Visioni diverse, pretese diverse e ambizioni diverse, l'importante è non lamentarsi di quello che uno ha.
mai lamentato in vita mia,forse posso lamentarmi di qualche persona ma genitori e parenti non te li scegli. Purtroppo. E' anche vero che l'erba del vicino è sempre la più verde. E spesso lo è. Specialmente quando ti accorgi che gli altri vivono meglio,si divertono di più e in qualche caso spendono pure meno.
Non so se hai figli, io ne ho due, la mia preoccupazione maggiore sono:
- essere brave persone
- che se la sappiano cavare, nella teoria come nella pratica
- che sappiano che o risultati arrivano con lavoro e impegno qualunque sia l'obiettivo
Essere brave persone in qualche caso significa anche prendersela nel gnau per altre cause. e io per gli altri sono dell'idea che è vietatissimo.
Io penso invece a stare nei paletti del codice civile, penale,stradale e starci dentro.
Per quanto riguarda galateo e altre ercate bè meglio uno che spara a 90 db dal di dietro e che rytta come un vulcano che uno tanto educato e poi ruba e abbindola le mummie con i bond tarocchi
Obbiettivamente io stesso se un mio eventuale figlio fosse costretto a saltare la gita per colpa altrui....bè magari non sestriere ma pian munè o prali magari si.
E gli porto pure la giustifica con sorriso beffardo al prof.
In sintesi il contrario di quello che vedo di come vengono cresciuti i ragazzi, IO NON VOGLIO CHE FINISCANO LA SCUOLA E NON SAPPIANO COME FARE A CAMPARE.
Gli anni d'oro sono finiti, nessuno ti regala niente, anzi nonostante l'impegno spesso non si arriva dove si vuole arrivare.
Pensa che io prima che finissi la scuola sapevo già che cosa fare per campare...perchè già a 14 anni riparavo radio e tv dal greco (ovviamente in nero) e non avessi avuto tra i maroni una madre che mi voleva contabile e una nonna che mi sognava in chissà che cacoso ufficio elegante probabilmente quando il greco aveva cessato l'attività per età diversi anni dopo lo avrei rilevato io il laboratorio ,ma a quanto pare quelli che mia madre chiamava "bijougini" e mia nonna buttava nella spazzatura ossia i miei componenti elettronici e la "mia" roba perchè per loro esisteva solo lo studio cartaceo. Nonostante tutto,se volessi l'elettronica potrebbe darmi da mangiare. Già all'epoca con quelle cavolate che guadagnavo per qualche ora potevo permettermi un vestiario un goccio meno da sfigato di quello che mi imponevano le donne di casa.
Non lo voglio fare perchè comunque al mobilificio dove lavoro faccio la mia parte e una volta timbrato l'uscita fino al giorno dopo del mondo non mi frega più un kaiser. E non voglio fare un millimetro di più per questa società.
Figli non ne ho ma ho tenuto tanti e per tanto tempo di amici e parenti e ho avuto modo di vedere le pieghine delle varie personalità. E obbiettiavente la fermezza e la pazienza di crescerne qualcuno dubito di averla.
Ho già espresso in altre occasioni la mia filosofia, preferisco prevenire che curare, i "se" e i "ma" seguiti da verbi al condizionale non appartengono alla mia visione di futuro.
Neanche alla mia,pensa che se decido di fare qualcosa spengo il telefono stacco il campanello e la faccio comunque. E il fatto che finora ,ossia dal primo lavoro con i libretti nel 1994 non ho mai contratto debiti con nessuno penso che sia una cosa buona e giusta. Perchè prima di essere un "cittadino" (termine di emme) occorre non essere di peso....fondamentale...
obbiettivamente una volta che sono economicamente indipendente gli altri problemi sono dei non problemi.
Più che altro si dovrebbe disquisire su cosa NON dovrebbe fare la scuola ossia che NON dovrebbe diventare una sorta di parcheggio. Perchè se facessimo il conto di quante ore i figli stanno la dentro e su cosa effettivamente imparano il bilancio non sembra molto rassicurante.
Perchè comunque in base a quanto vedo (e a casa mia passano un pò tutte le annate per riparazioni varie da quelli che hanno l'apino 50 a quelli che possono guidare tutte le auto e tutte le moto per raggiunti anni di età e patente) e mi sembrano quanto minimo impreparati.
Almeno in campo elettrico.