Coltelli inutilmente grossi e cattivi

Ma, secondo me il discorso torna sempre alla domanda se le misure contano?????!!!!
Non abbiamo affrontato invece la parte cattiva del coltello, visto che il titolo è " Coltelli inutilmente grossi e cattivi
Ecco secondo me se le misure e vero che contano, la cattiveria quella non serve veramente a niente.
:biggrin::biggrin::biggrin:;):cool:
 
Ho letto interventi interessanti, come sempre. Quindi aggiungo il mio per abbassare il livello!:biggrin:

I coltelli di grandi dimensioni vanno benissimo. L'importante è contestualizzare lo strumento di lavoro scelto.
Molti pensano che sia solo un'invenzione del marketing a stelle e strisce ma in realtà la storia ci insegna che non è così.
Come del resto ci ha spiegato Zoro (e non solo) nei suoi interventi.
La loro validità è indiscutibile, sia da soli che in accoppiata con coltelli più piccoli. Tutto confermato anche qui sul forum da Indio, Greenegabri e tutti gli utenti che ne fanno uso in ogni escursione.

I coltelli cattivi, se così possiamo definire gli arnesi dalle linee aggressive, hanno due difetti:
- non passano inosservati, anzi intimoriscono.
- hanno forme spesso poco funzionali
Ma se il prodotto piace non vedo perché non acquistarlo.
 
Tempo fa, su YouTube avevo visto dei video di un canale che trovavo rilassante "vinniesdayoff".
E' un simpatico ed austero irlandese, che parla di outdoor e coltelli.
In una serie di tre video, utilizza un piccolo pieghevole senza blocco per costruire un riparo ed oggetti. La sua tesi è di non farsi intimidire dalla mancanza di un attrezzo da taglio adeguato quando devi risolvere un problema.
Oddio, la sensazione è che abbia delle manine da fata che i rami si spezzano solo a vederlo arrivare, e che il coltellino in questione (James Barber, Sheffield) sia molto buono.
 
Tempo fa, su YouTube avevo visto dei video di un canale che trovavo rilassante "vinniesdayoff".
E' un simpatico ed austero irlandese, che parla di outdoor e coltelli.
In una serie di tre video, utilizza un piccolo pieghevole senza blocco per costruire un riparo ed oggetti. La sua tesi è di non farsi intimidire dalla mancanza di un attrezzo da taglio adeguato quando devi risolvere un problema.
Oddio, la sensazione è che abbia delle manine da fata che i rami si spezzano solo a vederlo arrivare, e che il coltellino in questione (James Barber, Sheffield) sia molto buono.

Con un pieghevole senza blocco, se lo uso per un po', prima o poi mi chiudo la lama sulle dita e mi faccio male :biggrin:

Io invece ho visto un documentario su delle tribù dell'Indonesia che facevano tutto, dai lavori fini a buttar giù un albero, con un bolo tipo questo:

da307b68e35f4a55ae26695a8943ecfb.jpg
 
Molto più indicato!
I video però me li sono goduti perché c'è un rimando letterario ai pieghevoli che si potevano desiderare da ragazzini, e al rilassato cazzeggio annesso.
 
@Fragolaa, ti spiego perche' io porto il coltello grande.
La prossima volta che vai in escursione per un po' di ore, alle 17 simuli un imprevisto: hai inciampato e cadendo ti sei rotto il polso della mano che usi per scrivere. Non puoi tornare indietro alla macchina, sei fuori dalla copertura cellulare e se avessi quei cosetti satellitari non e' detto che ti vengono a prendere fino al giorno dopo.
Cosi' adesso devi passare la notte fuori, azzoppato e con la mano buona inutile. Magari il meteo addirittura peggiora.

Queste cose succedono, e in questa situazione scordati il "Bushcraft" con tutte le trappoline per prendere i topini, fare le corde con l'erbetta, accendere il fuoco con il sistema piu' complicato che ti viene in testa, costruire un arco per prendere, scuoiare e poi arrostire un cervo... Sei in emergenza. Si Spera che nello zaino, anche se sei uscito per un po' di ore tu abbia: Cordame, vari accendini e fiammiferi, un paio di sacchi grandi dell' immondizia cosi' anche se piove ti ci metti dentro, senza dover usare energia per costruire un riparo perfetto, barrette energetiche e acqua.

