su legna dura tipo faggio la vedo dura, io ho provato con la mia vecchia roncola rinaldi e già faticava parecchio rispetto ad una accetta tipo la fiskars x7 (che invece è un castoro) , penso che anche con un qualsivoglia coltello sia comunque molto più impegnativo.
Ma no, si riesce lo stesso a batonare con i Leuku, diverso il chopping ma secondo me ha poco senso se si ha un seghetto, si fa mille volte fatica in meno ed è enormemente più efficace. Trovo invece difficile (e anche pericoloso per sé stessi e il coltello) spaccare legni con nodi, di qualsiasi pianta che sia.
Per me quindi se si è in escursione in montagna con tante conifere, a piedi per molti kilometri, e si vuole per forza fare un fuoco di legna forse la accetta meglio che stia a casa o in macchina e avere al fianco un coltello abbastanza robusto per batonare.
Io un lama fissa in escursione lo porto sempre, mi ha salvato il falò innumerevoli volte.
Devo dire che mi trovo anche bene a spaccar legni con i puukko piccoli. Il mio uomo preferisce di gran lunga i leuku da 21 cm, sono anche molto adatti per togliere rami, e lo fan sentire macho. Secondo me già con un leuku da 12-14 cm si ha in mano un attrezzo versatile e molto leggero da portarsi dietro ovunque.
Una roncola invece è pur sempre abbastanza leggera e ammazza ogni cosa, anche i legnoni da camino, senza aver bisogno del "baton"!
Ormai dopo alcune escursioni con dietro coltello medio grande, accetta e segaccio e magari 30 km da fare a piedi e tanto dislivello ho rinunciato, per me conta il peso che sia basso, la accetta e tutti gli attrezzi da bushcraft me li porto solo se vado nei boschi vicino a casa per passare una giornatina di svago a "giocare" nel bosco magari con amici a pescare , bersi due birre e fare campo. Li devo camminare al massimo una manciata di kilometri e hanno un senso.
Per me trekking e bushcraft sono due cose tanto diverse.
Questa è un'annosa discussione
Ma ci sono anche dei "blend" molto interessanti, una via di mezzo tra bushcraft e trekking.
Secondo me non sono due cose necessariamente così diverse, è sono questione di termini: bushcraft è un modo di vivere l'outdoor, trekking è coprire strada. Si può coprire strada anche inserendo anche un po' di bushcraft, e senza caricarsi con quintali di metallo, treppiedi da falò o tende di cotone.
Non si riuscirà, per questioni di tempo, costruirsi rifugi naturali ogni volta, quello sicuro. Però far da mangiare su un fuoco anziché su un triste fornello a gas, dormire in un tarp anziché una tenda preconfezionata, fare qualche lavoretto col legno, che sia anche un picchetto, per me già questo è un modo di essere più a contatto con la natura!