Cordata nelle uscite con piccozza e ramponi, necessaria?

Salve a tutti, vorrei comunicarvi un mio personale dubbio sulle uscite invernali in piccozza e ramponi. Su canaloni di massimo 40°, oppure creste non troppo larghe, ma comunque di una certa serietà. Ovviamente nelle cose che faccio sono assenti tratti di roccia o troppo ripidi. In un corso del cai a cui ho partecipato ci hanno fatti salire su un canalino di 50° gradi senza corde, anche se non c'erano passaggi di roccia era comunque ripido, quindi la domanda è: La cordata è necessaria per le cose che faccio o è solo pericolosa?
 
scusa ma nel corso non ti hanno detto nulla? non capisco come cambi la protezione di una via, se è percorsa con piccozza e ramponi oppure con le scarpe e i guanti... cioè si possono usare anche le viti da ghiaccio per esempio, se è questo il tuo dubbio... oppure non ho capito.
 
beh non staremo qui ad integrare il corso, anche perchè non ho capito esattamente cosa hanno detto... fai un altro corso eventualmente, perchè senza corde la vedo difficile fare alpinismo...

e io non sono un esperto, però questo mi sembra evidente
 
beh non staremo qui ad integrare il corso, anche perchè non ho capito esattamente cosa hanno detto... fai un altro corso eventualmente, perchè senza corde la vedo difficile fare alpinismo...

e io non sono un esperto, però questo mi sembra evidente
Non ho chiesto di integrare il corso, ma di spiegarmi se è necessario ľ uso della corda nelle attività che faccio.
 
Ciao!
Se fai attività di questo tipo, secondo me, si presuppone che tu sappia valutare se sia il caso di legarsi o no, di usare protezioni o no, di procedere a tiri di corda o in conserva, ecc. in base a tutti i fattori del caso.
Serve la corda? Dipende... Se ti chiami Alex Honnold :rofl:
 
Si può procedere in conserva corta, che alle volte salva la vita, sono valutazioni da fare da parte dei membri della cordata
https://www.sestogrado.it/it/progressione-conserva-corta/
https://www.montagna.tv/146094/cerv...o-ma-la-corda-si-impiglia-salvi-per-miracolo/

comunque, se la via lo permette, si possono aggiungere protezioni mobili oltre ad usare le protezioni fisse già presenti...

tanto per fare un esempio: c'è chi la normale al Monviso la fa senza nulla e chi invece fa la cordata

se usi la corda ci metterai più tempo, anche questo aumenta il rischio
 
Scusa, ma era un corso di escursionismo, vero? Quindi si presuppone che tu NON vada oltre i 35° di pendenza...altrimenti, caro mio, si chiama alpinismo, ed è per questo che non ti hanno mai parlato della corda ...
E mi fermo qui, perché l'unico consiglio sensato é: iscriviti ad un corso di alpinismo base oppure evita quei terreni come la peste, se ci tieni alla pelle.
 
U

Utente 24852

Guest
Personalmente é proprio il motivo per cui ritengo i corsi poco utili, perché non si impara una passione e tutto quello che la riguarda con XX giorni, settimane di corso. Sono competenze che si apprendono con l'esperienza di anni e anni e sicuramente andando per gradi. Anzi, forse danno un senso di sicurezza nei confronti dell'attività... che in realtà non si ha.

Detto questo nulla e nessuno ti impone di usare protezioni, prevenzioni, ecc... ma spetta a te decidere dove e come ti pare sensato proseguire con corde, ramponi, piccozze e compagnia.

Personalmente non partirei comunque con un ragionamento "non faccio alpinismo serio, solo creste e canaloni larghi e non troppo ripidi..." ma valutando il rischio concreto in caso di caduta o di caduta di pietre, slavine, ecc...
Per esempio: una caduta avrebbe un esito sicuramente fatale?? Dove mi fermo??

Poi dipende dalla tua filosofia di vita, i tuoi approcci, in queste attività a me piace pensare "meglio proteggere maggiormente e praticare per più anni, che farlo meno e rischiare che sia l'ultima volta".
Non é indispensabile praticare per fare i "fighi" senza proteggersi dove si può...
NB: i rischi non si azzerano comunque e l'imprevisto é dietro l'angolo... però,...

In alpinismo, che sia di base o avanzato l'utilizzo della corda e tutto quello che la circonda é solitamente presente e servirebbe saper usare bene il tutto.

