- Parchi del Piemonte
-
- Parco delle Alpi Marittime
Dati
Data: luglio 2016
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: S. Anna di Valdieri
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 16 ore
Chilometri: 32
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Ultimo tratto senza sentiero su pietraie (fortemente sconsigliato in caso di nebbia)
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2150
Quota massima: 3088
Accesso stradale: Cuneo-Borgo S. Damazzo-Valle Gesso-Valdieri-S. Anna
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Magnifica gita nel segno dei ricordi. Fatta in giuventù, (45anni fà) in giornata, camminando da buio a buio, ora, accettando il tempo che passa
ci sono voluti 2 giorni che con molta calma, mi sono assaporato pienamente le bellezze di quest' angolo di particolare pregio ambientale delle Alpi Marittime.
Anche se di qualche metro inferiore alla vetta Centrale (3097), la cima nord-est è molto frequentata per la facilità d' accesso dove si gode di un panorama estremamente vasto e di fronte, in primo piano si può ammirare la Serra dell' Argentera, la Cima di Nasta, il Baus, cima Ghigliè, il Mercantout, Bresses, Tablasses, più lontano il Gelas, Clapier e il caratteristico dito proteso verso il cielo della Maledia: tutti monti vicino o sopra i tremila metri.
Anche se la salita non presenta alcuna difficoltà di arrampicata, va affrontata con prudenza e condizioni di buona visibilità perchè nella parte alta occorre attraversare un nevaio (innoquo specie se non c'è rigelo notturno) e fuori sentiero su estese pietraie delle varie conche moreniche dei vari laghetti del Matto.
Ometti di pietra e bolli rossi aiutano a trovare la direzione ma possono anche confondere chi non conosce la direzione di salita perchè le vie principali di salita sono almeno due (che io ho fatto)
Il toponimo "Matto" ha la base nella radice "Mat*" della lingua occitana che significa altezza, quindi <monte massiccio a forma piramidale>
Tutto questo lo dicono relazioni di alpinisti seri mentre sulla rete ho trovato descrizioni di sconosciuti che indicano la salita comme una EE blanda, quasi una E. La mia personale opinione di frequentatore di montagne, è quella di non prenderla sottogamba ed essere preparati alle situazioni di alta montagna perchè il rischio di perdersi è sempre reale (la modernità del GPS, in questo caso, è di fondamentale importanza).
La mia salita.
Alle 8 precise ero nel parcheggio alla fine del paese di S. Anna di Valdieri dove al lato monte parte il sentiero per il Rifugio Livio Bianco (segnalato) e dopo 2,45 ore ero al rifugio nella fantastica location del grande lago Sottano della Sella (1890 mt).
Bellissima accoglienza da parte del gestore Livio Bertaina e del suo staff, ho consumato un eccellente pranzo scialandomi al sole sulle comodissime sdraio del belvedere sul lago. Nel tardo pomeriggio sono partito alla volta del lago Soprano della Sella (2300 mt
123.000mq, il più esteso del Parco. ) che ho raggiunto in due ore.
Alla base della cascata dell'emissario, una palina indica la strada per il colle di Valmiana (sx, da seguire per la vetta) invece per ammirare da vicino il più grande lago naturale delle Alpi Marittime si svolta brevemente a dx, colle della Valletta) dove sul lato nord (Valletta) vi sono bellissimi prati per bivaccare. Gli ultimi frequentatori del lago si apprestavano alla discesa e da quel momento non ho visto più anima viva.
Ho scelto il pratino vicino all' emissario ed essendoci ancora molte ore di luce mi sono riempito gli occhi di immagini fantastiche, dopo di che ho montato la tenda e ho preparato la cena durante la quale, non visto, tanti camosci mi hanno tenuto compagnia.
Al far del buio, (per modo di dire: luna piena) dopo la camomilla, mi sono rintanato dormendo un sonn profondo fino alle 5,30 del mattino sucessivo.