Dalle parti mie se vuoi passare una notte minimamente decente nel bosco ma non hai portato il materiale per farlo la soluzione e' quella di fare legna. Tanta e asciutta. Nel mio caso si parla di aceri e querce, evito di fare il fuoco con le conifere se posso e miro agli alberi dai 5 fino a 15 cm di diametro, quelli piu' grossi, in una situazione di emergenza senza sega e scure sono troppo impegnativi, quelli piu' piccoli non valgono la pena. Lo strumento che ti da' la possibilita' di fare quel tipo di legna senza doversi portare dietro la scure, acetta e/o la sega nel mio caso e' una lama di circa 30 cm, intorno a una libbra di peso, piu' o meno. Poi c'e' la preferenza personale: mi sono fatto il manico con il machete molto piu' che con l' acetta e a me va bene cosi'.
Poi... si fa' quel che si puo' con quello che hai, anche il batoning con la sega, se serve.

L'esercizio di andare in escursione e di mettersi la mano buona in tasca simulando un infortunio per poi vedere come ci si comporta e' utile e divertente. Si potrebbe anche simulare un infortunio all' occhio, per vedere se quando tagli la legna e' piu' facile con il coltello o con l'acetta... :eek: mi raccomando senza farsi male per d'avvero.

C'e' un paradosso curioso: piu' si sta' vicino ai sentieri piu' gli alberi piccoli sono scarsi: sono gia' stati usati da altri e non resta che prendere quello che gli altri non riescono: Gli alberi piu' grandi. In zone battute e' meglio portarsi dietro la scure e la sega.

Un' ultimo commento sul coltello grande: Per me e' per fare la legna. Non per difendersi dagli orsi o dagli zombies. Se queste sono preoccupazioni, i metodi sono altri. :biggrin:
ciao.
 
Ultima modifica:
@Fragolaa, ti spiego perche' io porto il coltello grande.
La prossima volta che vai in escursione per un po' di ore, alle 17 simuli un imprevisto: hai inciampato e cadendo ti sei rotto il polso della mano che usi per scrivere. Non puoi tornare indietro alla macchina, sei fuori dalla copertura cellulare e se avessi quei cosetti satellitari non e' detto che ti vengono a prendere fino al giorno dopo.
Cosi' adesso devi passare la notte fuori, azzoppato e con la mano buona inutile. Magari il meteo addirittura peggiora.

Queste cose succedono, e in questa situazione scordati il "Bushcraft" con tutte le trappoline per prendere i topini, fare le corde con l'erbetta, accendere il fuoco con il sistema piu' complicato che ti viene in testa, costruire un arco per prendere, scuoiare e poi arrostire un cervo... Sei in emergenza. Si Spera che nello zaino, anche se sei uscito per un po' di ore tu abbia: Cordame, vari accendini e fiammiferi, un paio di sacchi grandi dell' immondizia cosi' anche se piove ti ci metti dentro, senza dover usare energia per costruire un riparo perfetto, barrette energetiche e acqua.

Dalle parti mie se vuoi passare una notte minimamente decente nel bosco ma non hai portato il materiale per farlo la soluzione e' quella di fare legna. Tanta e asciutta. Nel mio caso si parla di aceri e querce, evito di fare il fuoco con le conifere se posso e miro agli alberi dai 5 fino a 15 cm di diametro, quelli piu' grossi, in una situazione di emergenza senza sega e scure sono troppo impegnativi, quelli piu' piccoli non valgono la pena. Lo strumento che ti da' la possibilita' di fare quel tipo di legna senza doversi portare dietro la scure, acetta e/o la sega nel mio caso e' una lama di circa 30 cm, intorno a una libbra di peso, piu' o meno. Poi c'e' la preferenza personale: mi sono fatto il manico con il machete molto piu' che con l' acetta e a me va bene cosi'.
Poi... si fa' quel che si puo' con quello che hai, anche il batoning con la sega, se serve.

L'esercizio di andare in escursione e di mettersi la mano buona in tasca simulando un infortunio per poi vedere come ci si comporta e' utile e divertente. Si potrebbe anche simulare un infortunio all' occhio, per vedere se quando tagli la legna e' piu' facile con il coltello o con l'acetta... :eek: mi raccomando senza farsi male per d'avvero.

