- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 13 e 14 luglio 2013
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: Prati di Tivo
Località di arrivo: Prati di Tivo
Tempo di percorrenza: 2,5-3 ore circa per entrambe le vie
Grado di difficoltà: Ombre rosse V+ (e VI/VI+ sull'uscita di Aquilotti 75), Aquilotti 72 V- e A0 (VI- in libera)
Bel fine settimana di arrampicate a dispetto delle previsioni del tempo che davano rischio pioggia, specialmente per domenica mattina. Ombre rosse è stata aperta nel 1977 e ha due tiri impegnativi, il 4° e il 5°. Ho trovato il 4° tiro (V) per il diedro-fessura un pò insidioso, mentre il 5° su diedro (V+) molto bello, ben protetto e su roccia ottima.
Dalle soste si può scorgere la figura di qualche alpinista intento a cercare la linea di salita
oppure si ammira lo splendido calcare a buchi delle pance della seconda spalla.
Decidiamo di uscire dalla via con il tiro dell'Aquilotti 75, un bel VI/VI+ di fessura.
Il giorno successivo torniamo sulla seconda spalla. Questa volta si sceglie di salire per la classica Aquilotti 72, con il famoso tiro su chiodi a pressione. Molto bello il penultimo tiro (V) dove si sale su una rampetta che porta alla sosta in comune con il vecchiaccio.
Pierluigi Bini aprì questa via nel 1977 uscendo per il tiro finale della Aquilotti 72. Soltanto l'anno successivo tornò sulla sua via e creò il suo tiro più famoso, un capolavoro di grande intuito e immenso coraggio. Salì per 40 metri con ai piedi le sue Superga, senza possibilità di proteggersi, su una difficoltà valutata di VI grado. Sono gli anni nei quali l'evoluzione dell'arrampicata ha una forte accelerazione. E' la nuova era dell'arrampicata su roccia nella quale fluidità, velocità e leggerezza diventano i motori per esplorare ciò che fino a quel momento era ritenuto impossibile. Dalla penultima sosta di Aquilotti 72 è visibile il fittone che è stato messo alcuni anni fa addomesticando, e snaturando, l'uscita del Vecchiaccio.
Terminiamo la via con il tiro dei chiodi a pressione con il quale nel 1972 gli aquilotti "vinsero" per la prima volta la liscia placca delle spalle.
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: Prati di Tivo
Località di arrivo: Prati di Tivo
Tempo di percorrenza: 2,5-3 ore circa per entrambe le vie
Grado di difficoltà: Ombre rosse V+ (e VI/VI+ sull'uscita di Aquilotti 75), Aquilotti 72 V- e A0 (VI- in libera)
Bel fine settimana di arrampicate a dispetto delle previsioni del tempo che davano rischio pioggia, specialmente per domenica mattina. Ombre rosse è stata aperta nel 1977 e ha due tiri impegnativi, il 4° e il 5°. Ho trovato il 4° tiro (V) per il diedro-fessura un pò insidioso, mentre il 5° su diedro (V+) molto bello, ben protetto e su roccia ottima.

Dalle soste si può scorgere la figura di qualche alpinista intento a cercare la linea di salita

oppure si ammira lo splendido calcare a buchi delle pance della seconda spalla.

Decidiamo di uscire dalla via con il tiro dell'Aquilotti 75, un bel VI/VI+ di fessura.

Il giorno successivo torniamo sulla seconda spalla. Questa volta si sceglie di salire per la classica Aquilotti 72, con il famoso tiro su chiodi a pressione. Molto bello il penultimo tiro (V) dove si sale su una rampetta che porta alla sosta in comune con il vecchiaccio.

Pierluigi Bini aprì questa via nel 1977 uscendo per il tiro finale della Aquilotti 72. Soltanto l'anno successivo tornò sulla sua via e creò il suo tiro più famoso, un capolavoro di grande intuito e immenso coraggio. Salì per 40 metri con ai piedi le sue Superga, senza possibilità di proteggersi, su una difficoltà valutata di VI grado. Sono gli anni nei quali l'evoluzione dell'arrampicata ha una forte accelerazione. E' la nuova era dell'arrampicata su roccia nella quale fluidità, velocità e leggerezza diventano i motori per esplorare ciò che fino a quel momento era ritenuto impossibile. Dalla penultima sosta di Aquilotti 72 è visibile il fittone che è stato messo alcuni anni fa addomesticando, e snaturando, l'uscita del Vecchiaccio.

Terminiamo la via con il tiro dei chiodi a pressione con il quale nel 1972 gli aquilotti "vinsero" per la prima volta la liscia placca delle spalle.

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