Coltello bushcraft

Ciao a tutti, da poco sono entrato in questo forum e già vorrei chiedere ai più esperti in materia un consiglio.
Io realizzo coltelli, e mi vorrei cimentare nella realizzazione di un coltello per il bushcraft o un coltello da campo.
Per far questo dunque quale modo migliore di raccogliere informazioni direttamente da chi usa questa tipologia di coltello?
Vorrei capire quale linea, spessore acciaio materiale per il manico e anche materiale del fodero secondo voi sia più efficace e duraturo per un uso stressante.
In più, secondo voi quale sarebbe il prezzo ideale per questo ipotetico coltello?
Grazie a chi mi darà dei consigli
Qui, se hai notato chiunque ti darà dei consigli, e tutti i consigli sarano diversi perche ognuno ha il suo modo di vivere la natura o il bushcraft. Dunque tu o ti metti ha imitare qualcuno "famoso" come Bear Grils, Ray Mears, @aleks :rofl::rofl::rofl::rofl::rofl: come fanno tanti qui, oppure chiedi a te stesso cosa vuoi veramente e prendi quella cosa, che sicuramente non sarà ultima, dunque benvenuto nel mondo della coltellite!:biggrin::biggrin::biggrin:;)
 
Ma la cosa riguarda non solo i coltelli ma quasiasi cosa. Io tempo fa guardavo i coltelli tattici dei tre esperti in combattimento. Tutti i tre coltelli erano completamente diversi tra di loro. Non si assomigliavano per niente, e nonostante ciò, tutti e tre erano considerati il massimo (a quel ora) dei coltelli tattici. È una cosa normale visto che ogni anno abbiamo dei materiali nuovi, mode nuove, etc.
 
Come hanno già detto Rocky e Gabri, io penso che un coltello bushcraft, da inserire in un set di lame, sia:
-fulltang con una lunghezza di lama di circa 10 cm
-spessore max circa 4 mm meglio 3.5 mm
-profilo scandi, punta drop point
-dorso a 90 gradi efficiente con il firesteel
-acciaio ad alto tenore di carbonio, utilizzabile con la selce
-manico semplice in legno, ulivo, noce
-fodero in cuoio con porta firesteel, possibilmente con due punti allaccio alla cintura, alto e con il dangler.
In buona sostanza il Joker Nordico è quello che considero un coltello bushcraft.
 
Ciao ti dico anch'io la mia opinione:
- acciaio al carbonio 1095 o k720 economici ma collaudati.
- bordo superiore della lama a 90° (spigolo vivo) perfetto per il firesteel e per creare esca sul legno.
- lunghezza lama 10/12 cm....meglio 10
-spessore lama dai 3 ai 4mm....meglio stare verso i 3 più abbondanti che scarsi
- bisellatura convessa,scandi o full flat. Per me le tre migliori ma non saprei sceglierne una in assoluto.
-fodero in cuoio.
- manico in legno.
Queste in sintesi le caratteristiche per il mio coltello bushacraft ideale ma spesso non le trovo tutte nello stesso coltello . Come già indicato da altri utenti il Condor Bushlore, Il Joker Nordico, Il tops Bob rapresentano abbastanza bene la mia visione con però qualche compromesso in termini di acciaio e/o manicatura.
Per quanto riguarda il costo......non sono la persona più adatta perchè generalmente compro gli industriali. Per un coltello artigianale so che i prezzi salgono di molto ma non è il mio campo.
 
Ultima modifica:
Dunque, la prima cosa è il manico.
Ci sono mani piccole, medie e grandi.
Puoi anche fare una lama super stratosferica e iper galattica, ma se chi poi usa il coltello ha la mano grande e il manico è fatto per una mano piccola, quel coltello finirà in vetrina, o nel mercato dell'usato. E viceversa.
Fai il manico per mani grandi e fornisci le istruzioni o l'assistenza post vendita per adattare il manico alle mani più piccole..
Per il resto:
Manico: sintetico micarta, G10 ecc., legno solo su commissione.
Full tang con qualche mm di acciaio che esce dalla parte posteriore del manico , foro per il laccetto, guardia non troppo pronunciata, ricasso di qualche mm
Acciaio: quello che sai temprare e rinvenire a regola d'arte, e hai le attrezzature giuste per trattarlo.
Lama: Drop point, spessore al dorso 4 mm, profilo a sciabola. Parte affilata della lama circa 10 cm.
(ci sono tanti fanatici del profilo scandi, a me piace solo se lavoro con legno tenero, pioppo, betulla, abete ecc. coi legni nostrani, castagno, faggio, quercia, alberi da frutto in genere, il filo a zero va a farsi benedire in fretta e il profilo scandi sul campo, con le pietrine, non lo riaffili, bene che vada, se sei bravo, lo fai diventare più o meno convesso.)
Fodero in cuoio, sono un romantico. Firesteel solo come optional.
Vaiii, vedrai che verrà fuori qualcosa di buono.
 
