Trekking Cosa lascia un Centenario

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati

Data: 30/06/2013
Regione e provincia: Abruzzo / L'Aquila
Località di partenza: Campo Imperatore
Località di arrivo: Fonte Vetica
Tempo di percorrenza: 13 ore
Chilometri:
Grado di difficoltà: EEA
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: Giugno - settembre
Segnaletica:
Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2564 (M. Camicia)
Accesso stradale: Assergi A24

Partecipanti :

Alessandra; Flavia; Lisa (Lisa82); Francesco (Gerifalco); Michele (Michel); Bruno (Bru71); Andrea (Henry Th.)

Descrizione:

Alla fine anche per me è stata la volta di fare in concreto una di quelle classiche cose che vedi raccontate, riferite, fotografate, relazionate fino allo sfinimento, ma che restano sempre vaghe e immaginarie come sfogliare un libro d'avventure finchè non le si prova in pirma persona.
Devo dire la verità: cercando coi motori di ricerca - e oggi questa possibilità rappresenta un vero privilegio rispetto a gran parte del passato ormai quarantennale del Centenario - mi sono imbattuto in innumerevoli relazioni, spesso dettagliate fino alla minuzia relativamente al percorso, alle singole difficoltà, alle vie di fuga, agli accorgimenti tecnici. Parimenti tutte piuttosto generiche con riferimento alle impressioni complessive, ma d'una tale sorprendente omogeneità da sembrare davvero ispirate a una sorta di medesimo format.
I concetti dominanti sono quelli che compongono le tipiche epopee: la fatica, le incertezze, l'appagamento, la soddisfazione.
In alcuni racconti, leggendo tra le righe più in profondità (almeno come ho cercato di fare io scandagliando anche "oltre" le parole scritte) traspare il confronto costante con le proprie forze fisiche, le proprie capacità tecniche e con la propria coscienza, la battaglia interiore tra l'entusiasmo e l'implacabile sincerità di giudizio che si è chiamati a dare verso se stessi ogniqualvolta il sentiero propone, quasi in modo "voluto" e psicologicamente spietato, due contrapposte tentazioni titaniche: quella mesta, grigia ma enormemente rassicurante dell'abbandono anticipato e la sirena ammaliante e radiosa del coronamento dell'impresa.
Come dire, da un lato la metafora della casa che ci attende, e dall'altro quella dell'ignoto che emoziona. Da un lato il richiamo quasi morale di rispettare i propri limiti sottostandovi, dall'altro il lucciore dell'occasione di spostarne un po' più in là il confine, aggiornandolo. Da un lato, la forma razionale della maturità, quella di saper rinunciare; dall'altro, la forma scapestrata e istintiva, quella del cuore gettato oltre l'ostacolo a fissare un salto in avanti nelle proprie esperienze.

Sì, perchè poi chi riesce nell'impresa ha puntualmente l'aria un po' trasognata dello studente appena uscito dall'esame di maturità.
Il Centenario è veramente la "maturità" dell'escursionista, il massimo della completezza che si possa pretendere, almeno a queste latitudini, quella completezza oltre la quale rimane da bucare soltanto il diaframma verso l'alpinismo. C'è il tracciato turistico (sia in salita che in discesa), i saliscendi infiniti, i panorami lontani da ammirare e quelli fin troppo vicini per non restarne quantomeno intimoriti (baratri e strapiombi), terreni di tutti i tipi dall'erba al misto a tutte le possibili varietà di pietrame e in tutte le possibili combinazioni di pendenza. E ancora: la necessità di attrezzature, la costrizione all'uso delle mani che un profano abituato a sentirsela solo sotto i piedi spalanca sulla roccia davvero altri panorami (tutti sensoriali); i canalini dove la roccia si vede così vicina quasi da annusarla e respirarla; e dove si arrampica ricorrendo non a tecniche ma a reconditi e atavici istinti estratti da chissà quali insospettati forzieri interiori.