C'e' un paradosso curioso: piu' si sta' vicino ai sentieri piu' gli alberi piccoli sono scarsi: sono gia' stati usati da altri e non resta che prendere quello che gli altri non riescono: Gli alberi piu' grandi. In zone battute e' meglio portarsi dietro la scure e la sega.

Un' ultimo commento sul coltello grande: Per me e' per fare la legna. Non per difendersi dagli orsi o dagli zombies. Se queste sono preoccupazioni, i metodi sono altri. :biggrin:
ciao.
Tutto vero, ma, però, se lo trovo posterò il link di un personaggio simile, conobbi un ex seal, che faceva tutto e dico tutto, ne rimasi impressionato, con un izula2. Una maestria con ambo le mani, quindi il primo consiglio è esercitare entrambe le mani all’uso del coltello, del mouse, della penna, inoltre, l’inventiva e l’esperienza, senza le quali puoi avere il coltello più lungo e grosso ma muori. Lui consigliava pochi essenziali trucchi e me lo hai fatto ricordare nel tuo esempio, così da poter sopravvivere con un coltellino, un braccio ed una gamba fuori uso. Ero scettico, ma l’ho visto all'opera, braccio appeso al collo, gamba autosteccata con due rami, quello che non faceva. Altro consiglio, avere sempre due accendini bic, con se, altro che firesteel. Durante un escursione dibattevo con uno scalatore su questa moda del batoning , e lui sulla moda del firesteel, io gli spiegai che l’accendino potrebbe fallire e lui mi disse che ne ha sempre due con se, bic, ed ha acceso fuochi dal pic nic ai campi sull’himalaya, sempre e solo con i bic , in più di 30 anni di escursioni anche estreme in giro per il mondo. Che dire il “manico” il nostro cervello e manualità valgono più del tipo di lama, una lama serve sempre, ma importante è imparare a saperla usare, non le dimensioni , un po’ come per il “pisello”, :biggrin::p, poi ovviamente in taluni casi farebbe più comodo una lama lunga e grossa, in tal’altri una lama più piccola e agile, ma in genere la lama più affilata è e resta il nostro cervello, il quale ci permetterá di salvare la ghirba con gli attrezzi che avremo a disposizione in quel frangente.
 
La concezione del coltello, così come l'uso, sono cambiati nel corso degli anni. Basta pensare al discorso full tang, o bisello scandi, o spessore al filo... e tra un pò sarà l'epoca dei manici e poi magari anche delle lame stampate in 3d. Attualmente ci sono già manici in titanio stampati con polvere di titanio da stampanti di ultima generazione. Si sono fatte sperimentazioni che hanno portato a sostituire il ferro con cobalto o tungsteno, creando difatti leghe che non ha più nemmeno senso chiamare acciaio, ma leghe di... I risultati non sono sempre così promettenti, ma sono compensati dal marketing dell'era digitale, che è capace di vendere un machete sud-americano ad uno che abita nei boschi di faggio dell'appennino. Quindi vanno sempre fatte le dovute considerazioni.

Personalmente trovo molto interessante vedere, leggere e studiare quali sono gli strumenti che le varie popolazioni locali hanno usato in giro per il mondo, nel corso dei secoli. Il trapper è uscito in un certo periodo storico e faceva determinate cose in quel tipo di ambiente. Non è che un trapper è un profeta dell'uso del coltello. I nord europei hanno sempre preferito l'accoppiata accetta, piccolo utility (pukko), viste le loro necessità e l'ambiente. Ma anche loro hanno avuto coltelli grandi, stile seax o skramaseax vichingo, che assumeva svariate funzioni, dal costruirsi un riparo, magari insieme all'accetta, alla caccia, fino al combattimento. Un antenato a tutti gli effetti del bowie se vogliamo, nati con le stesse premesse. Gli indiani d'america usavano strumenti in pietra fino alla scoperta delle Americhe, il vero tomahawk era in pietra, sono diventati poi in acciaio prendendo le accette da carpentiere usate a bordo delle navi europee. La loro concezione era molto preistorica, coltelli, accette, punte di frecce in pietra, tanta caccia, popolo nomade. Ma deriva anche dall'ambiente in cui si trovavano. Altrove non c'erano accette, ad esempio il masai keniano ha sempre usato una specie di daga, chiamata pugnale del masai. Altrove c'era il machete, il bolo, il parang, il kukri e così via... tutti coltelli decisamente non piccoli e potrei annoiarvi con esempi e storia ancora a lungo :poke:

