Come muore l'avventura nell'avventuroso

Saluti a tutti, dire che é da tanto che non scrivo su questo forum serebbe un eufemismo, diciamo che potrebbero essere passati 3 anni dal mio ultimo messaggio, dopo andró a controllare. Indifferentemente da quanto tempo sia passato, posso dire con certezza che era da troppo tempo che non sentivo il bisogno di scrivere su questo forum. Forse questa discussione vi sembrerà solo un modo per parlarvi di me e annoiarvi con una storia breve e forse neanche molto interessante ma sento che potrebbe essere di spunto per una rinascita.
Beh dal titolo direi che gia si intuisce dove andrò a parare e cercherò di essere breve... Avevo 14 anni (ora ne ho 19, forse un po presto per fare discussioni esistenziali ma chissene) quando scoprii questo forum e devo dire la veritàche mi sembrava un sogno, un posto dove finalmente esprimere quella voglia che mi bolliva dentro di vivere veramente ogni mio giorno, di costruire e di esplorare il "nuovo". La mia voglia di avventura é stata decisamente aizzata da questo forum e in breve mi sono ritrovato a scheggiare selce, intagliare legno e costruire rifugi nei boschi fantasticando sul mio futuro anarchico-ambientalista in un maso completamente autosufficente. Diciamo che ero molto convinto a quei tempi (Si lo so ho 19 anni), l'entusiasmo non mi mancava di certo, stavo gia controllando i prezzi dei rustici diroccati per comprarmene uno dopo qualche anno di lavori manuali non appena uscito dalle superiori.
Bene, fino a qui l'avventura é quasi palpabile insomma, gia, peccato che poi sia scomparsa...
Non so come, non so perché ma in pochissimo tempo la mia voglia di avventura scemò, mi sono ritrovato a studiare duro per uscire bene dalla maturità, e li tempo per cavolate avventurose non ce ne era di certo... Mi sono poi ritrovato a scegliere una facolta universitaria, una bella facoltà che devo ammettere di adorare ma semplicemente mi chiedo, cosa ne é successo del mio entusiasmo? Non ho smesso di andare per boschi, ho solo smesso di cercare di migliorare la.mia condizione... Cosa é capitato alla passione che mi spingeva ad imbarcarmi in imprese assurde per un guadagno minimo? Perché ora mi ritrovo indeciso perfino sul postare una discussione in un forum e perché lo ritengo un atto coraggioso?

Vi é capitata un esperienza del genere? Di un paio di persone con cui avevo iniziato a sentirmi su questo forum conosco la storia (e se siete ancora attivi battete un colpo) ma credo sarebbe bello creare una discussione in cui si riflette sj con quanta facilità (almeno secondo la mia esperienza) si possa perdere l'entusiasmo che ci ha spinti finora.

P.s.: Il racconto della "mia" storia é solo da incipit per la discussione, non sono alla disperata ricerca di attenzione.
 
Essere avventuroso è una condizione tua, indiferentemente da questo forum. A me piacevano le cose che adesso vengono chiamate con vari strani nomi "americani" da quando ero bambino. Infatti, per la mancanza di vari giochi elletronici, celulari etc. vagabondavo per i boschi e leggevo storie sui indiani d'America. :)
 
La tua è un'età di transito. Ti invidio molto...:poke: per me è ormai un ricordo lontano e sbiadito, che vivo "di riflesso" attraverso la cura dei figli.
Stai cercando il "vero" te stesso, nulla di grave. Testimonia di un processo interiore di ricerca del proprio io, tipico di chi ha un'interiorità. Non tutti, secondo me, ci arrivano (e quindi questo è un complimento, se vuoi).
Intorno ai 20 anni ci siamo passati tutti, chi prima e chi dopo.

E' impossibile darti un consiglio e credo anzi che sarebbe un errore dartene, in un senso o nell'altro. Solo tu potrai scoprire chi sei e quindi chi vuoi essere: se un Messner od un principe del foro.

