Chopper economici

Volevo aprire un topic per parlare di chopper economici e delle mie esperienze a riguardo. Per iniziare devo fare delle precisazioni, per chopper intendo strumenti da taglio con lama generosa, dagli 8 pollici in su, valutati principalmente sulle prestazioni nel chopping, da qui il nome. Presenterò le mie tre scelte, i tre che conosco meglio e che reputo validi considerando anche e soprattutto il fattore prezzo, in modo che siano accessibili ai più. Per economici intendo grossolanamente compresi tra 50 e 150 euro. Capisco che il discorso economico è relativo e 100 euro possono essere tanti, però credo che trovare una lama grande e valida a 10 euro sia praticamente impossibile, e credo anche che uno strumento industriale non debba neanche costare come un grande Randall custom forgiato, quindi ho ritenuto quel range di prezzo valido e realistico per avere uno strumento più che buono.

Parto subito con i tre che ho scelto, selezionato e testato nel corso degli anni:

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Ora li presenterò uno ad uno in ordine di prestazioni nel chopping e rapporto qualità-prezzo.

TERAWA SKRAMA 240

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Acquistabile solo qua, su varusteleka, che lo produce tramite uno dei loro marchi, terawa appunto: https://www.varusteleka.com/en/product/terava-skrama-240-carbon-steel/30189

Lunghezza totale: 430 mm
Peso: 525 g (coltello da solo).
Lama: lunga 240 mm, alta 46 mm, spessa 4,2 mm.
Filo: 34° per il chopping, 25° all'inizio del bisello per lavori di fino.
Acciaio: Carbon steel 80CrV2, 59 HRC
Manico: Moulded rubber, con finitura ruvida per un buon grip.

Il prezzo, leggermente aumentato nell'ultimo mese, varia da una base di 69,99 euro per il solo coltello con un coprilama, fino ad un prezzo di 107,98 euro per le versioni con fodero in cuoio marrone o nero. Nel corso degli anni ne sono girate versioni con fodero in kydex e cordura, oltre a delle versioni senza manico, da manicare e versioni in acciaio inox. Esiste anche con i foderi per i mancini. Il coprilama della versione base non è un vero e proprio fodero, è un semplice coprilama in plastica, non funzionale. Tuttavia può essere utilizzato come base per costruire un fodero, infatti il fodero in cuoio è costruito intorno al coprilama. Il mio consiglio, se volete avere già pronto un buon fodero in cuoio con dangler a 35 euro circa è di prendere direttamente la versione con fodero in cuoio. Se si è capaci e si ha una idea di come fare, si può usare il coprilama per fare un fodero, ma considerate che il cuoio costa, e anche facendolo da soli, su un coltello così grande è facile spendere una cifra vicina alle 30 euro, tutto considerato (rivetti, cucitura, anello del dangler, botton lock ecc.)

Andiamo ora al coltello. Il design deriva dallo skramasax o seax, un'arma corta da taglio dei popoli nordici e germanici. Le versioni originali storicamente erano più corte tra i 20 e i 30 cm, per poi allungarsi di molto, anche a livello di una vera spada, in epoche successive. Si è diffuso all'inizio del medioevo. Di solido era a filo singolo, lineare che sale leggermente verso la punta tipica, hidden tang, con manico in legno o corno. Ne esistevano tantissime versioni, diverse appunto per lunghezza lama, presenza di pomolo, bolsters metallici o decorazioni tipiche, serpenti ecc. Si dice che originariamente sia stato inventato dai sassoni, per poi diffondersi anche agli altri popoli germanici, era portato orizzontalmente attaccato alla cintura, con il filo in alto; ed era considerato anche un simbolo, dello status di uomo libero. Il nome potrebbe derivare dall'antico inglese sax, seax (con dittongo) o sex, che vuol dire coltello o dal nome stesso dei sassoni, saxons. Era usato sia come coltello da lavoro, per fare ripari, caccia, pesca, che come arma da combattimento, soprattutto nelle versioni più lunghe.

Quanto allo Skrama, che molti già conoscono, è pensato come lama da lavoro in attività di campo, quindi costruzione riparo, chopping, ripulitura di potature, batoning (senza usare rocce o oggetti metallici, ma solo un batacchio di legno), perfetto sia per campeggio, che per veri e propri lavori nel bosco o in campagna. Secondo i produttori il foro che c'è verso la punta può essere usato per appendere il coltello, ma non ha funzioni pratiche, serve a loro durante alcune fasi della lavorazione della lama e in particolare durante il processo di tempra. Quindi è più che altro un residuo di lavorazione se così vogliamo dire. Tecnicamente è uno stick tang, perchè il codolo esce fuori dal manico. Lo Skrama ha una porzione di filo di circa 4-5 cm all'inizio della lama con affilatura di 25°, per fare lavori di fino, quindi scortecciare, costruire qualcosa, fare tacche, trucioli per accendere un fuoco ecc.mentre tutto il resto della lama, gli altri 20 cm circa, hanno un filo con affilatura a 34°, quindi più robusto ed adatto al chopping ed ad attività più grossolane. Il dorso del coltello è lineare, non troppo acuto per il firesteel, ma perfetto per batoning. Il manico lungo permette di avere una leva molto vantaggiosa nel chopping, con un bilanciamento avanzato, inoltre è comodissimo, arrotondato, ha un bel grip e per finire ha numerose possibilità di prese, in base a cosa si sta facendo.

Personalmente ritengo che lo Skrama abbia un ottimo acciaio carbonioso, 80crv2, che era ed è usato nelle seghe industriali, ma che si è fatto spazio nel settore della coltelleria per le ottime prestazioni e le varie qualità. La tempra ha un ottimo rapporto tra tenuta del filo, prestazioni, resilienza e riaffilabilità. Ovviamente è abbastanza sensibile all'ossido, soprattutto in prossimità del manico. Per questo è meglio lasciare la finitura nera sulla lama, che ha una buona funzione protettiva, essendo un ossido passivo formato con le fasi di trattamento termico. Se anche esteticamente, la prima volta che l'ho visto, l'ho trovato bruttino, nel corso degli anni ho iniziato ad apprezzarne anche l'estetica. Ce l'ho dal 2015 e da allora è stato usato e testato tantissime volte, in tanti scenari e tipi di legna diversa, senza problemi. Lo Skrama ha una versatilità e soprattutto una potenza nel chopping che lo fanno arrivare tranquillamente al primo posto di questa classifica, il costo contenuto, le varie possibilità di acquisto e la storia che c'è dietro sono solo un bonus. La lunghezza totale, lo spessore non esagerato e il peso contenuto permettono di avere anche uno strumento usabile quasi come machete, volendo. Allo stesso tempo però è un vero chopper e può davvero essere usato senza troppe remore. Per finire anche il prezzo davvero contenuto, è uno dei fattori che lo fanno finire al primo posto.

