Cosa significano le croce sulle cime?

... Nel mio paese hanno dedicato lo stadio a una Santa. ...
Più che con la religione il santo patrono in qualche città ed in moltissimi paesi ha a che fare con le (presunte, spesso mitiche) radici storiche degli abitanti che non con la religione; celebre il caso di S. Gennaro a Napoli, S. Rosalia a Palermo, S. Rosa a Viterbo e chissà quanto altri ce ne sono.

Se vogliamo è anche di più di una affermazione religiosa, ha a che fare con l' identità profonda di un popolo ed è tanto più radicata quanto più la popolazione, fermo restando il sacro dovere di accogliere gli ospiti, tende a rimarcare la distanza incolmabile tra chi "è uno di noi" e chi è, e sempre sarà, appunto "un ospite".

Questa sottile distinzione tra la disponibilità ad accogliere e rifiuto di "integrare" (considerarlo "uno di noi") colui che è nato magari in un paese a pochi Km, è molto radicata in moltissime zone d' Italia e risale a tempi antichi, di lotte tra paesi vicini, e non ha nulla a che fare con il fenomeno della immigrazione dall' estero degli ultimi decenni.
 
Perché imporre una religione? Nel mio paese hanno dedicato lo stadio a una Santa. Perché? Lo stadio è di tutti ed è frequentato da cattolici, evangelici, buddisti, atei, eccetera eccetera.
Fra imporre una religione e dare il nome di una santa ad uno stadio credo che ne passi di differenza, però, a prescindere dalle mie personali considerazioni sulla religione io sono dell'idea che sì và bene il rispetto per tutte le forme di religioni ma vale anche il concetto della maggioranza o, diversamente, qualsiasi scelta uno fa può essere tranquillamente contestata poiché non vi si riconosce, accontentare tutti non è possibile ma neanche scontentarli tutti per un principio utopico non è giusto.

E questo vale, oggi, per le croci in montagna, domani, per far passare una tangenziale o permettere di edificare un luogo di culto.

Ciao :si:, Gianluca
 
Salve,
>>> credente ma eretico e molto balsfemo
Scusi ma se è credente, allora significa che crede a tutto quello che dice la bibbia ( che oltre il 95% dei credenti non ha mai letto) ??
Altrimenti la sua è solo una "credenza" a fasi alterne.
Le posso chiedere in cosa crede, e se si è masi messo in dubbio in ciò che crede?

>>> la foto dell'indiano dei village people? non vedo il problema.
Quindi se ad esempio qualcuno credesse ad esempio che la religione è "pensiero magico" e volesse mettere in vetta una croce con una pupù sopra, andrebbe bene? Oppure "vedrebbe il problema" ?

Grazie
--- ---


Salve,
Lei si ritiene "libero di credere" ? Quello in cui crede, è conseguenza di una sua maturità interiore che la porta a credere ? Oppure lei crede in ciò che crede semplicemente perchè è nato in queste latitudini, dove la maggior parte "crede" nella stessa roba ?
Grazie
Grazie per le domande
Io sono nato in un paesino disperso nelle montagne con la gente timorosa di "Dio" che si autoinfliggeva penitenze di ogni sorte dal arrivare all'altare in ginocchio a mettersi i sassi nelle scarpe e alcuni con l'uso del cilicio.
Io ho fatto il chirichetto fino all' età di 12 anni poi forse per una mia indole interiore a non credere a tutto cio' che ti dicono o forse anche a una piccola percentuale di anticonformismo ho cominciato a documentarmi e interessarmi ad altre religioni arrivando alla. Conclusione che non e' importante credere per forza ad una singola e sola religione anche perche'ogni religione e vincolata dal dogma e credere per forza anche se non ha nessun riscontro logico va contro al mio modo di essere quindi secondo la mia personale opinione ognuno e' LIBERO DI CREDERE A CIO CHE VUOLE. Senza vincoli o obblighi imposti da figure religiose o santoni che siano.
 
