Che cos' è il Bushcraft?

Il bushcraffete è vivere nel bosco, per il tempo che mi pare, con il coltello-coltellone che mi pare, o anche senza, in autonomia, nel senso che mi faccio bastare le poche salsiccie-braciole-pasta-pane-companatico-frutta-verdura-dolce-caffe-ammazzacaffe, o anche niente, a seconda di cosa mi sono portato per la sussistenza, mi copro- rifugio con tenda-tarp-amaca-gazebo-capanna in lamiera-casa di tronchi, o anche con niente, seconda di quel che mi va, accendo fuoco e fornellino a gas-alcool-plutonio-barbeque mmericano, con accendino-firesteel-fiammiferi-lanciafiamme-acciarino tradizionale-legnetti sfregati-selce e pirite, o magari mi accendo un toscano e stò a guardare il fiume che scorre, aspettando il nemico del cinese del proverbio.
Il bushcraffete, come lo chiama l'amico @gruccione secondo me è principalmente l'essere libero di fare un pò come c...o mi pare, nel rispetto della natura e delle mie fisime del momento.
Proprio per questo non capisco perché affannarsi a cercare una definizione dal dizionario, di una cosa che è bella, proprio perché ognuno la può definire come vuole.

Da parte mia non cerco definizioni, ma una via che mi avvicini alla natura, in assoluta ed indefinibile soggettività.
 
U

Utente 24852

Guest
Il bushcraffete è vivere nel bosco, per il tempo che mi pare, con il coltello-coltellone che mi pare, o anche senza, in autonomia, nel senso che mi faccio bastare le poche salsiccie-braciole-pasta-pane-companatico-frutta-verdura-dolce-caffe-ammazzacaffe, o anche niente, a seconda di cosa mi sono portato per la sussistenza, mi copro- rifugio con tenda-tarp-amaca-gazebo-capanna in lamiera-casa di tronchi, o anche con niente, seconda di quel che mi va, accendo fuoco e fornellino a gas-alcool-plutonio-barbeque mmericano, con accendino-firesteel-fiammiferi-lanciafiamme-acciarino tradizionale-legnetti sfregati-selce e pirite, o magari mi accendo un toscano e stò a guardare il fiume che scorre, aspettando il nemico del cinese del proverbio.
Il bushcraffete, come lo chiama l'amico @gruccione secondo me è principalmente l'essere libero di fare un pò come c...o mi pare, nel rispetto della natura e delle mie fisime del momento.
Proprio per questo non capisco perché affannarsi a cercare una definizione dal dizionario, di una cosa che è bella, proprio perché ognuno la può definire come vuole.

Da parte mia non cerco definizioni, ma una via che mi avvicini alla natura, in assoluta ed indefinibile soggettività.

Condivido pienamente ;)
Non servono mica classificazioni, valutazioni, giudizi sul fare altrui, su come uno decide di viversi le proprio uscite nel creato... é semplicemente il piacere di vivere la natura... nella maniera che più ci aggrada ;)
 
U

Utente 24852

Guest
1. Se ti senti "colpevole" credo sia esclusivamente un problema tuo.

2. E per quanto riguarda la "fede" mi ritengo tutto sommato un po' troppo "ateo" per sentire la necessità di "dimostrazioni".

3. Hè che tu svolga determinate attività all'aperto per metterti, in qualche modo, sempre alla prova.

1. Colpevole per cosa? Non mi sento tale, ma ovviamente mi sento tirato in ballo se qualcuno fà determinati accostamenti. Definizione bushcraft, partecipazione sui social, youtube e via dicendo...
Senza girarci attorno... basta leggere lo stile e le frasi del "blog" che é stato condiviso e si nota il tutto.

2. Non é questione di fede... é facile giudicare il fare altrui dietro ad uno schermo.
Più difficile farlo dimostrando la cognizione di causa per cui si criticano delle persone e le loro scelte.

3. Non vado in natura per mettermi alla prova. Vado in natura semplicemente per passione, interesse, amore e perché sono cresciuto così. Attratto e legato a tutto ciò che la riguarda. Si, effettivamente ho scritto molto sul forum... anche sotto il nickname "Speleoalp". Mi sento semplicemente più legato e a mio agio in determinati contesti.

In ogni caso ora mi ripasso tutto quello che hai scritto, non che te debba fregare qualcosa, ma per farmi un esame personale. Magari sono io che ho frainteso tutto e ho letto quello che volevo leggere... chissà, potrei essere anche l'unico ad aver assimilato tutto come polemica.

