Escursione CIMA PUSSA

Parchi del Friuli-Venezia Giulia
  1. Parco Regionale delle Dolomiti Friulane
Dati

Data: 25/09/2021
Regione e provincia: Friuli Venezia Giulia, Pordenone
Località di partenza: Parcheggio del Rifugio Pussa (940 m)
Località di arrivo: Cima Pussa (2169 m)
Tempo di percorrenza: 3:30 circa
Grado di difficoltà: vedi relazione
Segnaletica: CAI 393 fino in malga Senons, poi per tracce
Dislivello in salita: 1200 m circa
Accesso stradale: Da Claut, si segue fino in fondo la strada della Val Settimana


Descrizione

Tra le già solitarie cime del gruppo Caserine-Cornaget, Cima Pussa è un piccolo gioiellino, la “selvaggia tra le selvagge”. Poco si trova in rete, a testimonianza della sua scarsa frequentazione. Le sue spettacolari placconate si trovano comprese tra due ciadins poco frequentati, quello di Bortolusc e quello di Gasparin.

Parcheggiata la macchina in fondo alla Val Settimana, poco prima del rifugio Pussa, si sale per la carrareccia che conduce in circa 50 minuti al pascolo di Malga Senons (1320 m). Giunti al prato della malga, si traversa verso destra il prato seguendo una labile traccia e puntando al bosco che delimita il pascolo a sud.

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Il pascolo di Malga Senons
Scendendo nel bosco, si guada il torrente sottostante e, seguendo gli sporadici ometti, lo si percorre verso destra per qualche decina di metri per poi lasciarlo seguendo un altro canalone che sale a sinistra.
Si sale a zig zag tra i sassi di quest’ultimo fino a che non si intravede sulla destra una traccia di animali sulla ghiaia che invita ad entrare nel bosco. La traccia, recentemente ripristinata con qualche provvidenziale taglio, si fa ora più evidente: si tratta del vecchio sentiero che consentiva un tempo ai malgari di portare le mucche in Ciadin di Bortolusc.
Più si sale più è ampia la vista verso nord sul Chiarescons e il Pramaggiore:

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Sullo sfondo il Pramaggiore.​

Lasciato a destra il cimotto mugoso denominato “la spia de Bortolusc”, si esce finalmente sul Ciadin di Bortolusc, imprigionato tra l’omonima cima, Cima Pussa e la Cima del Torrione a sinistra.

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Da sx: Cima del Torrione, Cima Pussa e quota 2096
Poco lontano da noi quello che resta di un vecchio ricovero di fortuna; alzando lo sguardo non si può che rimanere basiti di fronte all’imponenza della parete nord di Cima Bortolusc che sorveglia sul ciadin.

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Cima di Bortolusc e la sua spalla erbosa sulla sinistra viste dal basso Ciadin di Bortolusc
Si devono rasentare ora le pareti della Cima del Torrione puntando alla lontana Cima Pussa. Seguendo qualche sporadico ometto, la traccia si fa
via via più pendente. Si punta alla forcelletta che si trova tra Cima Pussa e il Torrione, un avamposto dell’omonima Cima; questa forcella si trova ad un’altitudine di circa 2000 m.

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Forcella 2000 compresa tra il Torrione, a sinistra, e Cima Pussa a destra

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A pochi passi dalla Forcella 2000
La Forcella quotata 2000 m non è altro che una piccola forcellina compresa tra le scoscese paretone di Cima Pussa e il Torrione. Il valico consente anche di poter fare un giro ad anello salendo per il Ciadin di Bortolusc e scendendo per il meno conosciuto Ciadin di Gasparin.

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Ciadin di Gasparin, a sx, e Ciadin di Bortolusc, a dx, dalla Forcella 2000.

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Il Torrione da Forcella 2000

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Le lisce placche di Cima Pussa
Dalla Forcella si sale lo spigolo Nord di Cima Pussa: la prima paretina è la più impegnativa con qualche tratto di II grado. È preferibile salire inizialmente seguendo il lato destro della parete, cercando i passaggi migliori ed evitando le placche più lisce che, cosparse di ghiaino, sono alquanto infide. La salita è divertente, mai difficile.

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Salita dello spigolo nord. A destra Cima Pussa.​

Quando la parete si appoggia e i passaggi risultano essere più facili, conviene traversare qualche metro verso sinistra seguendo qualche piccolo ometto e un solco erboso nella roccia. Si evitano così le placche lisce che seguono il filo di cresta e si può salire agevolmente sfruttando i numerosi buchi nella roccia.

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Visibile il traverso erboso per evitare la placca liscia.

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In uscita dalla prima placca. Dietro il Chiarescons e le Vette Fornezze.
L’uscita dalla prima placca ci immette in un’aerea ed esposta crestina. Si passano tra i mughi e si aggira un salto di roccia sul fianco destro della crestina: questo passaggio permette di passare dallo spigolo nord al corpo principale ove è presente Cima Pussa. Tra i due un bel canalone che parrebbe percorribile, ma ha nella sua parte bassa due salti di roccia.

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Tra i mughi e il passaggio a destra dell'aerea crestina
Giunti sul corpo principale del monte, è preferibile traversare verso destra qualche metro sotto la cresta che congiunge alla vetta. Una sottile cengia ghiaiosa ben “omettata” consente di giungere fino in prossimità dell’ometto di vetta che si trova qualche metro sopra.

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Cengia verso destra alla base della cresta finale
Per arrivare in vetta ci abbiamo impiegato circa 3 ore e 30 dal parcheggio di Rifugio Pussa. Dall’uscita nel Ciadin fino in cima la salita è spettacolare, mai difficile ma è comunque abbastanza esposta e richiede particolare attenzione nelle placche iniziali dello spigolo nord (soprattutto in discesa).
Dalla Forcella 2000 per chiudere con un percorso ad anello, è possibile scendere nel Ciadin di Gasparin oppure (ancor meglio) salire la bancata ghiaiosa che porta alla spalla di Bortolusc e da qui scendere alla Forcella delle Pregoiane e al Rifugio Pussa.

Nessun umano incontrato. Nessun animale incontrato. Per gli amanti delle montagne del silenzio direi che questo posto fa al caso loro. Le firme sul libretto di vetta si contano sulle dita di tre mani, sinonimo che la vista meravigliosa a 360 gradi della cima è stata finora ad appannaggio di pochi.

25/09/2021 Matteo S., Mattia B., Alberto T., Gianluca R.

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Autoscatto con l'omone di vetta. A destra sbuca Cima di San Francesco.

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Dalla vetta: Cornaget, Podestine, Meda e forcella, spalla e Cima Bortolusc.

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Dalla vetta verso nord: Cima del Torrione, Malga Senons e, dietro, Chiarescons e Vette Fornezze

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Zoom su Duranno e Cima dei Preti

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Zoom sul Caregon del Padreterno



 

Allegati

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Le Dolomiti Friulane… uniche perché ancora selvagge!! Cima dei Preti fatta il mese scorso e chissà se un giorno porterò a casa anche il Sior Duranno!
Bravi, bel giretto! :si:
 
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