Il presidente del cai smentisce le affermazioni di Marco Albino Ferrari...

Affermazioni che fra l'altro Ferrari non ha mai fatto. Senza nulla togliere alla discussione generale qui o altrove, pare che tutta quella specifica storia sia inventata:

"nemmeno Marco Albino Ferrari ha mai esposto alcuna ipotesi di cancellazione di croci in vetta alle montagne..."

Storia completa qui.
 
La questione è più ampia ed ha a che fare con la ostensione pubblica di simboli religiosi (vietata in Francia, tanto per dire) ed il recupero di simboli identitari a-religiosi.

Dopo un trentennio di egemonia del cattolicesimo politico (l'intera "prima repubblica") i cattolici sono oggi divisi tra i due schieramenti con la ovvia conseguenza che nessuno dei due si può dire veramente "laico".

Nonostante saltuari rigurgiti anticlericali nel panorama italiano non vedo persone sinceramente laiche, certo il tema della diversità religiosa è una delle numerose sfaccettature della politica anti-discriminatoria (sinistra) ed identitaria (destra) con la conseguenza paradossale di far finire tutto in un unico calderone: religione, orientamento sessuale, etnia (tanto per non dire "razza", che sembra essere parola politicamente scorretta) e chissà cos' altro.

Troppa roba per aggregare un consenso generalizzato... oltretutto dalla scena sembra sparito il sano laicismo apertamente ateo, quello di chi ritiene sciocco mettere una croce su una montagna non per non offendere i musulmani ecc ma semplicemente perché dio non esiste, né quello dei cristiani, né quello degli altri.
 
In molte città c'è via Togliatti (amico di dittatori tipo Stalin e Tito...) che io non apprezzo, però c'è. E se ne ho bisogno la percorro...
Se la mettiamo sulla contestazione dei nomi di strade, piazze, stadi ecc. non ne usciamo :biggrin:
E ce le teniamo, anche per non creare disagi a chi lì ci vive, per me è il solito discorso del fare i bulicci con l'altrui derrier aka didietro, un po' come quelli che volevano intitolare a Gino Strada piazza Cadorna, quando il dottore è mancato.
Ora né uno né l'altro mi fanno impazzire, ma mi danno ancora più fastidio le conseguenze per chi ci vive, modifiche alle anagrafi, modifiche a rubriche, indirizzari, contratti, carte intestate, etc etc etc. Così non si onora nessuno.
 
E ce le teniamo, anche per non creare disagi a chi lì ci vive, per me è il solito discorso del fare i bulicci con l'altrui derrier aka didietro, un po' come quelli che volevano intitolare a Gino Strada piazza Cadorna, quando il dottore è mancato.
Ora né uno né l'altro mi fanno impazzire, ma mi danno ancora più fastidio le conseguenze per chi ci vive, modifiche alle anagrafi, modifiche a rubriche, indirizzari, contratti, carte intestate, etc etc etc. Così non si onora nessuno.

infatti! io sogno che sia dedicava una via a monica lewinsky :wub::wub::wub:
 
Per quanto riguarda la specifica "vicenda" che ha riattivato questa discussione:

Marco Albino Ferrari, direttore de Lo Scarpone, si e' dimesso per protesta contro i giornali che hanno inventato sue dichiarazioni mai fatte, e chi gli ha dato retta senza controllare, nel CAI e fuori: https://www.ilfattoquotidiano.it/20...nfamie-ora-lascio-senza-risentimenti/7212826/

molto diplomatico.
leggendo tra le righe a me pare che sia - giustissimamente - risentito per essere stato di fatto smentito e scaricato dal CAI e in particolare da Monatanari, che con con la sua infelice dichiarazione di scuse al ministro si è dimostrato davvero piccolo e inadeguato al ruolo.
povero CAI.
 
