Blera arriva a Monte Romano, ma da quel che ho visto e' tranquillo.

@Lupo Testardo
Questa estate, probabilmente tra la fine di maggio e i primi di giugno, mi armo di zaino e tomo tomo, cacchio cacchio, me la faccio in 3 tappe da circa 18km l'una. Queste uscite sono "preparatorie" e mi permettono di familiarizzare col percorso e coi miei limiti.
Limiti che ho sforato ampiamente, ma mi hanno fatto scoprire COMPEED, i cerotti anti-vesciche. La buchi, la sgonfi, la incerotti e ricominci a camminare in un'oretta.
Facciamo due :D
Dopo questa passeggiata so di poter camminare per 20km al giorno per tre giorni prima di accusare tutti i segni dell'eta'.

@Oloapota
Grazie :)
 
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