- Parchi della Calabria
-
- Parco Nazionale dell'Aspromonte
Dati
Data: 04 luglio 2011
Regione e provincia: Calabria - Provincia di Reggio Calabria
Località di partenza: Diga del Menta
Località di arrivo: Cascate Ammendolea sul fiume Ammendolea
Tempo di percorrenza: 1H 30m
Chilometri: 3 circa
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Alcuni passaggi su sentiero stretto e fiscesa finale ripida e scivolosa. Presenza in ancuni tratti di pietraie che rendono il passo insicuro.
Periodo consigliato: Sempre, purche non piova
Segnaletica: Rosso-Bianco
Dislivello in salita: Non rilevato
Dislivello in discesa: Non rilevato
Quota massima:
Accesso stradale: Sikno alla Diga del Menta
Descrizione
Ciao a tutti.
Mi stupisco sempre di più come noi calabrotti andiamo anche all'estero a cercare bei luoghi e poi non ci accorgiamo che li abbiamo a due passi da noi.
Durante il Campo Estivo col mio Reparto Scout abbiamo fatto un'uscita di reparto alle cascate dell'Ammendolea. E' un posto semplicemente bellissimo. Immagginate una cascata alta circa 150 metri che nel suo sviluppo compie tre salti ed ai piedi di ognuno vi è un laghetto di un colore verde smeraldo meraviglioso.
Si giunge a Gambarie dall'autistrada A-3, uscita per S. Cristina d'Aspromonte e si prosegue per Gambarie. Da qui si segue la segnaletica per la diga. Saranno circa 12 km da Gambarie.
Giunti alla diga la prima cosa da fare è chiedere al personale presente se è prevista l'apertura delle chiuse durante il periodo in cui sarete. Rassicurati potrete superare la diga, sempre in macchina, e percorrere altri 300 metri circa. Al primo spiazzo lasciate le macchine ed incamminatevi a piedi sulla strada in discesa con l'asfalto semi distrutto. Giungerete alla fiumara e dalla sponda in cui vi troverete potrete vedere, dal lato opposto, un fontanile.
Raggiungetelo e rifornitevi di acqua in quanto è l'unico punto sicuro di rifornimento. Ve ne è un altro ma non è sempre disponibile. Da qui inizia il sentiero, segnato con segnaletica rosso-bianco.
Si segue agevolmente il sentiero sino a che si giunge al punto panoramico e da qui si potrà ammirare lo spettacolo.
L'ultimo tratto del sentiero è in ripida discesa (sono circa 600 metri), in alcuni tratti ci si dovrà fare largo tra le ginestre ed aggrapparsi ad esse per aiutarsi nella discesa.
Nulla di particolarmente scabroso comunque. Si giungerà quindi sul letto del torrente. Qui uno spiazzo consentirà la sosta. Ma se non si proseguirà si perderà almeno metà della bellezza dell’escursione. Attrezzati di scarpe da mare o fivefingers se preferite, si risalirà il torrente, saltando di pietra in pietra per circa 400 metri con il rumore della cascata che diverrà sempre più intenso (e con qualche trota che vi passa in mezzo ai piedi) sino a che…eccocci arrivati all’ultimo laghetto della cascata.
Attenzione a fare il bagno, l’acqua è freddissima. I ragazzi hanno fatto il bagno ed io sono sempre più convinto che nel loro DNA ci stanno anche i geni delle foche. Non sentono il freddo…io dopo cinque minuti ero in stato di semi assideramento.
In altre occasioni sono stato anche alle cascate di Bivongi ma, anche se belle, non raggiungono minimamente il livello di questa.
Sarebbe un peccato mortale passare da queste parti e non farvi una capatina.
Ciao
Nino
Data: 04 luglio 2011
Regione e provincia: Calabria - Provincia di Reggio Calabria
Località di partenza: Diga del Menta
Località di arrivo: Cascate Ammendolea sul fiume Ammendolea
Tempo di percorrenza: 1H 30m
Chilometri: 3 circa
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Alcuni passaggi su sentiero stretto e fiscesa finale ripida e scivolosa. Presenza in ancuni tratti di pietraie che rendono il passo insicuro.
Periodo consigliato: Sempre, purche non piova
Segnaletica: Rosso-Bianco
Dislivello in salita: Non rilevato
Dislivello in discesa: Non rilevato
Quota massima:
Accesso stradale: Sikno alla Diga del Menta
Descrizione
Ciao a tutti.
Mi stupisco sempre di più come noi calabrotti andiamo anche all'estero a cercare bei luoghi e poi non ci accorgiamo che li abbiamo a due passi da noi.
Durante il Campo Estivo col mio Reparto Scout abbiamo fatto un'uscita di reparto alle cascate dell'Ammendolea. E' un posto semplicemente bellissimo. Immagginate una cascata alta circa 150 metri che nel suo sviluppo compie tre salti ed ai piedi di ognuno vi è un laghetto di un colore verde smeraldo meraviglioso.
Si giunge a Gambarie dall'autistrada A-3, uscita per S. Cristina d'Aspromonte e si prosegue per Gambarie. Da qui si segue la segnaletica per la diga. Saranno circa 12 km da Gambarie.
Giunti alla diga la prima cosa da fare è chiedere al personale presente se è prevista l'apertura delle chiuse durante il periodo in cui sarete. Rassicurati potrete superare la diga, sempre in macchina, e percorrere altri 300 metri circa. Al primo spiazzo lasciate le macchine ed incamminatevi a piedi sulla strada in discesa con l'asfalto semi distrutto. Giungerete alla fiumara e dalla sponda in cui vi troverete potrete vedere, dal lato opposto, un fontanile.
Raggiungetelo e rifornitevi di acqua in quanto è l'unico punto sicuro di rifornimento. Ve ne è un altro ma non è sempre disponibile. Da qui inizia il sentiero, segnato con segnaletica rosso-bianco.
Si segue agevolmente il sentiero sino a che si giunge al punto panoramico e da qui si potrà ammirare lo spettacolo.
L'ultimo tratto del sentiero è in ripida discesa (sono circa 600 metri), in alcuni tratti ci si dovrà fare largo tra le ginestre ed aggrapparsi ad esse per aiutarsi nella discesa.
Nulla di particolarmente scabroso comunque. Si giungerà quindi sul letto del torrente. Qui uno spiazzo consentirà la sosta. Ma se non si proseguirà si perderà almeno metà della bellezza dell’escursione. Attrezzati di scarpe da mare o fivefingers se preferite, si risalirà il torrente, saltando di pietra in pietra per circa 400 metri con il rumore della cascata che diverrà sempre più intenso (e con qualche trota che vi passa in mezzo ai piedi) sino a che…eccocci arrivati all’ultimo laghetto della cascata.
Attenzione a fare il bagno, l’acqua è freddissima. I ragazzi hanno fatto il bagno ed io sono sempre più convinto che nel loro DNA ci stanno anche i geni delle foche. Non sentono il freddo…io dopo cinque minuti ero in stato di semi assideramento.
In altre occasioni sono stato anche alle cascate di Bivongi ma, anche se belle, non raggiungono minimamente il livello di questa.
Sarebbe un peccato mortale passare da queste parti e non farvi una capatina.
Ciao
Nino
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