KERSHAW CAMP 10

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Disegnato dalla kershaw, marchio americano acquistato dalla zero tollerance, è prodotto in China, per abbassarne il costo di produzione. Il camp 10 si basa sul design del vecchio modello di Ken Onion, l'outcast, prodotto in D2 dalla Kershaw diversi anni fa, che era più costoso, ma hidden tang, con problemi strutturali al codolo e al manico, che hanno portato la kershaw a toglierlo dal mercato per farne una versione rielaborata, ma più robusta e meno costosa, il camp 10 appunto. Il nome è dovuto all'utilizzo per cui è pensato, il campo appunto, e alla lunghezza della lama: 10 pollici. Mentre 1077 non è l'acciaio usato, ma il numero del modello, l'acciaio è il 65mn, un carbonioso. Fa parte della serie camp, di cui è il capostipite, insieme ai fratelli 14 e 18, che si pongono più nel settore machete, che non veri e propri chopper. Si può acquistare un pò dappertutto, il prezzo è un pò salito negli ultimi anni, ne esiste anche una versione tan; in America si trova tra 40 e 55 $, da noi tra i 60 e gli 80 euro, dipende molto da dove si acquista, senza le spese di spedizione ovviamente. Il manico è facilmente smontabile con una torx.

Manico: plastica rivestita di gomma (santoprene)
Fodero: Plastica, con attacchi in nylon
Peso:527 g
Lunghezza totale: 406 mm
Lunghezza lama: 254 mm
Spessore lama: 5,2 mm
Acciaio: 65mn al carbonio, rivestito
Scatola: cartone

Metto una foto a confronto con i fratelli, per chi è curioso:

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E delle foto del vecchio oucast, che aveva problemi strutturali negli utilizzi più intensi

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Tornando al Kershaw camp 10, tra i tre scelti è quello più economico, grazie al made in China, ma ha tutto, un buon fodero, una scatola, foglietti ecc. Non è perfetto, la produzione economica lo porta ad avere piccole imperfezioni qua e là, che possono dare fastidio a collezionisti, i materiali non sono al top, arriva spesso con affilature abbastanza scadenti. Tuttavia è al secondo posto, quindi ovviamente ha delle qualità eccellenti. Semplicemente è spaventoso nel chopping, è bilanciato in avanti, ha una inclinazione e una forma della lama che gli permettono di avere una potenza eccezionale nei colpi. Il manico comodissimo e grippante aiutano ad avere in mano un utensile molto più efficace di quanto non sembri, inoltre il peso abbastanza contenuto permette di non stancarsi e di lavorare su potature o rami senza avvertire la fatica. Un coltello davvero intuitivo e facile da usare. Ce l'ho dal 2012 e non ho mai avuto problemi, quando altri coltelli, anche molto costosi, si sono spezzati o chippati, questo, portato come back up, ha sempre finito il lavoro senza lasciarmi a piedi. La copertura non è molto resistente, tuttavia è buona, perchè primo è liscia e non fa attrito nel chopping (come le altre coperture ruvide di esee, tops, busse ecc.); secondo è molto importante sul codolo, dove entra facilmente umidità e aiuta molto a mantenere il codolo protetto evitando gran parte dell'ossido attivo. Tuttavia proprio per questo problema consiglio ogni tanto di smontare il manico, pulire e oliare, fare un pò di manutenzione insomma. Ho dimenticato di fare una foto al codolo, ma non ha angoli retti, niente stress riser e rispetto al vecchio autcast è decisamente più robusto. Il fodero fa un pò di rumore, ma ha la possibilità di essere messo in diverse posizioni, è facile da pulire e usare. L'acciaio è temprato un pò basso, quindi la tenuta del filo, complice anche l'acciaio stesso, non è eccezionale, rispetto agli altri due; tuttavia non ha mai avuto problemi al filo, semplicemente si usura in fretta, e poi si riaffila davvero con niente, basta una qualsiasi cosa, anche una pietra portabile, un pezzo di carta vetrata, un affilatore a caso, per fare un buon filo da lavoro. Il prezzo basso e la potenza nel chopping, oltre alla facilità di uso, lo portano al secondo posto.


SILKY NATA 240 DOUBLE BEVEL

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Ne ho parlato anche nel topic dedicato alla nata giapponese, dal titolo Japanese Nata. Lì potete trovare tutti gli approfondimenti relativi all'origine storica e alla nata tradizionale. Comunque questa è una rielaborazione moderna della nata, con il bisello simmetrico, da entrambi i lati e non la bisellatura originale chisel grind. Questo è il modello più grande che fa la silky, la lama è lunga 9,5 pollici, è abbastanza pesante, bilanciato in avanti, con un buon acciaio al carbonio, temprato per ottimizzare robustezza e tenuta del filo. Il codolo è hidden tang, ma abbastanza grande e massiccio, il manico è in gomma smontabile, ad incastro, senza nessuna vite o rivetto.

Dettaglio lama: Filo piano
Lunghezza lama: 24.00cm/9.50in
Spessore lama: 5.70mm/0.224in
Materiale lama: SKS-51, satinata
Sistema di porto: fodero in nylon con finiture in alluminio
Materiale manico: gomma
Tipo di costruzione: Semi Full Tang
Lunghezza totale: 33.90cm/13.35in
Made in: Japan
Peso: 750 grammi
Peso con fodero: 958gr/2.11lbs
Costo indicativo 120 euro

Quanto alle prestazioni sono davvero buone nel chopping, ha molta potenza nei colpi, complice l'angolazione del manico, il bilanciamento e il peso. Nessun problema al filo nel corso dei vari utilizzi, ogni tanto va smontato e oliato per evitare che si formi ossido sul codolo, perchè in questi manici in gomma, facilmente smontabili purtroppo è anche facile che entrino umidità e polvere. Rispetto agli altri due, per me è un acquisto più recente, che risale a fine 2018, se non sbaglio. Nelle mie prove e nell'uso non ha mai avuto problemi al filo come dicevo, che anzi tiene in maniera eccellente e se la gioca nella tenuta con l'80crv2 dello Skrama. La Silky nata da 240 potrebbe facilmente sembrare la prima della lista, tuttavia non è così, intanto per il fattore economico, è la più costosa dei tre.... poi perchè non ha la stessa resa nel chopping degli altri due, soprattutto nei rami più piccoli e nei lavori più fini. Inoltre il peso più elevato la svantaggia un pò, rispetto agli altri due, negli utilizzi prolungati nel tempo e nella versatilità. Quanto al chopping sicuramente incide anche il bisello più basso e meno penetrante rispetto ad esempio allo skrama. Ovviamente non fatevi illusioni, il silky nata batte ad occhi chiusi una lunga lista di chopper che ho provato nel corso degli anni, ed è in grado di tagliare tronchi anche belli grandi, senza troppi problemi, però qua la competizione è serrata. Va anche detto che se la classifica fosse stata sul solo batoning la nata vinceva ad occhi chiusi e sarebbe stata al primo posto, seguita dallo skrama e poi dal camp10. Come dicevo il topic si concentra nelle prestazioni sul chopping e sul discorso economico.