L'unico consiglio che ti posso dare è di non avere fretta. Se hai la possibilità di una laurea, coglila. Male non fa. Nei (pochi, immagino) ritagli di tempo, potrai dedicarti ad un hobby avventuroso. Se, poi, una volta laureato, vorrai fare l'avventuroso di mestiere, non vedo problemi, anche se sei laureato. Più difficile, invece, il contrario... no?:si:
 
Stesso parere di @Cordy: segui quello che allo stato attuale ti sembra più idoneo alle tue esigenze.
Avere una laurea è una buon obiettivo da cogliere: più cultura (e cose impari) meglio è.
 
Sono d'accordo con Cordy. Sei in una età di passaggio e trasformazione, nella vita di un uomo c'è più differenza dai 14 ai 19 anni che, ad esempio dai 40 ai 50; per quanto lo dimentichiamo non mutiamo solo fisicamente ma anche mentalmente. A proposito di mente, studia anche ciò che può sembrarti inutile, è comunque una ginnastica che la sviluppa, e una laurea è un buon obiettivo.
 
ciao, prenditela comoda e non preoccuparti. e' normale :) goditi ogni fase della tua vita, e non fare il mio errore di permettere a degli/lle str**zi/e di rovinartela :)

poi, anche se non sarai avventuroso, non preoccuparti e passa a trovarci. qua c'e' spazio per tutti e personalmente mi fa solo piacere leggerti :)

a che facolta' ti sei iscritto?
 
U

Utente 24852

Guest
Secondo me é semplicemente il percorso della vita in società... eri giovane e lo sei tuttora e quindi non avevi ancora deciso quali erano le tue priorità, le tue aspettive, le tue ambizioni. Non avevi ancora chiaro quali fossero le tue passioni, i tuoi interessi. Non eri ancora nel pieno di quelle situazioni che la società di mette di fronte, studi, carriera, ecc... e quindi eri ancora concentrato su quello che facevi puramente per interesse, piacere, volontà. Essendo una questione anche di carattere... questa situazione può anche continuare.

Insomma... da come scrivi ne esce una sorta di preoccupazione sul fatto se sia normale o meno quel che ti é successo. Personalmente ritengo che sia "normalissimo", assolutamente in linea con quello che generalmente succede in quel periodo. Chiedi se conosciamo altri che hanno vissuto le stesse situazioni... cavolo, praticamente il 99% delle persone con cui ho avuto a che fare, soprattutto in quegli anni, hanno vissuto quella condizione.
Nei confronti di altre pseudo passioni, interessi, ecc... ma certo che l'ho visto capitare...

Se qualche anno fà le tue scelte e decisioni erano discutibilmente autonome e dovevano passare dei genitori, l'unica cosa che cambia é che adesso dipende tutto da te. Da quello che vuoi fare o non fare.

Però onestamente vedo un modo di parlare "dispregiativo" nei confronti delle attività in natura che facevi, il fatto di non poterci dedicare del tempo o meno tempo, non penso sia il giustificato motivo. Forse hai scoperto, anche incosapevolmente che quelle cose per te non sono poi così importanti, valide, interessanti, ecc...
Questo lo potresti anche capire da cosa hai deciso di studiare e portare avanti.

PS: ero SPELEOALP

Nota personale: secondo me una passione non và cercata, non và creata e non ci si deve far problemi per mantenerla, ecc... Se una Passione é una Passione, un'Interesse é un'Interesse.... intendo quelle cose innate,...
lo sono e lo saranna. Senza nemmeno pensarce. Se una cosa fà parte di te... fà parte di te. Se così non é, senza preoccuparsi e senza stressarsi... vuol dire che ci sarà altro e non doveva essere.
 
Ultima modifica di un moderatore:
secondo me una passione non và cercata, non và creata e non ci si deve far problemi per mantenerla, ecc... Se una Passione é una Passione, un'Interesse é un'Interesse.... intendo quelle cose innate...lo sono e lo saranno. Senza nemmeno pensarci. Se una cosa fa parte di te... fa parte di te. Se così non é, senza preoccuparsi e senza stressarsi... vuol dire che ci sarà altro e non doveva essere.