Mi sono alzato che stavo bene sia fisicamente che psicologicamente, colazione, smontaggio del campo, nascosto l'attrezzatura e nuovo giro del lago con foto bellissime delle colorazioni albine finchè alle 7,30 mi sono messo in marcia veso il colle di Valmiana (ampio sentiero) traversando ad est i contraforti rocciosi che sostengono il lago fino al passetto dove il sentiero rientra nella morena a monte del lago. Un lungo traverso in piano verso il centro del vallone (bellissimi scorci su parte del lago Sella) fino all' indicazione "Monte Matto".
Da qui in poi pietre, rocce e di nuovo pietre fino in cima. Si trovano subito due possibilità: la prima, scelta da me, a sinistra verso la bastionata rocciosa che sostiene il primo laghetto del Matto oppure risalire il fondo del vallone fino ad un altro laghetto (per me la discesa)
Costeggiando il laghetto a sx fino ad un' altra bastionata rocciosa che sorregge un' altro lago, che ho scavalcato, poi seguendo alla meglio le sponde delle depressioni moreniche, direzione sud (cima Bobba e cima Verani davanti con la mia meta leggermente a sx) ho raggiunto l' ampio nevaio del Matto che ho attraversato per il lungo senza nessuna difficoltà svoltando leggermente a sx verso la cima.
A questo punto il terreno è franoso, difficile la salita e pericoloso per la possibilità di prendersi pietre sulle caviglie ma comunque dopo pochi metri si notano dulla propria destra rocce abbastanza appese con evidenti segni di passaggio, le ho scavalcate cercando appigli per le mani, poi la traccia diviene più evidente (segni rossi) fino alla vetta che ho raggiunto alle 11,30.
Dopo tre quarti d'ora a cinemascope decido di darci giù abbastanza velocemente perchè sono in ritardo sulla tabella di marcia non tanto perchè mi interessa far presto ma perchè ho dato ad amici le 18 e 30 come termine per chiamare i soccorsi. Alle 18 arrivo finalmente dove incomincia il campo del cellulare, telefono, poi me la prendo con più calma giungendo all'auto dopo circa 7 ore di discesa.
Ed ecco alcune foto:
Il Vallone della Meris salendo al lago Inferiore della Sella
La cascata dell' emissario del lago Inferiore, in alto la bastionata rocciosa che sostiene il lago Superiore e Rocca La Paur in bella vista
"L'arrivo a un rifugio di alta montagna è una delle più dolci emozioni della vita alpina..."
(Guido Rey)
Saporito pranzo cucinato con maestria dal gestore Livio Bertaina
La dura vita del montanaro
In un posto bellissimo!
Lago Sella Inferiore, salendo al Superiore
La cima Innominata davanti al monte Matto
Cascata dell' emissario del lago Superiore della Sella
Sponda nord
Monte Matto .... ancora lontanissimo
Camera vista lago (e che lago!) al prezzo di euro 0,00 a notte
Solo loro, incuriositi
Alba
Magici colori del mattino
Lago inferiore e mediano della Sella mentre cammino in direzione passo di Valmiana
Scorcio di lago Superiore mentre si sale nel vallone morenico
Deviazione dal sentiero principale. Da qui in poi ravanaggi su pietre e rocce
Il Monviso
Alpi Cozie, Oronaye, Brec de Chambeyron, aguille de Chambeyron e Chersogno
Lago Superiore della Sella
Primo laghetto del Matto
Vetta e altro laghetto del Matto
Rocca La Paur e altro laghetto
Nevaio sommitale tra la cima Est (sx) e la Centrale
Vista nord-ovest
La vetta Centrale
Vista sud con la serra dell'Argentera in primo piano. Ancora evidente il famoso canale di Lourousa
Rocca dell' Abisso, Clapier e il caratteristico dito della Maledia che si erge in cielo
Indicazione per quelli che non hanno rispetto del prossimo
Cima Gorgia Cagna e il lago della Sella Inferiore
Verso il lago Superiore
Un saluto a tutti gli amici da 3088 metri!!
Pernultimo lago del Matto
E ultimo
Ultimo tratto del vallone
Lago Superiore con la luce del pomeriggio
Inquilina del Gias del Prato
Scusate la lunghezza ma non ho saputo fare di meglio!
