Piazzo i miei 2 cent, essendo zone che conosco abbastanza bene.
A Palafavera c'è un minimarket, anche se non bisogna aspettarsi grandi cose! per arrivarci, se si hanno buone gambe vale la pena passare dal Città di Fiume passare la Forcella val D'Arcia fino al rifugio Venezia, sotto il Pelmo (dalla parte opposta rispetto allo staulanza) e da lì scendere a Palafavera.
A Palafavera ci si arriva anche facendo Città di Fiume, Staulanza, 472, 474, ma è infinitamente più noioso.
La ferratina del Nuvolau confermo che è poco più che un sentiero attrezzato, metà dentro un camino. Vero è che rischia di essere affollata, ma i tratti attrezzati sono abbastanza brevi. Comunque è evitabile, com'è stato detto.
Sul Fanes consiglio spassionatamente da malga Fanes di puntare a Rifugio Giussani (sotto la tofana di Rozes) e Dibona, prima di risalire verso il Nuvolau. è una variante che permette di evitare zone molto trafficate, passando per la Val Travenanzes, che è una bomboniera con pochissima gente. Per salire al Giussani è possibile fare la Scala del Minighel (attrezzata) che fa tagliare un bel pezzo, ma è comunque aggirabile.
Anche sul Civetta, dopo il Coldai se ci si mantiene a est del gruppo la zona è molto meno trafficata e più wild. non ci sono rifugi di appoggio intermedi, ma il giro non è lungo e si può fare tappa al Vazzoler per poi tornare indietro un pelo e prendere verso il Carestiato.
Per chi parlava dell'alta via 4, i sentieri Durissini e Bonacossa hanno solo qualche tratto attrezzato e nulla più. Sono più duri per le gambe che non tecnici: le forcelle nei Cadini sono belle ripide e si cammina sulla luna per tutto il tempo. Ma i Cadini regalano viste e sensazioni che raramente ho trovato in altre parti delle dolomiti (forse scendendo dal passo Santner verso le torri del Vajolet)