Coltelli dall'EU

Buongiorno a tutti, mi presento mi chiamo Mauro e sono un collezionista di coltelli ormai da diversi anni. Nella mia modesta collezione posseggo diversi chiudibili e qualche lama fissa. Ultimamente sto notanto diversi siti UE (perlopiù dai paesi dell'est come Polonia o Slovacchia) che mettono in vendita e propongono la spedizione di coltelli anche a scatto. Secondo la vostra esperienza, essendo spedizioni interne all'UE, ci sono possibilità che questi coltelli possano essere bloccati alla dogana? Inoltre vi chiedo, se si è in possesso di porto d'armi si possono comprare per corrispondenza coltelli a scatto o è necessario avere ulteriori autorizzazioni dalla Questura? Grazie mille!
 
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Esatto, e poi il porto d'armi non c'entra nulla con i coltelli, perlomeno con i coltelli "normali" (una lama, senza molla, etc., cioè tutti quelli che in sostanza vengono definiti arma propria o impropria).
Almeno qui nel nostro "mondo".
Poi se collezioni sciabole, baionette, coltelli a scatto e a doppio filo, beh allora non è il forum giusto, probabilmente devi andare sui forum di militaria e collezionisti di armi.
 
Secondo la vostra esperienza, essendo spedizioni interne all'UE, ci sono possibilità che questi coltelli possano essere bloccati alla dogana?
Se è un acquisto all'interno della comunità europea non passa attraverso la dogana.
Inoltre vi chiedo, se si è in possesso di porto d'armi si possono comprare per corrispondenza coltelli a scatto o è necessario avere ulteriori autorizzazioni dalla Questura
Non tutte le nazioni hanno le stesse regole e ciò che tranquillamente vendibile, e spedibile, in polonia potrebbe non esserlo in italia. Ad esempio, in italia, le baionette e pugnali non sono di libera vendita, e di conseguenza non possono essere spedite direttamente all'acquirente, ma, ad esempio, in germania le puoi acquistare e, come tali, te le possono anche spedire ma questo perché il responsabile, dal momento in cui il pacco entra in italia, sei tu, ovvero il destinatario, e sei tu che ne risponderai difronte alla legge italiana e sei sempre tu che devi verificare, prima, se vi sono delle pratiche/autorizzazioni da fare/richiedere; nello specifico in italia se acquisti una baionetta, o un pugnale, hai bisogno di apposito titolo, porto d'armi o nulla osta, nel momento in cui tu la acquisti viene fatto, dal venditore, un documento di scarico/vendita che ti servirà nel momento in cui dovrai, a tua volta, darne denuncia presso gli organi competenti della tua zona (polizia o carabinieri), se acquisti per corrispondenza dall'estero, con consegna a casa tua, chi emette questo documento ? Nessuno, anche perché in germania non hanno questo obbligo, per tanto, nel momento in cui devi denunciare il possesso in italia, a mio avviso, ti troveresti in difficoltà.

Il mio consiglio è, nel caso in cui tu voglia acquistare degli oggetti che in altri paesi sono di libera vendita, o che hanno una regolamentazione nettamente differente dalla nostra, ma che nella nostra legislazione sono considerate "armi", vedasi baionette pugnali tirapugni stiletti coltelli a scatto spade ect ect, rivolgiti alla tua questura di competenza e chiedi all'ufficio "armi" lumi in merito onde evitare problemi "dopo".

Ciao :si:, Gianluca
 
Mi sembra illuminante questa pagina della Coltelleria Collini:

https://www.coltelleriacollini.it/legislazione-spade-coltelli

se leggo bene la legge ne regola il porto, non la vendita.
Non vedo una data nella pagina della Coltelleria Collini e mi azzardo a dire che non sia aggiornata.

Quando dice:
VERSIONE BREVE

Coltelli: Pugnali, coltelli a scatto, coltelli a doppio filo e baionette sono armi proprie; altri coltelli, di qualsiai forma o dimensione, sono utensili da taglio e punta e quindi armi improprie, la vendita e la detenzione sono libere se si ha la maggiore età, il porto è consentito solo per giustificato motivo se si ha quindi un motivo valido per avere un coltello con se (caccia, attività sportiva, outdoor, campeggio etc.); in ambiente urbano non sussite mai il giustificato motivo per avere con se una lama.


non tiene conto che c'è una Sentenza della Cassazione (22 febbraio 2019, n. 803) che ribadisce le caratteristiche delle armi bianche e "declassa" a semplici coltelli quelli a scatto e quelli con il blocco lama.

