Cosa significano le croce sulle cime?

solo per completezza e correttezza informativa:

La polemica nasce dopo la pubblicazione su Lo Scarpone, a firma di Ferrari (dichiaratamente ateo)
Quell'articolo e' di Lacasella, non di Ferrari:
Screenshot 2023-07-01 at 08-05-10 Croci di vetta sbagliato rimuoverle anacronistico istallarne...png
 
solo per completezza e correttezza informativa:


Quell'articolo e' di Lacasella, non di Ferrari:
Vedi l'allegato 248812
accidenti!
ho proprio commesso di brutto un errore.
Allora Ferrari, visto il suo dichiarato ateismo, potrebbe essere stato sovrapposto alla posizione di Lacasella e nella polemica si è fatto di ogni erba un fascio.
Resta il fatto purtroppo che ad accendere ed infiammare il dibattito è stato quell'articolo.
 
Il 22/06/2023 all'Università Cattolica di Milano c'era un convegno per la presentazione del libro Croci di vetta in Appennino e mi sembra che sia stato lì ribadito quanto già c'era scritto sulla rivista online del CAI Lo Scarpone, per me l'apertura del casus belli è stata "vado in una istituzione cattolica a dire qualche cosa contro il pensiero dei padroni di casa, con una premessa anche ideologica, senza tenere conto del fatto che in passato la Chiesa Cattolica in tutte le realtà montane era fortissimamente legata anche alle attività alpinistiche e di vita della montagna". La famiglia di mia nonna materna, origini Val Vigezzo, ha sempre avuto una grande passione per l'escursionismo in quota, già un secolo fa, prima della nascita di mia madre che è del 1932, nelle escursioni che un mio prozio organizzava abbastanza spesso, non mancava mai qualche religioso locale che per passione si univa al gruppo.
Tra Austria e Italia, prima della Grande Guerra, si è rischiato uno scontro pesante per una croce di vetta che provocatoriamente venne dipinta in bianco rosso e verde per rivendicare il fatto che fosse in territorio italiano nonostante i pellegrinaggi che venivano fatti dalla popolazione austriaca, con tanto di manutenzione accurata del manufatto.
E con pochissima diplomazia, si è andati alla Cattolica a dichiarare l'anacronismo e a dire +/- vabbè, quelle che ci sono teniamocele, ma basta là neh. Su un'argomento che ha poco meno di 900 anni di storia e tradizioni.
E sia chiaro, sono abbastanza d'accordo con il basta là neh, ma anche abbastanza umile e onesto e ben educato da arrivare a pensare che alcuni personaggi del CAI, sull'argomento l'hanno fatta fuori dal vaso.
 
Il 22/06/2023 all'Università Cattolica di Milano c'era un convegno per la presentazione del libro Croci di vetta in Appennino e mi sembra che sia stato lì ribadito quanto già c'era scritto sulla rivista online del CAI Lo Scarpone, per me l'apertura del casus belli è stata "vado in una istituzione cattolica a dire qualche cosa contro il pensiero dei padroni di casa, con una premessa anche ideologica, senza tenere conto del fatto che in passato la Chiesa Cattolica in tutte le realtà montane era fortissimamente legata anche alle attività alpinistiche e di vita della montagna". La famiglia di mia nonna materna, origini Val Vigezzo, ha sempre avuto una grande passione per l'escursionismo in quota, già un secolo fa, prima della nascita di mia madre che è del 1932, nelle escursioni che un mio prozio organizzava abbastanza spesso, non mancava mai qualche religioso locale che per passione si univa al gruppo.
Tra Austria e Italia, prima della Grande Guerra, si è rischiato uno scontro pesante per una croce di vetta che provocatoriamente venne dipinta in bianco rosso e verde per rivendicare il fatto che fosse in territorio italiano nonostante i pellegrinaggi che venivano fatti dalla popolazione austriaca, con tanto di manutenzione accurata del manufatto.
E con pochissima diplomazia, si è andati alla Cattolica a dichiarare l'anacronismo e a dire +/- vabbè, quelle che ci sono teniamocele, ma basta là neh. Su un'argomento che ha poco meno di 900 anni di storia e tradizioni.
E sia chiaro, sono abbastanza d'accordo con il basta là neh, ma anche abbastanza umile e onesto e ben educato da arrivare a pensare che alcuni personaggi del CAI, sull'argomento l'hanno fatta fuori dal vaso.
Perché dici che l'hanno fatta fuori dal vaso? Hanno detto la cosa più logica da dire, alla Cattolica o meno.
Mettere delle croci in vetta aveva senso 200 anni fa, adesso mica tanto.

