- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 21 aprile 2018
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: parcheggio bar Monte Cristo
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: prendetevi tutta la giornata
Chilometri: 17
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: il sentiero non è segnato, ma non presenta alcuna particolarità tecnica in assenza di neve e maltempo.
Periodo consigliato: tutto l'anno, potendo...
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: circa 900m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1925m (Monte Cristo)
Accesso stradale: SS17 da Fonte Cerreto
Descrizione
Quanto tempo che manco colpevolmente da qui, saluto gli amici e mi scuso per l'assenza, è un periodo di grandi cambiamenti per me.
Cambiamenti positivi, attesi lungamente, che però vanno a modificare abitudini sedimentate nei lustri e quindi spiazzano... ed è così che approfittando di una giornata libera, del meteo stabile del socio @Leo da solo impegnato col lavoro (ma io avevo voglia di stare da solo) decido di visitare la Cima di Faiete - un 1900m dirimpettaio dello Scindarella a sud - che per maltempo ci si era negata a gennaio.
Le strade sulla piana sono ancora chiuse ed io non ho voglia di arrivare in macchina sino a Santo Stefano e Racollo, quindi studio un anello (in realtà quasi un 8) che parte dalla base di Monte Cristo così da uscire dall'autostrada ad Assergi e non fare troppi km... ed ecco che senza fretta con Zoe come al solito scodinzolante sono qui con un caldo che non pare aprile e nel silenzio di un luogo che fa male vedere così.
Ho pianificato di passare per la vetta monte Cristo al ritorno, lo aggirerò da Sud perchè Valle Fredda la conosco (e comunque è impraticabile) e soprattutto perché questa zona mi incuriosisce molto visto che è nascosta anche se praticamente di fianco alla SS17 che porta sulla piana... raggiunto un fontanile adiacente il bar, salgo per tracce pastorali sulla traccia che ho "ipotizzato" sulla cartina la sera prima.
E mi ritrovo in piccole valli nascoste, segnate dalla pastorizia e dagli impianti dismessi, qualcosa a metà tra il dolcemente malinconico ed il tragico.
Poi osservo Zoe, le sue corse, le pause, la felicità genuina nei suoi occhi e nella coda e comprendo che se il bicchiere non è mezzo pieno non si va da nessuna parte
E poi è primavere e si vede, si sente, si tocca
Sono orientativamente alla quota della SS17 (al bivio per la fossa di Paganica dovrò attraversarla) e la mantengo su questo fianco morbido di Monte Cristo... Zoe come sempre fa la vedetta appena può
Intercetto una brecciata che conosco ma la percorro poco perchè invasa di neve, ci sono ancora muri discretamente alti che stanno pulendo per la tappa del giro d'Italia
Attraversiamo la strada, ancora chiusa al traffico, e non posso fare a meno di vedere Campo Nevada e provare di nuovo quella sensazione di occasione mancata o sprecata?
Ma ancora una volta è Zoe con la sua corsa gioiosa sulla dolce salita verso Cima di Faiete a rimodulare l'approccio dei miei pensieri
E come darle torto, a cos'altro si può pensare qui se non al bello?
Spuntano i grossi calibri della catena Orientale, Camicia, Prena, anche le torri di Casanova sono ben distinguibili, vale una breve sosta
La cresta del Faiete è larga e dolce, costellata di segni forse antichi, chiederò ad amici ben ferrati in materia, Zoe intanto memorizza col naso
Ci avviciniamo alla vetta ma anche alla parallela Costa del Ceraso con la piccola valle (le Archette) che separa queste due vette minori, vedo la strada che costeggia la fossa di Paganica, quante volte ci sono passato e come è bella guardarla da qui
F: Guarda Zoe si vede anche il Corno Grande!
Z: chi?
F: hai ragione...
Ci sono anche degli ometti di pietra sulla cresta, qui il GPS mi dice che dovrebbe esserci la vetta ma non mi importa, peccato non essere riuscito a farla questo inverno, ma ci tornerò...
