Personalmente non condivido la maggior parte delle cose scritte,
MA È SOLO LA MIA OPINIONE.
Indifferentemente dall'attrezzo utilizzato ci sono persone che si rendono competenti e persone superficiali che non lo fanno.
Non penso sia necessario ne attendibile fare una distinzione e creare categorie.
Come il discorso sul fatto che il 95% delle persone che và con le ciaspe non ha l'attrezzatura di soccorso, le competenze per usarle, ecc... Potrei dire la stessa cosa del 95% delle persone che praticano altri sport, oppure semplicemente con altri mezzi.
Stessa cosa sui terreni adatti alle ciaspole, che poi rispecchia comunque la volontà di chì pratica... il che non é collegato alle competenze, sì o no. Ho fatto il Monte Bianco con le ciaspole e non solo
In maniera competente, in sicurezza
(relativa, non si possono annullare i rischi). Conosco persone che praticano tantissimo, hanno fatto corsi, hanno certificati di corsi, ecc... ma che non hanno mai vissuto situazioni d'emergenza, ne simulati, ne reali... indifferentemente dagli sci, caspole, ramponi... Persone che hanno tutta l'attrezzatura, ma che l'hanno usata, forse, solo all'inizio dell'escursione per fare i "test"... o che conoscono le marche, le specifiche tecniche... ma di fatto nulla
Da un lato trovo utile e interessante sensibilizzare le persone, tutte e per qualunque attività, ma senza sminuire o valutare un'attività in maniera soggettiva. Che sia seguendo scuole di pensiero di molte persone o poche, poco importa.
Insomma, si dovrebbero sensibilizzare le persone a non cercare solo il risultato sportivo, la meta che rende fighi, ma sul dedicarsi realmente e con passione ad un'attività. Costanza, impegno, per gradi e senza dare nulla per scontato, senza prendere qualcosa con leggerezza. Poi gli approcci, i mezzi, ecc... ognuno se li sceglie in base a se stesso, alle sue preferenze.
Insomma, sono dell'idea che un'impostazione del genere, nel giudicare il fare altrui in una certa maniera, sia in realtà frutto delle proprie insicurezze.