VIDEO TEST DEI 3



Queste era la mia top 3, se così vogliamo dire, ora voglio fare una rapida carrellata di modelli e marche che ritengo valide, che ho provato o di cui ho letto e visto buone recensioni. Il tutto per dare alternative e creare una sorta di lista a cui magari un principiante può fare affidamento, per avere delle opzioni valide tra cui scegliere.

TERAWA SKRAMA 200

Partiamo dall'ultimissimo uscito sul mercato, tornato in stock, pochi giorni fa, il fratellino dello skrama, con manico più piccolo e lama più corta. Il costo è molto simile al modello originale, quindi va valutato bene il campo di utilizzo, il peso ecc. Essendo uscito da relativamente poco tempo, non ci sono chissà quante recensioni approfondite, però così a senso è chiaramente meno potente dello skrama nel chopping.

Prezzo: 64,99-94,98 euro a seconda del fodero

https://www.varusteleka.com/en/product/terava-skrama-200-carbon-steel/63759

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TAITER HUKARI

L'hukari è un coltello di produzione finlandese, prodotto sia in versione carbon in 50CrV4, che inox in 420, la lama è lunga 23 cm e pesa poco meno di 500 grammi, il bisello è leggermente concavo. Sebbene sia prodotto dai diversi anni è poco conosciuto, è adatto a chopping e botoning, senza preoccupazioni, è per così dire, la versione imbruttita dello skrama, meno rifinita in tutto e decisamente più grezza, seppure efficace. Le finiture sono veramente di basso livello, ma funziona benissimo e il prezzo è davvero basso. Il nome hukari deriva dal nome della spada corta che usavano i cavalieri finlandesi, che al tempo della Guerra dei Trent'anni hanno combattuto sotto Gustavo II° Adolfo, Re di Svezia. Sembra che la spada hukari, se si spezzava in combattimento veniva riciclata e modificata in un coltello più corto, l'hukari appunto, da questo processo deriva la punta particolare. Anche il Leuku finlandese avrebbe un'origine simile.

Acquistabile solo qua: https://www.taiter.fi/hukariknife.html

Prezzo: 39,00 euro, un pò problematica la spedizione

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KABAR BK9

Non penso abbia bisogno di presentazioni, disegnato da Ethan Becker, prodotto prima dalla camillus e poi dalla kabar. Ne ho avuti due, di run diverse, con fodero diverso. Ora ha una copertura ruvida e un fodero aggiornato, più piccolo, anche la scatola è cambiata. Su di uno ho avuto un chipping al filo, perchè le prime versioni erano molto sottili al filo, ma riaffilato più spesso, non ha dato nessun problema. Resta un coltello molto potente nel chopping, con una punta che cerca di ricordare un bowie americano, in chiave full tang. L'unico neo a mio parere è il manico, perchè è un pò piccolo e a seconda delle mani, può dare fastidio al mignolo durante il chopping. Migliora tantissimo con l'upgrade delle guancette in micarta al posto di quelle di serie in grivory, ce ne sono anche originali ka-bar, che ho avuto, però costano.

Prezzo: si trova tra 140 e 160 euro indicativamente.

Dettaglio lama: Filo piano
Lunghezza lama: 22.86cm/9.00in
Spessore lama: 4.77mm/0.188in
Materiale lama: 1095, ricoperta nera
Sistema di porto: fodero in cordura
Materiale manico: grivory
Tipo di costruzione: Full Tang
Lunghezza totale: 37.46cm/14.75in
Made in: USA
Peso: 476gr/1.05lbs

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ONTARIO SP50, SP51 ED SP53

Sono tre modelli prodotti dalla ontario gen II, tutti molto validi, con costo in dollari tra i 50 e i 100 dollari indicativamente, dipende molto da dove si prendono e dalle offerte. L'acciaio è valido, sono molto robusti, il manico è molto funzionale, alcuni hanno uno spessore al filo che ne compromette un pò le prestazioni nel chopping, complice anche la copertura. Andrebbero decisamente riaffilati, soprattutto il 51 e 52. Uno dei veri problemi è che sono difficili da reperire in Italia e si trova molto di meglio come rapporto qualità prezzo, tuttavia sono coltelli validi.

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CONDOR

Per finire, ultimi, ma non nelle prestazioni e nella qualità, ma semplicimente perchè hanno a catalogo una tale quantità di coltelli, chopper, macheti validi ed economici che risulta difficile anche a me consigliare qualcosa in particolare, quindi penso che metterò 5 modelli che mi piacciono. Questo marchio negli ultimi anni è cresciuto davvero tanto, sia nella qualità, nelle finiture, sia nel catalogo. Restano coltelli poco collezionabili, perchè spesso hanno finiture da utilizzo, però hanno una concretezza unica. In particolare hanno tutti un fodero, di solito in cuoio fatto benissimo, materiali nel manico validi (dal legno alla micarta, fino alle gomme ecc.) un filo convesso molto efficace nel chopping, linee classiche, acciaio temprato un pò morbido, ma molto performante e facile da riaffilare e soprattutto un prezzo pazzesco.

Condor moonshiner, l'unico dei condor in lista, che ho provato, davvero pazzesco nel chopping, c'è anche in versione micarta lama nera, prezzo irrisorio (75 euro)

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Ecco la versione che dicevo Condor moonstalker, 85 euro

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Condor warlock machete

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Condor ironpath

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Condor jungolo

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Condor australian army machete

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Condor plan a knife

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Condor woodbuster, un competition knife convesso a zero

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Gran bel pezzo Lorenzo.
Da leggere tutto d'un fiato.
Mi piacciono troppo i chopper, anche perché nel mio solito utilizzo è la pratica più usata.
Il taglio ad impatto è essenziale, ma un chopper completo deve anche essere polivalente altrimenti basterebbe un'accetta da potatura.
Ecco perché lo skrama ha avuto questo enorme successo. È dannatamente efficace ma non è limitato ad una sola attività.
Con un po' di pratica può far quasi tutto.
Il kershaw non lo conosco. Non mi piace la linea ma mi fido del tuo giudizio.
Discorso a parte per il Silky.
Una bomba atomica.ma molto più vicina ad un'accetta come prestazioni ed utilizzi rispetto ad un coltello.
Provate a fare lavori di precisione con tutti quei grammi e quell manico possente è impossibile.
Un chopper non deve essere solo dimensioni e potenza.altrimenti sfinirebbe l'utilizzatore.
Ma deve agevolare il lavoro grazie a geometrie e distribuzione dei pesi corretti.
Senza dimenticare il manico che fa la differenza. Su questo ultimo aspetto, sia i condor che la silky hanno lavorato egregiamente.