Ovviamente mi riferisco ad una parte di tutto il discorso, perché certi accostamenti, certe frasi sono quello che sono, senza troppe interpretazioni.

Per esempio: condivido pienamente quando dicevi del tipo che probabilmente non aveva nemmeno mai pescato, probabilmente non sapeva usare la bussola. Poco prima dicevi che non concordavi sui discorsi di ciò che poteva servire per "sopravvivere in natura". A questo punto, però, per differenziarti da coloro (per es. il tizio) che critichi, smentisci, ecc.. dovresti almeno esporre esperienze e competenze personali a riguardo. Altrimenti come puoi dire cosa serve e cosa no, in una situazione reale?
Che non deve per forza essere un'incidente, imprevisto, ecc... ma anche scelte di vita concrete, che riprendono determinate condizioni.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ciao, Scrivo senza aver letto al un post precedente. Saper vivere in natura arrangiandosi in ogni modo con quello che natura da. Poi ci sono varianti che includono la presenza di attrezzatura minima ma la partenza per me è quella
 
Per esempio: condivido pienamente quando dicevi del tipo che probabilmente non aveva nemmeno mai pescato, probabilmente non sapeva usare la bussola. Poco prima dicevi che non concordavi sui discorsi di ciò che poteva servire per "sopravvivere in natura". A questo punto, però, per differenziarti da coloro (per es. il tizio) che critichi, smentisci, ecc.. dovresti almeno esporre esperienze e competenze personali a riguardo. Altrimenti come puoi dire cosa serve e cosa no, in una situazione reale?
Che non deve per forza essere un'incidente, imprevisto, ecc... ma anche scelte di vita concrete, che riprendono determinate condizioni.

Se parli di "sopravvivenza" non stiamo più parlando di "autosufficienza".
E per entrambi gli aspetti l'attrezzatura dovrebbe essere consona agli specifici scenari dove cerchiamo di "sopravvivere" o dove cerchiamo di essere "autosufficienti" se vogliamo che sia di una qualche utilità.

E prima, molto prima dell'attrezzatura, dovrebbero venire un sacco di altri aspetti.
Per esempio: perchè la gente si preoccupa così tanto di avere con se kit su kit di materiale assemblati e portati esplicitamente per il rischio di "perdersi" e così poco si preoccupa invece di apprendere come non perdersi? O come ritrovare la strada in caso la abbia smarrita?
Uno dei "giochi" che faccio con mio figlio mentre vaghiamo nei boschi è chiedergli di tanto in tanto dove sia il mare (da noi è a sud). Oppure quale sia la direzione da prendere per "tornare a casa". Non ha cartina e non ha bussola, eppure è sempre ben cosciente di dove si trova rispetto all'ambiente circostante.

Perchè così tanto del "mondo bushcraft" ruota intorno ai concetti della sopravvivenza e così poco intorno al concetto di preparazione e andare a divertirsi in totale sicurezza perchè si sa quello che si sta facendo?

Pensavo di avere fatto un discorso abbastanza lineare, sin dal principio. Ho espresso l'opinione che da quello che vedo il marketing, veicolato su svariati media, è quello che "comanda" in questo panorama e le esigenze arrivano "alla rovescia".
Ci si preoccupa così tanto dei kit, delle attrezzature, di tutto il contorno e si tralascia spessissimo la parte che riguarda l'apprendimento. E non degli attrezzi. Ma di come fai a non trovarti in una situazione tale per cui o usi quello strumento o muori.

Puoi leggerci polemica, non mi importa, ma il discorso che facevo sul vestirsi comodo, mettersi le scarpe da ginnastica, prendere una bottiglietta d'acqua e iniziare ad uscire nei boschi continuo a considerarlo molto più utile che sparare un tipo a comprarsi un coltello, un firesteel, un braccialetto in paracord, e un kit di sopravvivenza.
 
U

Utente 24852

Guest
Se parli di "sopravvivenza" non stiamo più parlando di "autosufficienza".
E per entrambi gli aspetti l'attrezzatura dovrebbe essere consona agli specifici scenari dove cerchiamo di "sopravvivere" o dove cerchiamo di essere "autosufficienti" se vogliamo che sia di una qualche utilità.