Questo è il cuore della questione : una passione va semplicemente scoperta; e a quel punto, semmai, l'obiettivo diventa di non soffocarla con altre cose che, pur nella loro importanza "pratica", di fatto non "ci" realizzano.
Mi piace spesso riportare un concetto espresso a suo tempo da Walter Bonatti quando a 80 anni, nell'ultima sua intervista, gli domandarono se si sentisse felice. E lui rispose che la felicità in senso stretto è qualcosa che si vive al massimo per singoli attimi, ma se si doveva intendere in senso ampio come aver assecondato il proprio modo di concepire la vita, allora sì, poteva dirsi felice.
Mi piace questo concetto proprio per quanto è generalizzabile : nel tuo caso, se l' "avventura" corrisponde al tuo modo di intendere la vita, te ne accorgerai da solo e a quel punto dovrai solo assecondare questa concezione.
"Assecondare" ciò che si è, il che significa sapersi ascoltare, saper tenere uno stetoscopio sul proprio animo ; cosa ben diversa dal "lasciarsi trasformare" o "costruire" da ciò che è esterno a noi (persone, eventi, circostanze) nella totale inconsapevolezza, ritrovandosi dopo anni a non riconoscersi più.
Ciao.

P.S. 19 anni e scrivi da Bolzano… oh, my God cosa darei per fare a cambio di età e di luogo…:woot::biggrin:
 
Ultima modifica:
Gabri, sarei molto preoccupato se a 19 anni preferissi di andartene solitario per monti invece di stare con gli amici (e le amiche) a celebrare il rito dell' aperitivo almeno una volta a settimana!

La tua passione è dentro di te, uscirà di nuovo fuori nel momento più opportuno, sarà come un salvagente nei momenti peggiori, una grande ispirazione nei momenti migliori.

La cosa più bella nella vita non è conquistare gli 8.000, sicuramente non di più di salire sulla collina vicino casa con nello zaino il proprio figlio di pochi anni ed aver vicino una persona che ci vuol bene.

:)
 
Ma non esagerare!! Come in tutte le cose ci sono alti e bassi.Non è che devi sempre stare a pensare esclusivamente ad "avventurosità",altrimenti diventi un fissato monomaniacale che non capisce altro!! Dai!!;)
 
Io la vedo un po' diversamente, certo l'età conta ma non è solo quello.
Il fatto è che le nostre passioni richiedono dei compromessi e bisogna vedere quanto siamo decisi a spenderci per loro.

Mi spiego meglio, se ho una passione, qualsiasi essa sia, come minimo richiederà tempo e poi quasi certamente anche soldi. Vuol dire che per coltivarla dovrò sottrarre tempo e soldi ad altre attività, dovrò quindi decidere se è più importante passare il tempo con amici, famiglia, fidanzata, studiando, etc. o con la mia passione, e lo stesso dicasi per i soldi.

Concludendo in maniera un po' brutale, se hai lasciato da parte la tua passione, vuol dire che in quel momento avevi altre priorità, che non vuol dire che in futuro le cose non possano cambiare.
 
U

Utente 24852

Guest
Condivido pienamente ;)

... calcolando che comunque si possono organizzare le cose in base anche alle proprie passioni, interessi, ecc...
Tipo di studi, la fidanzata, gli amici, ecc... Non si ha l'obbligo di fare qualcosa che non ci interessa solo per stare con gli altri... questo trovo sarebbe un'enorme errore.

Chiaramente molte cose vanno di pari passo con la situazione in cui si cresce, ci sono condizioni e ambienti che obbligano un ragazzo a crescere più in fretta e capire subito chì é, che strada vuole prendere, quali sono i propri interessi, gli ambienti a lui più compatibili. Poi ci sono situazioni in cui le persone possono stare tranquille o comunque pensare al proprio futuro con tutta calma e potendo valutare levarie opportunità, provando a destra e a sinistra, guardando, magari seguite, ecc...

Di sicuro poi ognuno ha la responsabilità delle proprie scelte e conseguenze ;)
Del proprio modo di ragionare e vedere le cose. Come le affronta.

Conosco persone che da maggiorenni, quindi teoricamente uomini, non sapevano ancora prendere delle decisioni sulla propria persona. Non sapevano gestire due cose, senza sentirsi in crisi...
 