Quando lavoro sulle potature nei miei alberi, ci passo molte ore. Il lavoro pesante lo faccio con la Nata, ma tutto il resto del tempo no. Non reggerei manco fossi un culturista.

Alterno altri coltelli, come ad esempio il velocissimo Veleno fatto da Riccardo Caregnato o il recente S7 forest knife, anch'esso un peso massimo però.

Di grande efficacia anche il Warcraft Tanto della coldsteel e l'Alaskan Harpoon della Tops. I condor gli ho abbandonati solo perché hanno una tempra troppo morbida e spesso mi trovo il filo piegato.

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molto ma molto interessante :)

un problema che ci siamo spesso trovati ad affrontare, quando ci facevamo le poste per pescare le carpe, era che ti trovi a dover tirar giu' di tutto tra erbe, ortiche alte 2 m, rovi, cannetti, bambu e pure cespugli e alberelli. quindi spesso toccava portarsi via di tutto, dal machete all'accetta al seghetto pieghevole passando a volte per il decespugliatore.

di recente stavo pensando al machete rinaldi perche' dicono essere un discreto compromesso, in grado sia di affrontare erba che un po' di legna. cercavo qualcosa di economico e battagliabile, e l'hukari pare stupendo in tal senso!

cosa ne dici?
 
Gran bel pezzo Lorenzo.
Da leggere tutto d'un fiato.
Mi piacciono troppo i chopper, anche perché nel mio solito utilizzo è la pratica più usata.
Il taglio ad impatto è essenziale, ma un chopper completo deve anche essere polivalente altrimenti basterebbe un'accetta da potatura.
Ecco perché lo skrama ha avuto questo enorme successo. È dannatamente efficace ma non è limitato ad una sola attività.
Con un po' di pratica può far quasi tutto.
Il kershaw non lo conosco. Non mi piace la linea ma mi fido del tuo giudizio.
Discorso a parte per il Silky.
Una bomba atomica.ma molto più vicina ad un'accetta come prestazioni ed utilizzi rispetto ad un coltello.
Provate a fare lavori di precisione con tutti quei grammi e quell manico possente è impossibile.
Un chopper non deve essere solo dimensioni e potenza.altrimenti sfinirebbe l'utilizzatore.
Ma deve agevolare il lavoro grazie a geometrie e distribuzione dei pesi corretti.
Senza dimenticare il manico che fa la differenza. Su questo ultimo aspetto, sia i condor che la silky hanno lavorato egregiamente.

Quando lavoro sulle potature nei miei alberi, ci passo molte ore. Il lavoro pesante lo faccio con la Nata, ma tutto il resto del tempo no. Non reggerei manco fossi un culturista.

Alterno altri coltelli, come ad esempio il velocissimo Veleno fatto da Riccardo Caregnato o il recente S7 forest knife, anch'esso un peso massimo però.

Di grande efficacia anche il Warcraft Tanto della coldsteel e l'Alaskan Harpoon della Tops. I condor gli ho abbandonati solo perché hanno una tempra troppo morbida e spesso mi trovo il filo piegato.

Grazie Massimo!! Sono d'accordo su tutto, anche io mi trovo spesso a fare lavoretti in cui ho bisogno di qualcosa adatto a ripulire potature o tagliare rami e i chopper sono diventati i miei preferiti. Dieci anni fa invece ero più sulla collezione e l'uso dei chiudibili, ma piano piano sono passato principalmente ai lama fissa. Ci tenevo a fare un topic sui chopper economici da un pò, per condividere esperienze come queste e magari far vedere modelli validi ma dal costo contenuto che tutti possono acquistare. Salendo con i prezzi io ho un debole per i bark river e alcuni coltelli del gruppo busse, che mi piace usare, ma sono anche pezzi rari, costosi, difficili da trovare e spesso non più in produzione da anni. Quelli in lista sono tutti acquistabili ad oggi. Dai un'occhiata al kershaw camp 10, perchè per il prezzo e le prestazioni è molto interessante, è uno di quelli da avere o almeno da provare secondo me.

Bello il warcraft tanto, un modello interessante anche per i materiali usati. Sui custom di Riccardo già sai, sono ottimi pezzi, sia da usare che da vedere. Colgo l'occasione per dire che chiunque voglia condividere esperienze e modelli, con foto, opinioni, ecc. proprio come ha fatto Massimo e aggiungere alternative è più che benvenuto.

molto ma molto interessante :)

un problema che ci siamo spesso trovati ad affrontare, quando ci facevamo le poste per pescare le carpe, era che ti trovi a dover tirar giu' di tutto tra erbe, ortiche alte 2 m, rovi, cannetti, bambu e pure cespugli e alberelli. quindi spesso toccava portarsi via di tutto, dal machete all'accetta al seghetto pieghevole passando a volte per il decespugliatore.

di recente stavo pensando al machete rinaldi perche' dicono essere un discreto compromesso, in grado sia di affrontare erba che un po' di legna. cercavo qualcosa di economico e battagliabile, e l'hukari pare stupendo in tal senso!

cosa ne dici?

Grazie!! Allora non conosco il machete rinaldi in questione, ho visto che costa sui 20 euro credo, ha una lama di 42 cm e pesa 750 grammi. Quello che so è che molti di questi attrezzi di rinaldi sono temprati davvero bassi e si piegano se usati su legna o rametti già seri. Per lo stesso motivo non sono proprio un fan del machete classico, perchè quello tradizionale in Italia non ha esattamente la vegetazione per cui è pensato. Inoltre il modello in questione è abbastanza pesante, forse troppo per essere usato a lungo. Rinaldi da quello che so, resta molto valida principalmente per accette e similari, meno per strumenti del genere.

L'hukari potrebbe fare al caso tuo, è potente, più leggero e maneggevole, acciaio di buon livello. Il problema, come dicevo sono le spese di spedizione, non conviene comprarne uno solo. Purtroppo è una produzione di nicchia, poco conosciuto e pubblicizzato, che non ha alle spalle lo staff di varusteleka, come per lo skrama. Ricordo che per risolvere il problema i miei amici di hsl fecero una gda comprandone diversi in una volta sola. Dovresti trovare qualcuno che lo vuole e dividere le spese di spedizione.

