Che cos' è il Bushcraft?

Ciao, mi è venuta una curiosità:

Che cosa è il bushcraft?

Qual'è la vostra definizione personale, senza suggerimenti o guide da altri?

In questa discussione si potrebbe provare ad esprimere le nostre opinioni.

Suggerirei magari che scriviate la vostra definizione PRIMA di leggere gli altri commenti, per evitare bias o farsi guidare da altri.

TUTTE le definizioni sono valide!!!! l'idea e' prorpio di vedere la diversita' delle nostre esperienze.

comincio io :) ma non leggetela prima di aver messo il vostro commento!!! :D:D:D








Bushcraft:

L' insieme di tecniche e conoscenze per muoversi e permanere in zone dove c'e' materiale vegetale o animale + acqua che possono essere usati per costruire attrezzi, utensili, strutture, vivande che facilitano detto muoversi o permanere.

Per quanto mi riguarda personalmente, va dall' abbattere alberi fino a fare cordame con sottilissime fibre vegetali, include anche il farsi largo in una giungla sub-tropicale. Per me personalmente, il primo criterio di valutazione e' il terreno, cioe' c'e' bisogno del bosco. Camminare in alta quota, sulla spiaggia o in un deserto senza vegetazione non e' bushcraft. Pesca, caccia, pratiche di survival, anche se sono qualche volta correlate alla permanenza in queste zone, non sono, a mio parere personale, bushcraft.
Mmmmmm che bella questa discussione (anche se un po' datata) :woot:
Dopo essermi letto le 7 pagine dico la mia:
Per me bushcraft vuol dire.... andare per i boschi e prendere del tempo per me. Proprio un varco "spazio temporale" dove non esistono rogne del lavoro, pensieri per la famiglia ... e soprattutto dove STO BENE. Sto bene quando mi preparo tarp e amaca e sto bene quando ci dormo, sto bene quando preparo la legna e accendo il fuoco, sto bene quando poi mi godo il fuoco, sto bene quando guardo il bosco, gli alberi, i sassi, il muschio.
Non so se è lo stesso bushcraft anche degli altri ma sinceramente non mi interessa :biggrin:
Buona vita e buon bosco a tutti
 
Mmmmmm che bella questa discussione (anche se un po' datata) :woot:
Dopo essermi letto le 7 pagine dico la mia:
Per me bushcraft vuol dire.... andare per i boschi e prendere del tempo per me. Proprio un varco "spazio temporale" dove non esistono rogne del lavoro, pensieri per la famiglia ... e soprattutto dove STO BENE. Sto bene quando mi preparo tarp e amaca e sto bene quando ci dormo, sto bene quando preparo la legna e accendo il fuoco, sto bene quando poi mi godo il fuoco, sto bene quando guardo il bosco, gli alberi, i sassi, il muschio.
Non so se è lo stesso bushcraft anche degli altri ma sinceramente non mi interessa :biggrin:
Buona vita e buon bosco a tutti
salute,meglio di così non poteva essere descritto complimenti 100% d'accordo
Eh, ironia, questa sconosciuta.
Comunque quella dei legnetti la trovo una delle poche cose che potrebbero essere di una qualche utilità se ti ritrovi in una situazione in cui -devi- accendere un fuoco e sei tagliato fuori da -tutta- la tua attrezzatura (di zaini "volati" a valle o filati via ad un guado ne ho visti più d'uno negli anni).

Per gioco su di un gruppo bushcraft ho fatto un sondaggio: se foste tagliati fuori dalle vostre cose e vi rimanesse solo la roba che avete in quel preciso momento nella tasca dei pantaloni, cosa avreste?

Alla fine praticamente nessuno aveva nulla e hanno vinto di gran lunga i fumatori: accendino e sigarette. Maledetti fumatori survivalisti.
salute, da fumatore boschivo qualche vantaggio dovrò averlo ,avete mai provato ad accendervi una sigaretta con l'acciarino? io si e menomale esiste la bic sennò avevo già smesso! comunque bella idea quella del sondaggio io ad esempio se mi rufolo in tasca trovo multitool e torcia oltre all' accendino tuttavia ho sempre il coltello ben fisso alla cintura quando sono per boschi poi spesso e volentieri non mi porto nulla se non la borraccia tutto sommato siamo in italia non nella giungla se ti guardi bene in giro minimo trovi le linee dell'enel segui quelle e sei a cavallo anche se come hai giustamente detto conoscere bene dove ci si trova e informarsi sulla zona è fondamentale
 