La parte centrale del percorso sembra la traiettoria che tante piccole formicolanti sonde umane seguono per attraversare tutti i misteriosi organi interni d'un gigantesco corpo quale appare il Massiccio del Gran Sasso. Non solo il cuore, ma il cervello, i bronchi con cui respira, i reni con cui si purifica. E le viscere: le più intricate, contorte, nascoste. A tratti sembra davvero di trovarsi di fronte quell'incredibile ossimoro, cioè il controsenso, che sono le pulsazioni-della-pietra, ossia i movimenti dell'immobile: coi suoi ventricoli, le vene e le arterie, i suoi segretì, saggiando tutto ciò così "dentro", così da vicino come soltanto una sonda può fare, e ammirando spettacoli che nessuna vista da lontano potrà mai regalare. Una visione 'insieme in lontananza intriga per quanto è complessiva e quindi elegante, estetica; invece lì sembra d'essere come il macellaio davanti al suo bancone: tutto sezionato, parziale, perfino sanguinolento (come le pietre che nella loro incessante friabilità non cessano mai un eterno movimento), ma tutto vivo: anzi molto più vivo di certi spettacoli a figura intera talora poco più che cartoline patinate e un po' stucchevoli.

Scalette, corde, imbraghi, mani, un sentiero a tratti talmente a vista e immaginario da essere solo mentale al di là dei segni (peraltro spesso ingannevoli) sono tutte componenti diverse ma il cui comune denominatore è appunto quello di permettere all'escursionista questa esplorazione così "non convenzionale" per l'Appennino; e che rende altrettanto non convenzionali il Centenario e le emozioni che regala proprio nella sua estrema convenzionalità "materiale" dovuta a 40 anni di codificazione e chissà ormai quante migliaia o addirittura milioni di percorrenze.

Su questo percorso più che ammirare la montagna si ammira la pietra: sì, perchè spesso subito dopo snodi, tornanti e scavallamenti che spalancano scorci maestosi ma che parimenti sembrano annientare per la loro apparente insepugnabilità (la domanda che sgorga è: ma dove potrà mai passare il sentiero ?), ebbene l'avvicinamento progressivo svela sempre, puntuale, la vulnerabilità di quei bastioni: per affrontarli basta solo farsi abbastanza "piccoli", in tutti i sensi. Il rispetto delle reciproche dimensioni è tutto ciò che la pietra sembra chiedere per essere esplorata: e di riflesso, dalla pietra, la montagna.
E infine l'altro grande versante di ammirazione che regala questo percorso è quello verso noi stessi. Raramente come in questo caso le sensazioni di ognuno sono così poco autoreferenziali e si compongono invece in modo indelebile e determinante anche di quelle degli altri, specchiandosi nei rispettivi comportamenti.
Come quando ci si spinge avanti (o viceversa si resta indietro) e la scomparsa della vista dei compagni fa sorgere subito l'istinto del ricompattamento molto di più che non in tante altre occasioni. Come quando l'attenzione (ma anche i ripensamenti postumi) cade su aiuti che si danno, si ricevono o si omettono, o si accettano o magari si rifiutano per mettersi alla prova. Come quando, inevitabilmente, qualcuno finisce sempre per prospettare il desiderio di una conclusione anticipata e allora la fatica accumulata fa venir voglia di arrendersi accondiscendendo in massa, complici le varie vie di fuga che sembrano disseminate apposta lungo l'interminabile cresta. in particolare l'ultima, quella al Vado Ferruccio dove di fronte si staglia soltanto l'ultima fatica, il Monte Camicia, e vien da domandarsi se quel gigante possa dare o togliere un senso all'intero percorso fatto fin lì: salvo poi scoprire il suo camino come la chicca finale della completezza. Insomma, è veramente notevole la scia emotiva lasciata da quello che alla fine risulta essere stato un costante gioco di sponda.

La nostra escursione di ieri ha avuto due fasi distinte: una prima metà canonica rispetto sopratutto ai tempi, fino all'Infornace dove abbiamo pranzato. La seconda metà è stata più turistica (come si evince chiaramente dal tempo finale), soprattutto perchè ha cominciato a serpeggiare la tentazione del ritorno anticipato da Vado Ferruccio -dove poi ci siamo effettivamente salutati dividendoci in due gruppi- e quindi a venir meno il pungolo degli orari. Ma tutto questo non ha inficiato la sostanza: anzi, ho maturato l'impressione che questo sia un percorso da fare almeno due volte, riservando la prima alla pura conoscenza.
Posso chiudere solo ringraziando uno ad uno i miei compagni di ieri :D per un'esperienza che - se proprio un difetto le si trova - paradossalmente è quello di rimpicciolirne un po' molte altre e di indurre a domandarsi perchè non la si sia sperimentata prima.

:)

H.T.