Per questo motivo e anche per la lunghezza totale mi sentirei più che altro di consigliarti lo Skrama. Tra lama e manico, lo Skrama ha una leva davvero lunga (43 cm in tutto), questo, con il peso contenuto (poco più di 500 grammi, un terzo in meno del machete rinaldi, una differenza abissale quando devi usarlo tutto il giorno) e uno spessore adeguato, gli permette secondo me di fare egregiamente tutti i compiti che hai elencato. Inoltre sempre secondo le tue esigenze mi sembra di aver capito che hai bisogno comunque di portartelo dietro, quindi hai bisogno di un buon fodero, che manca al Rinaldi. Questa è una mancanza importante. Se vuoi risparmiare potresti prendere lo Skrama modello base e poi fargli tu il fodero riadattando il coprilama.
 
Complimenti per la descrizione. Queste note sono molto utili per orientarsi.
Da felice possessore di un kershaw ne confermo la versatilità in ambiente continentale.
Sono già state discusse altrove le variegate produzioni locali nei 5 continenti di quello che volgarmente e universalmente, sbagliando, viene chiamato machete.
Da noi infatti si usa più (correttamente) un chopper, appunto, che tu hai evidenziato nelle produzioni di queste ditte, ma che traggono poi tutte origine in fondo dalla roncola di uso contadino o boschivo, con fogge più o meno adattate in paesi e valli diverse.
Poi, nulla da dire se, per uso qui in Italia, uno preferisce un design tipo golok o tanto o khukri o altri: sappiamo che poi oltre all'uso entra in gioco il soddisfacimento di altri sensi.
 
lo skrama e' stupendo, ma e' decisamente fuori budget. a questo punto, se l'hokari e' off limits, aspettero' qualcosa del genere a un prezzo umano.

discorso machete: IMHO, almeno nella pianura veneta e per appunto farsi velocemente una posta da pesca, ha un senso. specie con certe ortiche ed erba alta, spiana che e' un piacere.

poi appunto noi giravamo con decine di attrezzi, una posta da carpfishing fatta e tenuta bene richiede due manutenzioni all'anno se la usi (e se non la usi... beh, non era il nostro caso :D ). adesso che le mie esigenze sono cambiate, sono da solo e vorrei qualcosa per pulire il minimo alla buona senza spenderci molto, ci devo pensare.

grazie comunque :)
 
Volevo aprire un topic per parlare di chopper economici e delle mie esperienze a riguardo. Per iniziare devo fare delle precisazioni, per chopper intendo strumenti da taglio con lama generosa, dagli 8 pollici in su, valutati principalmente sulle prestazioni nel chopping, da qui il nome. Presenterò le mie tre scelte, i tre che conosco meglio e che reputo validi considerando anche e soprattutto il fattore prezzo, in modo che siano accessibili ai più. Per economici intendo grossolanamente compresi tra 50 e 150 euro. Capisco che il discorso economico è relativo e 100 euro possono essere tanti, però credo che trovare una lama grande e valida a 10 euro sia praticamente impossibile, e credo anche che uno strumento industriale non debba neanche costare come un grande Randall custom forgiato, quindi ho ritenuto quel range di prezzo valido e realistico per avere uno strumento più che buono.

Parto subito con i tre che ho scelto, selezionato e testato nel corso degli anni:

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Ora li presenterò uno ad uno in ordine di prestazioni nel chopping e rapporto qualità-prezzo.

TERAWA SKRAMA 240

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Acquistabile solo qua, su varusteleka, che lo produce tramite uno dei loro marchi, terawa appunto: https://www.varusteleka.com/en/product/terava-skrama-240-carbon-steel/30189

Lunghezza totale: 430 mm
Peso: 525 g (coltello da solo).
Lama: lunga 240 mm, alta 46 mm, spessa 4,2 mm.
Filo: 34° per il chopping, 25° all'inizio del bisello per lavori di fino.
Acciaio: Carbon steel 80CrV2, 59 HRC
Manico: Moulded rubber, con finitura ruvida per un buon grip.

Il prezzo, leggermente aumentato nell'ultimo mese, varia da una base di 69,99 euro per il solo coltello con un coprilama, fino ad un prezzo di 107,98 euro per le versioni con fodero in cuoio marrone o nero. Nel corso degli anni ne sono girate versioni con fodero in kydex e cordura, oltre a delle versioni senza manico, da manicare e versioni in acciaio inox. Esiste anche con i foderi per i mancini. Il coprilama della versione base non è un vero e proprio fodero, è un semplice coprilama in plastica, non funzionale. Tuttavia può essere utilizzato come base per costruire un fodero, infatti il fodero in cuoio è costruito intorno al coprilama. Il mio consiglio, se volete avere già pronto un buon fodero in cuoio con dangler a 35 euro circa è di prendere direttamente la versione con fodero in cuoio. Se si è capaci e si ha una idea di come fare, si può usare il coprilama per fare un fodero, ma considerate che il cuoio costa, e anche facendolo da soli, su un coltello così grande è facile spendere una cifra vicina alle 30 euro, tutto considerato (rivetti, cucitura, anello del dangler, botton lock ecc.)

Andiamo ora al coltello. Il design deriva dallo skramasax o seax, un'arma corta da taglio dei popoli nordici e germanici. Le versioni originali storicamente erano più corte tra i 20 e i 30 cm, per poi allungarsi di molto, anche a livello di una vera spada, in epoche successive. Si è diffuso all'inizio del medioevo. Di solido era a filo singolo, lineare che sale leggermente verso la punta tipica, hidden tang, con manico in legno o corno. Ne esistevano tantissime versioni, diverse appunto per lunghezza lama, presenza di pomolo, bolsters metallici o decorazioni tipiche, serpenti ecc. Si dice che originariamente sia stato inventato dai sassoni, per poi diffondersi anche agli altri popoli germanici, era portato orizzontalmente attaccato alla cintura, con il filo in alto; ed era considerato anche un simbolo, dello status di uomo libero. Il nome potrebbe derivare dall'antico inglese sax, seax (con dittongo) o sex, che vuol dire coltello o dal nome stesso dei sassoni, saxons. Era usato sia come coltello da lavoro, per fare ripari, caccia, pesca, che come arma da combattimento, soprattutto nelle versioni più lunghe.

