coltelli Wander Tactical

Cercando sui siti dove vendono coltelli, mi è capitato sotto gli occhi una marca di coltelli "nuova" la wander tactical per l'appunto.
Prima cosa che mi è balzata agli occhi è il prezzo...decisamente alto...ma più guardo e più mi convinco che c'è un motivo per farli costare tanto:
- ditta interamente italiana fondata da due amanti della vita outdoor
- costruzione interamente artigianale (ogni pezzo può presentare differenze)
- garanzia a vita (salvo modifiche inappropriate e usi non consoni)
- personalizzazione di colore e accessori fodero (kydex credo)
Ora, io mi chiedo, se si mettono a confronto questi coltelli artigianali con quelli di produzione industriale (fox, extrema ratio ecc.) chi ne esce meglio?
La costruzione senza fronzoli, rozza, senza finiture come scrivono, è effettivamente un vantaggio?
Da notare poi la semplice forma delle lame facile da riaffilare (acciaio d2).
Aspetto le vostre opinioni su questi nuovi interessanti oggetti
 
A prescindere che i Wander Tactical non mi piacciono esteticamente, forse il loro prezzo è giustificato appunto perchè di produzione "semi artigianale", come ad esempio vanta la Bark River, tuttavia o mi prendo un VERO custom (vedi Caregnato, Pancieri, Trentini ecc.) oppure un industriale (ESEE, Ontario, Lionsteel ecc.) che costa meno.
 
Mah...
Un artigianale ha senso se ti dà effettivamente qualcosa che un industriale non può darti.
Quindi a parte l' esclusività e la completa personalizzazione c'è IMHO poco altro che non ti possano dare gli industriali più curati.
Chiaro che quel "a parte" non è poca cosa. Ma un artigianale in serie che senso ha?
 
Così ad occhio sembrerebbe un prodotto interessante, mi pare una buona scelta anche il D2 anche se non è proprio l'acciaio più facile da riaffilare. Esteticamente accattivanti e proposti in un ampia gamma. Per un giudizio più obiettivo bisognerebbe impugnarli e magari fare qualche confronto con prodotti di pari livello. Forse un pò alto il prezzo e a mio parere presuntuoso affermare (nella descrizione di un modello) che la durezza è 60.3 HRC...punto 3 ??? :cool:
 
boh, così a vedere le foto non mi ispirano granchè, inoltre i foderi fatti così, a mio parere, sono veramente brutti ed ingombranti, per non parlare delle viti che spuntano di almento 5 mm oltre il dado.
 
a me pare un tentativo di marketing alla ER. I foderi paion fatti male apposta x dare il "fatto a mano"... sì, male però!
però se @elba620 li ritiene interessanti, mi scanso e ascolto... :unsure:
Perchè li trovi interessanti? :)
 
a me pare un tentativo di marketing alla ER. I foderi paion fatti male apposta x dare il "fatto a mano"... sì, male però!
però se @elba620 li ritiene interessanti, mi scanso e ascolto... :unsure:
Perchè li trovi interessanti? :)

Mi sembrano interessanti come marketing innanzitutto...hai detto bene tu riferendoti a ER. Le linee aggressive sono quelle che piacciono ai più. In questo caso le lame mi sembrano ben disegnate ma i manici un pò troppo elaborati (e ha ragione copacunici sulle viti). Manicature belle da vedere ma secondo me scomode con tutte quelle fresature che alla lunga possono dare fastidio. Ovviamente è una mia opinione. Altro lato positivo, come dicevo l'ampia gamma a disposizione e l'uso del D2 che amo particolarmente, se poi il TT è veramente accurato come dicono... Però, ripeto...bisognerebbe almeno impugnarli per un giudizio minimo...mi piacerebbe sentire cosa ne pensa Nicola...
 
