Secondo me gli servono due tende.
Posso essere d'accordo, ma in linea teorica. Poi la pratica è un'altra.Prima di dicembre solitamente non ci sono temperature bassissime e granchè neve... per me se la potrebbe cavare benissimo con una tenda estiva.
Certo, a 2800 può beccare zero gradi e vento freddo... ma quello capita anche d'estate a volte.
Da un lato è vero che quando sono in arrivo grosse perturbazioni di più giorni, realisticamente non si parte con la tenda, soprattutto per zone alpine. Per contro, però, si parte pacificamente quando il tempo non è stabile.
In estate capitano le settimane di tempo variabile: la mattina c'è bel tempo e nel pomeriggio/notte ci sono temporali più o meno estesi che, localmente, possono sviluppare venti violentissimi. E' successo anche quest'anno più volte e ad agosto con fenomeni intensi (vedi i danni in Trentino AA e in lombardia). A me in estate negli anni è capitato di prendere di quelle grandinate e di quei venti, che sicuramente non vorrei affrontare sotto un sovratelo di 15D.
In autunno non necessariamente va meglio: senza arrivare all'estremo di Vaia (che comunque nn era prevista nella sua entità), le prime bufere con neve possono essere violente e, magari, il giorno dopo c'è il sole.
Una camera in zanzariera inoltre in estate col bel tempo è sicuramente piacevole. Lo è meno quando fa freddo e tira aria. Lo è ancora meno se tira vento e c'è la neve per terra: ne basta pochissima a terra, ma il vento riesce a spingertela sotto il telo (e le tende estive hanno il sovratelo alto una quindicina di cm da terra!) e sbattertela contro la zanzariera della camera (con il rischio che entri).
Una camera interamente in tessuto invece che in zanzariera è meglio, anche solo per comfort.
Inoltre, considerato che non è scontato trovare bei prati, voglio poter piantare la tenda facilmente, senza dover diventare matto per evitare di forare un catino in 20D.
Vi faccio un esempio banale in zona Adamello: una sera arrivo al buio nei pressi del lago di Lares, una vera pietraria senza un filo d'erba. Trovato al volo un posto discreto, ho spostato i sassi più grossi e sistemato la tenda con un po' di attenzione. I due giorni prima ero piantato sul ghiaccio estivo duro come il cemento, nel pian di neve e poi sotto la cima dell'Adamello, anche lì, senza diventare matto a controllare che non vi fossero lamelle di ghiaccio mal messe sotto il catino. In queste circostanze, sostanzialmente banali, un catino 20D se sopravvive alla prima gita, cede nella seconda, oppure ti obbliga ad una spasmodica attenzione nel piantarti.
Lapup sta comunque parlando di utilizzo alpino, a quote almeno medie e fino ad autunno inoltrato ed ha selezionato tende intorno ai 3kg da usare in 2 persone, peso più che ragionevole. Ha scelto prodotti di qualità e robusti, quindi versatili. Con una tenda fa tutto!
A mio parere, risparmiare 0,5-1kg a fronte dei compromessi necessari, non lo vedo necessario e, in ogni caso, non sarebbe un risparmio di peso tale da giustificare la doppia tenda. In queste condizioni, per mia esperienza, portarsi a spalle 1-1,5 kg in più (che però smezzati diventano 700g), sono letteralmente ininfluenti sulla camminata, mentre possono diventare un toccasana in caso di maltempo e/o terreno difficile. Mi pare che ci sia spesso la demonizzazione del peso in sè. Lapul non sta andando a fare gare di corsa o vie di arrampicata, dove gli etti contano.
Io con la Nusku 2P da 3,4kg ho fatto grossi dislivelli e giri di vari giorni. Senza problemi e non sono Superman.
Per spendere più di 500 euro è un attimo e non serve cercare una 4 stagioni, perchè puoi spendere ben di più con tende ultralight.ecco anche perchè spesso si superano i 500-1000 euro: ne vendono poche.
Infatti, il prezzo dipende dipende prima di tutto da materiali e finiture: ci sono tende da spedizione carissime in poliestere e tende ultraleggere carissime in silnylon e carbonio o addirittura in DCF.
Oddio, sono spessori davvero leggeri che, infatti, non usa quasi nessun marchio per i prodotti da montagna. Ad esempio Vaude, addirittura nella sua linea light, usa comunque non meno di 30D ed il footprint te lo dà invaribilmente da 70DUn catino in 20D con sotto un footprint che fra l'altro te lo danno in omaggio, sono più che sufficienti. Non è mai morto nessuno, non si è mai bagnato nessuno, nessuno ha mai avuto dei disagi, hanno sempre dormito tutti bene
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Per tornare sulla questione "peso" e sulle ragioni della ricerca della leggerezza, parto da due rekord recenti:
https://www.montagna.tv/188089/michele-boscacci-da-record-sul-piz-bernina/
https://www.montagna.tv/188182/spigolo-nord-del-pizzo-badile-in-43-minuti-per-filip-babicz/
Questi due fenomeni hanno fatto letteralmente di corsa due imprese notevoli ed ovviamente avevano a spalle praticamente nulla; dotazione di sicurezza indossata, giusto il minimo per dire di averla. Ovviamente, non hanno fatto progressione assicurati o in conserva.
Si sono mossi in leggerezza estrema, sacrificando lsull'altare dell'obiettivo ogni grammo possibile. Ovviamente, in caso di inconveniente, i margini erano pressochè nulli. Ok, sono atleti, sono preparatissimi ed hanno una struttura di supporto continua e pronta ad intervenire.
Il discorso può essere spostato sulle tende: più si alleggeriscono, meno margine ti lasciano in caso di inconveniente o eventi meteo avversi. Si possono usare, ma si accetta una componente di rischio. La soglia è soggettiva.
Torniamo allo spigolo del Badile: la via è IV+ (4c-5+), tempo medio per i comuni mortali: 10 ore. https://www.sassbaloss.com/pagine/uscite/badile2/badile2.htm
C'è chi la via sullo spigolo del Badile la fa in scarpette, sempre assicurato con ogni protezione possibile, portandosi qualcosa per dormire; c'è chi affronta qualche tratto riducendo le protezioni; c'è chi addirittura viaggia anche scarico e si adatta a dormire senza nulla per la notte, per ridurre al minimo i pesi ed essere fulminei.
Certamente, più sei bravo, più ti muovi liberamente ed accetti rischi maggiori, ma i pericoli sono una costante, restano uguali per tutti. La misura ed il modo in cui ci si espone al pericolo porta ad una variazione del rischio.
Poi ti si bloccano le corde o trovi il bivacco pieno e sei nei guai.
Così è anche per le tende: più sono leggere, più si accetta di avere meno margini in caso di inconveniente. Ma è davvero necessario e funzionale contenere il peso in modo estremo? Davvero è indispensabile alla gente comune, per trekking in montagna, risparmiare mezzo kg rinunciando a robustezza, volumi interni, comfort e flessibilità di utilizzo?
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