E da qui la piana è meravigliosa, per non parlare del rifugio alla testa di una valletta denominata valle dei Monaci, rifugio che avevo adocchiato da altra angolazione in altra giornata
Poi ci riaffacciamo a Sud, del resto è qui che scenderemo, tra le ombre e le luci si distinguono sotto di noi i ruderi di Santa Maria del Monte, ma in lontananza si distingue chiaramente la sagoma inconfondibile del castello di Rocca Calascio
Un pino solitario e provato dalle intemperie sembra indicarci il sottostante lago di Passaneta
Un ultimo sguardo al rifugetto e l'ennesima rinfrescata di Zoe sulla neve
E scendiamo verso Passaneta ed il suo rifugio
Ma non lo raggiungiamo, lo abbiamo visitato solo un paio di mesi fa, molto più carine le pozze dovute alla fusione della neve che costellano la valle... Zoe ovviamente apprezza
Paesaggi splendidi
Pozze stagionali anche più grandi dei laghetti carsici
poi una piccola gola ci introduce alla parte successiva della valle
Con il lago di Barisciano
Ed il suo rifugio poco distante, che è anche l'occasione buona per fare una sosta e sgranocchiare qualcosa
Il cielo si è un po' coperto, la temperatura è più clemente, il paesaggio nella "Fossetta" è splendido... Zoe guarda a destra ed a manca, Monte Cristo è di fronte a noi, che abbia capito che dobbiamo salirci?
E lemme lemme, come è il mio passo, superiamo la fossetta, superiamo la SS17 ed iniziamo la salita per Monte Cristo su una traccia piuttosto evidente
Che ci conduce ad altri luoghi che evocano sentimenti e posizioni contrastanti, se solo si riuscisse a trovare un punto di incontro in questa divergenza così radicata
Per me, oggi, il bandolo della matassa è la genuinità di Zoe, il suo stupore incondizionato, la capacità innata ed indomabile di voler gioire di ogni filo d'erba, rametto, pozza d'acqua o fiocco di neve
Ma si è fatta una certa ora e dobbiamo scendere, si intravede già il parcheggio della stazione di Monte Cristo, la tentazione di scendere verso colle Finavera per affacciarmi su valle Fredda è forte, ma è in ombra e quindi resisto e scendo senza traccia zig-zagando più per divertimento che per necessità
Fino a riprendere la traccia pastorale di inizio giornata, guardando alle mie spalle Monte Cristo per salutarlo
E giungere alla macchina pensando che ci sono tanti e sacrosanti motivi per essere arrabbiati, ma con il livore non si costruisce nulla, anzi tutto resta immobile. Cercavo pace e l'ho trovata oggi, forse serve predisporsi al buono per coglierne i frutti?
Grazie a tutti!
Data: 21 aprile 2018
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: parcheggio bar Monte Cristo
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: prendetevi tutta la giornata
Chilometri: 17
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: il sentiero non è segnato, ma non presenta alcuna particolarità tecnica in assenza di neve e maltempo.
Periodo consigliato: tutto l'anno, potendo...
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: circa 900m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1925m (Monte Cristo)
Accesso stradale: SS17 da Fonte Cerreto
Descrizione
Quanto tempo che manco colpevolmente da qui, saluto gli amici e mi scuso per l'assenza, è un periodo di grandi cambiamenti per me.
Cambiamenti positivi, attesi lungamente, che però vanno a modificare abitudini sedimentate nei lustri e quindi spiazzano... ed è così che approfittando di una giornata libera, del meteo stabile del socio @Leo da solo impegnato col lavoro (ma io avevo voglia di stare da solo) decido di visitare la Cima di Faiete - un 1900m dirimpettaio dello Scindarella a sud - che per maltempo ci si era negata a gennaio.
Le strade sulla piana sono ancora chiuse ed io non ho voglia di arrivare in macchina sino a Santo Stefano e Racollo, quindi studio un anello (in realtà quasi un 8) che parte dalla base di Monte Cristo così da uscire dall'autostrada ad Assergi e non fare troppi km... ed ecco che senza fretta con Zoe come al solito scodinzolante sono qui con un caldo che non pare aprile e nel silenzio di un luogo che fa male vedere così.
Ho pianificato di passare per la vetta monte Cristo al ritorno, lo aggirerò da Sud perchè Valle Fredda la conosco (e comunque è impraticabile) e soprattutto perché questa zona mi incuriosisce molto visto che è nascosta anche se praticamente di fianco alla SS17 che porta sulla piana... raggiunto un fontanile adiacente il bar, salgo per tracce pastorali sulla traccia che ho "ipotizzato" sulla cartina la sera prima.
E mi ritrovo in piccole valli nascoste, segnate dalla pastorizia e dagli impianti dismessi, qualcosa a metà tra il dolcemente malinconico ed il tragico.
