Comportamento gruppo scout

ho letto per bene questa discussione fino in fondo. ci ho trovato di tutto e tante opinioni. sono scout e ringrazio il cielo di esserlo. quest'anno sono diventato uno dei capi e a quanto pare sono uno dei più apprensivi. nel senso che a me sembra naturale controllare i percorsi che faranno di li a pochi giorni 8 ragazzini di 14 anni senza neanche sapere come orientare una cartina (vi giuro glielo hanno detto 5 minuti prima di partire e si sono persi dopo 10 minuti che erano partiti). i miei colleghi non hanno ritenuto il caso di farlo. altri capi scout lo fanno. mele marce, eccellenze esistono nello scoutismo così come in tutte le associazioni di uomini. capisco l'amarezza di fronte a capi che non sono all'altezza della situazione e delle responsabilità; non mi azzarderei mai a portare i miei ragazzi su una montagna, in cordata o in posti simili a meno che io non abbia una esperienza comprovata ma non potete e non dovete sminuire lo scoutismo. per alcuni è l'unica possibilità di conoscere un mondo diverso da quello di tutti i giorni. sono assolutamente d'accordo con voi che bisognerebbe essere molto più attenti e meno approssimativi. ma non potete neanche chiedere che ogni 7 ragazzi ci sia un GPS. lo comprate voi? alcuni di questi ragazzi spesso vengono da situazioni non facili, e l'ultima cosa che vogliamo è che si sentano in imbarazzo o che non vengano alle attività per mancanza di soldi. basta una mappa, una bussola decente e un minimo di esercizio a riconoscere i sentieri. sicuri che non ci si sbaglia. se ho scoperto la natura e se oggi mi sto preparando per una piccola grande escursione (La via degli dei, Firenze-Bologna) lo devo soprattutto a simpatici marmocchi in uniforme blu o verde. ESTOTE PARATI (siate pronti)
:si:

Dopo queste parole penso: questa è una persona che pensa al collettivo tutto, sa immedesimarsi in ogni suo componente e cerca di dare il buon esempio. Questo si che è un vero capo!! COMPLIMENTI!!!!!!
 
Il senso del mio messaggio è semplice. Di fronte ad una decisione sulle priorità,
cari alpinisti, di cui mi sento far parte a livello molto basso, mettetivi il cuore in pace. Qualsiasi soccorso alpino di fronte ad una scelta del genere opterà per salvare coloro che sono più in difficoltà e supportati da persone con meno esperienza. L'alpinista incrodato in parete o scivolato nel ghiacciaio è addestrato e preparato a dovere, è supportato almeno da un primo o secondo di cordata che lo conforta. Il gruppo di scout in questione invece è in preda al panico più totale con un leader che non è stato nemmeno in grado di programmare le scorte di acqua, che non è stato nemmeno capace di andare qualche giorno prima a fare un sopraluogo per verificare le condizioni del percorso, che manco gli è passato per l'anticamera del cervello di portarsi un repellente per acari ed insetti (questo leggiamo sistematicamente sui giornali, non invento nulla!). Tale laeder non poteva pensare a tutte queste "stupidaggini" :) di secondaria importanza perchè doveva presentarsi alla parata del giorno prima con testa alta e petto in avanti, con divisa stirata e pulita, ad ostentare esperienza e sicurezza che regnano solo nei suoi sogni.
Va da se che conoscendo i "loro polli", la Centrale Operativa di un Soccorso Alpino effettua una scelta ben precisa in fatto di priorità ... ;)

G
...penso che alla fine sotto sotto ( ma neanche tanto sotto) la pensiamo proprio allo stesso modo... ;)
 