PS: dimenticavo : ORA LE FOTO !!! (che non ho fatto io :biggrin:) :D
 
Ultima modifica di un moderatore:
Wow Andrea!!hai tradotto in parole una serie di emozioni e sensazioni che davvero danno un senso molto profondo al fantastico centenario fatto ieri! che dire se non che apprezzo tantissimo quanto hai scritto e condivido profondamente! sono proprio contenta di avere condiviso questa esperienza con te!
 
Scampoli sparsi sul "nostro" specifico Centenario per gli amanti dello "spettegulesc" :music::

- Alessandra che si perde per la seconda volta la macchinetta fotografica (dalle parti delle Torri di Casanova) per poi operare tornando indietro un recupero acrobatico quantomeno in termini di fiuto ("da quale tasca è cascata ? Dalla destra ? quindi dev'essere scivolata da quel lato del sentiero...") che ha del miracoloso; il tempo complessivo è dipeso anche da questa fervida attesa...;

- la strepitosa utilità della partenza serale da Roma con pernotto in loco: alla fine la prode Lisa (partita in piena notte) si è presentata con 3 ore di sonno, ma di noi - tra appostamenti preventivi delle macchine e risvegli anticipati - Francesco ne ha fatte 2, Bruno 3, io e Michele 4... insomma, tutti riposatissimi. Il dubbio è venuto: chissà come fanno gli altri.... o_O:mumble::mumble:

- quanto sopra poteva almeno essere giustificato dal passare insieme una bella serata in un posto dove mangiare decentemente. Invece "Da Maria" a Fonte Cerreto era vuoto e chiuso (di sabato sera...è tutto dire) e l'unica altra trattoria di Assergi - dove siamo finiti - ondeggiava tra gli estremi di pietanze quasi "ospedaliere" (pollo e insalatina) con le quali si rimaneva più affamati di prima, o viceversa torcibudella (un abbacchio di cui un semplice assaggio è restato sullo stomaco a Michele);

- la sera dopo (cioè ieri) siamo finiti invece al risto Pub di Fonte Cerreto (e ora mi domando: ma non potevamo andarci la sera prima ? :mumble:). A chiunque faccia sport è ben noto che quando si è reduci da uno sforzo intenso e prolungato s'inizia a sentire veramente appetito solo dopo un paio d'ore (e quindi sul momento si gradisce più che altro qualcosa di leggero e rinfrescante); e in effetti il baldo Francesco propone di fermarsi al massimo una ventina di minuti, anche perché erano già quasi le nove. Neanche a dirlo, ne è invece venuta fuori un'altra cena dove però la roba lasciata nel piatto è stata più di quella ingurgitata (la povera Flavia ha ordinato davvero solo per non stare a guardare), e occhi tenuti aperti con gli spilli che alla fine imploravano il letto. Il bello è che ormai fa storia l'amatriciana+gricia lasciata clamorosamente nel piatto proprio da lui nella celebre maratona di 40 ore Corno Grande + Gorzano, ergo mi domando...: ma sto' ragazzo impara solo dalle esperienze montanare mentre da quelle mangerecce no ? :poke: :biggrin: Per quanto mi riguarda, la soddisfazione "enorme" di una pastasciutta che la sera prima avrei divorato mentre quella dopo ho mangiato per onor di firma, mentre in compenso abbiamo almeno assistito all'edificante spettacolino della ricettazione sottobanco d'una sigaretta da parte di Alessandra, grazie alla cameriera...la classica complicità tra tossicomani in crisi d'astinenza :p

A proposito di "magnare", ma per caso alla fine si saranno magnati proprio le foto ?
:)
 
Ecco un po' di foto! E che ad Henry il Centenario sia davvero piaciuto si vede dal fatto che ha postato il consueto epico muro di testo 12 ore dopo il ritorno a casa, anziché una settimana dopo... :p e magari anche a rate... :p:p

Grazie e complimenti a tutti, l'inizio nel vento e nel nuvolone non è stato facile, ma ormai tra vecchie glorie e nuovi acquisti non ci ammazza niente...:lol:

A presto! :)


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Bellissime foto, fatte davvero a un passo dal paradiso e il sorriso angelico dei partecipanti stampato sul volto rende bene l'idea di quanto sia davvero bello il percorso del Centenario!!
Mi toccherà assolutamente farlo prima o poi!!
Grazie per la condivisione!!
@Gerifalco: arguta la tua osservazione sulla recensione "last minute" di Henry, si vede che gli è davvero piaciuto!! :biggrin:
 