E prima, molto prima dell'attrezzatura, dovrebbero venire un sacco di altri aspetti.
Per esempio: perchè la gente si preoccupa così tanto di avere con se kit su kit di materiale assemblati e portati esplicitamente per il rischio di "perdersi" e così poco si preoccupa invece di apprendere come non perdersi? O come ritrovare la strada in caso la abbia smarrita?
Uno dei "giochi" che faccio con mio figlio mentre vaghiamo nei boschi è chiedergli di tanto in tanto dove sia il mare (da noi è a sud). Oppure quale sia la direzione da prendere per "tornare a casa". Non ha cartina e non ha bussola, eppure è sempre ben cosciente di dove si trova rispetto all'ambiente circostante.

Perchè così tanto del "mondo bushcraft" ruota intorno ai concetti della sopravvivenza e così poco intorno al concetto di preparazione e andare a divertirsi in totale sicurezza perchè si sa quello che si sta facendo?

Pensavo di avere fatto un discorso abbastanza lineare, sin dal principio. Ho espresso l'opinione che da quello che vedo il marketing, veicolato su svariati media, è quello che "comanda" in questo panorama e le esigenze arrivano "alla rovescia".
Ci si preoccupa così tanto dei kit, delle attrezzature, di tutto il contorno e si tralascia spessissimo la parte che riguarda l'apprendimento. E non degli attrezzi. Ma di come fai a non trovarti in una situazione tale per cui o usi quello strumento o muori.

Puoi leggerci polemica, non mi importa, ma il discorso che facevo sul vestirsi comodo, mettersi le scarpe da ginnastica, prendere una bottiglietta d'acqua e iniziare ad uscire nei boschi continuo a considerarlo molto più utile che sparare un tipo a comprarsi un coltello, un firesteel, un braccialetto in paracord, e un kit di sopravvivenza.


Ma questo lo condivido pienamente e sono discorsi che ho sempre supportato pure io.
Anche perché per logica si dovrebbe andare per gradi e la cosa più importante in qualsiasi attività é quello che si trova tra le due orecchie. Impegnarsi a fare esperienze che non portano solo al saper utilizzare bene degli attrezzi, ma avere delle conoscenze su una moltitudine di aspetti é importantissimo, che sia orientamento (che sia reale e non istintivo), che sia soccorso tecnico o sanitario, che sia la capacità di procurarsi risorse alimentari, medicinali, capacità artigianali, ecc... seriamente, costantemente e realmente.

Per il resto, per quanto mi riguarda e in base alle mie esperienze, le varie definizioni date a questo genere di attività, racchiudono le stesse pratiche. Quindi anche le competenze, gli interessi, ecc... possono, se uno lo desidera, essere sempre le stesse. Che sia autosufficienza, sopravvivenza, bushcraft, amore per la vita selvatica, per l'arte dell'arrangiarsi, ecc... poco importa... le abilità che potrebbero essere utili, se non necessarie, sono molto simili.

Poi in generale di cose utili, importanti, interessati da apprendere ce ne sono molte... in ogni campo.Come ce ne sono altrettante superflue, superficiali. Le persone poi decidono in base a se stessi se interessarsi ad esse oppure no. A me piace interessarmi a tutto ciò che mi viene in mente e che potrebbero essere collegate alle attività che amo fare... ma non siamo tutti uguali ;) Altri non hanno interesse a conoscere cose che forse non dovranno mai usare. Chì sono io per giudicare il fare altrui? Nessuno... al massimo posso condividere ciò che piace a me e le esperienze vissute.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ma questo lo condivido pienamente e sono discorsi che ho sempre supportato pure io.
Anche perché per logica si dovrebbe andare per gradi e la cosa più importante in qualsiasi attività é quello che si trova tra le due orecchie. Impegnarsi a fare esperienze che non portano solo al saper utilizzare bene degli attrezzi, ma avere delle conoscenze su una moltitudine di aspetti é importantissimo, che sia orientamento (che sia reale e non istintivo), che sia soccorso tecnico o sanitario, che sia la capacità di procurarsi risorse alimentari, medicinali, capacità artigianali, ecc... seriamente, costantemente e realmente.

Bene.

E quel post l'ho scritto esattamente dopo aver letto per la millesima volta un tizio chiedere: "cosa devo comprare per iniziare a fare bushcraft", e le risposte che gli sono state date.
"Comprare" eh. E' la domanda classica e che va per la maggiore nel "mondo bushcraft" specialmente per chi è un totale neofita, non solo di bushcraft, ma di qualsiasi cosa riguardi andare a farsi un giro nel bosco.

O non posso esprimere una mia opinione?

p.s.: non credo nell'orientamento istintivo, quello è appannaggio dei volatili.
 
