Dati
Data: 21/09/24
Regione e provincia: Trentino / Trento.
Località di partenza: Malga d'Arnò.
Località di arrivo: Malga d'Arnò.
Tempo di percorrenza: circa 12h incluse soste e 8.30h di cammino effettivo.
Chilometri: 27km
Grado di difficoltà: EE/EEA
Descrizione delle difficoltà: terreni difficili, II° in libera e tratti attrezzati.
Periodo consigliato: Giugno/Ottobre
Segnaletica: presente all 80%
Dislivello in salita: 2350m
Dislivello in discesa: 2350m
Quota massima: 2918m
Accesso stradale: si
Traccia GPS: Link alla traccia
Descrizione
Percorso lungo ed impegnativo in solitaria con molto dislivello e su terreni sempre difficili (pietraie, pendii erbosi ripidi, campi di massi erratici). In alcuni tratti attrezzati è possibile assicurarsi (se si vuole), in altri no.
In cambio offre un esperienza profonda in luoghi remoti e silenziosi dove resti ultracentenari della grande guerra testimoniano la stoica resistenza dei nostri giovani bisnonni italiani ed austriaci a condizioni ambientali quasi proibitive.
Il percorso inizia imboccando il sentiero 262 un centinaio di metri prima di Malga d'Arnò ed inoltrandosi nel bosco. La prima fermata dopo pochi minuti è per ammirare la cascata della cravatta, alta circa 60m.
Da qui si procede verso Malga Maggiasone in un paesaggio favoloso, dominato dal fianco di calcare bianchissimo e scosceso del monte Uccia a destra nella foto sotto. Se guardate bene, nell'intaglio calcareo all'orizzonte si vede già la caratteristica guglia del Frate che è il primo step della lunga galoppata.
Si prosegue quindi sul 262 verso il Passo del Frate, abbandonando i boschi in favore di un ambiente più montano, a volte erboso e più spesso sassoso. Arrivati al passo si cominciano a notare le opere lasciateci dagli Alpini della grande guerra.
Dal passo, sulla destra comincia il Sentiero degli Orizzonti Liberi, che mi accompagnerà dapprima sul Monte Uccia (vetta nella foto qui sotto) e poi attraverso un lungo sentiero di alta quota, fino alle Porte di Danerba.
Dopo la vetta dell'Uccia, in un susseguirsi di nebbie e pietraie in un ambiente severo e silenzioso, si cominciano a trovare resti di reticolati e fortificazioni. Allo stesso tempo cominciano i passaggi tecnicamente impegnativi.
Alla fine il sentiero sbocca finalmente alle Porte di Danerba, dove ci si aspetta quasi di essere fermati dalle sentinelle austro ungariche che mi immagino ancora di guardia, anche se ormai incorporee.
Essendo poco più di mezzogiorno, decido di aggiungere al percorso pianificato anche la salita di Punta Danerba: una piccola vetta poco definita senza segnaletica ed irta di sfasciumi che sembra essere stata colpita dal pugno di un gigante. Qui si trovano i passaggi di II° non protetti.
Passo Danerba:
Salita alla punta:
Ormai è ora di volgere i passi sulla via del ritorno, ma non voglio percorrere il sentiero dell'andata, sarebbe noioso, per cui seguo il sentiero 249 verso il Passo dei Reticolati. Il terreno in questo tratto è particolarmente faticoso: gli enormi massi disseminati ovunque costringono a slalom e salti da stambecco per svariati km. Quando i massi finiscono si prospetta un sentiero EE di salita al passo, costituito da una lunga e scivolosa ripida pietraia.
Il ritorno per il 249 non mi permette di ritornare direttamente al Passo del Frate, per cui comincia una lunga discesa di circa -550m in Valbione che poi dovrò risalire in una corsa contro il tempo (che perderò) per evitare di arrivare all'auto con il buio.
