Coltelli regionali italiani

@ CADMO, hai fatto un po di confusione ....
la resolza è come i pattadesi chiamano il loro coltello, quindi scrivere resolza o pattadese è la stessa cosa, invece la parola arresoja vuol dire in lingua sarda genericamente coltello.
Altra annotazione, la foggia antica non è una pattadese, ma l'antenata dell'Arburesa.
 
Proprio stamattina sono andato a ritirare la saracca Romagnola che ho fatto fare da un abile mastro coltellinaio della zona: lui si chiama Gian Claudio Pagani e firma i suoi coltelli con l'appellativo di "fra Diavolo". Trovo molto indovinata la scelta di usare materiali e tecniche vicine a quelle tradizionali, mantenendo anche un livello di finitura che mantenga una certa... perdonatemi il termine "ruvidità"!!! In fondo erano strumenti da lavoro non gingilli da esporre alle mostre!
 

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Proprio stamattina sono andato a ritirare la saracca Romagnola che ho fatto fare da un abile mastro coltellinaio della zona: lui si chiama Gian Claudio Pagani e firma i suoi coltelli con l'appellativo di "fra Diavolo". Trovo molto indovinata la scelta di usare materiali e tecniche vicine a quelle tradizionali, mantenendo anche un livello di finitura che mantenga una certa... perdonatemi il termine "ruvidità"!!! In fondo erano strumenti da lavoro non gingilli da esporre alle mostre!

bello!!, bello cattivello però
 
Coltelli tradizionali delle regioni italiane

Piemonte:

Ho vissuto a Garessio (comune del cuneese) e su ho parenti e amici, ma non sapevo esistesse un genere di coltelli con quel nome, so solo che in dialetto garessino, il tipico coltello pieghevole a forma di piccola roncola, viene chiamato "PUERA" (spero si scriva così). E' lo stesso coltello o è un'altra roba?
 
ma secondo voi il regionale più adatto al bushcraft? quale può essere?


Nessuno, perchè tutti a serramanico e con un profilo non adatto al bushcraft, qulli con il blocco (ti po saracca, con blocco a pompa etc) erano più da duello che da lavoro. Neanche "sa leppa manna" (un sardo), troppo lungo come quelli da duello, pesante ma con profilo non adatto

Pennato(perchè siamo in italia e per la vegetazione italaiana quello ci vuole ) e fisso scandi. IMH.O
 
Nessuno, perchè tutti a serramanico e con un profilo non adatto al bushcraft, qulli con il blocco (ti po saracca, con blocco a pompa etc) erano più da duello che da lavoro. Neanche "sa leppa manna" (un sardo), troppo lungo come quelli da duello, pesante ma con profilo non adatto

Cadmo hai ragione.... per noi umani tecnologici. Ma i nostri padri/nonni...... da piccoli ci facevano di tutto con un..... Vernantin, una Britola, una Pattadese......
Purtroppo la coltellite è come l'Alzeimer! ti fa dimenticare come si usa il coltello!
 
Qui a Torino ho tre coltelli provenienti dalla mia piccola patria.

Si tratta nell'ordine di:

- industriale arburesa pusceddu da scanno (marca arburesa, ma non foggia arburesa). La qualità è abbastanza approssimativa e, come vedete dalla foto, è stato usato molto e pure male :D

- artigianalissimo ma amatorialissimo tipo guspinesa, non ricordo più fatto da chi, forse qualcuno del mio paese.

- artigianale tipo guspinesa acquistato alla biennale del coltello sardo Arresojas a Montevecchio nel 2008. Dovrebbe essere stato realizzato da Giovanni Usai di Sanluri.

Vedi l'allegato 107554


Particolare del collarino
Vedi l'allegato 107555


Notare i manici monlitici e la forma leggermente differente tra le due lame, seppure entrambe dovrebbero rientrare nella categoria "a foll'e murta", a foglia di mirto.
Vedi l'allegato 107556


:)

Qui a Torino ho tre coltelli provenienti dalla mia piccola patria.

Si tratta nell'ordine di:

- industriale arburesa pusceddu da scanno (marca arburesa, ma non foggia arburesa). La qualità è abbastanza approssimativa e, come vedete dalla foto, è stato usato molto e pure male :D

- artigianalissimo ma amatorialissimo tipo guspinesa, non ricordo più fatto da chi, forse qualcuno del mio paese.

- artigianale tipo guspinesa acquistato alla biennale del coltello sardo Arresojas a Montevecchio nel 2008. Dovrebbe essere stato realizzato da Giovanni Usai di Sanluri.

Vedi l'allegato 107554


Particolare del collarino
Vedi l'allegato 107555


Notare i manici monlitici e la forma leggermente differente tra le due lame, seppure entrambe dovrebbero rientrare nella categoria "a foll'e murta", a foglia di mirto.
Vedi l'allegato 107556


:)

La guspinese è senza punta. La ragione è semplice: a causa di un decreto reggio sul libero porto di lame accuminate del 1871 e a seguito poi di un decreto del 1908, non si potevano portare lame con punta oltre i 6 cm.
Dato che guspini è un territorio a forte vocazione estrattiva, i minatori avevano bisogno di uno strumento per il lavoro e l'uso quotidiano che fosse più lungo. Per questa ragione costruirono coltelli senza punta con lama di 10 cm massimo (vi era comunque questo limite) e 11 di manico.

Eccone un esempio:
coltelliArtigiani12_d0.jpg
 
Per gli amici veneti... Quali sono i tradizionali, se ce ne sono, veneziani se non lagunari o chioggiotti? Non ho trovato quasi nulla online.
 
Per gli amici veneti... Quali sono i tradizionali, se ce ne sono, veneziani se non lagunari o chioggiotti? Non ho trovato quasi nulla online.
Non sono un grande intenditore di coltelli regionali, ma tipica del Veneto è la roncola o roncoletta, diversamente dalla Repubblica di Venezia, si usavano i sardi, tipo le pattade o suoi derivati, cè imfatti un legame poi rafforzato anche nella prima guerra mondiale e continuato nel ventennio, dove veneti sono migrati in Sardegna per bonifiche e lavorazioni, e altra prova è la donazione di un terreno vicino ad Asiago alla Sardegna, insomma un legame secolare, quindi al di la della roncola si usavano i sardi.
 
Grazie intanto della risposta! Immagino la roncoletta sia poi la britola, giusto?

Ho visto che producono anche una britola dritta, mi pare sia della Viper
 
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