Per il coltello da campo non so.
Nella mia esperienza quando la lama è più lunga di 13-14 cm il coltello per uso generico non è più maneggevole. Ne ho qualcuno, ma stanno arruginendo.
Nel campo preferisco usare ascia o roncola o manaresso o sega e il coltello solo per tagliare.
 
Il TRIO...cazzarola pronunciarlo è come esprimere una verità assordante! Una parola per descrivere una filosofia! Ah ah ah :D Grandissimo Coltello1
 
Credo nella triade coltello /accetta / sega. Ogni attrezzo è fatto per una cosa specifica. Un semplice coltello al carbonio che ti permetta fare piccoli lavori e tagliare la pagnotta, la carne e il salame di turno...
 
Per il coltello da campo non so.
Nella mia esperienza quando la lama è più lunga di 13-14 cm il coltello per uso generico non è più maneggevole. Ne ho qualcuno, ma stanno arruginendo.
Nel campo preferisco usare ascia o roncola o manaresso o sega e il coltello solo per tagliare.
100% d'accordo
 
Se faccio solo buschcraft,il trio e' la cosa migliore.
Se invece devo fare altre cose,muovermi in un ambiente ostico,senza sentieri un buon coltello e un multitool mi bastano....ma il coltello deve essere tosto.
Cmq..essendo psicopatico ne ho uno per ogni occasione........:biggrin:
 
MA.....MI ERO PERSO QUESTA DISCUSSIONE!?
Beh, rimedio subito: come già detto da Paolo04, le dimensioni delle mani fanno la vera differenza nella scelta della misura del manico (tenendo sempre conto del fatto che spesso potrebbe essere necessario manovrarlo indossando i guanti).

Detto questo, il mio personalissimo parere è che uno dei profili migliori sia quello più o meno rivisitato, del cosiddetto 'woodlore', preferendo un bisello 'sabre' o uno 'scandivex', a seconda di quali legni si affrontano prevalentemente, di spessore tra 3 e 4mm (meno diventa troppo debole, di più inizia ad essere un po' goffo), con un manico in micarta, che garantisce un'ottima presa, è abbastanza economica, non risente troppo delle bastonate, ed è sufficientemente resistente all'usura.

Come acciaio, preferisco i carboniosi: io sto riscontrando un'infinita soddisfazione nell'usare 80crv2 e O1: i rapporti tra costo, resilienza, resistenza all'usura, tenuta del filo e facilità di affilatura sono imparagonabili a qualsiasi superinox. Le storie sulle macchie di ossido (l'utilizzo frequente è il miglior antiruggine del mondo), o la contaminazione dei sapori, sinceramente le trovo delle paranoie mentali indegne persino di un fighetto come me (che sono VERAMENTE una fighetta); cioè, se ti fai da parte per un po' di ruggine, è meglio che in un bosco non ci metti piede proprio.

A me, che sono destrimane, piace avere solo lo spigolo sinistro del dorso, molto affilato: si presta bene per grattare qualsiasi superficie sufficientemente tenera, ma non indolenzisce il pollice durante sessioni di taglio/intaglio più lunghe; specialmente sul legno asciutto.

La lunghezza della lama dovrebbe stare tra i 8 e i 12 cm, per non essere troppo limitante in uno o nell'altro senso; vale sempre la pena ricordare a cosa un coltello da crafting dovrebbe servire, ovvero a svolgere operazioni di carpenteria, e realizzare piccoli oggetti d'artigianato.

Per quanto riguarda i foderi, io sono un tradizionalista, e preferisco il cuoio, che sia portabile alto o basculante, a scelta di chi lo indossa, ma materiali all'avanguardia non fanno tanta differenza: l'importante è che sia comodo, di facile e sicura estrazione e porto, leggero ma che non si sfasci alla prima caduta.

Ma come si fa a scegliere una lama da bushcraft? Per me è abbastanza semplica: basta guardare chi lo usa, cosa ci realizza; e ormai su ogni lama esistono decine di videorecensioni.

Riesci a farci dei riccioli? intagliare un Trystick dall'inizio alla fine? Spaccare a metà un legnetto di diametro pari ad almeno metà lunghezza della lama? Utilizzarlo, all'occorrenza come scalpello da legno? Tagliarci del cibo senza che sembri passato sotto una motosega? Riaffilarlo facilmente, sul campo? Usarlo per ricavarci delle posate per mangiare? Lavorare di buona lena per almeno un'ora sul legno asciutto, senza che perda significativamente capacità di tagliare? Grattare efficacemente col dorso la corteccia di un ramo verde, o la polpa di uno asciutto? Impugnarlo velocemente e usarlo per un'ora, di buona lena, senza poi bestemmiare tutto il Pantheon in cui credi/crede qualcun altro?
Se la risposta è 'SI' a tutte queste domande, allora hai trovato il coltello che fa per te.
Personalmente sto trovando belle soddisfazioni con gli Enzo Trapper (ne ho un paio: uno comprato, uno fatto da me) e con un L.T.Wright, che per me rappresentano il sunto di tutto ciò di cui sopra.
 
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