Discesa in Valbione:
E risalita:
Finalmente arrivato all'imbrunire ho chiuso l'anello e posso fare senza grandi preoccupazioni gli ultimi 7km in discesa che mi riportano, stanco ma soddisfatto, alla macchina.
Data: 21/09/24
Regione e provincia: Trentino / Trento.
Località di partenza: Malga d'Arnò.
Località di arrivo: Malga d'Arnò.
Tempo di percorrenza: circa 12h incluse soste e 8.30h di cammino effettivo.
Chilometri: 27km
Grado di difficoltà: EE/EEA
Descrizione delle difficoltà: terreni difficili, II° in libera e tratti attrezzati.
Periodo consigliato: Giugno/Ottobre
Segnaletica: presente all 80%
Dislivello in salita: 2350m
Dislivello in discesa: 2350m
Quota massima: 2918m
Accesso stradale: si
Traccia GPS: Link alla traccia
Descrizione
Percorso lungo ed impegnativo in solitaria con molto dislivello e su terreni sempre difficili (pietraie, pendii erbosi ripidi, campi di massi erratici). In alcuni tratti attrezzati è possibile assicurarsi (se si vuole), in altri no.
In cambio offre un esperienza profonda in luoghi remoti e silenziosi dove resti ultracentenari della grande guerra testimoniano la stoica resistenza dei nostri giovani bisnonni italiani ed austriaci a condizioni ambientali quasi proibitive.
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Il percorso inizia imboccando il sentiero 262 un centinaio di metri prima di Malga d'Arnò ed inoltrandosi nel bosco. La prima fermata dopo pochi minuti è per ammirare la cascata della cravatta, alta circa 60m.
Da qui si procede verso Malga Maggiasone in un paesaggio favoloso, dominato dal fianco di calcare bianchissimo e scosceso del monte Uccia a destra nella foto sotto. Se guardate bene, nell'intaglio calcareo all'orizzonte si vede già la caratteristica guglia del Frate che è il primo step della lunga galoppata.
Si prosegue quindi sul 262 verso il Passo del Frate, abbandonando i boschi in favore di un ambiente più montano, a volte erboso e più spesso sassoso. Arrivati al passo si cominciano a notare le opere lasciateci dagli Alpini della grande guerra.
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Dal passo, sulla destra comincia il Sentiero degli Orizzonti Liberi, che mi accompagnerà dapprima sul Monte Uccia (vetta nella foto qui sotto) e poi attraverso un lungo sentiero di alta quota, fino alle Porte di Danerba.
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Dopo la vetta dell'Uccia, in un susseguirsi di nebbie e pietraie in un ambiente severo e silenzioso, si cominciano a trovare resti di reticolati e fortificazioni. Allo stesso tempo cominciano i passaggi tecnicamente impegnativi.
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Alla fine il sentiero sbocca finalmente alle Porte di Danerba, dove ci si aspetta quasi di essere fermati dalle sentinelle austro ungariche che mi immagino ancora di guardia, anche se ormai incorporee.
Essendo poco più di mezzogiorno, decido di aggiungere al percorso pianificato anche la salita di Punta Danerba: una piccola vetta poco definita senza segnaletica ed irta di sfasciumi che sembra essere stata colpita dal pugno di un gigante. Qui si trovano i passaggi di II° non protetti.
Passo Danerba:
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Ormai è ora di volgere i passi sulla via del ritorno, ma non voglio percorrere il sentiero dell'andata, sarebbe noioso, per cui seguo il sentiero 249 verso il Passo dei Reticolati. Il terreno in questo tratto è particolarmente faticoso: gli enormi massi disseminati ovunque costringono a slalom e salti da stambecco per svariati km. Quando i massi finiscono si prospetta un sentiero EE di salita al passo, costituito da una lunga e scivolosa ripida pietraia.
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Discesa in Valbione:
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Finalmente arrivato all'imbrunire ho chiuso l'anello e posso fare senza grandi preoccupazioni gli ultimi 7km in discesa che mi riportano, stanco ma soddisfatto, alla macchina.
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Allegati
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