Certamente, in alcuni casi proseguire in cordata può essere rischioso per il problema da te esposto, ma esiste perché statisticamente é più sicuro procedere così, che non... Ma non sarebbe la prima volta che cade uno e viene tirato giù l'atro. Persone esperte, con anni e anni di attività, ascese, ecc...
Fà parte dei rischi del "mestiere" ;)

NB: TUTTO QUELLO CHE VIENE SCRITTO, LETTO NON PUÒ ESSERE PARAGONATO AD ANNI DI ESPERIENZA, ALLA REALTÀ, ECC... QUINDI ATTENZIONE A NON LEGGERE QUESTE PAROLE E POI ANDARE A FARE E STRAFARE. MA FATTI SEGUIRE PIUTTOSTO DA QUALCUNO DI ESPERTO NELLE TUE USCITE, PER FARE PRATICA, APPRENDERE E FAR CRESCERE SIA LA PASSIONE CHE LE COMPETENZE. ONTESTAMENTE, SE RIESCI A TROVARE QUALCUNO, TI CONSIGLIO SEMPRE PERSONE CHE NON CHIEDONO SOLDI, CHE NON LO FANNO PER QUELLO, MA PERSONE A CUI APPASSIONA TRAMANDARE LE LORO CONOSCENZE IN QUESTI AMBITI.
 
Scusa, ma era un corso di escursionismo, vero? Quindi si presuppone che tu NON vada oltre i 35° di pendenza...altrimenti, caro mio, si chiama alpinismo, ed è per questo che non ti hanno mai parlato della corda ...
E mi fermo qui, perché l'unico consiglio sensato é: iscriviti ad un corso di alpinismo base oppure evita quei terreni come la peste, se ci tieni alla pelle.
Erano 45 gradi, alpinismo allora, altrochè escursionismo. Il canalone grande del Terminillo è segnato come 40/45° e quello delľ orsacchiotta, sempre senza corse, 50 gradi.
 
Erano 45 gradi, alpinismo allora, altrochè escursionismo. Il canalone grande del Terminillo è segnato come 40/45° e quello delľ orsacchiotta, sempre senza corse, 50 gradi.
Beh, allora, credimi, c'è qualcosa che non va nel programma del corso di Escursionismo o nella Gita, ed il Direttore si è assunto delle belle responsabilità...e pure il Presidente di Sezione.
Conosco molto bene i programmi delle Commissioni CAI e le rispettive competenze (che sono esclusive), essendo stato 9 anni in CNSASA a Milano, e avevo già sentito di corsi di escursionismo che salivano pendi più ripidi del dovuto e cercavano placche di neve o canalini per provare piccozza e ramponi.
Quello che succede è molto semplice e, nella sua irregolarità, assurdamente ripetitivo: capita infatti che gli Accompagnatori, nell'uscita, non trovando "interessante" rimanere nei limiti del programma, affrontino difficoltà NON da escursionismo e portino il Corso su pendii più acclivi perchè così tutti si divertono di più e la gita assume un tono più "salato" (alla Commissione arrivano decine e decine di segnalazioni di questo tipo). Ma è irregolare e in caso di incidente sappiate che l'assicurazione non paga e la Procura apre un procedimento penale.
Detto questo, l'escursionsta DEVE rimanere nei limiti dell'uso della piccozza e ramponi su terreni facili, solo per brevi tragitti, senza corda e soprattutto per levarsi di impiccio durante una gita (il classico caso è l'attraversamento di una vedretta dolomitica o di un pendio innevato, ma mai la salita vera e propria).
Tutto il resto è alpinismo e, aldilà di avere o non avere frequentato un corso (che non è assolutamente obbligatorio nella vita), bisogna sapere, come ha detto già qualcuno, che se si decide di affrontare certe difficoltà si devono conoscere le tecniche opportune, corda o non corda, progressione di cordata o progressione individuale.
E anche nell'alpinismo una salita è definita "alpinistica" a prescindere dall'uso della corda o della tecnica di progressione che si decide di attuare. Nessuno obbliga nessuno ad usare la corda oppure essere slegati, dipende come ha detto @WildLife da anni e anni di esperienza e osservazione delle condizioni della neve e delle sue formazioni, a diversa altitudine e nelle diverse ore della giornata, oltre che dal grado di capacità tecnica dei ognuno dei componenti la cordata (inteso come alpinisti che affrontano la salita, a prescindere che siano legati o no).
La montagna non è un ambiente pericoloso, il pericolo siamo noi quando la affrontiamo da incoscienti.
 
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