ho letto per bene questa discussione fino in fondo. ci ho trovato di tutto e tante opinioni. sono scout e ringrazio il cielo di esserlo. quest'anno sono diventato uno dei capi e a quanto pare sono uno dei più apprensivi. nel senso che a me sembra naturale controllare i percorsi che faranno di li a pochi giorni 8 ragazzini di 14 anni senza neanche sapere come orientare una cartina (vi giuro glielo hanno detto 5 minuti prima di partire e si sono persi dopo 10 minuti che erano partiti). i miei colleghi non hanno ritenuto il caso di farlo. altri capi scout lo fanno. mele marce, eccellenze esistono nello scoutismo così come in tutte le associazioni di uomini. capisco l'amarezza di fronte a capi che non sono all'altezza della situazione e delle responsabilità; non mi azzarderei mai a portare i miei ragazzi su una montagna, in cordata o in posti simili a meno che io non abbia una esperienza comprovata ma non potete e non dovete sminuire lo scoutismo. per alcuni è l'unica possibilità di conoscere un mondo diverso da quello di tutti i giorni. sono assolutamente d'accordo con voi che bisognerebbe essere molto più attenti e meno approssimativi. ma non potete neanche chiedere che ogni 7 ragazzi ci sia un GPS. lo comprate voi? alcuni di questi ragazzi spesso vengono da situazioni non facili, e l'ultima cosa che vogliamo è che si sentano in imbarazzo o che non vengano alle attività per mancanza di soldi. basta una mappa, una bussola decente e un minimo di esercizio a riconoscere i sentieri. sicuri che non ci si sbaglia. se ho scoperto la natura e se oggi mi sto preparando per una piccola grande escursione (La via degli dei, Firenze-Bologna) lo devo soprattutto a simpatici marmocchi in uniforme blu o verde. ESTOTE PARATI (siate pronti)
Ciao Charybdis sono contento che tu sia tra i pochi che si impegnano su fronti tanto sottovalutati dai tuoi colleghi...una domanda da profano, non esendo mai stato scout ma avendone visti migliaia sulle montagne dove vivo: dovete per forza fare tutto quel rumore?!? Una persona va in montagna anche per ritrovare se stesso, in totale tranquillità, magari ascoltando i suoni della natura che oramai sono scomparsi nelle città dove si lavora tutti i giorni con frenesia...senza parlare della cagnara mentre camminate (quella mi rendo conto che non la puoi controllare parlando di ragazzini)... dovete per forza fare una messa al giorno con tanto di canti e cori fino a tarda serata (tieni conto che in montagna le 21 è tardi...)...il senso della mia domanda è: sono cose imposte oppure a discrezione dei vari capi? Ciao e grazie se mi risponderai
 
:rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:

..... non ci sono più gli scout (agesci) di una volta :rofl:
..... GPS ?
..... Telefonino ?
mi chiedo come facevamo "noi" che, allora, il GPS neanche esisteva ed i telefoni pubblici andavano ancora a gettoni ...... :biggrin:

Battute a parte (ma neanche poi troppo in fin dei conti) ..... in qualità di ex braghini corti e fazzolettone, ma padre di un braghini corti e fazzolettone, mi sono reso conto negli anni, nel mio piccolo ovviamente, che certi "capi" non ci sono più e quando il "capo" non è più che perfetto può capitare che il resto del "corpo" qualche volta sbandi. Non dovrebbe capitare ma capita, capitava (anche ai miei "gloriosi" tempi) e capiterà ...... ancora ..... questo non giustifica nulla ovviamente ma sono convinto che, come ai miei tempi, lo scoutismo (agesci ovviamente :p .... le altre associazioni, tipo il cngei, anzi in particolar modo il cngei :biggrin:, sono palesemente mediocri :rofl:) abbia un suo senso ed anche se qualche mela marcia c'è, alla fine, sia ancora una associazione utile alla formazione/crescita di un bambino/adolescente/giovane_uomo/uomo.

Ciao :), Gianluca
 
Da NON scout (a differenza di mio fratello) ogni volta che sento parlare di telefonino , gps a me monta un pò su la carogna.
Ma la bussola? La carta geografica? E osservare un pò in giro quando si va su? Sempre il solito discorso...e scusate l'intrusione
 
Da NON scout (a differenza di mio fratello) ogni volta che sento parlare di telefonino , gps a me monta un pò su la carogna.
Ma la bussola? La carta geografica? E osservare un pò in giro quando si va su? Sempre il solito discorso...e scusate l'intrusione

E dici bene ! Queste sono le prime cosa da imparare, poi eventualmente il resto.
Anche perchè, e molti non ci pensano a questo, a fronte di un qualsiasi scricchiolio o problema geo-politico, i satelliti e le celle per i cell, sono i primi a fare puff ... :) !

