L'Esee 3 è un ottimo coltello : molto tagliente perchè poco spesso e quindi anche leggero , solitamente lo metto nello zaino e mi dimentico di averlo , quando serve comunque è lì.
è un carbonioso , quindi dovrebbe arrugginire non appena c'è un minimo di umidità , ma non è così : è difatti ricoperto da un generoso strato di vernice che lo protegge.
bene , questo strato di vernice mi ha rotto i maroni e quindi ho deciso di toglierlo
gli ingredienti sono :
- esee3
- 2 chiavi a brugola (di una misura sconosciuta)
- un barattolo di sverniciatore
- 1 altro coltello senza lode e senza infamia (opinel7 va benone)
- carta di giornale
- 1 pennello
- carta abrasiva a grana fine e spessa
l'avventura incomincia stamattina , quando il coltello si presentava così :
quindi prendo le due brugole di misura sconosciuta e cercando sapientemente di non tagliarmi la gola con un movimento sbagliato lo denudo dalla sua preziosa micarta
ciò che mi ha convinto a fare questo lavoro è che dove c'è la zigrinatura per la presa si era tempo fa tolta la vernice protettiva.
dopo mesi non si è minimamente formata la ruggine , quindi mi sono detto che se non si è formata lì non si dovrebbe formare altrove.
quindi svernicio tutto
queste sono le 6 viti che serrano il manico , credo abbiano messo anche della colla all'interno perchè mi hanno fatto tribulare un pò
il lavoro sporco vero e proprio incomincia nel mio regno , nel garage.
qui mi sembra di sentire un leggero tremore venire dal coltello , lo rassicuro dicendogli di fidarsi di me che so perfettamente quello che stò facendo , sono nel pieno delle mie facoltà intellettive e umane.
lui si convince e , dolcemente , si adagia sul freddo bancone di legno.
prima cosa da fare e quella di dargli una leggera grattata con della carta abrasiva bella spessa , giusto per creare dei microsolchi e permettere allo sverniciatore di penetrare meglio disfando la vernice (sono le parole della signora della ferramenta).
fatto ciò non rimane che aprire il barattolo. tolto il tappo c'è al di sotto una protezione in plastica con una linguetta: si tira la linguetta e si apre senza farselo scoppiare davanti agli occhi che poi potrebbero bruciare un pò.
la linguetta naturalmente mi è rimasta in mano , ma non ci sono problemi , prendo l'opinel e l'apro con quello
lo sverniciatore ha un dolce odore di vaniglia e il colore e la consistenza della marmellata di kiwi; tanta è la tentazione di prendere una fetta biscottata , ma il lavoro mi attende e senza indugio con il pennello spalmo tutto l'esee
dovrebbe incominciare a bollare ma non lo fa , dopo 20 minuti mi rompo di aspettare e coll'opinel incomincio a grattare. per fortuna la vernice viene via abbastanza facilmente , ci passo 2 volte lo sverniciatore e rifinisco con la carta abrasiva fine.
qualche passata col giornale e concludo abbastanza velocemente
sul manico non mi sono sbattuto , tanto è coperto.
sulla lama curiosamente mi sono rimasti i loghi esee , tanto meglio.
il coltello si presenta parecchio "canna di fucile" , tra qualche giorno teoricamente dovrebbe formarsi un leggero strato di ossido che rende il tutto più scuro e uniforme
lo rimonto e gli dò una grattatina con la pietra per rendere arzilla l'affilatura
per ora non mi dispiace , mi pare di avere un coltello nuovo.
altra modifica che vorrei fare è il manico , mi piacerebbe rifarlo , magari di legno , ancora non sò.
avviserò gli eventuali interessati se il tutto mi si trasformerà in un blocco di ruggine oppure no


è un carbonioso , quindi dovrebbe arrugginire non appena c'è un minimo di umidità , ma non è così : è difatti ricoperto da un generoso strato di vernice che lo protegge.
bene , questo strato di vernice mi ha rotto i maroni e quindi ho deciso di toglierlo
gli ingredienti sono :
- esee3
- 2 chiavi a brugola (di una misura sconosciuta)
- un barattolo di sverniciatore
- 1 altro coltello senza lode e senza infamia (opinel7 va benone)
- carta di giornale
- 1 pennello
- carta abrasiva a grana fine e spessa
l'avventura incomincia stamattina , quando il coltello si presentava così :
quindi prendo le due brugole di misura sconosciuta e cercando sapientemente di non tagliarmi la gola con un movimento sbagliato lo denudo dalla sua preziosa micarta
ciò che mi ha convinto a fare questo lavoro è che dove c'è la zigrinatura per la presa si era tempo fa tolta la vernice protettiva.
dopo mesi non si è minimamente formata la ruggine , quindi mi sono detto che se non si è formata lì non si dovrebbe formare altrove.
quindi svernicio tutto
queste sono le 6 viti che serrano il manico , credo abbiano messo anche della colla all'interno perchè mi hanno fatto tribulare un pò
il lavoro sporco vero e proprio incomincia nel mio regno , nel garage.
qui mi sembra di sentire un leggero tremore venire dal coltello , lo rassicuro dicendogli di fidarsi di me che so perfettamente quello che stò facendo , sono nel pieno delle mie facoltà intellettive e umane.
lui si convince e , dolcemente , si adagia sul freddo bancone di legno.
prima cosa da fare e quella di dargli una leggera grattata con della carta abrasiva bella spessa , giusto per creare dei microsolchi e permettere allo sverniciatore di penetrare meglio disfando la vernice (sono le parole della signora della ferramenta).
fatto ciò non rimane che aprire il barattolo. tolto il tappo c'è al di sotto una protezione in plastica con una linguetta: si tira la linguetta e si apre senza farselo scoppiare davanti agli occhi che poi potrebbero bruciare un pò.
la linguetta naturalmente mi è rimasta in mano , ma non ci sono problemi , prendo l'opinel e l'apro con quello
lo sverniciatore ha un dolce odore di vaniglia e il colore e la consistenza della marmellata di kiwi; tanta è la tentazione di prendere una fetta biscottata , ma il lavoro mi attende e senza indugio con il pennello spalmo tutto l'esee
dovrebbe incominciare a bollare ma non lo fa , dopo 20 minuti mi rompo di aspettare e coll'opinel incomincio a grattare. per fortuna la vernice viene via abbastanza facilmente , ci passo 2 volte lo sverniciatore e rifinisco con la carta abrasiva fine.
qualche passata col giornale e concludo abbastanza velocemente
sul manico non mi sono sbattuto , tanto è coperto.
sulla lama curiosamente mi sono rimasti i loghi esee , tanto meglio.
il coltello si presenta parecchio "canna di fucile" , tra qualche giorno teoricamente dovrebbe formarsi un leggero strato di ossido che rende il tutto più scuro e uniforme
lo rimonto e gli dò una grattatina con la pietra per rendere arzilla l'affilatura
per ora non mi dispiace , mi pare di avere un coltello nuovo.
altra modifica che vorrei fare è il manico , mi piacerebbe rifarlo , magari di legno , ancora non sò.
avviserò gli eventuali interessati se il tutto mi si trasformerà in un blocco di ruggine oppure no