Ultima modifica di un moderatore:
U

Utente 24852

Guest
Poi tornando al discorso di quel genere di vita particolare, non é sicuramente da tutti sentirsi a proprio agio seguendo quello stile di vita, che comportano inevitabilmente cose positive e negative, vantaggi e svantaggi. Ma questo capita in qualsiasi percorso di vita... stà a noi decidere cose vogliamo.

Ma di sicuro é difficile vivere in un'economia di sussistenza, tagliati parzialmente fuori dal sistema e star bene le se ambizioni riguardano anche in minima maniera la volontà di fare studi, carriera, guadagnare soldi il più possibile, sfoggiare auto, moto, case, viaggi, vacanze, oggetti, ecc... Certi stili di vita son proprio semplici, umili... son quelli... senza troppi ghirigori e se non ci si trova... si finisce per "sminuirli" e vederli negativamente. Quando invece é solamente questione di carattere personale.

Ovviamente da entrambe le parti nessuno commette qualcosa di negativo o sbagliato, ma semplicemente ognuno ha una propria personalità e come si diceva delle ambizioni. Purtroppo bisogna essere consapevoli che certe aspettative/ambizioni non sono compatibili con certi stili di vita.
 
c'è un tempo da avventuroso, come c'è un tempo da studioso, e un tempo laborioso.

Con ogni probabilità quel senso di avventura si risveglierà, magari in forma diversa
magari in modo meno avventuroso ma più realizzato.

quantomeno a me è successo così ..più volte nella vita.
 
A volte alcune passioni hanno dei cicli incomprensibili. Spesso la loro evoluzione positiva o negativa dipende da diverse variabili. Dalla condizione fisica a volte dalla cerchia di amici,dagli stimoli di acquisti di nuovi oggettini ecc. Io adesso ho la passione del ciclismo ma l'escursionismo e' ancora la' con la tenda, il sacco,gli zaini appesi in garage che mi scrutano ogni mattina,quando vado a prendere l'auto,come i cani che aspettano il padrone...ma niente, non mi va'.. per adesso. Capita....
 
...ma niente, non mi va'.. per adesso. Capita....
già .... capita
magari è cambiato qualcosa oppure noi stessi,
io fino a qualche anno fa sentivo proprio l'esigenza di partire minimo una volta al mese
a volte anche tutti i sabati... escursioni brevi da solo anche poche ore ... ma almeno per mezza giornata
volevo girare in natura dove sapevo di non incontrare umani.

negli ultimi anni non ho quasi più girato ... ma mi sono trasferito a vivere in campagna non del tutto isolato
ma sicuramente molto tranquillo.
 
Io sono nato e cresciuto in mezzo al bosco fino all'eta' di 16 anni poi per esigenze di lavoro ho dovuto lasciare il mio paese e mi sono creato la mia famiglia lontano dalle mie amate montagne,ma non ho mai perso la voglia e il desiderio di ritornare anche perché i miei genitori sono ancora li assieme ai miei amici d'infanzia.
Ora ho 50 anni e da tempo ho ripreso a praticare le montagne coinvolgendo a volte anche mia moglie,con questo vogilo dire che se hai dentro la voglia di avventura la voglia di liberta e la voglia di emozione non morira' mai potra' essere per un periodo assopita ma alla fine riemergera' ancora piu' forte di prima
Non ti sto dando consigli ti sto solo raccontando brevemente la mia esperienza personale e ti auguro di ritornare presto alla tua grande passione
Ciao
 
Sai quante volte si cambia idea nel corso della vita?!? E hai solo 19 anni!
Ci si sposa e si fanno figli per poi divorziare, si cambia religione, si cambiano le priorità, si cambiano 1000 hobbies, ecc.

Nel tuo caso credo che stai facendo la cosa giusta: stai preparando la tua vita in modo da tenere aperte tutte le porte!
Potrai poi scegliere stili di vita alternativi, ma comunque avrai il diploma (laurea?) per poter anche vivere decentemente in questa società se un giorno ti verrà voglia.
Se la vita semplice e spartana è una scelta allora sei un avventuroso, se invece è "per forza" allora sei un barbone.
 
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