Diciamo che l'argomento "croci di vetta" è, non da oggi, un argomento spinoso e dibattuto.

Voler fare un articolo sul tema, e pubblicarlo, significa essere coscienti di inoltrarsi in un ginepraio (aggiungo: con calzoncini corti e maglietta a mezze maniche :poke:)

Poi c'è stato un pasticcio anche all'interno del CAI sulla gestione delle comunicazioni, con posizioni ufficiali dichiarate che ufficiali non lo erano, ed il gioco è fatto.
 
Fra imporre una religione e dare il nome di una santa ad uno stadio credo che ne passi di differenza, però, a prescindere dalle mie personali considerazioni sulla religione io sono dell'idea che sì và bene il rispetto per tutte le forme di religioni ma vale anche il concetto della maggioranza o, diversamente, qualsiasi scelta uno fa può essere tranquillamente contestata poiché non vi si riconosce, accontentare tutti non è possibile ma neanche scontentarli tutti per un principio utopico non è giusto.

E questo vale, oggi, per le croci in montagna, domani, per far passare una tangenziale o permettere di edificare un luogo di culto.
Ecco, qui hai toccato il punto focale e lo hai fatto benissimo.

La polemica che è sorta sulle croci di vetta in questi giorni è tutto sommato assurda e, in fondo, solo pretestuosa, perchè mossa su presupposti ideologici e questo da entrambe le parti coinvolte: Ferrari con il suo articolo su Lo Scarpone (pubblicazione on line del CAI) ed i politici, Santanchè in primis, che hanno fatto polemiche in parte infondate.

La polemica nasce dopo la pubblicazione su Lo Scarpone, a firma di Ferrari (dichiaratamente ateo), di un articolo su cui prende posizione contro l'installazione di nuove croci di vetta, ribadendo al contempo che le vecchie vanno mantenute ed anzi conservate, manutenute.
L'errore commesso da Ferrari, però, è che come argomentazione a supporto del no a nuove croci usa praticamente in modo esclusivo una rappresentazione della società attuale ateizzata, che non si riconosce più nella fede e nei simboli del cristianesimo ed arriva poi addirittura a descrivere le croci sostanzialmente come un simbolo divisivo e anacronistico, invocando la "necessità di un presente che non ha più bisogno di eclatanti dimostrazioni di fede, ma di maggiore apertura e sobrietà", con ciò quindi dando una valutazione tutto sommato negativa della croce e di chi la apprezza come simbolo anche cristiano.
Ferrari non ha usato, come invece sarebbe stato più corretto fare, l'argomento centrale nella sensibilità moderna, anche di chi è credente, di rispettare la natura ed antropizzarla il meno possibile.
Qui trovate l'articolo incriminato: https://www.loscarpone.cai.it/detta...rimuoverle-anacronistico-istallarne-di-nuove/

Quindi, un articolo come quello di Ferrari ha ovviamente scatenato reazioni accese e risentite e, come quasi sempre accade in queste circostanze, partono le polemiche arrivando ad esagerare il messaggio iniziale.
Infatti, vari politici e molte altre persone comuni hanno reagito come se Ferrari avesse detto di togliere tutte le croci, cosa che non aveva assolutamente detto, anzi.
Però, per contro, la polemica è sorta proprio perchè Ferrari si è posto in argomento con un approccio laicista, antireligioso.

Se l'obiettivo era far passare l'idea che non servono nuove croci - cosa che peraltro è oramai condivisa anche dalla Chiesa - bastava richiamarsi alla tutela dell'integrità della natura, della wilderness come va di moda chiamarla oggi.
Non sarebbero sorte polemiche.
Invece aver sporato l'argomentazione sul piano dell'attacco alla religione ha portato a contrapposizioni ideologiche e creato la polemica.
Era prevedibile accadesse e difficilmente evitabile.