Stiamo su di un sito in cui vorremmo emulare le gesta di Colombo e Marco Polo,
... stiamo freschi se ci perdiamo nel bosco dopo 10 minuti ... :D

Appposto siamo ! ;)

g
 
Il GPS è innegabilmente a prova di "tonto" molto di più che una bussola, per tanto, pur riconoscendo la validità della bussola come uno strumento dove devi usare la testa (e non è cosa da poco) il GPS ti permette di toglierti dagli impicci più velocemente e più facilmente se, ovviamente, funziona adeguatamente.

Questo non vuol dire che il cervello si possa mandare in soffitta, tanto c'è il GPS, ma in situazioni magari di "panico adolescenziale" (e conosco cinquantenni che non hanno mai superato la fase adolescenziale) può aiutare ed evitare o una notte all'agghiaccio o far partire una spedizione di ricerca perchè non si è rientrati in tempo.

Indispensabile ? ..... dipende ..... per alcuni sì per altri no
Utile ? ...... sì se funziona

Ciao :), Gianluca

PS.: ..... se il GPS con relativa rete di satelliti e il sistema di telecomunicazione và a farsi benedire direi che il problema "bussola sì o bussola no" sia del tutto marginale ;)
 
PS.: ..... se il GPS con relativa rete di satelliti e il sistema di telecomunicazione và a farsi benedire direi che il problema "bussola sì o bussola no" sia del tutto marginale ;)

Vero anche questo. Ma in un'ottica di "puro survival" diventa superfluo perfino saper il luogo ed il tempo in cui ci si trova ! :lol:

g
 
Stiamo su di un sito in cui vorremmo emulare le gesta di Colombo e Marco Polo,
... stiamo freschi se ci perdiamo nel bosco dopo 10 minuti ...

Appposto siamo !
:si:
c'e' da dire che a volte il senso dell'orientamento e' innato.
e chi c'e l'ha (come me) a volte stenta a capire chi non ne e' dotato.
 
:si:
c'e' da dire che a volte il senso dell'orientamento e' innato.
e chi c'e l'ha (come me) a volte stenta a capire chi non ne e' dotato.

Stavo per scrivere la stessa cosa ma non l'ho fatto per
non imbrodarmi troppo. ;)
Poi se mi perdo mi metto in un'altra ottica, provo a rovesciare
la situazione, e mi trasformo in un boschivo che ogni tanto fa un'escursione in città,
piuttosto che un cittadino che ogni tanto fa un escursione
nei boschi o pei monti ! :lol: ;)
Far su un mucchio di foglie e dormirci sopra , non ci metto nè uno nè due !

g
 
Baffi e crepacci

I BAFFI
Se affermassi che chi porta i baffi prima di fare una escursione in montagna deve prepararsi adeguatamente e soprattutto prevenire pericoli per se ed altri direi una cosa sacrosanta in assoluto.
Tuttavia questa affermazione, soprattutto se fatta con alcuni toni perentori usati in questa discussione, darebbe luogo ad una serie di obiezioni sul perché sancisco il comportamento di chi ha i baffi.
Potrei giustificare il mio intervento solo se portassi dati statistici certi che dimostrassero che chi ha i baffi è più irresponsabile di chi non li ha.
Non avendo questi dati la mia affermazione per quanto giusta ne uscirebbe svilita.

QUESTO E' IL PUNTO: LA MISURA DELLE COSE E NELLE AFFERMAZIONI
Ero intervenuto all'inizio di questa discussione su questo aspetto (riporto in calce il mio intervento).
Purtroppo si è spaziato dalla cattiva educazione all'irresponsabilità, alla religione, al militarismo, alla simpatia o all'idiozia degli scouts in un minestrone nel quale gli interventi competenti di chi ha qualche nozione di educazione dei giovani, di pedagogia, di metodi educativi, di scautismo, di associanismo e volontariato sono pochi (non vogliatemene).
Soprattutto non si sono misurate le cose.
Riporto quanto afferma l'AGESCI " ... Forse sfugge a molti che lo scautismo in Italia porta all'aria aperta alcune centinaia di migliaia di giovani, mediamente 4.000.000 di giornate/ragazzo ogni anno (200.000 scout per 20 giorni all'anno tra uscite, campi e route)...."
Se avessimo il numero delle giornate di altre associazioni o organizzazioni turistiche e potessimo confrontare i dati degli interventi di soccorso per tipologia di escursionisti forse potremmo continuare questa discussione.
Idem sulla buona o cattiva educazione degli scouts.
Per cui parliamo pure di scautismo ma partiamo da dati concreti e da un minimo di competenza.