Il punto è che la strumentazione che usiamo deriva dalla storia, ma anche dal tipo di ambiente, combinata con preferenze personali, abitudini e anche uso effettivo. Come detto da Indio e da altri, se vai a fare una passeggiata di 2 ore nel bosco vicino casa, che conosci a memoria, hai dietro il telefono, che sai prendere bene in quelle zone, con la batteria carica, la famiglia sa dove sei e dove trovarti nel caso.... ma ti porti accetta e coltello?? il machete? ma onestamente non ha senso nemmeno il pukko, il mora o quello che sia, ci piacciono i coltelli per cui diciamo che basta un victorinox, ma la verità è che andrebbe bene anche un semplicissimo chiudibile di qualsiasi marca, purchè lo sappia usare.... caso mai trovassi dei funghi, o delle erbe, o volessi farmi un bastone o solo per qualsiasi evenienza, compresa la sicurezza psicologica. Se fossi in bici, porterei una pinza o piuttosto uno di quei multi-tool specifici per la montain bike.

Ma se fossi in un campeggio, o in una escursione in cui devo accendere un fuoco, anche se tutto organizzato nei minimi dettagli... oppure se devo fare un lavoro in giardino, nell'orto, nel campo, nel bosco ecc.. Ma mi porto gli strumenti più efficaci possibili che so usare meglio. Potrebbero essere accetta e coltello, così come un 8 pollici e un segaccio, o un 10 pollici e un chiudibile e via dicendo. Un coltello di medio grandi dimensioni, resta uno strumento estremamente valido a 360°, per tante attività, chopping soprattutto, ma anche costruzione di picchetti ecc. strumenti base che possono essere fondamentali, certo non l'intaglio di una statuetta. Alcuni sono anche adatti ad essere usati per un leggero batonin, sebbene non sia una attività in cui bisogna esagerare. Se io sono due-tre giorni in campeggio fuori, nel bosco e ho solo un coltello da 4 pollici di lama, secondo me ho sbagliato tutto, anche se ho la tenda. Ho sottovalutato ampiamente la quantità di legna che serve per tenere acceso un fuoco e cuocere un pasto, quella che trovo a terra finisce presto e può essere umida e in caso di imprevisto ho uno strumento limitato. Se devo anche fare un riparo, nel senso che volutamente non ho portato una tenda, beh allora il 4 pollici perde ancora più di significato. Già accoppiarlo ad un bel seghetto chiudibile (meglio avere una lama di riserva e il modo per cambiarla) o una accetta cambia tutto. Ma se devo scegliere un solo strumento non potrebbe essere un coltello da 4 pollici, sarebbe almeno un 7-8 polllici. Anche un coltello da 5-6 pollici è limitato in quanto in genere poco efficace nel chopping.

Se devo fare un lavoro di potatura, abbattere un albero secco ecc. ma voi avete mai visto un contadino, un tagliaboschi, un vigile del fuoco, con un 4 pollici?? hanno roncole e mille varianti similari, accette e motoseghe. Una roncola, un roncola pennata, un marraccio, matrasso, roncio ecc. una delle tante varianti regionali nel tema è un grande strumento di taglio, posso sostituirlo con un buon chopper, anche se perdo il gancio in punta, ma magari guadagno in leggerezza e tenuta dell'acciaio, ma sicuramente non con un 4 pollici.

Proprio qua sta il punto principale secondo me. "Coltelli inutilmente grossi e cattivi" detta proprio sinceramente è un titolo fuorviante, fazioso, completamente sbagliato e anche offensivo soprattutto per chi costruisce strumenti del genere. Per questo Indio ha risposto argomentando l'utilità di un coltello grande, anche troppo pacatamente visto il titolo del topic.

bella spiegazione, condivido tutto, eccetto “offensivo”:)
 
C'é sicuramente qualcosa di inconscio nel maschio nell' esibire oggetti anche solo vagamente riconducibili ad una simbologia fallica.

