corpi morti e fittoni da neve

Vista la stagione (anche se, qui da me, è solo "nominale") vorrei aprire questa discussione che mi pare non sia stata trattata direttamente.

Ammetto che non ho niente da dire o da chiedere per il momento, sono solo curioso di conoscere eventuali esperienze o solo pareri riguardo a .... corpi morti e fittoni da neve..
 
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Speleoalp

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Io adoro queste cose ;) Nell'immagine, durante un corso d'aggiornamento... stavamo provando un ancoraggio con una picca e uno sci...
Si vede uno scavo, quello era per inserire lo zaino o inserire due sci in orizzontale.

Chiaramente non è solo come da foto, si procedeva e si piazzava tutto per bene ;))
 

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Una volta ho fatto sosta sulle picche infisse nella neve...
Più o meno siamo in tema, no?

direi di sì visto che l'argomento mi si è presentato proprio pensando a come usare le piccozze per improvvisare un'eventuale ritirata imprevista o magari per proteggere qualche passaggio un po più delicato

Per quello che faccio io non sento bisogno di particolari protezioni, mi tengo su roba direi elementare. Però, visto che potrebbe capitare (come nell'ultima escursione dove mi sono cimentato in una "via" improvvisata, nata solo guardando la cartina) un "passaggino" non previsto in cui un piccolo "check point" non farebbe schifo, volevo conoscere meglio l'argomento.
 
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Speleoalp

Guest
In casi d'emergenza può essere utile anche un sacco della spazzatura, quelli robusti intendo, da tenere nello zaino.
Se ci si ritrova proprio nella "M" (cosa ricercata, chiaramente e non stò parlando di incidenti), ma che comunque si necessità di una via d'uscita, lo si può riempire di neve, comprimendo il più possibile.
Si scava una bella buca e lo si piazza dentro con la corda girata attorno e si ricopre il tutto. È molto pratico ed efficace, chiaramente se la neve è ok. Molto simile al tradizionale sistema della "Bucalettere" con lo zaino.
 
Non ho capito, Luca!! stavate testando la resistenza alla tensione dello sci?? :)

immagino la foto successiva con lo sic in due pezzi e il proprietario che vi insegue menando fendenti con quello buono :biggrin:.

scherzo eh!! Ma veramente non riesco a interpretare la manovra.
 
Beh, i fittoni, le picche, gli sci, zaini, compagni inermi tumulati nella neve, hanno il fantastico pregio di dipendere completamente o quasi dalla qualità della neve stessa. Neve pressa=buona, neve farinosa, umida=scopri presto al fede (o abbandonala se già la hai).
A parte scherzi ho utilizzato raramente questo tipo di protezioni, molto, troppo aleatorie, forse utili per rallentare un poco la caduta. Come soste, invece, se non strattonate violentemente possono risultare efficaci.
 
S

Speleoalp

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Non ho capito, Luca!! stavate testando la resistenza alla tensione dello sci?? :)

immagino la foto successiva con lo sic in due pezzi e il proprietario che vi insegue menando fendenti con quello buono :biggrin:.

scherzo eh!! Ma veramente non riesco a interpretare la manovra.

ahah, no, assolutamente, nessuno sci rotto e nessuna rottura,ahahah.
È un sistema di ancoraggio sicuro e testato ;))
Resistente ;))
Chiaro, anche a rendere tutto veramente stabile, la corda di calata non dev'essere messa al centro dello sci, ma il più possibile vicino al terreno.

Poi si possono usare anche tutti e due gli sci, uno di schiena all'altro.

;))

Non è un'opera d'arte, ahahahah
 

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Grazie Gaheris!! In effetti mi interessano non perché sono troppo intrepido ma proprio perché alle volte lo sono un po poco e un piccolo "appiglio psicologico" mi farebbe piacere anche lì dove nessun altro lo metterebbe.

Sapevo che qualcuno se li faceva in casa con tubi o improvvisava con quello che aveva, ma poi ho visto che ci sono ditte che li mettono in commercio e così ho voluto approfondire.

