Il cold steel SRK è un gran coltello, ha le misure giuste per essere una via di mezzo tra un coltello da campo e un 4 pollici, quindi risulta abbastanza equilibrato per fare tanti lavori dall'intaglio, fino al chopping e batoning leggero. Ovviamente sul compito specifico, non sarà mai potente nel chopping come un 7-8 pollici o maneggevole come un pukko, ma risulta un ottimo multiruolo. C'è da tanti anni in tante versioni e di solito è sempre stato apprezzato sul campo. Ma c'è un però, che riguarda manico, fodero e costo. Volevo scriverne una recensione, ma approfitterò di questo topic per dire la mia.
I difetti del coltello non riguardano le prestazioni sul campo, la resa degli acciai (anche se il san mai è soggetto a graffi sul bisello e a volte piccoli microchipping, ma tutto in linea con quella che è la tipologia di acciaio) o la robustezza, ma riguardano i costi delle versioni, e soprattutto il fodero e il manico.
Il manico in gomma è probabilmente il peggiore problema del coltello. Prende gioco facilmente e si muove da subito in zona guardia, facendo entrare umidità e sporco (te ne accorgi subito dalla prima volta in cui lo lavi). Le gomme varie, sono materiali economici, poco durevoli e facilmente attaccabili da sostanze chimiche e dalle alte temperature, che le fanno dilatare. Tra tutte quelle che ho provato il forprene di E.R. e il Kraton di cold steel sono di gran lunga le peggiori, più soggette a giochi e problemi. Le gomme cinesi che si degradano in un paio d'anni diventando appiccicose (a causa di un processo di degradazione chimica del materiale) e consumandosi, neanche le considero. Quella di fallkniven tiene meglio, la migliore che ho è quella del gruppo busse, il resiprene c. Sulla rete puoi trovare diversi video sui problemi dei manici in kraton. Posso assicurati che il mio SRK in cpm3v ha preso gioco facilmente, ho visto giochi anche su un trail master in O1 di un amico, comparso durante il chopping. In sostanza un unico perno alla fine del manico non basta a tenere fermo tutto il manico, quando il materiale usato non è un nylon con fibre di vetro o meglio ancora altri materiali, ma del kraton. Il materiale usato necessita di un migliore fissaggio sul codolo, oppure il codolo necessita di un materiale più resistente.
Infine il manico è fatto in migliaia di pezzi in Taiwan per ridurre i costi e poi assemblato con le lame prodotte rispettivamente (sk5 Taiwan, san mai Giappone, cpm3v Italia). Il problema è che i tre acciai usati hanno biselli e spessori leggermente diversi. La prova è il peso che è diverso per le tre versioni, dal sito cold steel: in sk5 pesa 8,2 oz, in san mai pesa 8,1 oz, in cpm3v pesa 8,8 oz. Se il foro sul manico è standard, è evidente che qualche codolo (se più sottile di 0,1 mm) è facile che prenda gioco. La versione con la copertura ha uno spessore un pelo maggiore, più attrito non solo nel taglio, ma anche (e qua è positivo) tra codolo e manico; ed è più riparata dall'umidità. Probabilmente ed è quella che più difficilmente prenderà gioco. Le altre due hanno finiture stone washed e satinata, che riducono anche se di poco, lo spessore. Questa tipologia di scelta industriale, un solo manico, per tre versioni diverse, assemblato a caso con un solo perno, non è quella che definirei custom made.
Il fodero e la scatola, così come il manico, sono standard. Infatti la scatola non ha nessun segno distintivo, solo un etichetta con scritto il codice corrispondente al coltello, neanche il nome scritto. La usano per tanti modelli diversi, cambiando l'etichetta. Il fodero è fatto davvero male, è in plastica scadente, che si graffia subito esternamente e che procura subito graffi alle due versioni con la lama nuda, soprattutto quella in cpm3v, anche qui, perchè il fodero è lo stesso, ed è pure vecchio, mentre i tre coltelli hanno bisellature diverse. Che cosa intendo per vecchio? semplice, la versione originale dell'srk aveva un ricasso più grande, molto particolare, che poteva servire per appoggiare l'indice in alcuni tagli, come una sorta di finger choil, ma che toglieva filo utile e ne aumentava il peso. Nelle nuove versioni questo ricasso è stato ridotto in spessore, ma hanno probabilmente una vagonata di vecchi foderi, fatti con il vecchio progetto per il vecchio srk ancora da usare e quindi li usano. Il ricasso del fodero è molto più ampio e non combacia con il nuovo srk. Tutte scelte fatte per ridurre i costi su ampia scala a discapito della qualità.
Infine il prezzo, parametro sempre fondamentale per valutare pro e contro degli industriali. Per 50-60 euro, sia la versione normale, che la compact, in sk5 sono un ottimo affare. La compact si trova a 39 dollari negli Usa. La copertura fa un pò di attrito nel taglio, il bisello non è dei migliori, ma l'acciaio è davvero buono e tutti i difetti che ho elencato sono assolutamente accettabili e compatibili con il rapporto qualità- prezzo del coltello in questione. Per quella cifra non si può pretendere un manico in micarta o g10 e l'uso di materiali economici o fodero e manico scadenti prodotti su larga scala sono una necessità e servono a ridurre i costi per renderlo altamente concorrenziale, ma allo stesso tempo funzionale. Il coltello si pone come competitor dei Terawa, dei mora, dei condor, dei gerber ecc. e con successo aggiungerei.
Il problema è nelle altre versioni. Spendere 160 euro (san mai) e 220 euro (cpm3v), circa, per le altre due versioni è un furto, visto che hanno lo stesso fodero, manico e scatola di quello economico made in Taiwan. Componenti fatte con la logica della produzione su larga scala, del contenimento dei costi e dell'uso di materiali economici, che non vanno assolutamente d'accordo con prezzi di listino di 160 e 220 euro. Questi 100 e almeno 160 euro in più della versione in sk5, sono un furto ai danni degli acquirenti. La versione in san mai, per 100 euro in più di quella in sk5 doveva avere come minimo un bel fodero in cuoio o kydex, come minimo. La versione in cpm3v, per 160 euro in più della versione in sk5 doveva avere, oltre al fodero in cuoio o kydex, almeno il manico in g10 o micarta integrale. Avrei accettato anche un prezzo di 250 euro sulla versione in cpm3v, ma con un manico degno di quella cifra e del made in Italy. Non una schifezza di fodero e di manico in gomma che prende gioco.
Dette queste amare verità, il cold steel srk è un gran coltello, un ottimo multiruolo, forse l'essenza dei multiruolo, le cui prestazioni e robustezza, non sono minimamente in discussione. Ma la versione che conviene comprare e che ha un buon rapporto qualità-prezzo ed i materiali giusti per il prezzo è quella in sk5, non le altre.