Alpinismo Come prendere schiaffi arrampicando a Gaeta...

Parchi del Lazio
  1. Parco Regionale Urbano Monte Orlando
Quoto in pieno. Il posto è veramente bello, ma è arrampicabile solo per 3 stagioni l'anno in quanto d'estati ci si cuocerebbe. Il mozzarellaro (venendo da Roma è il primo della fila) è d'obbligo; fornisce gratis agli arrampicatori parcheggio e servizi igienici; è quindi buona cosa "ricompensarlo" prendendo da mangiare da lui. Oltre alla mozzarella, consiglio anche la pizza di Gaeta con il polipo.
 
Credo che il mozzarellaro abbia trovato... un nuovo cliente! (me) Da quando è chiuso lo spacciatore di tielle gaetane a Roma sono praticamente a lutto...

p.s. grazie per aver condiviso le foto ed il racconto anche se la giornata non vi ha sorriso!
 
capisco ancora ben poco di arrampicata ma da quello che ho visto deve essere stato un posto straordinario!
 
Il posto è straordinario di per sè, aldilà dell'arrampicata. Certo essere lì mentre cento metri più in alto tutto è invaso da turisti vocianti...è un'altra cosa
 
vedendo le foto, prenderei schiaffi così tutti i giorni :) (so che ci sono vie simili anche sul Conero a "pochi passi" da casa mia, ma non è terreno per le mie braccia :)).

mi dico che sentirsi pippe è anche il motore principale della ricerca del proprio miglioramento (e, vi prego, lasciatemi credere a 'sta cosa che ho scritto) [quote dalla relazione]

Non solo ti ci lascio credere, mi hai addiritura dato un stimolo ;):biggrin:
 
Ciao Bruno, complimenti per la recensione e per le foto... mi hai riportato indietro di 22 anni fa e di 8 anni fa.
Nel '93 con i miei compagni di università e da autodidatti si andava ad arrampicare a Sperlonga e al termine si andava sempre dar Mozzarellaro Guido sulla via Flacca. Quanti ricordi, nel pomeriggio si riunivano tutti i climber laziali di allora e c'era anche gente forte. Chissà se c'è ancora.
Mentre nel 2007 con il corso di arrampicata del CAI di Roma ci portarono a Gaeta. Eravamo una ventina e ci calammo sulla Via dei Camini appunto e da li risalimmo, ma poi siccome io e il mio socio siamo stati abbastanza veloci, il nostro istruttore decise di farci fare un'altra discesa e risalita, ma questa volta dalla via delle Spigolo, molto più aerea e panoramica.... volevo morire, non so perché, ma arrampicare con il mare di sotto mi mette un po' di angoscia psicologica e non vedevo l'ora di salire. Da allora mi son detto: mai più Gaeta e così è stato!
 
Bel posto e belle considerazioni.
Ho capito che nell'arrampicata è raro sentirsi pienamente soddisfatti: nell'escursione e nell'alpinismo si è pienamente soddisfatti quando si raggiunge la cima ed ogni volta che il meteo permette di vedere un bel panorama.
Nell'arrampicata per essere soddisfatti bisogna stare sotto i propri limiti, ma giocoforza si finisce per cercare ogni volta qualche cosa di più. E quando questo qualche cosa arriva si vuole ancora di più, e se lo si raggiunge, lo si vorrebbe aver fatto meglio, con più scioltezza, più eleganza, meno fatica. Lo stimolo al miglioramento e alla crescita non finisce mai, a prescindere dal grado e dall'età dello scalatore.
Perciò vediamo i top mondiali che lottano con gradi pazzeschi così come i principianti come il sottoscritto lottano aspramente col 5+/5c/6a...
Grazie per la condivisione e le immagini su questo luogo molto nominato anche da noi. :)
 
Ultima modifica:
Concordo sulla bellezza di Gaeta e sulla bontà delle sue tielle....................................(sono di parte.....hihihihihi.............sono di Gaeta). L'estate meglio evitarla.................miglior mese settembre, tutti rientrano e tutti sono stanchi dell'estate. Complimenti.
 
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