@Speleoalp : adesso ho capito, la piccozza fa da tirante per non fare piegare lo sci, ora è chiaro:si:
 
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Speleoalp

Guest
Se sei sicuro della resistenza di un materiale non è difficile riprodurne ,-)
Quello in foto è acquistato, ma è una cosa semplicissima ;)))
 

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infatti non mi sognerei mai di comprarne uno (girano sui 20€ l'uno, a quel prezzo me ne faccio una quindicina), ma il fatto che siano prodotti in serie indica che hanno un utilizzo concreto (anche se ovviamente vincolato alle condizioni della neve).

curiosi anche i "corpi morti" industriali che si presentano come delle palette forate (visibili proprio su alpshop.it che mi fa pubblicità proprio qui sopra :))
 
Io un paio di fittoni li ho fatti con i montanti degli scaffali. Ne ho comprato uno, me lo sono segato (con grande sbattimento), c'ho messo un kevlar e qualche volta me li sono portati appresso.
Da quando li ho fatti non li ho mai usati (c'è da dire che di inverni veri non è che se ne vedano tanti ultimamente).
 
Bella discussione, noto con piacere che stiamo animando utilmente la sezione "alpinismo" del forum. Bene Bene :si:

Allora, io un po' di calate su fittoni le ho fatte, sia di prova, perché mi ho seguito delle lezioni di corso/aggiornamento sulle soste su neve e ghiaccio, sia in pratica. Ho anche testato la storia del sacco di plastica riempito di neve, compattato ecc...
Poi sono stata a fare la stessa cosa con due del soccorso alpino che sostengono che tanto di questa roba qui non tiene nulla. Ecco, io non sono molto d'accordo.

Per me la situazione è più o meno questa. Il problema non è il corpo morto: di per sé è come il chiodo. Sulla carta tiene. Il problema è dove lo metti. Se il chiodo d'alpinismo lo pianti nella plastilina, salterà con 10 kg di carico. Se il corpo morto lo pianti nella neve marcia con la sua bella pozzetta d'acqua sopra, probabilmente anche lui salterà con 10 kg di carico. Se invece il chodo e il corpo morto si piantano molto molto bene nel loro alloggiamento naturale, faranno la loro funzione.
In più bisogna considerare che queste soste sono sostanzialmente di calata, quindi devono reggere pesi minori. Anche se ci sono storie di persone che si sono salvate facendo su questi tipo di soste dei voli importanti.

Quindi: bisogna valutare bene la neve. Se la neve è pessima già all'imbocco della via, scordiamoci di fare soste di questo tipo, per cui sarebbe meglio evitare di imboccare canali importanti (tra l'altro vuol dire che la neve è poco portante pure per la progressione). La neve che tiene una sosta del genere si riconosce dalla compattezza: dev'essere neve dura, ma non ghiaccio (in questo caso, chiodi da ghiaccio, che tengono anche di più). Il corpo morto deve fare resistenza, quando entra (talvolta va proprio martellato nella neve). In questa fase osservare bene: la neve attorno non deve fare crepe, deve rimanere bella compatta.
Se ci si trova nel bel mezzo della storia e la neve non è quella desiderata, ovviamente per il nostro corpo morto bisogna scavare di più, coprire meglio e pregare intensamente :help:

Infine, visto che non sono proprio cuor di leone, io, se prevedo di aver anche solo il rischio di far sosta su neve (in realtà è raro, visto che faccio generalmente cose semplici), mi porto dietro 3 corpi morti a v (quello fatto a paletta). Son più versatili dei chiodi da neve, tipo da profilati, e io mi sento più a mio agio. Se messi bene, tengono anche su neve un po' marcia.

 
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Speleoalp

Guest
Non ho capito, quelli del soccorso alpino ti hanno detto che le "soste" fatte con corpi morti (Sacco di plastica, zaino, picca, sci, ecc) sostengono che quelle tecniche non sono "efficaci"??
Mah.....

Comunque concordo completamente, se la materia prima è "schifosa", lo sarà anche ciò che ci costruiamo sopra ;))
 
Non ho capito, quelli del soccorso alpino ti hanno detto che le "soste" fatte con corpi morti (Sacco di plastica, zaino, picca, sci, ecc) sostengono che quelle tecniche non sono "efficaci"??
Mah.....