Poi ha sbagliato anche Montani (il presidente nazionale del Cai), che ha chiesto scusa per cose mai dette, mentre avrebbe potuto usare parole diverse, pur prendendo le distanze dai presupposti di pensiero usati da Ferrari e chiarendo che non sono espressione della posizione ufficiale del Cai.
--- ---

Le croci di vetta esistenti non mi danno alcun fastidio: si inseriscono in una tradizione antica ed in certi casi possono fungere da riferimento.
Tuttvia, personalmente sono d'accordo nel non piantare altre croci in giro, ma non perchè sono contrario alla croce ed alla religione in sè, bensì perchè sono un convinto sostenitore del fatto che l'uomo è già fin troppo invasivo e che dovremmo conservare la natura il più libera possibile.
Per questo sono anzi favorevole a togliere tutte quelle crocette, lapidi e targhe installate negli ultimi 70 anni dai familiari del Pinco Pallino di turno, morto in loco o addirittura - e più spesso - altrove, ma amante della montagna.
Per tutte queste bastano i cimiteri: in ambiente non servono a nessuno, se non all'ego di chi le posa e che, con quell'azione, fa un uso privato di un bene pubblico.
 
Ultima modifica:
Ecco, qui hai toccato il punto focale e lo hai fatto benissimo.

La polemica che è sorta sulle croci di vetta in questi giorni è tutto sommato assurda e, in fondo, solo pretestuosa, perchè mossa su presupposti ideologici e questo da entrambe le parti coinvolte: Ferrari con il suo articolo su Lo Scarpone (pubblicazione on line del CAI) ed i politici, Santanchè in primis, che hanno fatto polemiche in parte infondate.

La polemica nasce dopo la pubblicazione su Lo Scarpone, a firma di Ferrari (dichiaratamente ateo), di un articolo su cui prende posizione contro l'installazione di nuove croci di vetta, ribadendo al contempo che le vecchie vanno mantenute ed anzi conservate, manutenute.
L'errore commesso da Ferrari, però, è che come argomentazione a supporto del no a nuove croci usa praticamente in modo esclusivo una rappresentazione della società attuale ateizzata, che non si riconosce più nella fede e nei simboli del cristianesimo ed arriva poi addirittura a descrivere le croci sostanzialmente come un simbolo divisivo e anacronistico, invocando la "necessità di un presente che non ha più bisogno di eclatanti dimostrazioni di fede, ma di maggiore apertura e sobrietà", con ciò quindi dando una valutazione tutto sommato negativa della croce e di chi la apprezza come simbolo anche cristiano.
Ferrari non ha usato, come invece sarebbe stato più corretto fare, l'argomento centrale nella sensibilità moderna, anche di chi è credente, di rispettare la natura ed antropizzarla il meno possibile.
Qui trovate l'articolo incriminato: https://www.loscarpone.cai.it/detta...rimuoverle-anacronistico-istallarne-di-nuove/

Quindi, un articolo come quello di Ferrari ha ovviamente scatenato reazioni accese e risentite e, come quasi sempre accade in queste circostanze, partono le polemiche arrivando ad esagerare il messaggio iniziale.
Infatti, vari politici e molte altre persone comuni hanno reagito come se Ferrari avesse detto di togliere tutte le croci, cosa che non aveva assolutamente detto, anzi.
Però, per contro, la polemica è sorta proprio perchè Ferrari si è posto in argomento con un approccio laicista, antireligioso.

Se l'obiettivo era far passare l'idea che non servono nuove croci - cosa che peraltro è oramai condivisa anche dalla Chiesa - bastava richiamarsi alla tutela dell'integrità della natura, della wilderness come va di moda chiamarla oggi.
Non sarebbero sorte polemiche.
Invece aver sporato l'argomentazione sul piano dell'attacco alla religione ha portato a contrapposizioni ideologiche e creato la polemica.
Era prevedibile accadesse e difficilmente evitabile.

