Ciaspole Ciaspolata in Val formazza, da Riale a Passo San Giacomo

Dati
Data: 04/12/16
Regione e provincia: Piemonte, Verbania
Località di partenza: Riale ( VB )
Località di arrivo: Passo San. Giacomo
Tempo di percorrenza: 6,5 Ore
Chilometri: 18
Descrizione delle difficoltà: L'ascesa iniziale soggetta a scarichi di neve nei periodi 'giusti'.
Dislivello in salita: 600 Mt non cumulativi
Quota massima: 2313
Accesso stradale: Parcheggio a Riale
Traccia GPS: http://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=7819





Descrizione

Ciao a tutti, questo è il mio primo report di un'avventura, spero di non essere stato troppo prolisso...

Domenica 27/11/16 già volevo farla, ma ho dovuto desistere per il rischio indotto da una giornata troppo calda con neva caduta da poco, ma domenica 4/12/16 non me la sono persa.
Una ciaspolata in val Formazza, partendo da Riale (1718 mt VB), fino al passo di San Giacomo, 2313 mt, al confine Italo-Svizzero.
Avendo visto anche la volontà sul sito di Woody70 adi provare una ciaspolata per la prima volta, in quella che è in fondo la sua zona, lo ho invitato, e naturalmente lui ha aderito immediatamente.

Siamo arrivati a Riale a circa le 8:30 di mattina, ed appurato che il fondo nevoso era solido e spesso, Woody ha noleggiato le ciaspole in loco, ed alle 8:50 eravamo alla base del sentiero per il Maria Luisa e le Dighe, dove le abbiamo indossate. Abbiamo attaccato subito in verticale ( e se non ciaspoli così, che ciaspolata è...
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), evitando la lunga ( e nosiosa ) strada battuta usata da tutti...

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Purtroppo, la qualità delle ciaspole affidate a Woody non prometteva bene nonostante tutti i sui sforzi, in quanto non essendo 'ramponate' abbastanza, sui pendii tendevano a scivolargli indietro ad ogni appoggio, nonostante la neve compatta. Lo spettacolo sotto di noi comunque già iniziava a delinarsi anche a bassa quota con Riale ed la diga del lago di Morasco sullo sfondo.

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Dopo avere guadagnato circa 150 metri di dislivello così, viste le difficoltà che affrontava Woody, abbiamo quindi deciso di desistere l'approccio aggressivo, e raggiunta la solita via battuta, la abbiamo seguita e percorsa fino all' arrivo della diga del lago del Toggia. A quella quota lo spettacolo era già eccezionale, circa 1 metro di neve vergine, con traccie che si limitavano ai soli percorsi obbligati di pochi umani...il paradiso per un ciaspolatore.

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Purtroppo vista la difficoltà indotta dalle ciaspole di Woody avevamo impiegato più del previsto a salire fino lì, erano già le 11:00 circa, comunque, nei prssi del rifugio Maria Luisa, abbiamo preso la decisione di raggiungere comunque il passo di San. Giacomo attraverso la strada che costeggia il Lago del Toggia. La decisione per me era un pò sofferta, in quanto, il lago e' circondato da pendi intorno ai 30-45 gradi, ideali per eventuali movimenti di neve, che, anche se lievi, ti porterebbero direttamente nel bacino. Vista comunque la consistenza della neve che oramai era abbastanza trasformata e solida, e qualche 'timida' traccia di qualcuno che ci aveva preceduti, decidiamo comunque di incamminarci ( o inciaspolarci...? ) lungo il percorso, ed eventualmente in caso di dubbi o rischi, desistere.

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Il percorso per fortuna si sviluppa su neve abbastanza compatta, e questo ci rassicura un pò, anche se sempre sotto la 'minaccia' di pendii alla nostra destra, e lago alla nostra sinistra. Tendiamo a tenerci distanziati ed al centro del piano di quella che sembra la strada, in modo da non stuzzicare neve ne più in alto ne più in basso di noi, ed ogni tanto controllo col navigatore di trovarmi effettivamente dove vorrei essere...e mano a mano che procediamo, le traccie di chi ci ha preceduto sono sempre meno...Incontriamo solo un ragazzo di ritorno in ciaspole, che ci dice che ha raggiunto il passo e tutto e' ok...in realtà, scopriremo che il passo non lo ha mai raggiunto, in quanto a circa 2 Km dal passo, ogni traccia di passaggio umano non esiste più. Vediamo le tracce dell'ultimo sci-alpinista che ha 'manovrato' per invertire la rotta su una piccola piazzola, ma oltre, solo neve intonsa.