Quanto allo Skrama, che molti già conoscono, è pensato come lama da lavoro in attività di campo, quindi costruzione riparo, chopping, ripulitura di potature, batoning (senza usare rocce o oggetti metallici, ma solo un batacchio di legno), perfetto sia per campeggio, che per veri e propri lavori nel bosco o in campagna. Secondo i produttori il foro che c'è verso la punta può essere usato per appendere il coltello, ma non ha funzioni pratiche, serve a loro durante alcune fasi della lavorazione della lama e in particolare durante il processo di tempra. Quindi è più che altro un residuo di lavorazione se così vogliamo dire. Tecnicamente è uno stick tang, perchè il codolo esce fuori dal manico. Lo Skrama ha una porzione di filo di circa 4-5 cm all'inizio della lama con affilatura di 25°, per fare lavori di fino, quindi scortecciare, costruire qualcosa, fare tacche, trucioli per accendere un fuoco ecc.mentre tutto il resto della lama, gli altri 20 cm circa, hanno un filo con affilatura a 34°, quindi più robusto ed adatto al chopping ed ad attività più grossolane. Il dorso del coltello è lineare, non troppo acuto per il firesteel, ma perfetto per batoning. Il manico lungo permette di avere una leva molto vantaggiosa nel chopping, con un bilanciamento avanzato, inoltre è comodissimo, arrotondato, ha un bel grip e per finire ha numerose possibilità di prese, in base a cosa si sta facendo.

Personalmente ritengo che lo Skrama abbia un ottimo acciaio carbonioso, 80crv2, che era ed è usato nelle seghe industriali, ma che si è fatto spazio nel settore della coltelleria per le ottime prestazioni e le varie qualità. La tempra ha un ottimo rapporto tra tenuta del filo, prestazioni, resilienza e riaffilabilità. Ovviamente è abbastanza sensibile all'ossido, soprattutto in prossimità del manico. Per questo è meglio lasciare la finitura nera sulla lama, che ha una buona funzione protettiva, essendo un ossido passivo formato con le fasi di trattamento termico. Se anche esteticamente, la prima volta che l'ho visto, l'ho trovato bruttino, nel corso degli anni ho iniziato ad apprezzarne anche l'estetica. Ce l'ho dal 2015 e da allora è stato usato e testato tantissime volte, in tanti scenari e tipi di legna diversa, senza problemi. Lo Skrama ha una versatilità e soprattutto una potenza nel chopping che lo fanno arrivare tranquillamente al primo posto di questa classifica, il costo contenuto, le varie possibilità di acquisto e la storia che c'è dietro sono solo un bonus. La lunghezza totale, lo spessore non esagerato e il peso contenuto permettono di avere anche uno strumento usabile quasi come machete, volendo. Allo stesso tempo però è un vero chopper e può davvero essere usato senza troppe remore. Per finire anche il prezzo davvero contenuto, è uno dei fattori che lo fanno finire al primo posto.

KERSHAW CAMP 10

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Disegnato dalla kershaw, marchio americano acquistato dalla zero tollerance, è prodotto in China, per abbassarne il costo di produzione. Il camp 10 si basa sul design del vecchio modello di Ken Onion, l'outcast, prodotto in D2 dalla Kershaw diversi anni fa, che era più costoso, ma hidden tang, con problemi strutturali al codolo e al manico, che hanno portato la kershaw a toglierlo dal mercato per farne una versione rielaborata, ma più robusta e meno costosa, il camp 10 appunto. Il nome è dovuto all'utilizzo per cui è pensato, il campo appunto, e alla lunghezza della lama: 10 pollici. Mentre 1077 non è l'acciaio usato, ma il numero del modello, l'acciaio è il 65mn, un carbonioso. Fa parte della serie camp, di cui è il capostipite, insieme ai fratelli 14 e 18, che si pongono più nel settore machete, che non veri e propri chopper. Si può acquistare un pò dappertutto, il prezzo è un pò salito negli ultimi anni, ne esiste anche una versione tan; in America si trova tra 40 e 55 $, da noi tra i 60 e gli 80 euro, dipende molto da dove si acquista, senza le spese di spedizione ovviamente. Il manico è facilmente smontabile con una torx.

Manico: plastica rivestita di gomma (santoprene)
Fodero: Plastica, con attacchi in nylon
Peso:527 g
Lunghezza totale: 406 mm
Lunghezza lama: 254 mm
Spessore lama: 5,2 mm
Acciaio: 65mn al carbonio, rivestito
Scatola: cartone

Metto una foto a confronto con i fratelli, per chi è curioso:

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E delle foto del vecchio oucast, che aveva problemi strutturali negli utilizzi più intensi

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Tornando al Kershaw camp 10, tra i tre scelti è quello più economico, grazie al made in China, ma ha tutto, un buon fodero, una scatola, foglietti ecc. Non è perfetto, la produzione economica lo porta ad avere piccole imperfezioni qua e là, che possono dare fastidio a collezionisti, i materiali non sono al top, arriva spesso con affilature abbastanza scadenti. Tuttavia è al secondo posto, quindi ovviamente ha delle qualità eccellenti. Semplicemente è spaventoso nel chopping, è bilanciato in avanti, ha una inclinazione e una forma della lama che gli permettono di avere una potenza eccezionale nei colpi. Il manico comodissimo e grippante aiutano ad avere in mano un utensile molto più efficace di quanto non sembri, inoltre il peso abbastanza contenuto permette di non stancarsi e di lavorare su potature o rami senza avvertire la fatica. Un coltello davvero intuitivo e facile da usare. Ce l'ho dal 2012 e non ho mai avuto problemi, quando altri coltelli, anche molto costosi, si sono spezzati o chippati, questo, portato come back up, ha sempre finito il lavoro senza lasciarmi a piedi. La copertura non è molto resistente, tuttavia è buona, perchè primo è liscia e non fa attrito nel chopping (come le altre coperture ruvide di esee, tops, busse ecc.); secondo è molto importante sul codolo, dove entra facilmente umidità e aiuta molto a mantenere il codolo protetto evitando gran parte dell'ossido attivo. Tuttavia proprio per questo problema consiglio ogni tanto di smontare il manico, pulire e oliare, fare un pò di manutenzione insomma. Ho dimenticato di fare una foto al codolo, ma non ha angoli retti, niente stress riser e rispetto al vecchio autcast è decisamente più robusto. Il fodero fa un pò di rumore, ma ha la possibilità di essere messo in diverse posizioni, è facile da pulire e usare. L'acciaio è temprato un pò basso, quindi la tenuta del filo, complice anche l'acciaio stesso, non è eccezionale, rispetto agli altri due; tuttavia non ha mai avuto problemi al filo, semplicemente si usura in fretta, e poi si riaffila davvero con niente, basta una qualsiasi cosa, anche una pietra portabile, un pezzo di carta vetrata, un affilatore a caso, per fare un buon filo da lavoro. Il prezzo basso e la potenza nel chopping, oltre alla facilità di uso, lo portano al secondo posto.