Tra l'altro mi sembra che chi abbia deciso di iniziare una crociata siano stati due politici, travisando quello che era stato detto tra l'altro, mica il rettore della Cattolica. Però poi fanno le funivie a 4000 metri e nel zone protette, e li tutti zitti...
 
Al dibattito hanno partecipato anche un docente della Cattolica e un prete e nessuno ha avuta da ridire, nel mondo cattolico. Il casino - montato sul nulla - l'hanno fatto due figuri che per visibilità e ricerca di facile consenso politico farebbero polemica su la qualunque. Casino poi amplificato dalla stampa, peraltro basato sul travisamento (voluto?) di quanto scritto sulla rivista cai.
Ma di che parliamo?
 
Dopo oltre un paio di millenni, mi sa che qualunque esponente della chiesa Cattolica sappia muoversi meglio di chiunque anche di fronte a affrermazioni comunque fastidiose.

e non sono né un bigotto né un baciapile, ma direi un agnostico.

E comunque c'è una cosa su cui sto riflettendo, che al massimo, qualche membro del CAI può avere la sua opinione a riguardo, ma che se chiunque riesce acconvincere un amministrazione del fatto che sia il caso di etc etc, beh detti membri possono al massimo protestare e fare moral suasion. Ma al dunque poco si può.
 
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Al dibattito hanno partecipato anche un docente della Cattolica e un prete e nessuno ha avuta da ridire, nel mondo cattolico. Il casino - montato sul nulla - l'hanno fatto due figuri che per visibilità e ricerca di facile consenso politico farebbero polemica su la qualunque. Casino poi amplificato dalla stampa, peraltro basato sul travisamento (voluto?) di quanto scritto sulla rivista cai.
Ma di che parliamo?
Verissimo.
E via di click e visite su tutte le pagine facebook possibili.
 
La parola "razza", se si parla di esseri umani, non è politicamente scorretta. È scientificamente scorretta.

aspetta un attimo: scientificamente e' scorretta, verissimo, ci sono i clini e le varie popolazioni. ma politicamente e come definizione, se adeguatamente usata, e' correttissima e realissima. ogni giorno lotto per l'esistenza in un mondo dominato dalla razza degli idioti. purtroppo e' una razza trasversale, in larga maggioranza e la cui esistenza e' innegabile :wall:
 
La parola "razza", se si parla di esseri umani, non è politicamente scorretta. È scientificamente scorretta.
Secondo me su questo argomento c'è comunque un atteggiamento a volte ideologico che, nel negare correttamente la validità del concetto di razza propriamente inteso, tende però a tacere aspetti scientificamente esistenti.
Certamente il concetto di razza, applicata all'uomo, è sbagliato per varie ragioni, prima fra tutte il fatto che non sono mai esistite "razze umane"; l'uso è poi sbagliato soprattutto se a questo concetto strettamente biologico (anche se di ambito zootecnico) si vogliono sommare significati etnico-culturali o addirittura fare gradazioni di qualità fra "razze".
Resta però il fatto che il fenotipo umano si manifesta con una serie di differenze fenotipiche notevoli, che sono in qualche misura sussumibili in vari macrogruppi, con tanto di connesse specificità genetiche, anatomiche e scheletriche, che le scienze dell'antropologia forense e di altre branche dell'antropologia (genetica delle popolazioni) riescono ad individuare e descrivere: pool di geni nel corredo, specificità anatomiche, specificità somatiche etc. etc. al punto da poter individuare dai resti rinvenuti se l'individuo fosse del gruppo caucasico, negroide, asiatico etc. etc.
Delle specificità descrivibili quindi ci sono, pur fra mille variabili e limiti, complicate spesso dal fatto che ad un corredo genetico simile o quasi uguale, possono corrispondere fenotipi molto diversi.
Il concetto di razza quindi non va bene per l'uomo, ma se non fosse stato usato nei secoli come pretesto per aberranti pratiche ed ideologie, poteva continuare ad essere usato - seppur impropriamente - per descrivere questi "macrogruppi" con cui è possibile descrivere alcuni tratti ricorrenti della specie umana.
Il guaio è semmai quando qualcuno, come in passato, pretende che queste piccole differenze fra clini, varianti o quel che si vuole, assumano valori ulteriori alla pura descrizione delle variabili umane: quando qualcuno carica le parole di significati ulteriori, qualsiasi termine può diventare dispregiativo e la rimozione non è detto che sia la soluzione più corretta.
Vedi i casi del passaggio fra cieco - non vedente - disabile visivo e l'assurdità del termine "diversamente abile".
 