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A questo punto a me, che ho più esperienza su ciaspole, si presenta un bel dilemma...andare avanti, come mi stuzzicherebbe, e trascinare nel rischio con me Woody, o desistere ed invertire la rotta...? Discutiamo un attimo, e Woody mi dice che vorrebbe andare avanti, per cui, lo raccomando di seguirmi mantenendo una adeguata distanza di almeno 10 metri, di procedere con orecchie tese, anche in modo che io possa stare a sentire eventuali rumori strani da parte del manto nevoso. Quì l'avanzamento diventa abbastanza lento, ogni passo che faccio ascolto con cura, valuto il punto migliore per il prossimo 'appoggio', e 'tasto' la consistenza della neve che comunque risulta sempre abbastanza soddisfacente. Mentre avanziamo, ogni tanto, sentiamo il suono degli aerei di linea che passano sopra di noi, le cui onde sonore rimbalzano sulle superfici dei ghiacciai alla nostra destra, oltre il lago, creando un effetto sonoro come sfrigolii, che mette i brividi, specialmente in quella situazione... Finalmente dopo 2 ore circa di avanzamento dal Maria Luisa, arriviamo al Passo San Giacomo.

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Appena arrivati al passo, dal canalone occidentale di Pizzo San Giacomo ( 2924 mt ) discendono da due sci-alpinisti svizzeri, che in quel silenzio magico, avevamo già sentito parlare a circa 1 km di distanza...quattro chiacchere in inglese, dopo di che loro ritornano verso la svizzera, e noi ci accampiamo all'interno di quella che penso fosse la vecchia casermetta del passo, una vecchia casetta diroccata, che comunque ci offre riparo dal freddo e vento.

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Sono da poco passate le 13:00, ci cuciniamo una bella polenta con salsiccia e, mentre mangiamo, passano di lì quattro sci-alpinisti italiani che hanno percorso le nostre traccie, quattro chiacchiere con loro, gli offriamo pure un bel caffè caldo, corretto grappa o brandy, molto gradito, poi loro ritornano verso Riale, ed anche noi dopo una breve pausa, verso le 14:20, sbaracchiamo il tutto e ci 'inciaspoliamo' per il ritorno. Stavolta la via la abbiamo battuta, ed e' stata ribattuta dagli sciatori, per cui il nostro passo inizia ad essere più sicuro anche se sempre prudente, ma così abbiamo anche più tempo per dedicarci a chiacchere ed all'osservazione del panorama, con il tempo che stavolta scorre veloce.

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In poco più di 2 ore e mezza siamo di nuovo a Riale, e benchè ormai sia abbastanza scuro ci concediamo una bella birra rilassante e desiderata in un bar ( la mia acqua si era letteralmente congelata dal freddo ), dove ritroviamo anche i quattro scialpinisti italiani che ci avevano raggiunto al passo, con cui ci intratteniamo per quasi un'oretta. Dopo di che, si riparte, io per Milano ho 2 ore buone di viaggio, Woody, una in meno. Alla fine, il percorso totale in ciaspole e' di circa 17,5 Km, considerato che all'andata abbiamo tagliato, per un dislivello non cumulativo di circa 600mt.

Veramente una bella giornata, abbastanza impegnativa sicuramente, ma che consiglierei sia d'invero che d'estate come tragitto. Ricordatevi però di consultare chi e' del posto ed i bollettini valanghe se volete farvela con la neve, in quanto la prima parte di percorso, per arrivare alle dighe, e' facilmente soggetta a scariche di neve e quindi alquanto pericolosa in presenza di neve fresca o condizioni atmosferiche che le favoriscono.
 

Allegati

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Colgo l'occasione di ringraziarti anche qui per la stupenda giornata, per la pazienza ed i consigli che mi hai dato. Diciamo che al primo attacco mi hai fatto subito capire come ci si deve approcciare al moto ciaspolatorio :p...
Comunque il panorama ci ha ripagato ampiamente della fatica, la polenta e salsiccia poi è stata la ciliegina sulla torta, a completamento di una stupenda giornata...
Grazie ancora...:si:
 
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