CHIAREZZA SUI BIVY D'EMERGENZA...dice il titolo.
Oggi ho aperto uno di questi:
Intuitivamente ho sempre creduto che un foglio di metallo fosse un buon conduttore termico
, quindi teoreticamente l'effetto riscaldante dovuto al corpo sarebbe dovuto essere scontato almeno dall'effetto di conduzione da una superfice fredda a contatto con la sacca.
Avevo anche sperato che il rivestimento sintetico avesse potuto mitigare un po' questo effetto.
Neanche per sogno. Voglio offrire le seguenti foto per chi e' curioso di valutare il proprio equipaggiamento di emergenza, magari PRIMA che l'emergenza succeda. Una cosa e' pensarci, una cosa e' "toccare con mano".
Questa prova si puo' fare anche a casa.
Si prende una pentola e la si mette a mollo nel ghiaccio.
La si tira fuori e si mette su un tavolo, rovesciandola. La si asciuga, ci si mette il bivy sopra e si appoggia la mano...
La pentola simula una superficie sulla quale ci si potrebbe trovare a coricarsi o sedersi.
Ancora piu' interessante, e' di aviluppare il braccio nel bivy e mettere la mano dentro nel ghiaccio
Curiosita': facendo una ispezione, si scopre che il bivy ha due buchi negli angoli inferiori
Ci passa comodamente una matita.
Non c'e' problema poi per ripiegare il bivy e rimetterlo nella sacchetta:
Non traggo conclusioni, ma inviterei a pensare ai seguenti temi:
Efficacia dell' abbigliamento che ci si porta dietro ad isolare il corpo anche quando si usa il bivy coricandosi o sedendosi su superfici fredde ( che di solito ci sono in inverno
). I materiali isolativi tipo piumino, quando compressi dal sederino, per esempio, non sono piu' molto efficaci.
Efficacia del bivy in condizioni di precipitazione, cioe', quando cade la pioggia fredda o la neve, sul bivy, che effetto fa' sul calore interno generato dal corpo?
Conoscenza delle caratteristiche del bivy: Quei due buchetti sugli angoli vicino ai piedi...non me li aspettavo. Se fa veramente freddo, sigillo la parte superiore intorno al collo, ma poi muovo i piedi...
ok, ciao.