U

Utente 24852

Guest
Certamente, ognuno é libero di esprimere le proprie opinioni e gli altri di interpretarle ed eventualmente rispondere. Soprattutto quando queste opinioni tirando in ballo altre persone e non solo se stessi.

Poi devo ammettere che quì subentra quello che é esclusivamente un mio "problema", "difetto" o come lo si vuole chiamare... quello di distinguere il genere di intervento nei confronti di un argomento specifico. Tra costruttivo e strettamente legato all'argomento/attività trattato e quelli atti solo a far conoscere il proprio punto di vista filosofico nei confronti del modo di pensare/fare altrui.

Del tipo: preferite il blu o il rosso?
Alcuni espongono la propria opinione dicendo "il rosso, perché mi piace, lo trovo utile e ci faccio X e J".
Altri dicono"secondo me il blu, perché quelli che preferiscono il rosso sono X, J e fanno Z e K".
Ovviamente ritengo opportuni i primi e non i secondi.


Ma alla fine tutto poco importa... tu pratichi le attività che ti piacciono, come ti piacciono e definendole come preferisci e gli altri fanno lo stesso in base alle proprie opinioni.
 
Certamente, ognuno é libero di esprimere le proprie opinioni e gli altri di interpretarle ed eventualmente rispondere. Soprattutto quando queste opinioni tirando in ballo altre persone e non solo se stessi.

Poi devo ammettere che quì subentra quello che é esclusivamente un mio "problema", "difetto" o come lo si vuole chiamare... quello di distinguere il genere di intervento nei confronti di un argomento specifico. Tra costruttivo e strettamente legato all'argomento/attività trattato e quelli atti solo a far conoscere il proprio punto di vista filosofico nei confronti del modo di pensare/fare altrui.

Del tipo: preferite il blu o il rosso?
Alcuni espongono la propria opinione dicendo "il rosso, perché mi piace, lo trovo utile e ci faccio X e J".
Altri dicono"secondo me il blu, perché quelli che preferiscono il rosso sono X, J e fanno Z e K".
Ovviamente ritengo opportuni i primi e non i secondi.


Ma alla fine tutto poco importa... tu pratichi le attività che ti piacciono, come ti piacciono e definendole come preferisci e gli altri fanno lo stesso in base alle proprie opinioni.

Bè, se sei intervenuto ben quattro volte e in tutte e quattro le volte hai solo detto che non trovi i miei interventi molto costruttivi, sinceramente non trovo molto costruttivi i tuoi, non hai aggiunto nulla alla discussione se non dire che preferisci le conoscenze agli strumenti. Che è quello che dico io dal mio primo post.

Ora, in una discussione che non si intitola "Qual'è il modo più semplice e veloce per fare un nodo a farfalla e non descritto dai manuali" ma "Che cos'è il bushcraft", esattamente, di non filosofico cosa ci dovrebbe essere?
Io ho espresso la mia opinione. Per quello che ho visto il bushcraft in Italia è una enorme espressione di merchandising con poche mosche bianche. Puoi intervenire nel merito, oppure puoi continuare a dire che la mia opinione non sia molto costruttiva.

Puoi comunque sempre esercitare l'opzione di non leggermi.
 
U

Utente 24852

Guest
Hai ragione... come dicevo, non sono compatibile con le persone che invece di esporre le proprie esperienze, i propri approcci nei confronti di quello che dovrebbe essere supportato dalla pratica e non dalle parole, quindi parlando di ciò che si fà,... si limitano ad esporre giudizi sul fare altrui. Supportando che é una cosa buona.

A me hanno sempre insegnato che giudicare gli altri non é il massimo, ma guardare e pensare a cosa si fà noi stessi. Ma vabbé... avranno sbagliato...

Però hai ragione... per smettere di monopolizzare la discussione, potrei tranquillamente smettere di rispondere a questi interventi. Anche perché non mi serve giudicare quello che fai e come lo fai, cioé, quello potrebbe essere interessante da leggere e scoprire... in questi casi però, non mi serve rispondere ai giudizi che dai sugli altri.

Hai ragione... meglio ripartire parlando del tema della discussione.

Ti auguro tante belle esperienze naturali.