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Secondo me su questo argomento c'è comunque un atteggiamento a volte ideologico che, nel negare correttamente la validità del concetto di razza propriamente inteso, tende però a tacere aspetti scientificamente esistenti.
Certamente il concetto di razza, applicata all'uomo, è sbagliato per varie ragioni, soprattutto se a questo concetto strettamente biologico (anche se di ambito zootecnico) si vogliono sommare significati etnico-culturali o addirittura fare gradazioni di qualità fra "razze".
Resta però il fatto che il fenotipo umano si manifesta con una serie di differenze notevoli, che sono in qualche misura sussumibili in vari macrogruppi, con tanto di connesse specificità genetiche, anatomiche e scheletriche, che le scienze dell'antropologia forense e di altre branche dell'antropologia (genetica delle popolazioni) riescono ad individuare e descrivere: pool di geni nel corredo, specificità anatomiche, specificità somatiche etc. etc. al punto da poter individuare dai resti rinvenuti se l'individuo fosse caucasico, negroide, asiatico etc. etc.
Delle specificità descrivibili quindi ci sono, pur fra mille variabili e limiti.
Il guaio è semmai quando qualcuno, come in passato, pretende che queste piccole differenze fra clini, phila o quel che si vuole, assumano valori ulteriori alla pura descrizione delle variabili umane.
Guarda, non volevo entrare nella querelle "razze" ma il tuo scritto mi spinge a farlo.

Innanzitutto mi complimento con te per la trattazione, scientificamente inappuntabile, fatta da una persona che ha fatto altri percorsi formativi (giurisprudenza) anzichè biologia :si:

Secondo, lo dico sapendo di attirarmi un mare di ire, ma le razze umane esistono.
E' chiaro che non può essere fatta una classifica del tipo una razza è meglio dell'altra (dipende poi a fare cosa...)
Certamente il concetto di razza, applicata all'uomo, è sbagliato per varie ragioni, soprattutto se a questo concetto strettamente biologico (anche se di ambito zootecnico) si vogliono sommare significati etnico-culturali o addirittura fare gradazioni di qualità fra "razze".

Solo un esempio: sotto il profilo farmacologico, alcuni farmaci hanno effetti ed efficiacia differenti sul alcune "razze" per cui la posologia è da calibrare in relazione a ciò.
 
Non posso che quotare entrambi.

Secondo me addentrarsi nella definizione del termine non porta da nessuna parte, se non ad alimentare una deriva che da qualche anno a questa parte sembra voler rovesciare tutto quello che è stato finora, senza porsi troppe domande e senza avere ben chiaro un obiettivo, ma solo per il gusto di distruggere e trasformare.

Basterebbero concetti elementari come amore e rispetto, verso qualsiasi forma di essere vivente nonché verso l'ambiente in generale, per evitare fazioni e crociate che alla fine servono solo a alimentare sentimenti contrari.

Non lo dico da cattolico o religioso, cosa che non sono, ma da umile escursionista che crede di aver imparato questi valori dalla natura.

Tornando al discorso delle croci di vetta, dalle mie parti ce n'è una a quota relativamente bassa (meno di 1500mt) eretta negli anni trenta dalla comunità locale sotto la guida del parroco. La croce è in metallo, alta circa 4 metri, ed è stata portata in cima pezzo per pezzo, quelli più pesanti trascinati dai buoi fin dove possibile e poi tirati con le corde, ci sono foto che lo raccontano. Non so se all'epoca sarei stato d'accordo o meno. Probabilmente sì, perchè la chiesa aveva un peso sicuramente diverso da quello di oggi e quella cattolica era praticamente l'unica religione esistente in Italia, soprattutto nelle campagne e presso le comunità montane, ed era molto sentita. Giusto ? Sbagliato ? Che differenza fa ? Lo schifo c'era sicuramente anche allora, ma c'erano anche i valori che, in senso positivo, hanno portato quelle persone a spaccarsi la schiena per erigere quel simbolo a protezione della comunità. Mi piace pensare che sia così e quella croce oggi non mi da fastidio, fa parte del paesaggio e della storia.
Oggi i tempi sono cambiati e sicuramente non la rifarei, come non vorrei qualsiasi altro simbolo che sia più di un cumulo di pietre a indicare il punto sommitale. Ma non vorrei nemmeno che quel pezzo di storia venisse cancellato con un colpo di spugna - salvo casi di contingenza o pericolosità oggettiva, come un rischio di crollo... ma questa è un altro discorso.
 