Complimenti a tutti!!! Bravi!!
Un complimento personale vorrei dedicarlo alla mia amica Lisa!!! Brava!!!
Il centenario è qualcosa di spettacolare..........per rispondere all'enigmatico Henry con i suoi eterni dubbi e riflessioni........io l'ho fatto la settimana prima........siamo arrivati la sera abbiamo cenato fatto due passi contemplando le stelle pernottando in tenda ed è stato come l'aperitivo prima della grande abbuffata..........ho dormito saporitamente la sveglia impostata alle 05:00 è stata anticipata dal canto degli uccelli....colazione e partenza.....alle 17:00 eravamo a Fonte Vetica davanti agli arrosticini..... altri 3 ragazzi sono arrivati la mattina (non so da dove) partiti con noi hanno fatto il centenario senza imbrago e caschetto (eccessiva sicurezza a mio avviso e la sicurezza non è mai troppa) arrivati a Fonte Vetica hanno preso le MTB per ritornare alla macchina.....come vedi è molto soggettiva.....
Un mio apprezzamento particolare va a Francesco devo riconoscere che sei un trascinatore e riuscire a portare Henry su per il Centenario.......e complimenti ad Henry per essere riuscito a farlo ed a superare il canalino nel tratto che dal Prena va al Camicia in tratto dove le gambe sono sufficentemente stanche.......
A presto in montagna!
 
Ultima modifica:
Complimenti a tutti!!! Bravi!!
Un complimento personale vorrei dedicarlo alla mia amica Lisa!!! Brava!!!
Il centenario è qualcosa di spettacolare..........per rispondere all'enigmatico Henry con i suoi eterni dubbi e riflessioni........io l'ho fatto la settimana prima........siamo arrivati la sera abbiamo cenato fatto due passi contemplando le stelle pernottando in tenda ed è stato come l'aperitivo prima della grande abbuffata..........ho dormito saporitamente la sveglia impostata alle 05:00 è stata anticipata dal canto degli uccelli....colazione e partenza.....alle 17:00 eravamo a Fonte Vetica davanti agli arrosticini..... altri 3 ragazzi sono arrivati la mattina (non so da dove) partiti con noi hanno fatto il centenario senza imbrago e caschetto (eccessiva sicurezza a mio avviso e la sicurezza non è mai troppa) arrivati a Fonte Vetica hanno preso le MTB per ritornare alla macchina.....come vedi è molto soggettiva.....
Un mio apprezzamento particolare va a Francesco devo riconoscere che sei un trascinatore e riuscire a portare Henry su per il Centenario.......è da encomio solenne!!
A presto in montagna!


Risposta cumulativa:

Maurizio :
è da encomio solenne anche vedere te fare un encomio solenne a Francesco :p ; che sia un trascinatore lo dico da sempre, è una grande dote, tengo solo a precisare (non si sa mai) che è un trascinatore del pensiero, cioè non è che sul Centenario mi ci abbia portato...in braccio :biggrin:; a fare il trascinatore in quel modo semmai lo specialista sei tu :p
Piuttosto visto il numero di puntate che devi esserti perso su di me mi sono ormai rassegnato a lasciarti credermi "avventuroso da PC", anzi sinceramente quest'etichetta mi diverte proprio, mi evita di montarmi la testa ;):dent4::music:
Quanto all'organizzazione, da quanto scrivi (non solo tu ma anche altri) devo ammettere che nell'organizzare un'intera giornata lì - visto che il tempo necessario è quello - ci vuole abbastanza fantasia, sia per dormire sia per gli spostamenti. Chi si organizza con la tenda, chi col motorino, chi con la MTB, chi parte la notte...in questo devo dire che stranamente stavolta la fantasia del Gerifalco è venuta a mancare, alla fine ha organizzato una sequenza da commendatore con tutte le comodità, l'antitesi dell'avventuroso (trattoria, b&B, triple macchine posizionate pure in anticipo) con cui oltretutto non si è guadagnato un bel nulla dal punto di vista pratico, anzi...insomma una delusione :lol:

Francesco e Pirpolo :

sì, è vero, sono passate solo 12 ore proprio per quanto m'era piaciuta (immaginatelo detto con la cadenza della vocina di Alessandra in versione sognante : "quanto m'è piaciuuuuta..." :biggrin:), e anche le 12 ore sono state il minimo sindacale dovuto a stanchezza - sonno - lavoro ieri mattina.
Questa è una di quelle osservazioni con cui ormai mi rendo conto di essere letto nel pensiero :D
Bella la foto in pieno canalino, una di quelle classiche in cui a uno nel rivedersi sembra di guardare un ALTRO che gli dice "che cacchio ti ridi ?".