Qui una parte della sentenza (il grassettato è mio):

"Sicché, in definitiva, quali che siano le particolari caratteristiche di costruzione del "coltello", alla stregua della varia tipologia, il discrimine tra l’arma impropria (cioè lo strumento da punta e/o da taglio atto ad offendere) e l’arma propria è costituito dalla presenza delle caratteristiche tipiche delle armi bianche corte, quali, appunto, i pugnali o gli stiletti, e, cioè, la punta acuta e la lama a due tagli (Sez. 1, n. 19927 del 09/04/2014, Rv. 259539)
In altri termini, il coltello a serramanico o il coltello a scatto non costituiscono necessariamente un’arma (bianca) propria per cui non è ammessa licenza, il cui porto fuori dall’abitazione
".
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Ho trovato una sentenza ancor più recente che ribadisce le differenze tra coltello ed arma bianca:

"Con sentenza n. 20146 dell’11 maggio 2023 (udienza del 7 dicembre 2022) la sezione I penale della Cassazione è tornata a occuparsi della differenza esistente tra il semplice “coltello” (qualificato secondo l’attuale normativa come strumento da punta o da taglio atto a offendere) e il “pugnale” (che secondo l’attuale normativa è invece arma vera e propria).

(omissis)

È stato quindi proposto ricorso in Cassazione, che lo ha accolto, ribadendo che “la giurisprudenza di legittimità ha affermato che, ai fini della qualificazione di un “coltello” quale arma propria od impropria, deve farsi riferimento, rispettivamente, alla presenza o alla assenza della punta acuta e della lama a due tagli, tipica delle armi bianche corte, mentre sono irrilevanti le particolarità di costruzione dello strumento (Sez. 1, n. 17255 del 01/04/2019, Naccarato, Rv. 275252-01; Sez. 1, n. 10979 del 03/12/2014, dep. 2015, Campo, Rv. 262867-01).
La sentenza risulta contraddittoria nella parte in cui, come dedotto dal ricorrente, ha dapprima richiamato la giurisprudenza di legittimità in tema di distinzione tra arma propria e arma impropria, per poi ritenere che l’oggetto in questione potesse essere qualificato come pugnale per la presenza di un lato affilato. Tali affermazioni sono fra loro contraddittorie: infatti, o si accerta che l’oggetto presenta una lama a due tagli, e allora il fatto dovrà essere qualificato ai sensi dell’art. 699 cod. pen.; oppure si accerta che l’oggetto presenta un solo lato affilato, e allora il fatto dovrà essere qualificato ai sensi dell’art. 4 legge n. 110 del 1975
”.
 
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Grazie a tutti delle risposte. Insomma mi sembra di aver capito che con una recente sentenza di cassazione abbiano stabilito che i coltelli a scatto non sono necessariamente armi proprie, bensi per esserlo devono avere ulteriori requisiti (come il doppio filo), anche se la certezza assoluta di questa interpretazione non c'è ancora. Ammettendo questa interpretazione quindi si potrebbe procedere ad ordinare dall'UE un coltello a scatto senza rischiare nulla? Voi personalmente ne avete mai ordinati? Comunque io ero possessore di porto d'armi per difesa personale, ma da quando ho cessato di fare la guardia giurata non l'ho ancora rinnovato ma conto a brevissimo di ripresentare la domanda per quello sportivo, quindi il possesso del titolo di porto d'arma mi permetterebbe, a prescindere dalla collocazione dei coltelli a scatto tra le armi proprie o no, di ordinare per corrispondenza un coltello a scatto o comunque dovrei adempiere ad ulteriori questioni? Grazie mille
 
Mai ordinato un coltello a scatto per corrispondenza e, a prescindere da una sentenza di Cassazione che rivede parzialmente la classificazione di coltelli a scatto, non lo farei lo stesso ...... io.