Credo che il discrimine utilità vs moda si manifesti appunto nella esibizione: portare il coltellaccio appeso allo zaino (mi è capitato di vederne) accodati magari ad una escursione di ragionieri in libera uscita mi sembra un filino esibizionista.
Portarsi il coltellaccio quando si va in solitaria fuori sentiero (cosa ovviamente sconsigliata sia con che senza coltellaccio) ha comunque un suo perché: immagino che nessuno sarebbe così sciocco da portarsi un oggetto grosso e pesante in giro per i boschi nel caso questo fosse anche inutile.

Tutto ciò premesso in montagna di coltelli (di qualsiasi dimensione) non mi capita molto di vederne, tra gli escursionisti (il genere di persone che frequento io) già il coltellino svizzero viene da molti considerato un peso inutile.
Pensala come ti pare, inutile proprio no. Auguriamoci piuttosto di non averne mai bisogno per ragioni di emergenza ;)
 
Tutto vero, ma, però, se lo trovo posterò il link di un personaggio simile, conobbi un ex seal, che faceva tutto e dico tutto, ne rimasi impressionato, con un izula2. Una maestria con ambo le mani, quindi il primo consiglio è esercitare entrambe le mani all’uso del coltello, del mouse, della penna, inoltre, l’inventiva e l’esperienza, senza le quali puoi avere il coltello più lungo e grosso ma muori. Lui consigliava pochi essenziali trucchi e me lo hai fatto ricordare nel tuo esempio, così da poter sopravvivere con un coltellino, un braccio ed una gamba fuori uso. Ero scettico, ma l’ho visto all'opera, braccio appeso al collo, gamba autosteccata con due rami, quello che non faceva. Altro consiglio, avere sempre due accendini bic, con se, altro che firesteel. Durante un escursione dibattevo con uno scalatore su questa moda del batoning , e lui sulla moda del firesteel, io gli spiegai che l’accendino potrebbe fallire e lui mi disse che ne ha sempre due con se, bic, ed ha acceso fuochi dal pic nic ai campi sull’himalaya, sempre e solo con i bic , in più di 30 anni di escursioni anche estreme in giro per il mondo. Che dire il “manico” il nostro cervello e manualità valgono più del tipo di lama, una lama serve sempre, ma importante è imparare a saperla usare, non le dimensioni , un po’ come per il “pisello”, :biggrin::p, poi ovviamente in taluni casi farebbe più comodo una lama lunga e grossa, in tal’altri una lama più piccola e agile, ma in genere la lama più affilata è e resta il nostro cervello, il quale ci permetterá di salvare la ghirba con gli attrezzi che avremo a disposizione in quel frangente.

Il discorso dell'accendino, dei due Bic, è assolutamente condivisibile, anche il fatto di essere mentalmente preparati e sapere usare bene i propri strumenti, sfruttare l'esperienza accumulata ecc è fondamentale. Mi permetto di fare solo due appunti.

Il primo sul discorso del sapere usare anche la mano non dominante... Non è un discorso muscolare, i muscoli si allenerebbero in pochi mesi, il problema è prettamente neurologico, in particolare della corteccia cerebrale, area motoria primaria. Allora le persone ambidestre sono portate ad usare entrambe le mani, sono per così dire già predisposti a livello centrale. Chi è destro può diventare sinistro e viceversa in due anni, (dimostrato scientificamente) a patto che non usi più la mano dominante, che diventa appunto non dominante. In sostanza secondo gli studi condotti cambio mano dominante, senza guadagnare nulla. Pensate la corteccia cerebrale come una chiavetta usb, se ho 2 gb di memoria disponibile, ed è già occupata da un file da 2 gb, per metterci dentro un altro file da due gb devo per forza cancellare il primo. Questo esempio è ovviamente estremamente semplicistico, ma il concetto è quello.

Discorso diverso per chi è ambidestro o tendenzialmente ambidestro che può usare indipendentemente entrambe le mani, anche se magari ne preferisce una in particolare. Ovviamente se alleno la mano non dominante posso migliorare un po', ma diventare ambidestro per chi non lo è, è impossibile.

Altro punto sul navy seal, ha solo simulato di avere un braccio e una gamba rotta. Averle davvero può voler dire shock, emorragie, mille altre complicazioni che di solito ci sono, ma soprattutto un forte dolore, che può essere molto più limitante delle fratture stesse. Tutte cose impossibili da simulare. Lui ha simulato solo la limitazione motoria.

