Bah... perdonatemi tutti, se sarò prolisso, ripetitivo, e in qualche modo potrò risultare eccessivamente ortodosso, ma per me se si utilizza un termine, come ad esempio: raccattapalle, per indicare un'azione o un insieme di azioni, questa/e dovrebbe/ero ricalcare abbastanza precisamente ciò che le parole che la compongono significano. (in questo caso, raccattare non meglio specificate palle, di non meglio specificato chi/cosa, ma le palle ci devono essere e vanno raccattate, se uno le rompe, diventa 'rompipalle').
Tralasciando la definizione di Wikipedia, che lascia sempre il tempo che trova, 'Bush' e 'craft' a mio avviso lasciano davvero poco spazio all'interpretazione; è necessario essere in un bosco, è necessario 'fare'.
'Fare' inteso come 'industriarsi', 'costruire'.
Da anni continuo a leggere commenti più disparati e disperati su quanto sia ridicolo/serio, vero/falso, esistente/inesistente il 'bushcraft', su quanto sia o meno identificabile con questo o quell'altro aspetto della vita fuoricittà.
PER ME IL BUSHCRAFT é...E continuo a non capire cosa c'entrino frasi tipo 'per me il bushcraft è sedersi a fissare il fiume che scorre', o simili. Fissare gli alberi spogli di novembre, o l'acqua che scorre sotto la superficie ghiacciata di un torrente alpino, o una salamandra che gattona tra le foglie è qualcosa di sempre emozionante, ma col bushcraft non c'entra nulla.
NON CI SONO REGOLE, ma fino ad un certo punto. Uno può dire di fare il taglialegna, e se non mostra una foto di se' mentre lavora, ad ognuno di noi la parola 'taglialegna' evocherà immagini leggermente dissimili(un omone barbuto con una camicia a quadri e una scure bipenne in mano, un tizio protetto dalla testa ai piedi ramponati, armato di motosega), ma di certo non immagineremo qualcuno in giacca e cravatta davanti a un pc; questo per dire cosa? IL bushcraft non è qualcosa di definito da regole, ma la parola stessa ne racchiude il significato. Se sto in un angolo di bosco attrezzato con il reparto 'campeggio' del Decathlon, sto nel 'bush', mi godo il caffè sulla mia sdraio, ma non sto facendo proprio un c+++o di 'craft'. Se sono bravo(skillato) con la parte di 'craft' ma non la so mettere in pratica sul campo, mentre sono nel 'bush', stesso discorso.
PER FARE BUSHCRAFT SERVE....; Bushboxes, fornelli a gas, griglie inox, tende automontanti, equipaggiamenti tacticuul, ecc...sono tutte barriere, filtri che interrompono o in qualche modo 'inquinano' il nostro rapporto col bosco che stiamo vivendo in quel momento. Ok, il marketting, gli youtubers, gli influencers, ecc...cavalcano l'onda di suggestione che inevitabilmente si scatena al dilagare di una tendenza (perchè oggi è una tendenza, pochi discorsi, ma questo non necessariamente è un male) facendoci credere che 'non sei bushcraft se non possiedi questo..', ma il problema (se così lo si può chiamare) sta nel fatto che troppe persone sono troppo distanti da qualsiasi ambiente non antropizzato, e la tendenza istintiva starà sempre nel portarsi appresso una mole infinita di orpelli non inutili, ma inutilmente utili. La bushbox e le sue imitazioni, sono diventate un 'must have' più che altro perchè è molto più istintivo per la maggior parte delle persone, portarsi un contenitore in cui creare un fuoco, piuttosto che (non dico farsi sempre una svedese) erigere un piccolo fornello di pietre, o scavare una piccola buca; non perchè non siano in grado di fare altro, ma perchè mentalmente chi vive di sola città, non è portato a cercare soluzioni alternative di questo tipo, e perchè chi si mostra 'mentre fa bushcraft' spesso propone il proprio approccio, anche in buona fede, in modo dogmatico; non lasciando a chi non è pratico la possibilità di sviluppare un pensiero critico ed autonomo. Spero di non essere frainteso.
GLI ATTREZZI PER IL BUSHCRAFT più blasonati sono certamente diventati uno status symbol, ma è pur vero che, usciti dai dogmi e dagli schemi comportamentali, basta un minimo di capacità di discernimento per smascherare il marketing e saper riconoscere la vera qualità. Non è che TUTTI gli attrezzi blasonati siano SOLO fumo e niente sostanza.
Un attrezzo da taglio più solido e meglio costruito è, tanto maggiore sarà inevitabilmente il suo costo; c'è poco da discutere. Un attrezzo più solido diventa anche più affidabile, sottoposto ad un uso gravoso, rispetto ad un suo omologo meno strutturato (es: Mora Companion/Mora Garberg, per citarne uno tra tantissimi); se ha un buon rapporto qualità prezzo, è abbastanza facile intuire che presto si diffonderà sul mercato tra gli appassionati. E dato che 'bushcraft' = fare campo = costruire = froissartage(tra i vari argomenti da conoscere a menadito), è altrettanto immediato il rapporto che nasce tra questo approccio e la necessità di avere un buon apparato di attrezzi affidabili(piuttosto che di attrezzature; la differenza che corre tra 'gear' e 'tools') e tutto ciò che ne deriva in termini di mercato, nel bene e nel male.
Compatibilmente col fatto che chi si da al bushcraft nel 2020 ed è qui a discuterne, non vive di sussistenza in ambiante boschivo, ma lo fa per puro PIACERE e DIVERTIMENTO, nei ritagli di tempo , con tutto ciò che questo comporta, potremmo riassumere il concetto in "il bushcraft è quello che ti permetto anzichè di portare una parte di casa tua nel bosco, di trasformare per un periodo di tempo limitato, un angolo di bosco in casa tua".