Consigli dei nonni e saggezza popolare

"Vòia ad lavurè saltame adòs", "Voglia di lavorare saltami addosso"

Lo si diceva, anzi lo si dice ancora, per indicare uno sfaticato.

Tipo l'altro giorno: ero in libreria e, andato alla cassa per pagare non c'era nessuno, la tipa si faceva gli affari suoi al cellulare ed io lì ad aspettare...
Ovviamente tra me e me mi sono detto questa frase, rivolta nei suoi confronti :biggrin:
 
Idem

Scapa travái che mi i rivu!!

Scappa lavoro che io arrivo

Ehehehe, è bello vedere che comunque tutto il mondo è paese, e i temi siano più o meno sempre quelli ;)


Ancora nuovi detti da mia nonna.

Tema: cenere :biggrin:

"Chi us scota se fog, l'ha paura enca dla zendra", "Chi si scotta col fuoco, ha paura anche della cenere"

Per dire che chi ha avuto una brutta esperienza, poi tende ad essere molto prudente.


"Va a scurzè in tla zendra (amenc us ved qualcosa...)", "Vai a scoreggiare nella cenere (almeno si vede qualcosa)"

Lo si dice ad un incapace, che non riesce a combinare nulla.
Se va a scoreggiare sulla cenere, lo spostamento d'aria potrebbe sollevarne un po' e così si vede che qualcosa ha fatto :rofl:
 
Ehehehe, è bello vedere che comunque tutto il mondo è paese, e i temi siano più o meno sempre quelli ;)


Ancora nuovi detti da mia nonna.

Tema: cenere :biggrin:

"Chi us scota se fog, l'ha paura enca dla zendra", "Chi si scotta col fuoco, ha paura anche della cenere"

Per dire che chi ha avuto una brutta esperienza, poi tende ad essere molto prudente.


"Va a scurzè in tla zendra (amenc us ved qualcosa...)", "Vai a scoreggiare nella cenere (almeno si vede qualcosa)"

Lo si dice ad un incapace, che non riesce a combinare nulla.
Se va a scoreggiare sulla cenere, lo spostamento d'aria potrebbe sollevarne un po' e così si vede che qualcosa ha fatto :rofl:
Questa la riciclo
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Ehehehe, è bello vedere che comunque tutto il mondo è paese, e i temi siano più o meno sempre quelli ;)


Ancora nuovi detti da mia nonna.

Tema: cenere :biggrin:

"Chi us scota se fog, l'ha paura enca dla zendra", "Chi si scotta col fuoco, ha paura anche della cenere"

Per dire che chi ha avuto una brutta esperienza, poi tende ad essere molto prudente.


"Va a scurzè in tla zendra (amenc us ved qualcosa...)", "Vai a scoreggiare nella cenere (almeno si vede qualcosa)"

Lo si dice ad un incapace, che non riesce a combinare nulla.
Se va a scoreggiare sulla cenere, lo spostamento d'aria potrebbe sollevarne un po' e così si vede che qualcosa ha fatto :rofl:
Mi è venuto in mente che anche da me c'è qualcosa di simile a scorreggiare nella cenere, mio padre quando ero lì che rompevo perché non sapevo cosa fare mi diceva "Va a scuar i nús" che sarebbe vai a scopare le noci, questo per dire vai a fare qualcosa di inutile e dispendioso lontano da me!!
 
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"Fe du occ come Bega", "Fare due occhi come Bega"
(le c di occ vanno pronunciate dolci, come "occi" ma senza la i)

Significa sgranare gli occhi, perchè Bega era un guardone che andava a spiare le coppiette che si appartavano in campagna, tra le erbe alte o nel canneto :poke:

Infatti c'è anche la versione "Fe du occ come Bega te canèd", "Fare due occhi come Bega nel canneto" ma a casa mia non si usava.
 
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Me ne sono venute in mente altre :)

Questa non era di mia nonna ma dello zio di un mio amico:

"Am faz 'na stima come s'na cuvèda ad sours", "Mi faccio una stima come con una covata di sorci"

"Mi faccio una stima" si traduce in "sono contento", quindi il senso è: sono contento come se avessi trovato (in casa, in cantina, in dispensa) una nidiata di topolini...
Quindi lo si diceva per dimostrare di essere poco contenti per qualcosa o per una proposta.

"L'è come dì putena ma la voipa", "E' come dire puttana alla volpe"

Significa: fiato sprecato, dire inutilmente qualcosa a qualcuno, che tanto non ti sta a sentire.
Infatti se si dice puttana ad una volpe, magari mentre questa ti sta rubando una gallina, alla volpe proprio non gliene può fregar di meno :biggrin:

"Te te vòia ad zoca zala", "Tu hai voglia di zucca gialla"

Significa: tu hai voglia di storie! Ma non so quale sia il nesso con la zucca gialla...
Ipotizzo che siccome fosse un alimento poco usato in Romagna (è più un ingrediente del Ferrarese, del Mantovano e più del nord, insomma), poteva significare "volere qualcosa di strano, di inconsueto, di difficile reperibilità".
Forse... :roll:

"L'è come Giorg Urènd, l'era mort e un's vulèva stend", "E' come Giorgio Orrendo, era morto ma non si voleva stendere"
(la g di Giorg va pronunciata dolce, come "George" in inglese)

Non so chi fosse questo "Giorgio Orrendo", neppure mia nonna lo sapeva, ma lo si diceva per indicare una persona ostinata oltre ogni dire, spesso tralasciando la seconda parte ( "l'era mort e un's vulèva stend") perchè era nota tale caratteristica :biggrin:
 
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Mia mamma buonanima era laziale di origini sarde e ne sparava sempre qualcuno quelli che mi ricordo di più
Ai bravi gli hanno cotto il culo,
Povera la capra che non se la copre con la coda,
Tanti galli a cantare e non si fa mai giorno,
Quando la gatta non arriva al lardo dice che è rancido,
Mio nonno, siciliano, di lui ricordo, non so scrivere in palermitano ma,
A farfalla c'ave a volare, ave a morere
 
"CO LA BORA SEMO FORA"
Detto dei pescatori a indicare che la bora scaccia il brutto tempo

"TI XE FORA COME UN PERGOLO"
A indicare che sei fuori di testa
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Questa calza con la situazione in Ucraina

"EA MERDA CO MONTA IN SCAGNO O LA FA SPUSA O LA FA DANNO"
Penso non ci sia bisogno della traduzione
 
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"Te te vòia da fis-cè!", "Te ha voglia di fischiare!"

Significa: tu sì che hai voglia di fare le cose sul serio!

A monte c'è questa storiella: un tipo annuncia che deve andare a Roma e quelli a cui lo dice gli chiedono: "Mi compri un fischietto?".
Ma uno di questi gli dice: "Mi compri un fischietto, che ti anticipo i soldi?" al che lui risponde, appunto, "Te ha voglia di fischiare!" :biggrin:
 
forte questa discussione.
Un paio di proverbi trentini:
- El bon vin l’è tut sangue ... (eh si, in trentino si sbevazza)
- Chi che vol el foc deve ‘ngiotir anca ‘l fum (chi vuole il fuoco deve mandar giù anche il fumo). Cioè se vuoi i vantaggi del fuoco, devi accettare anche gli svantaggi, cioè il fastidio del fumo.
- Se ciapa anca le bolp vece (si prendono anche le volpi vecchie), si richiama la caccia, quindi significa che con pazienza si riescono a catturare anche le vecchie volpi, quelle più scaltre, per dire che con pazienza ed astuzia si fanno fuori anche i malandrini più furbi
 
Piemontese: Ün bràv alè bràv, ün bràv bràv alè bràv bràv, ün bràv bràv bràv alè fol.
Italiano: uno bravo è bravo, uno bravo bravo è bravo bravo, uno bravo bravo bravo è stupido.
Questo vale per le persone troppo buone che inevitabilmente vengono prese in giro da qualcuno che se ne approfitta.

Aaaaaaa......i nonni quanto la sapevano lunga
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Piemontese: Te giuan mè l'ai
Italiano: Sei giovane come l'aglio
Si usa per dire sei molto giovane, cosa ne vuoi sapere, oppure sei molto giovane e devi ancora imparare. Può essere anche un complimento semplicemente per dire sei giovane ad uno/a non più tanto giovane
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Piemontese: Cul lì a le me bun a giuar cun al balún ad tarlis
Italiano: quello lì è sono capace a giocare con il pallone di iuta
Anche qui si sminuisce la persona, in particolare per il gioco del calcio, dandole del poco capace e quindi solo adatto a giocare con il pallone fatto di stracci
 
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Sempre da mia nonna (una miniera inesauribile):

L’arvèina mi arvined l’an gni fa gnint”, “La rovina ai rovinati non gli fa niente”

Si dice quanda a qualcuno vanno molto male le cose, ma talmente male che non possono peggiorare più di così, non ha più nulla da perdere.

La mia nonna mi faceva questo esempio: se a uno gli crolla la casa per il terremoto, è rovinato; se poi sopraggiunge un’alluvione che distruggerebbe le case, tanto lui la casa già non ce l’aveva più…
Per lui la "rovina" dell'alluvione è ininfluente.
 
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Sfida :poke:

Sbozza ‘sta pera!”, “Sbuccia questa pera!”

Lo si dice ancora oggi, in riferimento ad una grana, una cosa da fare molto difficile e molto complicata, al limite dell’impossibile.


Nasce da questa storiella. Il diavolo sfida un Romagnolo a trovare qualcosa che non riesca a fare perché lui, il diavolo, può fare tutto.

Allora il Romagnolo gli dice di spostare una casa, e lui lo fa; gli dice di spostare un ponte, e lui lo fa; di spostare una montagna e il diavolo lo fa! :help:

Ad un certo punto il Romagnolo fa una scoreggia, che da noi si dice anche “pera”, e allora dice al diavolo: ““Sbozza ‘sta pera!”, “Sbuccia questa pera!” al che il diavolo, non potendoci riuscire, si allontana sconfitto :rofl:
 
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