Ultima modifica:
bhè... produrre un coltello artigianale in serie secondo porta ad avere meno "errori" o "sviste", cose che un artigianale in pezzo unico può sempre avere (errori di tempra, materiale del manico che si scheggia...), ovvero avere parametri fissi su cui fare affidamento. Poi perdi l'unicità del pezzo, però se non sei un collezionista ti interessa il giusto.
Poi vorrei aggiungere che ogni pezzo viene testato per trovare eventuali difetti (questa cosa mi sembra di averla letta...non ricordo dove però).
Parlando di soldoni, perché oggi sono loro che fanno la differenza in un modo o nell'altro, per quella qualità e servizi, ne vale la pena? (ovviamente in maniera soggettiva, altrimenti non ci caviamo i piedi).
ps. cos'è il TT?
 
bhè... produrre un coltello artigianale in serie secondo porta ad avere meno "errori" o "sviste", cose che un artigianale in pezzo unico può sempre avere (errori di tempra, materiale del manico che si scheggia...), ovvero avere parametri fissi su cui fare affidamento. Poi perdi l'unicità del pezzo, però se non sei un collezionista ti interessa il giusto.
Poi vorrei aggiungere che ogni pezzo viene testato per trovare eventuali difetti (questa cosa mi sembra di averla letta...non ricordo dove però).
Parlando di soldoni, perché oggi sono loro che fanno la differenza in un modo o nell'altro, per quella qualità e servizi, ne vale la pena? (ovviamente in maniera soggettiva, altrimenti non ci caviamo i piedi).
ps. cos'è il TT?

TT sta per trattamento termico, che non riguarda solo la tempra (che una delle fasi del tt) ma comprende tipicamente anche la distensione (prima della tempra) e il rinvenimento (dopo la tempra) oltre una serie di altre operazioni in casi particolari quali ricottura, trattamento criogenico...giusto per farla semplice...ma è un argomento molto complesso.

un coltello artigianale avrà sicuramente MENO errori o problemi quali manici scheggiati, tempre mal eseguite o altro proprio perchè la sua realizzazione avviene con scrupolo maniacale che interessa un solo pezzo alla volta, cosa che a livello industriale non succede.
Se un problema si verifica in un TT dove sono sistemate centinaia di lame credi che le buttano ? Se un artigiano (serio) riscontra un problema butta tutto e ricomincia. :)
 
non mi piacciono i coltelli di derivazione militare o simili, ma a parte questo sono abbastanza certo che quei manici siano scomodi se si utilizza il coltello per periodi prolungati. Personalmente dopo un'ora un'ora e mezzo di uso continuato del mio esee ho fastidio al palmo della mano, figuriamoci con una manicatura tipo quelle dei coltelli in questione. Altro discorso se si tratta di lame da tenere in esposizione. I foderi sembrano veramente poco funzionali. Riguardo al prezzo mi sembra eccessivo, ma ognuno spende quel che vuole per quel che desidera, se può, solo mi sembrano lame che lasciano il tempo che trovano...
 
Vi dico che quando ho speso 300 euro mi sono detto: vediamo se mi hanno fregato.
Allora ho provato realmente a romperlo cercando di farci batoning su un tronco parecchio duro che mio nonno teneva parcheggiato da poco più di dieci anni nella rimessa, quindi ben stagionato.
Premetto che proprio per provare a romperlo ho usato il martello da un chilo (lo so che è una bestemmia, ma avevo bisogno di sapere se fossero reali le caratteristiche millantate sul sito e sul gruppo face; volevo una lama resistente, dura, portata allo stremo)
Morale della favola, dopo diversi colpi ben assestati non s'è scassato, ho tagliato il tronco, il filo era intatto e la lama con qualche segnetto delle martellate è praticamente intatta.
Come se non fosse successo nulla.
Sono lame dagli spigoli grezzi, il design minimale ma nel contempo aggressivo, la parola esatta è essenziale, più attrezzi da lavoro che oggetti per passatempo.
Il modello di cui sono in possesso è l'haast heagle, (5,5mm di spessore della lama, D2) che in realtà non è il massimo esponente della loro linea in termini di survival, quindi muoio nell'attesa di prendere i loro pezzi forti, tipo il megalodon nel video, (6 mm di spessore).
O lo smilodon che è un'altro attrezzo impressionante.
Il punto di forza, oltre alla qualità che paghi cara è che puoi chiedere qualunque modifica quando lo ordini a loro.
Puoi decidere quanti e quali fori far fare sulla lama, puoi richiedere incisioni particolari, poggia dito, seghettature, puoi indicare con disegni appositi, forme e modifiche della lama, puoi decidere i colori, perfino la trama sul manico (liscia, con più o meno grip), che per quanto possa apparire ruvida e scomoda, vi assicuro che non lo è, o cosa ancor più importante il suo spessore, dato che ognuno di noi ha una personale preferenza per lo spessore del manico.
Anche il fodero è totalmente personalizzabile.
Tutto però a discapito delle tempistiche, che risultano piuttosto lunghette, si parla di 4-6 settimane di attesa.
Ho anche altre lame, non necessariamente da survival, (un paio di Ka-bar ,next generation e Big Brother e un Er Colmoschin) ma nulla che abbia a che fare con l'idea di resistenza, longevità e struttura del mio Wt.
Spero d'aver dato un contributo a questo theread!
 