Prosit!
Data: luglio 2016
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: S. Anna di Valdieri
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 16 ore
Chilometri: 32
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Ultimo tratto senza sentiero su pietraie (fortemente sconsigliato in caso di nebbia)
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2150
Quota massima: 3088
Accesso stradale: Cuneo-Borgo S. Damazzo-Valle Gesso-Valdieri-S. Anna
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Magnifica gita nel segno dei ricordi. Fatta in giuventù, (45anni fà) in giornata, camminando da buio a buio, ora, accettando il tempo che passa
Anche se di qualche metro inferiore alla vetta Centrale (3097), la cima nord-est è molto frequentata per la facilità d' accesso dove si gode di un panorama estremamente vasto e di fronte, in primo piano si può ammirare la Serra dell' Argentera, la Cima di Nasta, il Baus, cima Ghigliè, il Mercantout, Bresses, Tablasses, più lontano il Gelas, Clapier e il caratteristico dito proteso verso il cielo della Maledia: tutti monti vicino o sopra i tremila metri.
Anche se la salita non presenta alcuna difficoltà di arrampicata, va affrontata con prudenza e condizioni di buona visibilità perchè nella parte alta occorre attraversare un nevaio (innoquo specie se non c'è rigelo notturno) e fuori sentiero su estese pietraie delle varie conche moreniche dei vari laghetti del Matto.
Ometti di pietra e bolli rossi aiutano a trovare la direzione ma possono anche confondere chi non conosce la direzione di salita perchè le vie principali di salita sono almeno due (che io ho fatto)
Il toponimo "Matto" ha la base nella radice "Mat*" della lingua occitana che significa altezza, quindi <monte massiccio a forma piramidale>
Tutto questo lo dicono relazioni di alpinisti seri mentre sulla rete ho trovato descrizioni di sconosciuti che indicano la salita comme una EE blanda, quasi una E. La mia personale opinione di frequentatore di montagne, è quella di non prenderla sottogamba ed essere preparati alle situazioni di alta montagna perchè il rischio di perdersi è sempre reale (la modernità del GPS, in questo caso, è di fondamentale importanza).
La mia salita.
Alle 8 precise ero nel parcheggio alla fine del paese di S. Anna di Valdieri dove al lato monte parte il sentiero per il Rifugio Livio Bianco (segnalato) e dopo 2,45 ore ero al rifugio nella fantastica location del grande lago Sottano della Sella (1890 mt).
Bellissima accoglienza da parte del gestore Livio Bertaina e del suo staff, ho consumato un eccellente pranzo scialandomi al sole sulle comodissime sdraio del belvedere sul lago. Nel tardo pomeriggio sono partito alla volta del lago Soprano della Sella (2300 mt
123.000mq, il più esteso del Parco. ) che ho raggiunto in due ore.
Alla base della cascata dell'emissario, una palina indica la strada per il colle di Valmiana (sx, da seguire per la vetta) invece per ammirare da vicino il più grande lago naturale delle Alpi Marittime si svolta brevemente a dx, colle della Valletta) dove sul lato nord (Valletta) vi sono bellissimi prati per bivaccare. Gli ultimi frequentatori del lago si apprestavano alla discesa e da quel momento non ho visto più anima viva.
Ho scelto il pratino vicino all' emissario ed essendoci ancora molte ore di luce mi sono riempito gli occhi di immagini fantastiche, dopo di che ho montato la tenda e ho preparato la cena durante la quale, non visto, tanti camosci mi hanno tenuto compagnia.
Al far del buio, (per modo di dire: luna piena) dopo la camomilla, mi sono rintanato dormendo un sonn profondo fino alle 5,30 del mattino sucessivo.