Poi ha sbagliato anche Montani (il presidente nazionale del Cai), che ha chiesto scusa per cose mai dette, mentre avrebbe potuto usare parole diverse, pur prendendo le distanze dai presupposti di pensiero usati da Ferrari e chiarendo che non sono espressione della posizione ufficiale del Cai.
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Le croci di vetta esistenti non mi danno alcun fastidio: si inseriscono in una tradizione antica ed in certi casi possono fungere da riferimento.
Tuttvia, personalmente sono d'accordo nel non piantare altre croci in giro, ma non perchè sono contrario alla croce ed alla religione in sè, bensì perchè sono un convinto sostenitore del fatto che l'uomo è già fin troppo invasivo e che dovremmo conservare la natura il più libera possibile.
Per questo sono anzi favorevole a togliere tutte quelle crocette, lapidi e targhe installate negli ultimi 70 anni dai familiari del Pinco Pallino di turno, morto in loco o addirittura - e più spesso - altrove, ma amante della montagna.
Per tutte queste bastano i cimiteri: in ambiente non servono a nessuno, se non all'ego di chi le posa e che, con quell'azione, fa un uso privato di un bene pubblico.

Quoto ogni virgola
 
Per questo sono anzi favorevole a togliere tutte quelle crocette, lapidi e targhe installate negli ultimi 70 anni dai familiari del Pinco Pallino di turno, morto in loco o addirittura - e più spesso - altrove, ma amante della montagna.
se morti in loco io non ho nessuna remora.Anzi le metterei anche sui semafori in città,sai che bella tappezzeria?. magari la gente comincia pure a guidare decentemente...
 
se morti in loco io non ho nessuna remora.Anzi le metterei anche sui semafori in città,sai che bella tappezzeria?. magari la gente comincia pure a guidare decentemente...

condivido in pieno. se muori in un posto IMHO puoi essere commemorato anche in quel posto. e a volte e' anche un monito per gli amministratori locali. dalle mie parti ci sono tante strade arginali e, prima che mettessero i guardrail (su alcune strade manca ancora), ci sono state file assurde di morti anche tra gente che guidava bene e andava piano, ma magari ha beccato la lastra di ghiaccio o il mucchietto di ghiaia sbagliato al posto sbagliato.
 
Però è una cosa un po' diversa: le cime delle montagne non le fanno le amministrazioni locali e ci vai solo se ci vuoi andare, sapendo che può essere pericoloso.
In senso assoluto è giusto commemorare chi ha perso la vita e ci vuole rispetto, però, come diceva giustamente Herr, ci sono i cimiteri per questo...
 
Ecco, qui hai toccato il punto focale e lo hai fatto benissimo.

La polemica che è sorta sulle croci di vetta in questi giorni è tutto sommato assurda e, in fondo, solo pretestuosa, perchè mossa su presupposti ideologici e questo da entrambe le parti coinvolte: Ferrari con il suo articolo su Lo Scarpone (pubblicazione on line del CAI) ed i politici, Santanchè in primis, che hanno fatto polemiche in parte infondate.

La polemica nasce dopo la pubblicazione su Lo Scarpone, a firma di Ferrari (dichiaratamente ateo), di un articolo su cui prende posizione contro l'installazione di nuove croci di vetta, ribadendo al contempo che le vecchie vanno mantenute ed anzi conservate, manutenute.
L'errore commesso da Ferrari, però, è che come argomentazione a supporto del no a nuove croci usa praticamente in modo esclusivo una rappresentazione della società attuale ateizzata, che non si riconosce più nella fede e nei simboli del cristianesimo ed arriva poi addirittura a descrivere le croci sostanzialmente come un simbolo divisivo e anacronistico, invocando la "necessità di un presente che non ha più bisogno di eclatanti dimostrazioni di fede, ma di maggiore apertura e sobrietà", con ciò quindi dando una valutazione tutto sommato negativa della croce e di chi la apprezza come simbolo anche cristiano.
Ferrari non ha usato, come invece sarebbe stato più corretto fare, l'argomento centrale nella sensibilità moderna, anche di chi è credente, di rispettare la natura ed antropizzarla il meno possibile.
Qui trovate l'articolo incriminato: https://www.loscarpone.cai.it/detta...rimuoverle-anacronistico-istallarne-di-nuove/