Concordo con Elba riguardo le perplessità circa la comodità dei manici, mi sembrano troppo "squadrati" e con fresature eccessive, magari al momento non ce se ne accorge ma se si prova a sfrondare qualche ramo e si "choppa" per un tempo prolungato senza guanti penso che la sensazione non sia piacevole.

Le molature non mi sembrano male, sarebbe da misurare col calibro lo spessore al filo ma a occhio mi pare siano taglienti e non delle putrelle affilate (Sivispacem se riesci a misurare lo spessore al filo sarebbe interessante :) ); l'acciaio è più che buono, poi vabbè il dato sulla durezza credo sia un po' una "sboronata" :D nel senso che è impossibile determinare la durezza di una lama con precisione allo zero virgola :D Cmq 60hrc van più che bene per il D2.

Onestamente confesso che io sono per linee e materiali più classici e meno "tattici" (acciaio al carbonio, legno, cuoio, coltelli tipo bushcraft/caccia/frontiera) però questi, pur non incontrando i miei gusti estetici, non mi sembrano male, anzi, in più pare siano artigianali, tanto meglio.

Per il prezzo, beh un artigiano potrebbe fare coltelli simili a prezzi anche inferiori però c'è da dire che questi, a differenza di un hobbysta che realizza qualche coltello e vende "brevi manu" ed esentasse alle fiere o su internet, di coltelli ci campano, avranno una partita iva, tasse ecc ecc quindi tutto sommato sono prezzi giustificabili. Senza contare che i prezzi io li ho visti sul sito di collini quindi da quel che rimane in tasca al costruttore dei coltelli bisogna togliere, oltre alle tasse, pure il guadagno della coltelleria.....ergo non mi sentirei di dire che i prezzi sono così alti :)
 
Tutto sommato per essere semi artigianali, customizzabili, temprati bene e con un buon acciaio diciamo che , per me, sono decisamente buoni. Certo però, non sono a buon mercato. In futuro cercherò di comprarne uno che sia nelle mie corde.
 
Dimenticavo di aggiungere che i due artigiani della Wt, sono anche rispettivi utilizzatori dei coltelli che vendono.
Li provano, ne testano le linee, il design, il bilanciamento per ogni destinazione d'uso, li portano allo stremo, tanto per fare un banale esempio:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1674779129477803&set=gm.1134034756620672&type=3&theater
Il che ha aumentato esponenzialmente la mia curiosità e fiducia, voglio dire, è gente che fa survival metodicamente, gente che ha frequentato dei corsi di addestramento alla sopravvivenza dove la lama è in certe circostanze l'attrezzo che fa la differenza tra la vita e la morte.
In ultima istanza c'è il filo diretto con loro.
Ovvero, se ordini una lama, o sei curioso, puoi confrontarti direttamente con loro, per telefono, chat, email ecc. cosa che ritengo importante a) quando si tratta di confronto, dialogo e crescita reciproca, di fatto sono disponibilissimi a tutte le ore, b) quando spendi cifre a due zeri.
 
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