Ciao :si:, Gianluca
 
Grazie a tutti delle risposte. Insomma mi sembra di aver capito che con una recente sentenza di cassazione abbiano stabilito che i coltelli a scatto non sono necessariamente armi proprie, bensi per esserlo devono avere ulteriori requisiti (come il doppio filo), anche se la certezza assoluta di questa interpretazione non c'è ancora. Ammettendo questa interpretazione quindi si potrebbe procedere ad ordinare dall'UE un coltello a scatto senza rischiare nulla? Voi personalmente ne avete mai ordinati? Comunque io ero possessore di porto d'armi per difesa personale, ma da quando ho cessato di fare la guardia giurata non l'ho ancora rinnovato ma conto a brevissimo di ripresentare la domanda per quello sportivo, quindi il possesso del titolo di porto d'arma mi permetterebbe, a prescindere dalla collocazione dei coltelli a scatto tra le armi proprie o no, di ordinare per corrispondenza un coltello a scatto o comunque dovrei adempiere ad ulteriori questioni? Grazie mille
Ciao, io avevo ordinato dalla Germania un kershaw Launch 1, arrivato senza problemi e poi rivenduto senza problemi.
Se vuoi toglierti il dubbio puoi anche inviare una mail a Collini e chiedergli se loro possono spedire coltelli a scatto, se loro possono allora è legale.
 
Grazie a tutti delle risposte. Insomma mi sembra di aver capito che con una recente sentenza di cassazione abbiano stabilito che i coltelli a scatto non sono necessariamente armi proprie, bensi per esserlo devono avere ulteriori requisiti (come il doppio filo), anche se la certezza assoluta di questa interpretazione non c'è ancora.
Diciamo che molti giudici sono ancora legati al fatto che "a scatto" e "blocco lama" (quindi anche il comunissimo opinel :biggrin:) rendano i coltelli armi bianche.

Poi queste sentenze si scontrano con quelle della Cassazione che le invalidano.

Ammettendo questa interpretazione quindi si potrebbe procedere ad ordinare dall'UE un coltello a scatto senza rischiare nulla? Voi personalmente ne avete mai ordinati? Comunque io ero possessore di porto d'armi per difesa personale, ma da quando ho cessato di fare la guardia giurata non l'ho ancora rinnovato ma conto a brevissimo di ripresentare la domanda per quello sportivo, quindi il possesso del titolo di porto d'arma mi permetterebbe, a prescindere dalla collocazione dei coltelli a scatto tra le armi proprie o no, di ordinare per corrispondenza un coltello a scatto o comunque dovrei adempiere ad ulteriori questioni? Grazie mille
Il porto d'armi non ha nulla a che fare con le VERE armi bianche (spade e sciabole affilate, coltelli a doppio filo, baionette militari).

Queste possono solo essere detenute ma MAI portate, non esiste alcuna autorizzazione al porto.

Per essere detenute, occorre denunciarle alla Questura la quale rilascerà apposito titolo per la detenzione ma, ripeto, NON per il porto.
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Ah, e per il porto delle lame NON dfinibili armi bianche, c'è solo il "giustificato motivo" e anche qui si apre poi un mondo... :(
 
Si si con porto d'armi intendevo un titolo valido per poter acquistare tali tipologie di coltelli, poi eventualmente da denunciare (e assolutamente mai da portare in giro).
Comunque vedo che ancora oggi la questione coltelli a scatto è molto spinosa e poco chiara, peccato perché è una tipologia di lame che mi ha sempre affascinato e ne avrei voluto qualcuno in collezione.
 
Una domanda, ma se mi appoggiassi e facessi direttamente spedire ad un'armeria un coltello a scatto dall'estero, cosi facendo si potrebbe evitare la richiesta di licenza di importazione d'arma ex art 31? Visto che l'armeria di per se è titolata ad importare armi. Grazie
 
Una domanda, ma se mi appoggiassi e facessi direttamente spedire ad un'armeria un coltello a scatto dall'estero, cosi facendo si potrebbe evitare la richiesta di licenza di importazione d'arma ex art 31? Visto che l'armeria di per se è titolata ad importare armi. Grazie
Il quesito che poni, a mio avviso, è estremamente particolare, nel senso che se si trattasse di una arma vera la risposta è sì ma parlando di coltelli non saprei in particolar modo se il gioco vale la candela, mi permetto di consigliarti di rivolgerti direttamente all'eventuale armeria a cui vorresti appoggiarti per capire in primo luogo se è realmente fattibile (molto probabile) e, in secondo luogo, quale "cifra" in più gli dovresti versare all'armeria per le inevitabili carte burocratiche.

Ciao :si:, Gianluca

PS.:...... facci sapere, soprattutto il secondo punto ;)
 
Ovviamente qualora fosse necessario anche da parte dell'armeria reperire ad ulteriori autorizzazioni per l'importazione il gioco non ne varrebbe la candela, pensavo che magari l'armeria potesse ricevere la spedizione senza ulteriori licenze vista l'entità dell'attività che svolge e le licenze che possiede già per esercitare.
 
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