Informazione Cho Oyu, 8201m, Himalaya

Ciao Antonio,

ebbi la fortuna di conoscerti sul Velino, durante un'escursione fatta con mia figlia. Sono contento che tu sia tornato e tornato tutto intero. Forse non hai conquistato quel traguardo che vi eravate prefissi ma forse ne hai conquistato uno molto più importante.

Mactom
 
Ciao Antonio,

ebbi la fortuna di conoscerti sul Velino, durante un'escursione fatta con mia figlia. Sono contento che tu sia tornato e tornato tutto intero. Forse non hai conquistato quel traguardo che vi eravate prefissi ma forse ne hai conquistato uno molto più importante.

Mactom

Ciao carissimo:D Comunque ragazzi, ridendo e scherzando, 'sto vecchietto
a 7.500 m c'è arrivato :biggrin::lol:
 
Antonio hai onorato il nome dei Castelli Romani :)
Sono veramente felice per te che tu abbia raggiunto un traguardo del genere...7500 metri mica sono bruscolini! hai tentato di realizzare un sogno, ci sei quasi riuscito...e per di piu' hai avuto la possibilita' di essere li'..per molti di noi il solo essere al cospetto di questi giganti e' gia' un sogno.
Non so se invidiarti (in senso buono ovviamente) o semplicemente essere felice per te...direi tutte e due le cose :D
Aspetto con ansia le foto....
 
Ho iniziato a scrivere, saltando da un episodio all'altro in forma disordinata, proprio per non dimenticare, per fissare i momenti più importanti di un'esperienza unica, estrema, pazzesca e indimenticabile.
Perché hai tentato di uccidermi? Perché mi hai rifiutato?
Eppure durante le mie salite, in quella fatica immane, ho sempre recitato una serie di preghiere, utilizzate come un mantra che mi desse la forza e che, in qualche modo, mi proteggesse.
Un Padre Nostro, un’Ave Maria e una preghiera alla Dea del turchese, al Cho Oyu, era questa la sequenza, il mantra.
Ti ho pregato, ti ho rispettato, ti ho chiesto di lasciarmi salire, di poter sfiorare i tuoi fianchi e tu, tu hai tentato di ammazzarmi!
Perché?
Questo disagio, questa tristezza, questa delusione di amante rifiutato mi ha accompagnato fino all’ultimo giorno in cui, arrivati gli yack da caricare, stavamo lasciando il campo base.
Ho preso il mio zaino e ho iniziato a camminare, felice di tornare verso casa, deciso a dimenticare quando, all’improvviso, prima che lei sparisse definitivamente dietro le altre montagne mi sono girato, ho accennato un mezzo sorriso, l’ho salutata con la mano.
Un gesto rapido, quasi frettoloso ma vero, sincero.
Più tardi, nel fuoristrada, sulla via di Zangmu, ho finalmente capito!
La montagna non comanda il vento, la montagna è piantata a terra, è la terra, la montagna è nemica del vento, il vento la consuma, la corrode, la sgretola, la uccide giorno per giorno.
La montagna mi ha protetto dal vento!
Ha appesantito i mie passi, mi ha rallentato, ha risposto alle mie preghiere, mi ha amato come io ho amato lei, mi ha salvato la vita.
Non l’ho conquistata, non l’ho violata, non l’ho posseduta ma forse è giusto così, è così che doveva andare perché l’amore, quello vero, non conquista, non viola, non possiede e mai può arrivare a svelare completamente il mistero profondo dell’essere che si ama.

Antonio

Non ho parole.

Sono solito dire (anche e soprattutto con chi non concorda) che soltanto vivendo certe cose le si possono capire e descrivere.


Nel bene, nel male, e perfino - come in questo caso - quando i due estremi si fondono, trascolorendo da uno all'altro.

Questa salita verso una vetta è sembrata trasformarsi a un certo punto nella discesa verso un abisso: il tempo di "vederlo", di provarlo, e poi di risalirne.
Alla scalata "fisica" dal campo base verso la vetta se ne è affiancata in parallelo un'altra - quella psicologica, emotiva, mentale - dall'abisso al campo base.

Si sono fuse in un tutt'uno e in questo modo, credo, sono riuscite a produrre quell' "illuminazione" finale che mi fa sentire troppo piccolo ed inadeguato per poterla minimamente commentare.

Grazie.
 
Ti ho e ti abbiamo seguito tramite facebook, mentre eravate su'. Mi arrivavano gli aggiornamenti su cio' che succedeva al campo base, i tentativi di progressione per i campi successivi, le condizioni meteo. Grazie per aver condiviso. Vi pensavo,quando leggevo,immaginando le vostre condizioni lassu' ed ero contento ogni volta di leggere un "bollettino". Gran bella impresa, complimenti!!
 
Ecco il video della spedizione; a parte una visione privata con qualche amico a casa mia (circa 50 persone!), l'abbiamo presentato per la prima volta mercoledì scorso presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati in occasione della serata finale delle attività 2014 della sezione del CAI di Frascati.

 
Ultima modifica:
Antonio,
che avventura, che esperienza...rimarrà per sempre in te, con la ricchezza che ti ha portato dentro,
ciao e a presto magari su di una delle nostre montagne.
augusto
 
E' vero Augusto, un'esperienza che mi ha cambiato la vita, tanto è vero che già sto cercando sponsor per....ripartire!!!!
Per ora continuo ad allenarmi come prima della partenza ma ancora non mi sono avventurato sulla neve delle nostre montagne: non mi fido dell'autunno e , soprattutto, di questo autunno con le rocce ancora calde per il caldo anomalo, avuto sino ad ora, che può provocare pericolosi distacchi del manto nevoso. Per ora solo qualche passeggiata e si riparte, alla grande, a gennaio/febbraio :)
 
salve a tutti
intanto mi scuso di scrivere in una discussione così vecchia,ma sono iscritto da poco e guardando un po in giro l ho trovata....
vorrei scrivere qualcosa per descrivere la mia ammirazione,ma usare comuni parole con qualcuno che ha vissuto quello che hai vissuto tu non basterebbe...
quindi mi limito a dire che ho avuto i brividi(positivi :))leggendo quanto ci hai raccontanto...
ho fatto il cammino di santiago e nella mia presunzione pensavo di aver superato qualche mio limiti(molto in piccolo)
MI INCHINO
 
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