Conserva su ghiaccio: prusik o barcaiolo?

Questo post mi ha un po' messo in dubbio. A me è stato insegnato dalle guide tutt'altro metodo. Primo di cordata legato con machard, estremo di cordata con nodo a otto a fine corda, mentre quelli in mezzo legati per mezzo di asola distanziatrice.
 
Vedi, è già stato notato che le GGAA, per la peculiarità del loro mondo, usano altri metodi.
Sono tutti validi ed efficaci.
P.S. e già l'allocuzione "quelli in mezzo" presuppone, oltre al primo e al "secondo" di cordata qualcosa di anomalo...
 
Vedi, è già stato notato che le GGAA, per la peculiarità del loro mondo, usano altri metodi.
Sono tutti validi ed efficaci.
P.S. e già l'allocuzione "quelli in mezzo" presuppone, oltre al primo e al "secondo" di cordata qualcosa di anomalo...
Non capisco il problema con l'espressione "quelli in mezzo"! Mi puoi aiutare?
 
Certo! I regolamenti UIAA (e quindi a questi si rifanno tutte le maggiori associazioni alpinistiche delle singole nazioni) prevedono che su ghiacciaio (ma anche su roccia) la cordata possa avere un numero massimo di 3 (tre) componenti.
Ovvero capocordata, secondo di cordata ed eventuale terzo (che su ghiaccio sta in mezzo, mentre su roccia sta ad un capo della corda - si usano in qesto caso due mezze corde, una per ogni "secondo").
Questo per ovvi motici combinati di manovrabilità e sicurezza.
Se succedesse un incidente, con più di tre persone in cordata, sfido qualunque perito a dimostrare che il metodo utilizzato era corretto e quindi che l'assicurazione deve pagare.
Quindi ogni volta (come vedi dalle foto che ho postato) che si vede una Guida Alpina che lega a sè più di due persone a me vengono gli "sgrisori" e accendo tante candele...e che Nostro Signore gliela mandi buona...
 
Umpf ma se neanche le guide mi dicono certe cose di chi mi devo fidare? Intanto ho comprato il manuale CAI anche di alpinismo. Grazie
 
Alto Basso