Ho fatto queste precisazioni, perché parliamo di situazioni di vera emergenza, dove è importante dare priorità alle giuste cose... Un telefono che funzioni e non essere soli, valgono più del resto.
 
Bella discussione, da amante dei coltelli non posso che unirmi. Personalmente preferisco a seconda dei casi (chiaro che se non serve è inutile portarsi dietro un coltellone, così come un'accetta o una sega) portarmi il KaBar BK9 e poi un coltellino pieghevole che ho sempre con me, che può essere un lionsteel (bello anche da usare come coltello a tavola) oppure una classica arburesa sarda, oppure simili.
Se vado in montagna a funghi di certo non mi porto il BK9 che fa 23cm di lama, ma ci sono volte in cui fare un po' di legna fa comodo e quindi quello (il bk9) è come avere una roncola o un falcetto ma più leggero (non fa nemmeno mezzo chilo).
Nel caso vada a far legna sicuro mi porto la motosega^^ tanto vado in macchina mica a piedi :)
e il bk9 mi fa da falcetto per pulire.

é chiaro che il coltellone serve se hai in mente di stare fuori per lungo tempo o se hai esigenze particolari, nella normalità basta un chiudibile decente e ci fai tutte le cose normali (non so voi ma di solito a parte panini, qualche bastone da rendere usabile per camminare e qualche altra cagata non è che ci fai chissà che cosa).

Il discorso del sopravvivere sinceramente non l'ho mai capito tanto.
 
Il discorso dell'accendino, dei due Bic, è assolutamente condivisibile, anche il fatto di essere mentalmente preparati e sapere usare bene i propri strumenti, sfruttare l'esperienza accumulata ecc è fondamentale. Mi permetto di fare solo due appunti.

Il primo sul discorso del sapere usare anche la mano non dominante... Non è un discorso muscolare, i muscoli si allenerebbero in pochi mesi, il problema è prettamente neurologico, in particolare della corteccia cerebrale, area motoria primaria. Allora le persone ambidestre sono portate ad usare entrambe le mani, sono per così dire già predisposti a livello centrale. Chi è destro può diventare sinistro e viceversa in due anni, (dimostrato scientificamente) a patto che non usi più la mano dominante, che diventa appunto non dominante. In sostanza secondo gli studi condotti cambio mano dominante, senza guadagnare nulla. Pensate la corteccia cerebrale come una chiavetta usb, se ho 2 gb di memoria disponibile, ed è già occupata da un file da 2 gb, per metterci dentro un altro file da due gb devo per forza cancellare il primo. Questo esempio è ovviamente estremamente semplicistico, ma il concetto è quello.

Discorso diverso per chi è ambidestro o tendenzialmente ambidestro che può usare indipendentemente entrambe le mani, anche se magari ne preferisce una in particolare. Ovviamente se alleno la mano non dominante posso migliorare un po', ma diventare ambidestro per chi non lo è, è impossibile.

Altro punto sul navy seal, ha solo simulato di avere un braccio e una gamba rotta. Averle davvero può voler dire shock, emorragie, mille altre complicazioni che di solito ci sono, ma soprattutto un forte dolore, che può essere molto più limitante delle fratture stesse. Tutte cose impossibili da simulare. Lui ha simulato solo la limitazione motoria.

Ho fatto queste precisazioni, perché parliamo di situazioni di vera emergenza, dove è importante dare priorità alle giuste cose... Un telefono che funzioni e non essere soli, valgono più del resto.
Beh ovviamente concordo sulla simulazione, meno sul discorso cervello usb e ambidestro, io non nasco e non sono ambidestro, scrivo con la destra esclusivamente, ma allenandomi, uso il mouse bene indistintamente con destra e sinistra e il coltello con entrambe, anche se con la destra ho ancora un pò più di manualità e velocità, anche altre cose faccio con entrambe, come versare acqua, dipingere ecc. non è stato facilissimo all’inizio ma nemmeno così difficile, dominante o meno possiamo alternare nell’uso i due emisferi e quindi gli arti da usare. Ovviamente non è una gara o una sfida tra me e te Zoro :sorry: , ma insieme cercare di esplorare cosa possiamo riuscire a fare con la nostra passione, grazie sempre per il tuo prezioso e saggio contributo.
 
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