Grazie a tutti di nuovo.

E già che ci sono (se e quando leggerà) : un grazie a Marco (Mactom) per la sua leggendaria insostituibile descrizione del percorso a tappe che ci siamo stampata e portata dietro come il bugiardino dei medicinali :biggrin: Tirarla fuori e leggerla ai vari passaggi è stato un divertimento nel divertimento, tra "creste affilate e impressionanti", "terreni franosissimi", "baratri sconvolgenti" e quant'altro pareva un'incessante smitragliata lessicale orientata a far girare i tacchi in ogni momento al povero escursionista :rofl: Però è proprio grazie a quel modo di esporre che Marco, in un certo senso, è come se ci avesse accompagnato invisibilmente da ottavo partecipante. Grazie anche a lui ! :D

:)
 
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Emozione, riflessione, soddisfazione.

Il sentiero del Centenario gode di un'aurea di unicità, vuoi per la frequentazione, vuoi per l'esperienza di chi l'ha vissuto.
Del Centenario amo sottolineare questo aspetto: esperienza di vita di montagna.

L'emozione per gli ambienti, i panorami da cartolina che ti lasci alle spalle e che si prospettano innanzi.

Riflessione, la desolazione del territorio, l'ostilità dei passaggi, l'intimità e compenetrazione con la roccia.

Soddisfazione, nell'aver preso parte a questo piccolo teatrino di vita di montagna, esserne stati parte attiva.

E' ciò che si sprigiona dagli sguardi di coloro che vivono il Centenario.

Complimenti a voi.
Augusto
 
E alla fine... mi sono iscritta anche io!!! Non potevo rimanere fuori da tutto questo!! :p:p
Ragazzi, che dire, è stata un'escursione meravigliosa, mi è piaciuta talmente tanto che già ho intenzione di rifarla il prossimo anno:woot:(e spero che qualcuno di voi mi seguirà). Sono stata benissimo, dalla serata pre-escursione in compagnia di un gruppo di ragazzi simpaticissimi, all'escursione vera e propria: gruppo migliore non si sarebbe potuto creare e spero che rifaremo presto un'altra cosa insieme! E' stato bellissimo passare da tratti di escursione classica, a pezzi di ferrata e, per finire, al canalino da fare in arrampicata. Non ci si annoiava mai e si era costantemente messi alla prova!! Grazie a tutti voi e complimenti!

@ Henry: eh già, dopo aver fatto il Centenario non avevo proprio fame, sarà che l'escursione mi aveva saziata anche da questo punto di vista?!? :lol: O sarà che la sera prima, al ristorante con voi, avevo mangiato come se non ci fosse un domani?? :rofl::rofl:
Grazie per il tuo resoconto e a tutti gli altri per i complimenti! (purtroppo non ho ancora attivo il tasto dei thanks...) :)
 
Deve essere proprio un bel tragitto
Peccato per il tempo... in modo particolare la quinta foto, cosi' sospesi nel nulla.... pare la pubblicita' lavazza :lol:
Gran bella descrizione. Per leggerla tutta bisogna mettersi in condizione :)
 
@Henry: si ultimamente non seguo molto il forum e tantomeno le tue imprese......io non trascino nessuno in montagna e lungi da me il pensiero di farlo figurati......un commento a quello che scrivi:
Piuttosto visto il numero di puntate che devi esserti perso su di me mi sono ormai rassegnato a lasciarti credermi "avventuroso da PC", anzi sinceramente quest'etichetta mi diverte proprio, mi evita di montarmi la testa ;):dent4::music:
Ricordo l'ultima ed unica escursione fatta insieme sulla Majellama sono trascorsi pochi mesi.....e ti ricordo come una persona assente dal gruppo ed una comare capricciosa...che si lamentava per 100 mt di fuori sentiero e per essere arrivati con 10 minuti di buio e con un 1 km in eccesso ai 20 Km pianificati.....nelle foto di gruppo si nota in particolar modo la tua estraneità...... e se Francesco è riuscito a farti venire il sorriso su per i sentieri di montagna.......bhe questo è un grande pregio...
A presto in montagna!
 
