Mercoledì volevo salire al Monte Cacume (Caccume su IGM) da Pàtrica, con un sentiero riportato dalla guida di Milani sui Monti Lepini, e che dovrebbe avere il crisma della segnatura ufficiale CAI.
Col CAI che ho visto il minimo segno. La prima svolta, un manufatto in cemento con un argano di ferro arrugginito sopra, non l'ho trovata o non l'ho raggiunta.
Fatto sta che il sentiero era troppo "rigoglioso", pieno di rovi, di ragni (sono più che discretamente aracnofobo) con una traccia stretta stretta in mezzo al verde, e rami che m'accarezzavano continuamente gambe e braccia.
Il vero avventuroso non ci fa proprio caso, prende e va.
Il sottoscritto ha percorso forse trecento metri, poi s'è detto: "ma è tutto così?" s'è guardato attorno, ha ragionato un po', e s'è risposto "è tutto così!". A me piace camminare in faggeta, in lecceta, la foresta amazzonica la lascio agli avventurosi veri.
E fu così che, senza neanche chiedere i soldi del biglietto indietro, ho rinunciato e sono tornato all'auto, che nel frattempo era già diventata un forno.
Sono quindi andato a Moròlo per fare la salita allo Sperone Maraoni dal versante frusinate, a me ignota, sapendo che al Maraoni non ci sarei arrivato comunque (per problemi di orario se non di allenamento, escursione cominciata alle 14:30 e oltre) ma che sarei arrivato fin dove potevo, tornando indietro comunque alle 18:00 per essere al paese con la luce.
E mentre salivo su per la Valle Civita, su un bel sentierone quasi sgombro di ramaglia, ho cominciato a capire che non mi devo lamentare delle cacche di mucca e cavallo che si vedono dappertutto, perché sono loro che mi tengono i sentieri liberi da cespugli, rovi e animalacci stracci. Non si può avere tutto dalla vita. Meglio la merda dei ragni addosso!
Ho dunque votato "Sedere piombato". Escursionista "fino a un certo punto". O se preferite "Avventuroso col CA...I".