Mi sono alzato che stavo bene sia fisicamente che psicologicamente, colazione, smontaggio del campo, nascosto l'attrezzatura e nuovo giro del lago con foto bellissime delle colorazioni albine finchè alle 7,30 mi sono messo in marcia veso il colle di Valmiana (ampio sentiero) traversando ad est i contraforti rocciosi che sostengono il lago fino al passetto dove il sentiero rientra nella morena a monte del lago. Un lungo traverso in piano verso il centro del vallone (bellissimi scorci su parte del lago Sella) fino all' indicazione "Monte Matto".
Da qui in poi pietre, rocce e di nuovo pietre fino in cima. Si trovano subito due possibilità: la prima, scelta da me, a sinistra verso la bastionata rocciosa che sostiene il primo laghetto del Matto oppure risalire il fondo del vallone fino ad un altro laghetto (per me la discesa)
Costeggiando il laghetto a sx fino ad un' altra bastionata rocciosa che sorregge un' altro lago, che ho scavalcato, poi seguendo alla meglio le sponde delle depressioni moreniche, direzione sud (cima Bobba e cima Verani davanti con la mia meta leggermente a sx) ho raggiunto l' ampio nevaio del Matto che ho attraversato per il lungo senza nessuna difficoltà svoltando leggermente a sx verso la cima.
A questo punto il terreno è franoso, difficile la salita e pericoloso per la possibilità di prendersi pietre sulle caviglie ma comunque dopo pochi metri si notano dulla propria destra rocce abbastanza appese con evidenti segni di passaggio, le ho scavalcate cercando appigli per le mani, poi la traccia diviene più evidente (segni rossi) fino alla vetta che ho raggiunto alle 11,30.
Dopo tre quarti d'ora a cinemascope decido di darci giù abbastanza velocemente perchè sono in ritardo sulla tabella di marcia non tanto perchè mi interessa far presto ma perchè ho dato ad amici le 18 e 30 come termine per chiamare i soccorsi. Alle 18 arrivo finalmente dove incomincia il campo del cellulare, telefono, poi me la prendo con più calma giungendo all'auto dopo circa 7 ore di discesa.
Ed ecco alcune foto:
Il Vallone della Meris salendo al lago Inferiore della Sella
La cascata dell' emissario del lago Inferiore, in alto la bastionata rocciosa che sostiene il lago Superiore e Rocca La Paur in bella vista
"L'arrivo a un rifugio di alta montagna è una delle più dolci emozioni della vita alpina..."
(Guido Rey)
Saporito pranzo cucinato con maestria dal gestore Livio Bertaina
La dura vita del montanaro
In un posto bellissimo!
Lago Sella Inferiore, salendo al Superiore
La cima Innominata davanti al monte Matto
Cascata dell' emissario del lago Superiore della Sella
Sponda nord
Monte Matto .... ancora lontanissimo
Camera vista lago (e che lago!) al prezzo di euro 0,00 a notte
Solo loro, incuriositi
Alba
Magici colori del mattino
Lago inferiore e mediano della Sella mentre cammino in direzione passo di Valmiana
Scorcio di lago Superiore mentre si sale nel vallone morenico
Deviazione dal sentiero principale. Da qui in poi ravanaggi su pietre e rocce
Il Monviso
Alpi Cozie, Oronaye, Brec de Chambeyron, aguille de Chambeyron e Chersogno
Lago Superiore della Sella
Primo laghetto del Matto
Vetta e altro laghetto del Matto
Rocca La Paur e altro laghetto
Nevaio sommitale tra la cima Est (sx) e la Centrale
Vista nord-ovest
La vetta Centrale
Vista sud con la serra dell'Argentera in primo piano. Ancora evidente il famoso canale di Lourousa
Rocca dell' Abisso, Clapier e il caratteristico dito della Maledia che si erge in cielo
Indicazione per quelli che non hanno rispetto del prossimo
Cima Gorgia Cagna e il lago della Sella Inferiore
Verso il lago Superiore
Un saluto a tutti gli amici da 3088 metri!!
Pernultimo lago del Matto
E ultimo
Ultimo tratto del vallone
Lago Superiore con la luce del pomeriggio
Inquilina del Gias del Prato
Scusate la lunghezza ma non ho saputo fare di meglio!
Prosit!