Quindi, un articolo come quello di Ferrari ha ovviamente scatenato reazioni accese e risentite e, come quasi sempre accade in queste circostanze, partono le polemiche arrivando ad esagerare il messaggio iniziale.
Infatti, vari politici e molte altre persone comuni hanno reagito come se Ferrari avesse detto di togliere tutte le croci, cosa che non aveva assolutamente detto, anzi.
Però, per contro, la polemica è sorta proprio perchè Ferrari si è posto in argomento con un approccio laicista, antireligioso.

Se l'obiettivo era far passare l'idea che non servono nuove croci - cosa che peraltro è oramai condivisa anche dalla Chiesa - bastava richiamarsi alla tutela dell'integrità della natura, della wilderness come va di moda chiamarla oggi.
Non sarebbero sorte polemiche.
Invece aver sporato l'argomentazione sul piano dell'attacco alla religione ha portato a contrapposizioni ideologiche e creato la polemica.
Era prevedibile accadesse e difficilmente evitabile.

Poi ha sbagliato anche Montani (il presidente nazionale del Cai), che ha chiesto scusa per cose mai dette, mentre avrebbe potuto usare parole diverse, pur prendendo le distanze dai presupposti di pensiero usati da Ferrari e chiarendo che non sono espressione della posizione ufficiale del Cai.
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Le croci di vetta esistenti non mi danno alcun fastidio: si inseriscono in una tradizione antica ed in certi casi possono fungere da riferimento.
Tuttvia, personalmente sono d'accordo nel non piantare altre croci in giro, ma non perchè sono contrario alla croce ed alla religione in sè, bensì perchè sono un convinto sostenitore del fatto che l'uomo è già fin troppo invasivo e che dovremmo conservare la natura il più libera possibile.
Per questo sono anzi favorevole a togliere tutte quelle crocette, lapidi e targhe installate negli ultimi 70 anni dai familiari del Pinco Pallino di turno, morto in loco o addirittura - e più spesso - altrove, ma amante della montagna.
Per tutte queste bastano i cimiteri: in ambiente non servono a nessuno, se non all'ego di chi le posa e che, con quell'azione, fa un uso privato di un bene pubblico.
Oltra a quotare anche io ogni virgola, concordo con te che l'articolo "incriminato" non era proprio all'acqua di rose ma aveva una precisa impostazione ideologica marcatemente anti-religiosa e quindi era impossibile evitare delle polemiche.

Se, come dici tu, avesse intelligentemente spostato l'attenzione sulla tutela della Natura per sostenere che non andassero più fatte nuove croci in vette che ancora ne erano prive, sicuramente non sarebbe nata tutta questa bagarre.

Però, giustamente, non sarebbe stato questo il suo vero pensiero per cui non so cosa dire, ha fatto bene ad esporre la sua posizione ma ciò significava aspettarsi sicuramente delle polemiche.
 
In molte città c'è via Togliatti (amico di dittatori tipo Stalin e Tito...) che io non apprezzo, però c'è. E se ne ho bisogno la percorro...

Se la mettiamo sulla contestazione dei nomi di strade, piazze, stadi ecc. non ne usciamo :biggrin:

Beh, a Milano abbiamo da mo' lo stadio di San Siro e sono anche parecchi annetti, direi e nessuno si lamenta.
Io non mi sto lamentando. Non me ne frega niente. Giusto per far capire come la religione (cattolica) si impone dappertutto. Ripeto, a me non da fastidio, figuriamoci ma visto che ci siamo e il 3d è a tema ne approfitto per esternare in mio pensiero.
 
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