Cosa serve per insegnare discipline outdoor?

D

Derrick

Guest
ok, in pratica se voglio fare l'istruttore di pesca cosa devo fare? :)

Farei un corso di istruttore presso la FIPSAS non tanto perché penso che sia obbligatorio quanto perché poi, tramite la FIPSAS, troveresti, penso, più clienti. Inoltre loro ti sapranno consigliare sull'aspetto assicurativo o ti forniranno una polizza convenzionata.
 
Ciao Jack,
il mio consiglio calca quello di altri e riguarda l'aspetto umano e quello fiscale.
Porto subito un esempio che riguarda la mia persona: l'anno scorso ho frequentato con successo un corso di guida naturalistica di 1° livello AIGAE che dovrebbe permettermi in futuro (anche se non è ora il mio interesse predominante) di portare persone in escursione.
L'AIGAE si arroga il diritto di essere l'unica associazione "ufficiale" in Italia con questo fine. Allo stesso tempo, qui in Veneto, c'è un corso a livello regionale, molto duro, che surclassa quello dell'Aigae per alcuni organi istituzionali.
Quindi, per un possibile aspirante istruttore quale come te quale sarebbe la via legale da percorrere, l'una o l'altra? Risposta: probabilmente una terza!
In Italia infatti ci sono una marea di corsi professionalizzanti che si susseguono e si annullano a vicenda, mentre ci sono interi campi lavorativi non normati. Sicuramente quello che interessa allo Stato è che tu paghi le tasse.
Resta comunque vero che i corsi ti aprono delle possibilità professionali, ma a livello legale non sono necessari.
Sostanzialmente tu puoi ad oggi proporti in quei campi come istruttore, ma oltre a istruttore devi essere maestro, il che significa padroneggiare la tua arte e saperla esprimere ed insegnare con e in sicurezza.
 
Ciao Jack,
il mio consiglio calca quello di altri e riguarda l'aspetto umano e quello fiscale.
Porto subito un esempio che riguarda la mia persona: l'anno scorso ho frequentato con successo un corso di guida naturalistica di 1° livello AIGAE che dovrebbe permettermi in futuro (anche se non è ora il mio interesse predominante) di portare persone in escursione.
L'AIGAE si arroga il diritto di essere l'unica associazione "ufficiale" in Italia con questo fine. Allo stesso tempo, qui in Veneto, c'è un corso a livello regionale, molto duro, che surclassa quello dell'Aigae per alcuni organi istituzionali.
Quindi, per un possibile aspirante istruttore quale come te quale sarebbe la via legale da percorrere, l'una o l'altra? Risposta: probabilmente una terza!
In Italia infatti ci sono una marea di corsi professionalizzanti che si susseguono e si annullano a vicenda, mentre ci sono interi campi lavorativi non normati. Sicuramente quello che interessa allo Stato è che tu paghi le tasse.
Resta comunque vero che i corsi ti aprono delle possibilità professionali, ma a livello legale non sono necessari.
Sostanzialmente tu puoi ad oggi proporti in quei campi come istruttore, ma oltre a istruttore devi essere maestro, il che significa padroneggiare la tua arte e saperla esprimere ed insegnare con e in sicurezza.

Credo che il caso sia diverso, @Freewolf ... Al netto di quanto affermano a cicli alterni l'AIGAE o gli AMM, la verità è che la questione è controversa a causa di leggi statali e regionali che si accavallano ... È un po' lungo, ma se interessa la materia, questo articolo è piuttosto completo secondo me ed equidistante dalle due posizioni contrappose tra AIGAE e Collegio delle Guide Alpine (che ha in organico gli Accompagnatori di Media Montagna) http://www.banff.it/le-professioni-della-montagna/

Ma rispetto alla richiesta del topic, si tratta di attività che richiedono un titolo altrimenti sei abusivo e passibile di sanzioni...

mentre per le discipline che sono oggetto della richiesta non mi pare servano abilitazioni professionali ed è questo che forse dovrebbe essere il primo step da appurare, compreso eventuali normative locali (regionali) per non rischiare accavallamenti come nel caso citato delle guide in escursione.

