L'aumento è dovuto a molti fattori, razza ibridata con cinghiali est europei, molto più prolifici nelle nostre terre ricchissime di cibo grazie anche allo spopolamento della montagna e con temperature più miti. L'agricoltura prevedeva la raccolta di castagne, ghiande e faggiole che oggi rimangono a disposizione dei cinghiali e degli altri quadrupedi. Alla fine degli anni '90 un contadino, zona di Fiorenzuola d'Arda, mi diceva, un po' basito, che solo 30 anni prima, loro non avevano MAI visto un cinghiale o un capriolo e che il problema era scoppiato quasi all'improvviso. Idem nella zona tra Ottone e Liguria dove la caccia seria era alla lepre, alle beccaccie, ai migratori, poi, vabbè ai fagiani. Una vera invasione a partire da metà anni '80.