L'INFORMAZIONE
Il problema è a monte, e cioè l'informazione, basta una esperienza personale o un titolo in grassetto su un giornale perché questa diventi rilevante.
(So per certo che l'anno scorso poco più di una richiesta di informazioni per telefono ad un ente parco, su un passaggio di un sentiero, si è trasformata sul giornale in un salvataggio di escursionisti).
Aggiungo che sono il primo a ritenere che un capo scout quando va in montagna ha il dovere, dovere sacrosanto perché deriva da un impegno che gli scout chiamano promessa, di avere più competenze del turista della domenica e deve pretendere dai ragazzi che gli sono affidati un comportamento più educato di quello che usualmente la società gli consente (ma questa è un'altra storia se pensiamo a cosa succede nelle scuole).

I CREPACCI
Detto questo e sempre a proposito di misura mi pare di aver letto interventi che lamentano come il soccorso se impegnato con sconsiderati scouts non possa intervenire a salvare un eroico alpinista.
Veramente interessante questa considerazione, darebbe luogo ad una teoria delle priorità basata sulla qualità delle persone :).
Quasi quasi sono d'accordo, anzi andrei oltre, perché il nostro disastrato servizio sanitario nazionale deve essere distratto dall'ingessare l'eroico alpinista quando tante energie potrebbero essere invece dedicate alla salvezza e riabilitazione di chi si infortuna in fabbrica o nei cantieri o da chi langue negli ospizi?
Dai, facciamo una lista di chi ha più valore e quindi la precedenza :) e per quanto riguarda la categoria degli Avventurosi per prima salviamo chi fa gli interventi con più sale.
Io mi metto per ultimo, perché sono amico degli scouts.

Perdonate se il tono del mio intervento appare polemico :) scherzo ovviamente.

Il mio precedente intervento:
Appena letto l'intervento ho subito immaginato, ora si scatena di tutto e di più: ed infatti si parte dalla cattiva educazione di alcuni ragazzi (problema endemico della nostra società) non contenuta da capi scout inadeguati per arrivare alle latrine chimiche del prete con supposti militarismi di fondo e professioni di fede o di ateismo vario che c'entrano, a mio modestissimo parere, poco.
Siamo animali emotivi e quindi va bene così, l'avventura è una emozione, ma se vogliamo dare un valore in più alla discussione misuriamo prima le cose, così come misuriamo il peso dello zaino, le colonne d'acqua e le coordinate e la durezza delle lame e tanti altri giochi.
Nello specifico cosa vogliamo misurare? immagino gli scouts. In Italia il numero degli scouts supera abbondantemente i 150.000, e sono suddivisi in associazioni religiose e laiche. Per attribuire a costoro una qualche caratteristica positiva o negativa qual'è la percentuale necessaria? Mi spiego meglio, per dire che sono dei maleducati o dei bestemmiatori quanti devono comportarsi così? Possono bastarne 20 o 30?
L'episodio è disdicevole ed indicativo di quanto rumore facciano le cattive azioni e del discredito che buttano sugli altri, io ho la certezza che a fronte dei quattro sciagurati descritti ce ne sono altri che in questo momento stanno lasciando i luoghi che occupano migliori e più puliti di quanto li hanno trovati, ma anche questa mia affermazione andrebbe misurata ovviamente.
Per finire, sulle camicie avrebbero dovuto avere il distintivo del gruppo, questa sarebbe una informazione concreta perché sarebbe possibile informare la loro associazione per gli opportuni provvedimenti e cazziatoni
 
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