Secondo step l'assicurazione (RC) durante le attività.

Terzo l'inquadramento fiscale.
 
Ciccio 74,
nel mio post non ho fatto riferimento al corso di guida naturalistica per confrontarlo e definirlo rispetto ad altri indirizzi professionali simili quali le guide alpine, e alle diatribe interne fra le associazioni che ci gravitano attorno.
Ho preso come riferimento la guida naturalistica, che è una professione molto simile a quelle elencate da jackryan come per lui di possibile esercizio, spiegando come in Italia sia molto difficile trovare LA risposta, un terreno certo su cui agire.
Come scritto, molte professioni sono stra-normate ed altre non lo sono per nulla.
Non è poi vero che, come sostieni
Credo che il caso sia diverso, @Freewolf si tratta di attività che richiedono un titolo altrimenti sei abusivo e passibile di sanzioni...

ed è appunto quello che volevo dire, cioè che ci sono diverse vie che conducono a diverse formazioni e quindi ad un diverso grado di professionalità finale, ma legalmente (che è la parte di interesse per jack) regna spesso il caos, oppure la professione non è normata.
Se io, che ho ottenuto un primo livello di corso Aigae, domani, voglio aprire un'attività come guida naturalistica posso farlo, come può farlo quello che si è fatto il mazzo per superare l'abilitazione regionale, come può farlo il mio amico Amilcare che ad oggi fa del buonissimo pane.
E, davanti alla legge, valiamo tutti uguale.
Quindi, ad oggi, jackryan può fare quello che vuole, deve solo avere una assicurazione (e affiliarsi ad una associazione è la cosa più semplice per questo) e soprattutto (per lo Stato) pagare le tasse.
 
credo che i parchi "affittino" alcune loro aree a chi fa i corsi di survival o altro (canyoning? scalata? quel che vi salta in mente? neanche quello?)

La collaborazione con una società può essere di vario tipo e non necessariamente di tipo subordinato, ad esempio conosco istruttori di nuoto, di yoga, massagiatori o fisioterapisti assunti come consulenti esterni, ovvero liberi professionisti.

Ciao :si:, Gianluca

interessante :)

Farei un corso di istruttore presso la FIPSAS non tanto perché penso che sia obbligatorio quanto perché poi, tramite la FIPSAS, troveresti, penso, più clienti. Inoltre loro ti sapranno consigliare sull'aspetto assicurativo o ti forniranno una polizza convenzionata.

grazie :)

meglio che non dica cosa penso della fipsas delle mie zone per decenza. dire che semplicemente non funziona e' riduttivo.
 
Ciccio 74,
nel mio post non ho fatto riferimento al corso di guida naturalistica per confrontarlo e definirlo rispetto ad altri indirizzi professionali simili quali le guide alpine, e alle diatribe interne fra le associazioni che ci gravitano attorno.
Ho preso come riferimento la guida naturalistica, che è una professione molto simile a quelle elencate da jackryan come per lui di possibile esercizio, spiegando come in Italia sia molto difficile trovare LA risposta, un terreno certo su cui agire.
Come scritto, molte professioni sono stra-normate ed altre non lo sono per nulla.
Non è poi vero che, come sostieni


ed è appunto quello che volevo dire, cioè che ci sono diverse vie che conducono a diverse formazioni e quindi ad un diverso grado di professionalità finale, ma legalmente (che è la parte di interesse per jack) regna spesso il caos, oppure la professione non è normata.
Se io, che ho ottenuto un primo livello di corso Aigae, domani, voglio aprire un'attività come guida naturalistica posso farlo, come può farlo quello che si è fatto il mazzo per superare l'abilitazione regionale, come può farlo il mio amico Amilcare che ad oggi fa del buonissimo pane.
E, davanti alla legge, valiamo tutti uguale.
Quindi, ad oggi, jackryan può fare quello che vuole, deve solo avere una assicurazione (e affiliarsi ad una associazione è la cosa più semplice per questo) e soprattutto (per lo Stato) pagare le tasse.

Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa, Guido... :)

eccezion fatta per il tuo amico Amilcare che almeno in Abruzzo - per normativa regionale - non potrebbe portare gente in montagna per professione se non ha un corso GAE o AMM e compagnia cantante... presumo che anche nella tua regione sia così, o no? :no:

Per il resto concordo con te, assicurazione e tasse se l'attività che deve fare - come sembra - non prevede la necessità di titoli formativi :si:
 
Bene Ciccio74,:si:
Qui in Veneto purtroppo anche Amilcare può farlo.
E' un paradosso in quanto per fare una qualsiasi stupidaggine solitamente ti domandano un plico di carte firmate e invece dove serve una legge per tutelare il professionista ed in questo caso, l'incolumità dei clienti, c'è un vuoto normativo.
Lo stesso vale, a livello nazionale, per altre professioni.
Io faccio il fotografo e non esiste un albo nazionale.
Il nostro amico Amilcare, se cambia idea, oggi può decidere di fare il fotografo.
Poco male, dirà qualcuno, sarà il mercato a definire il suo futuro.
Resta da capire perché, in questo ed in altri casi lo Stato diventi eccessivamente liberale, mentre solitamente c'è una legge che regola anche l'ombra che una tenda può fare su suolo pubblico, e poi perché non esista proprio su quei tipi di professione che hanno a che fare con l'incolumità fisica e psicologica dei possibili clienti.
Confido su Jack, lo stesso suo approccio mi sembra responsabile, ma in Italia ci sono centinaia di scuole di sopravvivenza improvvisate. Su questo non si dovrebbe scherzare e lo Stato non dovrebbe stare a guardare e confidare sull'etica individuale.
C'è molta fame di soldi in giro.
 
Bene Ciccio74,:si:
Qui in Veneto purtroppo anche Amilcare può farlo.
E' un paradosso in quanto per fare una qualsiasi stupidaggine solitamente ti domandano un plico di carte firmate e invece dove serve una legge per tutelare il professionista ed in questo caso, l'incolumità dei clienti, c'è un vuoto normativo.
Lo stesso vale, a livello nazionale, per altre professioni.
Io faccio il fotografo e non esiste un albo nazionale.
Il nostro amico Amilcare, se cambia idea, oggi può decidere di fare il fotografo.
Poco male, dirà qualcuno, sarà il mercato a definire il suo futuro.
Resta da capire perché, in questo ed in altri casi lo Stato diventi eccessivamente liberale, mentre solitamente c'è una legge che regola anche l'ombra che una tenda può fare su suolo pubblico, e poi perché non esista proprio su quei tipi di professione che hanno a che fare con l'incolumità fisica e psicologica dei possibili clienti.
Confido su Jack, lo stesso suo approccio mi sembra responsabile, ma in Italia ci sono centinaia di scuole di sopravvivenza improvvisate. Su questo non si dovrebbe scherzare e lo Stato non dovrebbe stare a guardare e confidare sull'etica individuale.
C'è molta fame di soldi in giro.

Pensavo anche da voi ci fosse una normativa regionale.. che dire.

Conosco le difficoltà dei fotografi di professione, sono "abbondantemente" appassionato di fotografia (se apri il mio avatar lo vedrai alla cintola) ed ho diversi amici che lo fanno per lavoro... io ne faccio un altro e con la fotografia i soldi li ho sempre e solo spesi :lol:

Purtroppo è come dici anche sulle discipline outodoor, molta fame di soldi e spesso qualcuno si improvvisa "guru"... comprendo cosa auspichi con una tutela dello stato, ma è pur vero che con gli albi professionali in Italia abbiamo anche bei disastri in senso opposto... alla fine, purtroppo, paghiamo sempre un grosso deficit culturale :(

Grazie per la chiacchierata :si:
 
Alto Basso