SILKY NATA 240 DOUBLE BEVEL

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Ne ho parlato anche nel topic dedicato alla nata giapponese, dal titolo Japanese Nata. Lì potete trovare tutti gli approfondimenti relativi all'origine storica e alla nata tradizionale. Comunque questa è una rielaborazione moderna della nata, con il bisello simmetrico, da entrambi i lati e non la bisellatura originale chisel grind. Questo è il modello più grande che fa la silky, la lama è lunga 9,5 pollici, è abbastanza pesante, bilanciato in avanti, con un buon acciaio al carbonio, temprato per ottimizzare robustezza e tenuta del filo. Il codolo è hidden tang, ma abbastanza grande e massiccio, il manico è in gomma smontabile, ad incastro, senza nessuna vite o rivetto.

Dettaglio lama: Filo piano
Lunghezza lama: 24.00cm/9.50in
Spessore lama: 5.70mm/0.224in
Materiale lama: SKS-51, satinata
Sistema di porto: fodero in nylon con finiture in alluminio
Materiale manico: gomma
Tipo di costruzione: Semi Full Tang
Lunghezza totale: 33.90cm/13.35in
Made in: Japan
Peso: 750 grammi
Peso con fodero: 958gr/2.11lbs
Costo indicativo 120 euro

Quanto alle prestazioni sono davvero buone nel chopping, ha molta potenza nei colpi, complice l'angolazione del manico, il bilanciamento e il peso. Nessun problema al filo nel corso dei vari utilizzi, ogni tanto va smontato e oliato per evitare che si formi ossido sul codolo, perchè in questi manici in gomma, facilmente smontabili purtroppo è anche facile che entrino umidità e polvere. Rispetto agli altri due, per me è un acquisto più recente, che risale a fine 2018, se non sbaglio. Nelle mie prove e nell'uso non ha mai avuto problemi al filo come dicevo, che anzi tiene in maniera eccellente e se la gioca nella tenuta con l'80crv2 dello Skrama. La Silky nata da 240 potrebbe facilmente sembrare la prima della lista, tuttavia non è così, intanto per il fattore economico, è la più costosa dei tre.... poi perchè non ha la stessa resa nel chopping degli altri due, soprattutto nei rami più piccoli e nei lavori più fini. Inoltre il peso più elevato la svantaggia un pò, rispetto agli altri due, negli utilizzi prolungati nel tempo e nella versatilità. Quanto al chopping sicuramente incide anche il bisello più basso e meno penetrante rispetto ad esempio allo skrama. Ovviamente non fatevi illusioni, il silky nata batte ad occhi chiusi una lunga lista di chopper che ho provato nel corso degli anni, ed è in grado di tagliare tronchi anche belli grandi, senza troppi problemi, però qua la competizione è serrata. Va anche detto che se la classifica fosse stata sul solo batoning la nata vinceva ad occhi chiusi e sarebbe stata al primo posto, seguita dallo skrama e poi dal camp10. Come dicevo il topic si concentra nelle prestazioni sul chopping e sul discorso economico.

VIDEO TEST DEI 3



Queste era la mia top 3, se così vogliamo dire, ora voglio fare una rapida carrellata di modelli e marche che ritengo valide, che ho provato o di cui ho letto e visto buone recensioni. Il tutto per dare alternative e creare una sorta di lista a cui magari un principiante può fare affidamento, per avere delle opzioni valide tra cui scegliere.

TERAWA SKRAMA 200

Partiamo dall'ultimissimo uscito sul mercato, tornato in stock, pochi giorni fa, il fratellino dello skrama, con manico più piccolo e lama più corta. Il costo è molto simile al modello originale, quindi va valutato bene il campo di utilizzo, il peso ecc. Essendo uscito da relativamente poco tempo, non ci sono chissà quante recensioni approfondite, però così a senso è chiaramente meno potente dello skrama nel chopping.

Prezzo: 64,99-94,98 euro a seconda del fodero

https://www.varusteleka.com/en/product/terava-skrama-200-carbon-steel/63759

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TAITER HUKARI

L'hukari è un coltello di produzione finlandese, prodotto sia in versione carbon in 50CrV4, che inox in 420, la lama è lunga 23 cm e pesa poco meno di 500 grammi, il bisello è leggermente concavo. Sebbene sia prodotto dai diversi anni è poco conosciuto, è adatto a chopping e botoning, senza preoccupazioni, è per così dire, la versione imbruttita dello skrama, meno rifinita in tutto e decisamente più grezza, seppure efficace. Le finiture sono veramente di basso livello, ma funziona benissimo e il prezzo è davvero basso. Il nome hukari deriva dal nome della spada corta che usavano i cavalieri finlandesi, che al tempo della Guerra dei Trent'anni hanno combattuto sotto Gustavo II° Adolfo, Re di Svezia. Sembra che la spada hukari, se si spezzava in combattimento veniva riciclata e modificata in un coltello più corto, l'hukari appunto, da questo processo deriva la punta particolare. Anche il Leuku finlandese avrebbe un'origine simile.

Acquistabile solo qua: https://www.taiter.fi/hukariknife.html

Prezzo: 39,00 euro, un pò problematica la spedizione

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KABAR BK9

Non penso abbia bisogno di presentazioni, disegnato da Ethan Becker, prodotto prima dalla camillus e poi dalla kabar. Ne ho avuti due, di run diverse, con fodero diverso. Ora ha una copertura ruvida e un fodero aggiornato, più piccolo, anche la scatola è cambiata. Su di uno ho avuto un chipping al filo, perchè le prime versioni erano molto sottili al filo, ma riaffilato più spesso, non ha dato nessun problema. Resta un coltello molto potente nel chopping, con una punta che cerca di ricordare un bowie americano, in chiave full tang. L'unico neo a mio parere è il manico, perchè è un pò piccolo e a seconda delle mani, può dare fastidio al mignolo durante il chopping. Migliora tantissimo con l'upgrade delle guancette in micarta al posto di quelle di serie in grivory, ce ne sono anche originali ka-bar, che ho avuto, però costano.

Prezzo: si trova tra 140 e 160 euro indicativamente.

Dettaglio lama: Filo piano
Lunghezza lama: 22.86cm/9.00in
Spessore lama: 4.77mm/0.188in
Materiale lama: 1095, ricoperta nera
Sistema di porto: fodero in cordura
Materiale manico: grivory
Tipo di costruzione: Full Tang
Lunghezza totale: 37.46cm/14.75in
Made in: USA
Peso: 476gr/1.05lbs

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ONTARIO SP50, SP51 ED SP53

Sono tre modelli prodotti dalla ontario gen II, tutti molto validi, con costo in dollari tra i 50 e i 100 dollari indicativamente, dipende molto da dove si prendono e dalle offerte. L'acciaio è valido, sono molto robusti, il manico è molto funzionale, alcuni hanno uno spessore al filo che ne compromette un pò le prestazioni nel chopping, complice anche la copertura. Andrebbero decisamente riaffilati, soprattutto il 51 e 52. Uno dei veri problemi è che sono difficili da reperire in Italia e si trova molto di meglio come rapporto qualità prezzo, tuttavia sono coltelli validi.