(solo quattro volte? Cavoli, avevo l'impressione di aver battibeccato per molto più tempo)
 
Ultima modifica di un moderatore:
essendo il bushcraft un'attività senza regole è difficile trovare una definizione, ognuno può dire la sua; c'è chi lo pratica come vera e propria filosofia di vita e chi invece si butta sui materiali; ma a questo punto chi ha ragione?
occorre come in qualsiasi forum di discussione avere la capacità di analizzare ciò che viene riferito e consigliato, il bimbominkia che ha visto 4 volte bill grills in tv suggerirà coltelli e coltelloni, con tanto di batoning su portoni di legno massello e difesa ad oltranza verso gli zombie, mentre l'utente più scafato con più esperienza darà molto probabilmente consigli e definizioni più furbe.
a questo punto deve intervenire l'intelligenza del lettore, è questo il parametro fondamentale; se ha un minimo di cognizione si renderà immediatamente conto di chi si trova davanti.
se la cognizione non ce l'ha ... imparerà :roll:
 
Insomma, in buona sostanza, perchè prendere uno strumento che è stato inventato per essere usato negli accendini, tirarlo fuori dagli accendini, e sfregarlo come se fosse un acciarino?
Hai ragione :rofl::lol::biggrin:
Se i vuol imitare gli antichi perchè non accendere con l'archetto? oppure meglio direttamente il bastoncino tra le mani specie se intirizzite.
Una volta, per gioco, ho provato con l'archetto. Faceva molto freddo e dopo due ore di sfregamenti, il fuoco non l'ho acceso ma avevo un caldo da paura
 
Una volta, per gioco, ho provato con l'archetto. Faceva molto freddo e dopo due ore di sfregamenti, il fuoco non l'ho acceso ma avevo un caldo da paura
....... e pensa se dopo tutto il lavoro riuscivi ad accenderlo il fuoco, avresti avuto sicuramente TROPPO caldo, un colpo di calore come minimo :biggrin::lol::rofl::p ....... il mancato funzionamento dell'archetto ti ha salvato la vita :D

Ciao :si:, Gianluca
 
Vorrei dire a tutti quelli che prendono la vita (e anche il gioco) troppo sul serio di non offendersi per le mie battute a volte sarcastiche. Mi piace scherzare e prendermi, io per primo, in giro
 
Vorrei dire a tutti quelli che prendono la vita (e anche il gioco) troppo sul serio di non offendersi per le mie battute a volte sarcastiche. Mi piace scherzare e prendermi, io per primo, in giro

Eh, ironia, questa sconosciuta.
Comunque quella dei legnetti la trovo una delle poche cose che potrebbero essere di una qualche utilità se ti ritrovi in una situazione in cui -devi- accendere un fuoco e sei tagliato fuori da -tutta- la tua attrezzatura (di zaini "volati" a valle o filati via ad un guado ne ho visti più d'uno negli anni).

Per gioco su di un gruppo bushcraft ho fatto un sondaggio: se foste tagliati fuori dalle vostre cose e vi rimanesse solo la roba che avete in quel preciso momento nella tasca dei pantaloni, cosa avreste?

Alla fine praticamente nessuno aveva nulla e hanno vinto di gran lunga i fumatori: accendino e sigarette. Maledetti fumatori survivalisti.
 
U

Utente 24852

Guest
L'ideale, secondo il mio punto di vista, é praticare queste attività per passione, per interesse, per divertirsi.
Poi se ci sono dei motivi più profondi, personali, vissuti con più serietà e importanza... riguarda solo la sfera privata.

Il sistema che adotto io é semplicissimo, cerco di mantenere un'ottima apertura mentale e non rinnego nulla.
Cerco di interessarmi seriamente, concretamente e costantemente a tante cose. Ovviamente ho sempre cercato di creare una serie di conoscenze compatibili tra loro, tra argomenti, capacità e abitudini che legassero tra loro durante le attività che amo fare.

Quindi mi diverto e mi applico al conoscere, utilizzare un pò di tutto. In maniera concreta e interessata.
Poi in base alla luna e all'uscita, anche alla compagnia, decido cosa portare e come fare.

Insomma, l'utilizzo o la preferenza nei confronti di determinati oggetti, attrezzi, non mi preclude la possibilità di imparare ad usarne altri. Ad avere anche piacere nel variare ed usare cose anche diametralmente opposte.
Posso usare la tenda, ma anche un telo. Posso usare il sacco a pelo abbinato al materassino, ma anche nulla di tutto questo. Posso interessarmi ai legnetti o all'acciarino, ma usare anche l'accendino. Posso avere un Victorinox e usarlo, ma anche limitarmi a delle pietre... o al contrario, usare coltellone, accetta, segaccio.

Insomma... l'importante é vivere la natura e quella parola per me significa questo.
Poi il come, il perché.... non sono di vitale importanza... sono personali.

Il tutto potendo mantenere comunque delle preferenze, abitudini specifiche.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Alto Basso