E alla fine... mi sono iscritta anche io!!!


:woot::woot:


@ Maurizio: Grazie dei complimenti! Posso dirti che Andrea ha un unico grande difetto, nella sua testa ha un consiglio d'amministrazione che sovrintende a qualsiasi decisione, dalla più piccola alla più grande...:biggrin: il problema è che è formato sempre da componenti di numero pari e nella quasi totalità dei casi il processo decisionale si conclude senza la maggioranza assoluta, ovvero i sì eguagliano i no. Tutto sta quindi ad inserirsi nella sua mente e insediare qualche Razzi e Scilipoti...:biggrin::biggrin: così da far pendere l'ago della bilancia dal lato (in questo caso :biggrin:) giusto.
Per il resto quando è silenzioso è perchè elabora... non perchè non gli va di relazionarsi ma perchè ha la spia dell'hard disk sempre accesa :) elabora sempre e poi acquisiti tutti gli elementi ci regala per iscritto delle vere e proprie perle in grado di far riflettere chi c'è stato e chi no. E di questo lo ringrazio infinitamente essendo (parlo per me) un consumatore di emozioni purtroppo mordi-e-fuggi...

A presto e mi raccomando non polemizziamo su questo bellissimo thread! :si:
 
:) Un BRAVO a tutti i partecipanti e grazie per la condivisione delle belle foto.
Peccato per la giornata non proprio splendida, ma dai vostri commenti si capisce che è stata comunque un'esperienza MOLTO interessante.

Ciao
 
Emozione, riflessione, soddisfazione.

Il sentiero del Centenario gode di un'aurea di unicità, vuoi per la frequentazione, vuoi per l'esperienza di chi l'ha vissuto.
Del Centenario amo sottolineare questo aspetto: esperienza di vita di montagna.

L'emozione per gli ambienti, i panorami da cartolina che ti lasci alle spalle e che si prospettano innanzi.

Riflessione, la desolazione del territorio, l'ostilità dei passaggi, l'intimità e compenetrazione con la roccia.

Soddisfazione, nell'aver preso parte a questo piccolo teatrino di vita di montagna, esserne stati parte attiva.

E' ciò che si sprigiona dagli sguardi di coloro che vivono il Centenario.

Complimenti a voi.
Augusto


Ciao Augusto, grazie,
condivido e faccio mie anche le virgole e in particolare il neretto, tranne forse una cosa, l'evocazione della cartolina: forse in lontananza, quello sì, ma in vicinanza per nulla: proprio per quanto evidenziato.

E' per questo che ho sottolineato come la mia impressione principale sia stata quella di non aver a che fare con la "montagna", bensì con la pietra, nuda e cruda, cioè qualcosa di molto più basico, declinata in tutte le forme, dimensioni e consistenze, dalle più grandi alle più piccole, dalle più immobili ed eterne alle più effimere in quanto brecciolino in continuo movimento; in alcuni punti si calpestava addirittura sabbia.

Del resto le foto lo testimoniano, e testimoniano pure che forse se un controsenso c'è è proprio quello di definire questo itinerario come "Sentiero".
In realtà in tutta la sua parte centrale (e anche nell'ascesa al Camicia), che è poi quella caratterizzante, tutto è MENO che un sentiero, almeno se per tale s'intende quello ortodosso che si vede chiarissimo nella penultima foto, e che conduce all'obiettivo ...dell'ultima :biggrin: forse per questo credo non ci sia nessuno che alla prima esperienza non abbia sbagliato strada almeno una volta; e sempre per questo m'è venuto istintivo definirlo continuamente col solo appellativo di "Centenario".

Un saluto.
A.
 
Che bel gruppetto.
E belli i colori delle giacche a vento, una moltitudine di cromatismi.
Detto questo, quando vedo un imbrago, personalmente mi si stringe lo stomaco, è più forte di me.
 
Mi hanno affascinato molto il tipo di sentiero, i panorami, le rocce vertiginose ma il "cromatismo" delle giacche, proprio non l'avevo notato (mi dispiace).
Diverse forme della mente :D
 
ancora non sono riuscito a scaricare le foto... settimana di inferno !
grazie ragazzi per la bellissima giornata passata insieme.
 
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