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CONDOR

Per finire, ultimi, ma non nelle prestazioni e nella qualità, ma semplicimente perchè hanno a catalogo una tale quantità di coltelli, chopper, macheti validi ed economici che risulta difficile anche a me consigliare qualcosa in particolare, quindi penso che metterò 5 modelli che mi piacciono. Questo marchio negli ultimi anni è cresciuto davvero tanto, sia nella qualità, nelle finiture, sia nel catalogo. Restano coltelli poco collezionabili, perchè spesso hanno finiture da utilizzo, però hanno una concretezza unica. In particolare hanno tutti un fodero, di solito in cuoio fatto benissimo, materiali nel manico validi (dal legno alla micarta, fino alle gomme ecc.) un filo convesso molto efficace nel chopping, linee classiche, acciaio temprato un pò morbido, ma molto performante e facile da riaffilare e soprattutto un prezzo pazzesco.

Condor moonshiner, l'unico dei condor in lista, che ho provato, davvero pazzesco nel chopping, c'è anche in versione micarta lama nera, prezzo irrisorio (75 euro)

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Ecco la versione che dicevo Condor moonstalker, 85 euro

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Condor warlock machete

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Condor ironpath

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Condor jungolo

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Condor australian army machete

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Condor plan a knife

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Condor woodbuster, un competition knife convesso a zero

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Peccato che manchi l'emoticons con l'applauso e la standing ovation da inserire al tuo topic! :woot:

Questo me lo stampo, lo rilego e lo metto in biblioteca nel reparto dei ferri :si:
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Il kershaw non lo conosco. Non mi piace la linea ma mi fido del tuo giudizio.

Io, invece, viste delle recensioni positive l'ho preso appena mi è capitata l'occasione (qui sul forum, nel mercatino, un usato praticamente nuovo a 40 €).

Lo sto usando, per ora solo in giardino per le potature e processare legna per il caminetto, con grande soddisfazione.
Appena si potrà, verrà anche in escursione :biggrin:

Riguardo alla forma, è una linea che più antica non si può: somiglia al kopis dell'Antica Grecia!

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TERAWA SKRAMA 240

Acquistabile solo qua, su varusteleka, che lo produce tramite uno dei loro marchi, terawa appunto: https://www.varusteleka.com/en/product/terava-skrama-240-carbon-steel/30189

Il prezzo, leggermente aumentato nell'ultimo mese, varia da una base di 69,99 euro per il solo coltello con un coprilama, fino ad un prezzo di 107,98 euro per le versioni con fodero in cuoio marrone o nero.

In merito ad un fodero per lo Skrama, qui si era parlato che può andare bene il fodero per la baionetta dell'SA80 Inglese e che si trova per pochi €...

https://www.avventurosamente.it/xf/...anza-compatto-ed-economico.52769/#post-946956

Dovrebbe essere questo:

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bello quel fodero! qualche sito consigliato?
In merito ad un fodero per lo Skrama, qui si era parlato che può andare bene il fodero per la baionetta dell'SA80 Inglese e che si trova per pochi €...

https://www.avventurosamente.it/xf/...anza-compatto-ed-economico.52769/#post-946956

Dovrebbe essere questo:

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No, non è il fodero della baionetta ma del golok in dotazione ai SAS e a chi opera in missione in ambiente jungla. il mio l'ho adattato realizzando un passante per cintura con un anello di fettuccia in cordura con fibbia femmina da zaino.
 

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Se penso che certe persone per uso "intensivo" siano convinte che ci voglia per forza un full tang, rispetto al Kershaw Camp 10 che è un "full tang" mi vien subito da dire che un buon rat tail tang è decisamente più robusto (e aggiungo, non made in China).
Anche perché il punto più sollecitato a flessione (maggior braccio di leva) è quello di giunzione tra il manico e la lama e in quel punto spesso la sezione di acciaio di un rat tail non differisce molto da quella di un full (in questo caso anche maggiore).
A proposito di economici chopper... Ho ordinato da poco da Thomas (tra le altre cose) una lama Lauri Leuku 210mm... Mi son lasciato tentare dal prezzo (23€ scarsi) e dall'abbondanza di tempo nel week end, così mi sto dando alla manicatura intensiva
 
Io sono uno di quelli che li usa più o meno nello stesso modo. Lavoretti vari, chopping, sramatura, taglio di rami piccoli, puliutura cespugli ecc ecc. Ho sostituito il falcetto classico o il manaresso proprio con il BK9 Ka-Bar e per i lavori pesantissimi e di taglio di bambù ho anche io una nata giapponese pagata su utensiliprof. 60-70 euro.

Inutile dire quello che è già stato detto... ma aggiungo che mi ci trovo benissimo!
 
Lo Skrama è molto bello e penso parecchio efficace, ad un prezzo onesto. La Nata mi affascina molto anche se sarei curioso di provare la tradizionale, con lama asimmetrica (ma con gl I asimmetrici, per i mancini è più difficile trovare i modelli). Il BK9 lo trovi più efficace rispetto al manaresso e falcetto o magari è solo più pratico da portare?
 
Io la nata ho quella classica a un solo filo per destrimani.
Se tagli con l'angolo giusto è una roba micidiale. Anche nello spacco è portentosa.
Il bk9 lo sostituisco completamente al falcetto, tieni però conto che ci vai giù sempre con più cautela che con un coso da un chilo tipo manarreso però, se lo si usa bene, è efficace ed anche molto più maneggevole. Poi cautela si fa per dire eh :p. Alla fine è più pratico da portare, ha pure la custodia in cordura comodissima.
 
saluti ,complimenti interessante e chiaro (non da poco) ti segnalo la mannaretta della Rinaldi (poi metto foto) molto economica 30 euro circa e di validissimo aiuto ottimo per choppare ma anche batonare fare feather stick sfrascare e anche sbucciare pali e simili sulla frutta non ho provato ancora
 
a proposito di questa mannaretta, segnalo la possibilità di farsene una lievemente piu leggera tagliando con un flessibile l'uncino di una roncola . Ne ho fatta una tempo fa e funziona bene, a condizione che non si parta da una roncola leggera ( = sottile) perchè allora lo scarso peso influisce negativamente sull'efficacia dei colpi. Insomma... una via di mezzo è l'ideale.
 
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