Ultima modifica:
Bah... perdonatemi tutti, se sarò prolisso, ripetitivo, e in qualche modo potrò risultare eccessivamente ortodosso, ma per me se si utilizza un termine, come ad esempio: raccattapalle, per indicare un'azione o un insieme di azioni, questa/e dovrebbe/ero ricalcare abbastanza precisamente ciò che le parole che la compongono significano. (in questo caso, raccattare non meglio specificate palle, di non meglio specificato chi/cosa, ma le palle ci devono essere e vanno raccattate, se uno le rompe, diventa 'rompipalle').
Tralasciando la definizione di Wikipedia, che lascia sempre il tempo che trova, 'Bush' e 'craft' a mio avviso lasciano davvero poco spazio all'interpretazione; è necessario essere in un bosco, è necessario 'fare'.
'Fare' inteso come 'industriarsi', 'costruire'.
Da anni continuo a leggere commenti più disparati e disperati su quanto sia ridicolo/serio, vero/falso, esistente/inesistente il 'bushcraft', su quanto sia o meno identificabile con questo o quell'altro aspetto della vita fuoricittà.
PER ME IL BUSHCRAFT é...E continuo a non capire cosa c'entrino frasi tipo 'per me il bushcraft è sedersi a fissare il fiume che scorre', o simili. Fissare gli alberi spogli di novembre, o l'acqua che scorre sotto la superficie ghiacciata di un torrente alpino, o una salamandra che gattona tra le foglie è qualcosa di sempre emozionante, ma col bushcraft non c'entra nulla.
NON CI SONO REGOLE, ma fino ad un certo punto. Uno può dire di fare il taglialegna, e se non mostra una foto di se' mentre lavora, ad ognuno di noi la parola 'taglialegna' evocherà immagini leggermente dissimili(un omone barbuto con una camicia a quadri e una scure bipenne in mano, un tizio protetto dalla testa ai piedi ramponati, armato di motosega), ma di certo non immagineremo qualcuno in giacca e cravatta davanti a un pc; questo per dire cosa? IL bushcraft non è qualcosa di definito da regole, ma la parola stessa ne racchiude il significato. Se sto in un angolo di bosco attrezzato con il reparto 'campeggio' del Decathlon, sto nel 'bush', mi godo il caffè sulla mia sdraio, ma non sto facendo proprio un c+++o di 'craft'. Se sono bravo(skillato) con la parte di 'craft' ma non la so mettere in pratica sul campo, mentre sono nel 'bush', stesso discorso.
PER FARE BUSHCRAFT SERVE....; Bushboxes, fornelli a gas, griglie inox, tende automontanti, equipaggiamenti tacticuul, ecc...sono tutte barriere, filtri che interrompono o in qualche modo 'inquinano' il nostro rapporto col bosco che stiamo vivendo in quel momento. Ok, il marketting, gli youtubers, gli influencers, ecc...cavalcano l'onda di suggestione che inevitabilmente si scatena al dilagare di una tendenza (perchè oggi è una tendenza, pochi discorsi, ma questo non necessariamente è un male) facendoci credere che 'non sei bushcraft se non possiedi questo..', ma il problema (se così lo si può chiamare) sta nel fatto che troppe persone sono troppo distanti da qualsiasi ambiente non antropizzato, e la tendenza istintiva starà sempre nel portarsi appresso una mole infinita di orpelli non inutili, ma inutilmente utili. La bushbox e le sue imitazioni, sono diventate un 'must have' più che altro perchè è molto più istintivo per la maggior parte delle persone, portarsi un contenitore in cui creare un fuoco, piuttosto che (non dico farsi sempre una svedese) erigere un piccolo fornello di pietre, o scavare una piccola buca; non perchè non siano in grado di fare altro, ma perchè mentalmente chi vive di sola città, non è portato a cercare soluzioni alternative di questo tipo, e perchè chi si mostra 'mentre fa bushcraft' spesso propone il proprio approccio, anche in buona fede, in modo dogmatico; non lasciando a chi non è pratico la possibilità di sviluppare un pensiero critico ed autonomo. Spero di non essere frainteso.
GLI ATTREZZI PER IL BUSHCRAFT più blasonati sono certamente diventati uno status symbol, ma è pur vero che, usciti dai dogmi e dagli schemi comportamentali, basta un minimo di capacità di discernimento per smascherare il marketing e saper riconoscere la vera qualità. Non è che TUTTI gli attrezzi blasonati siano SOLO fumo e niente sostanza.
Un attrezzo da taglio più solido e meglio costruito è, tanto maggiore sarà inevitabilmente il suo costo; c'è poco da discutere. Un attrezzo più solido diventa anche più affidabile, sottoposto ad un uso gravoso, rispetto ad un suo omologo meno strutturato (es: Mora Companion/Mora Garberg, per citarne uno tra tantissimi); se ha un buon rapporto qualità prezzo, è abbastanza facile intuire che presto si diffonderà sul mercato tra gli appassionati. E dato che 'bushcraft' = fare campo = costruire = froissartage(tra i vari argomenti da conoscere a menadito), è altrettanto immediato il rapporto che nasce tra questo approccio e la necessità di avere un buon apparato di attrezzi affidabili(piuttosto che di attrezzature; la differenza che corre tra 'gear' e 'tools') e tutto ciò che ne deriva in termini di mercato, nel bene e nel male.
Compatibilmente col fatto che chi si da al bushcraft nel 2020 ed è qui a discuterne, non vive di sussistenza in ambiante boschivo, ma lo fa per puro PIACERE e DIVERTIMENTO, nei ritagli di tempo , con tutto ciò che questo comporta, potremmo riassumere il concetto in "il bushcraft è quello che ti permetto anzichè di portare una parte di casa tua nel bosco, di trasformare per un periodo di tempo limitato, un angolo di bosco in casa tua".
 
Bah... perdonatemi tutti, se sarò prolisso, ripetitivo, e in qualche modo potrò risultare eccessivamente ortodosso, ma per me se si utilizza un termine, come ad esempio: raccattapalle, per indicare un'azione o un insieme di azioni, questa/e dovrebbe/ero ricalcare abbastanza precisamente ciò che le parole che la compongono significano. (in questo caso, raccattare non meglio specificate palle, di non meglio specificato chi/cosa, ma le palle ci devono essere e vanno raccattate, se uno le rompe, diventa 'rompipalle').

Ineccepibile... :rofl:
 
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