Poi osservo Zoe, le sue corse, le pause, la felicità genuina nei suoi occhi e nella coda e comprendo che se il bicchiere non è mezzo pieno non si va da nessuna parte
E poi è primavere e si vede, si sente, si tocca
Sono orientativamente alla quota della SS17 (al bivio per la fossa di Paganica dovrò attraversarla) e la mantengo su questo fianco morbido di Monte Cristo... Zoe come sempre fa la vedetta appena può
Intercetto una brecciata che conosco ma la percorro poco perchè invasa di neve, ci sono ancora muri discretamente alti che stanno pulendo per la tappa del giro d'Italia
Attraversiamo la strada, ancora chiusa al traffico, e non posso fare a meno di vedere Campo Nevada e provare di nuovo quella sensazione di occasione mancata o sprecata?
Ma ancora una volta è Zoe con la sua corsa gioiosa sulla dolce salita verso Cima di Faiete a rimodulare l'approccio dei miei pensieri
E come darle torto, a cos'altro si può pensare qui se non al bello?
Spuntano i grossi calibri della catena Orientale, Camicia, Prena, anche le torri di Casanova sono ben distinguibili, vale una breve sosta
La cresta del Faiete è larga e dolce, costellata di segni forse antichi, chiederò ad amici ben ferrati in materia, Zoe intanto memorizza col naso
Ci avviciniamo alla vetta ma anche alla parallela Costa del Ceraso con la piccola valle (le Archette) che separa queste due vette minori, vedo la strada che costeggia la fossa di Paganica, quante volte ci sono passato e come è bella guardarla da qui
F: Guarda Zoe si vede anche il Corno Grande!
Z: chi?
F: hai ragione...
Ci sono anche degli ometti di pietra sulla cresta, qui il GPS mi dice che dovrebbe esserci la vetta ma non mi importa, peccato non essere riuscito a farla questo inverno, ma ci tornerò...
E da qui la piana è meravigliosa, per non parlare del rifugio alla testa di una valletta denominata valle dei Monaci, rifugio che avevo adocchiato da altra angolazione in altra giornata
Poi ci riaffacciamo a Sud, del resto è qui che scenderemo, tra le ombre e le luci si distinguono sotto di noi i ruderi di Santa Maria del Monte, ma in lontananza si distingue chiaramente la sagoma inconfondibile del castello di Rocca Calascio
Un pino solitario e provato dalle intemperie sembra indicarci il sottostante lago di Passaneta
Un ultimo sguardo al rifugetto e l'ennesima rinfrescata di Zoe sulla neve
E scendiamo verso Passaneta ed il suo rifugio
Ma non lo raggiungiamo, lo abbiamo visitato solo un paio di mesi fa, molto più carine le pozze dovute alla fusione della neve che costellano la valle... Zoe ovviamente apprezza
Paesaggi splendidi
Pozze stagionali anche più grandi dei laghetti carsici
poi una piccola gola ci introduce alla parte successiva della valle
Con il lago di Barisciano
Ed il suo rifugio poco distante, che è anche l'occasione buona per fare una sosta e sgranocchiare qualcosa
Il cielo si è un po' coperto, la temperatura è più clemente, il paesaggio nella "Fossetta" è splendido... Zoe guarda a destra ed a manca, Monte Cristo è di fronte a noi, che abbia capito che dobbiamo salirci?
E lemme lemme, come è il mio passo, superiamo la fossetta, superiamo la SS17 ed iniziamo la salita per Monte Cristo su una traccia piuttosto evidente
Che ci conduce ad altri luoghi che evocano sentimenti e posizioni contrastanti, se solo si riuscisse a trovare un punto di incontro in questa divergenza così radicata
Per me, oggi, il bandolo della matassa è la genuinità di Zoe, il suo stupore incondizionato, la capacità innata ed indomabile di voler gioire di ogni filo d'erba, rametto, pozza d'acqua o fiocco di neve
Ma si è fatta una certa ora e dobbiamo scendere, si intravede già il parcheggio della stazione di Monte Cristo, la tentazione di scendere verso colle Finavera per affacciarmi su valle Fredda è forte, ma è in ombra e quindi resisto e scendo senza traccia zig-zagando più per divertimento che per necessità
Fino a riprendere la traccia pastorale di inizio giornata, guardando alle mie spalle Monte Cristo per salutarlo
E giungere alla macchina pensando che ci sono tanti e sacrosanti motivi per essere arrabbiati, ma con il livore non si costruisce nulla, anzi tutto resta immobile. Cercavo pace e l'ho trovata oggi, forse serve predisporsi al buono per coglierne i frutti?
Grazie a tutti!