Provocazione: queste invece vanno bene, non "deturpano" l'ambiente? (chiedo per un amico... :poke:)

bandiere-tibetane.jpg

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Vedi i casi del passaggio fra cieco - non vedente - disabile visivo e l'assurdità del termine "diversamente abile".
Quando a vado fare la spesa dall'ortolano, per applicare il politicamente corretto non chiedo mai i finocchi ma i "diversamente sedani" :rofl:
 
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Guarda, non volevo entrare nella querelle "razze" ma il tuo scritto mi spinge a farlo.

Innanzitutto mi complimento con te per la trattazione, scientificamente inappuntabile, fatta da una persona che ha fatto altri percorsi formativi (giurisprudenza) anzichè biologia :si:

Secondo, lo dico sapendo di attirarmi un mare di ire, ma le razze umane esistono.
E' chiaro che non può essere fatta una classifica del tipo una razza è meglio dell'altra (dipende poi a fare cosa...)


Solo un esempio: sotto il profilo farmacologico, alcuni farmaci hanno effetti ed efficiacia differenti sul alcune "razze" per cui la posologia è da calibrare in relazione a ciò.

direi che la nostra storia evolutiva e' un casino. piu' che razze, penso che ci siano qualcosa tipo gli ecotipi delle orche o delle popolazioni molto diverse come genetica e, onestamente, pure come etologia

tutte le popolazioni umane (tutte, incluse gli africani) hanno tracce nel dna di un antenato non sapiens, che pero' non abbiamo ancora trovato come fossile. supponiamo che sia in africa, non si sa dove
gli africani non hanno tracce di neanderthal, escluso il bacino del mediterraneo. noi e gli asiatici si, loro hanno anche i denisova. e nel mezzo ci abbiamo dato dentro alla grande con tutto quello che respirava :D e con numeri tali che non fanno pensare ad un accoppiamento occasionale, o ad un caso di stupro interspecie

https://www.theatlantic.com/technol...ancient-humans-had-sex-other-hominids/338117/

poi, ad es con gli indoeuropei, o con le migrazioni barbariche, o le crociate nel medioevo molte cose cambiano. pensiamo ai primi: da noi a volte scacciano, altre si integrano con i villaggi preesistenti. in spagna invece l'arrivo degli indoeuropei coincide con l'eradicazione totale di qualsiasi maschio di origine precedente. ovvio che la diversa storia genetica delle varie popolazioni porta a differenze enormi (pensiamo alla differenza tra l'isolata sardegna, con tantissima genetica preindoeuropea, o alla valle della chiana, dove l'80% della gente ha dna etrusco, con la sicilia, che ha una storia genetica complicatissima, o tra il veneto, piuttosto conservato in varie zone, e la lombardia e il friuli). e questa eredita' spesso porta a divergenze anche rilevanti dal punto di vista biologico, ad es il gruppo sanguigno b e la tendenza al diabete, o la tendenza dei siciliani alti di avere alcuni problemi di cuore (ereditati dai normanni).

no, non siamo tutti uguali. pero' non per questo devo sparare a chi viene da 2 km piu' in la'. tranne i resanesi. odio resana, ha una viabilita' orrenda
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aggiorno con questa, a peggiorare le cose :D :p si nota come agli africani "manca un pezzo" :p

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Quanti vari argomenti in questo thread

tutte le popolazioni umane (tutte, incluse gli africani) hanno tracce nel dna di un antenato non sapiens
Non oso pensare come considereremmo i neanderthal o i denisovians o i vari altri umanoidi se non si fossero estinti.... ma la cosa più probabile è che li avremmo estinti negli ultimi 500 anni comunque.
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Modalità teologo da due soldi ON

La Bibbia, che in realtà è un insieme di diversi libri, scritti migliaia di anni fa per popoli di migliaia di anni fa, è difficilissima da leggere perchè raccoglie e narra di tantissimi episodi, alcuni con sfondi "storici" tipo il diluvio universale e Sodoma e Gomorra, altri puramente simbolici e TUTTI gli argomenti percio devono essere filtrati, NON possono essere presi tal quali e tal quali applicati.

Modalità teologo da due soldi OFF
modalità filosofo saccente ON (saccente perchè non avendoci dormito un paio di notti per un mal di pancia crede di sapere ciò che non sa)

Seguendo alcuni studiosi biblici (lo ho fatto per un po' di tempo) si trova che la Bibbia è spiegata in ogni passo da altri passi biblici.
Tranne per quanto riguarda aspetti strettamente legati ad un tempo specifico risulta applicabile nella vita.

Dico questo da non credente,
del resto c'è stato un lunghissimo periodo di tempo a disposizione per poter sistemare i testi
e pur non potendo io accedere agli originali almeno un "addomesticamento" lo avevo trovato.

modalità filosofo saccente OFF
 
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