Sì, erano molto scettici. Loro dicevano che son cose buone per ammazzarsi. Per me non è così. Se la neve è solida e la sosta si fa con criterio, tiene meglio che il solito chiodo dolomitico centenario su cui tanta gente del soccorso alpino si cala con baldanza.
 
S

Speleoalp

Guest
Mah, noi li facevamo ad ogni corso di aggiornamento, simulazioni, esercizi, ecc... e tenevano alla grande ,-))
Appunto con sci, piccozze, sacchi dei rifiuti, zaini..... Una volta lo abbiamo anche fatto con una mega stalattite di ghiaccio caduta sul terreno. L'abbiamo fatta ruotare dentro ad un grossa buca di neve pressata, l'abbiamo ricoperta e pressata nuovamente per bene... con la corda che gli passava attorno e alla grande.

Altre scuole di pensiero ;)))
 
Sono d'accordo con te, infatti. Però sai, va anche ad esperienze e a sensibilità personali. Io per esempio ho allerta massima di fronte a chiodi usurati, minima di fronte a protezioni messe dalla mia cordata a regola d'arte. Qui si sfora più nella psicologia che nella fisica dei materiali...

Appunto con sci, piccozze, sacchi dei rifiuti, zaini..... Una volta lo abbiamo anche fatto con una mega stalattite di ghiaccio caduta sul terreno. L'abbiamo fatta ruotare dentro ad un grossa buca di neve pressata, l'abbiamo ricoperta e pressata nuovamente per bene... con la corda che gli passava attorno e alla grande.

Provato anch'io. Avevamo pure sepolto un tronchetto. Tutto tiene, se la neve è buona. Io però in casi dubbi preferisco portare i corpi morti perché così non si deve lasciare materiale in giro e si è molto più rapidi quando magari ci sono difficoltà serie, tipo bufera/valanghe/oscurità...
Visto che non sono certo un'alpinista navigata, ma più una montanara che esplora anche qualche lato un po' più ruvido delle montagne, preferisco portarmi dietro quei 2 kg in più di attrezzatura, ma avere le cose giuste per attrezzare, laddove si può, una rapida sosta per un'altrettanto rapida calata.
Quindi: corpi morti, chiodi, chiodi da ghiaccio, in qualche modo la mia cordata ce li ha in giro sempre. (d'estate si viaggia più leggeri... anzi no: protezioni mobili!).
 
Purtroppo e per fortuna l'esperienza in questo tipo di cose è e rimane fondamentale. Capire le condizioni, leggere la via, valutare i rischi, saper rinunciare non possono essere insegnati da corsi o libri. Questi possono solo dare i principi di base, gli strumenti da utilizzare e le modalità, ma poi è necessaria l'esperienza diretta sul campo.
 
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Speleoalp

Guest
Visto che non sono certo un'alpinista navigata, ma più una montanara che esplora anche qualche lato un po' più ruvido delle montagne, preferisco portarmi dietro quei 2 kg in più di attrezzatura, ma avere le cose giuste per attrezzare, laddove si può, una rapida sosta per un'altrettanto rapida calata.
Quindi: corpi morti, chiodi, chiodi da ghiaccio, in qualche modo la mia cordata ce li ha in giro sempre. (d'estate si viaggia più leggeri... anzi no: protezioni mobili!).

Idem, io nel generale ,-) non sono un "montanaro" esperto (montanaro =diverse attività praticate in montagna), o almeno non mi piace ritenermi tale, (ho poi solo 31 anni, ahahah) e pure io preferisco portarmi dietro più materiale e quello giusto in certe uscite.
Sinceramente ho utilizzato molto poco questi tipi di "corpi morti", solo alcune volte durante delle uscite "private".
Li abbiamo usati parecchie volte durante le simulazioni nei corsi di aggiornamento della colonna anche se erano simulazioni... ritengo siano state organizzate molto realisticamente ;))

Per esempio ho usato molto spesso la tecnica del sacco pieno, chiaramente con la neve buona.... come si diceva. Ma invece del sacco di plastica metto sempre un sacco in "Yucca" o altre fibre naturali, così da non creare grossi danni ambientali se lo lascio sul posto.
 
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