Escursione Cima di Vallinfante e Cima di Passo Cattivo, seguendo la frattura.

Parchi delle Marche
  1. Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati

Data: settembre 2018
Località di partenza: parcheggio monte Prata
Località di arrivo: Cima di Vallinfante e cima di Passo Cattivo
Tempo di percorrenza: 7 ore comprese le soste
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato:
Segnaletica:
Dislivello in salita: totale 700 circa
Quota massima: 2113 metri
Accesso stradale: si raggiunge Castelluccio di Norcia (PG) e il valico di Gualdo. Da qui, il piazzale del parcheggio di monte Prata, 1650 metri.


Descrizione
Un itinerario non faticoso ma lungo ed estremamente panoramico in un ambiente poco frequentato dove si può restare in totale solitudine con la montagna.
Un sentiero che si sviluppa per alcuni chilometri lungo la frattura generata dalla faglia del sisma del 30 ottobre 2016.
Descrizione e maggiori immagini nel mio sito. Grazie a tutti.
https://fabri64.wordpress.com/2018/...ante-e-cima-di-passo-cattivo-monti-sibillini/

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Il percorso visto dal sentiero che sale dalla fonte della Jumenta verso il monte Porche.

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Il Pian Perduto sotto la nebbia

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Il Pizzo Berro tra le nuvole

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La frattura lungo il sentiero

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La cima di Vallinfante
 

Allegati

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Ultima modifica:
Pensavo che questa linea di faglia si fosse racchiusa o almeno levigata con gli agenti atmosferici. Invece resiste e mostra con la sua presenza la forza devastante del sisma. L’ho osservata molto bene l’anno scorso salendo da Foce fino alla sella di Sasso Borghese e poi al monte Porche, impressionante la sua apertura che in taluni punti arriva anche ad un metro.
Complimenti per questo viaggio nel cuore devastato dei Sibillini, tornare in questi territori è scelta coraggiosa e un valido modo per far ripartire la vita di questi borghi.
 
Pensavo che questa linea di faglia si fosse racchiusa o almeno levigata con gli agenti atmosferici. Invece resiste e mostra con la sua presenza la forza devastante del sisma. L’ho osservata molto bene l’anno scorso salendo da Foce fino alla sella di Sasso Borghese e poi al monte Porche, impressionante la sua apertura che in taluni punti arriva anche ad un metro.
Complimenti per questo viaggio nel cuore devastato dei Sibillini, tornare in questi territori è scelta coraggiosa e un valido modo per far ripartire la vita di questi borghi.
Tornare in questi posti è una scelta abbastanza coraggiosa particolarmente per quanto riguarda l'aspetto emozionale. Non si riesce più a trovare nessun punto di riferimento... quella casa, quel bar, quel negozio, non c'è più niente. Ora che le strade sono quasi tutte transitabili, bisogna tornare a frequentare quei luoghi, altrimenti si rischia di amplificare le conseguenze del sisma.
 
Si, intendevo quella forma di coraggio. A me spaventava tornare a Castelluccio ed ho atteso tanto tempo prima di farlo ma ho invece apprezzato molto vedere la piazzetta con gli esercizi commerciali aperti, benchè siano costituiti da casette mobili poste davanti alle macerie. Anche il centro commerciale che stavano costruendo (un ecomostro ad alto impatto ambientale, come lo definiscono in molti) mi ha dato un forte segnale di speranza e, soprattutto, di rinascita.
Io ci tornerò presto.
 
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