Si sono d'accordo con te sul fatto che a volte bisogna sperimentare e che spesso i luoghi comuni vanno confutati.Molti artigiani continuano a fare le cose sempre in un certo modo "perche' si" o perche' "si e' sempre fatto cosi' e cio' non e' affatto un bene.Vorrei solo aggiungre una considerazione a quanto detto ma ti assicuro che non e' per difendere una posizione ma per il fatto che amo tirare con l'arco e ancora di piu' mi piace discorrere dell'argomento con chi ha questa passione.
Io personalmente ho usato spesso degli archi (comprati, fatti da altri) su bersagli che riproducevano la "consistenza" di un'eventuale preda... in movimento come se fosse viivo e in fuga e usavo un longbow da 40 libbre e sicuramente l'animale sarebbe morto o ferito gravemente, da poterlo catturare. Lepri, Tassi, ....
Il libraggio dipende anche dal tipo di preda che si vuole prendere e solitamente più grande è la preda... più numeroso è il gruppo da sfamare e questo solitamente si riflette sul metodo di caccia... che spesso di tramuta non tanto in potenza e precisione, ma sul numero di "frecce" scoccate o per altre armi, altri termini.
In linea di massima e' un ragionamento ineccepibile sopratutto con archi di foggia moderna.Sono sicuro che un buon longbow defex reflex anima in carbonio rivestito in vetroresina o un ricurvo da caccia con flettenti "aggressivi" con carbonio,corda fast fly e frecce in alluminio con punte da caccia possono compensare benissimo un libbraggio contenuto con tutta questa tecnologia.Sono archi molto sofisticati con ottime prestazioni che con poco sforzo permettono una resa eccellente.
Purtroppo pero' nel caso di archi storici una serie di fattori richiede necessariamente un libbraggio importante (nello specifico parlo di un'arco rozzo che posso crearmi da solo con pochi utensili,l'arco di Otzi per fare un'esempio).
E' vero che le sagome 3d riproducono la consistenza di un'animale (anzi a volte mi viene da pensare che siano anche piu' dure) ma ovviamente non riproducono le ossa in cui la freccia puo' conficcarsi o venire deviata.Le punte da caccia moderne sono di metallo studiate per farsi strada nella carne mentre quelle che potremmo usare in emergenza saranno fatte di legno indurito col fuoco,vetro,ossa di animali,pietra ecc... occorre quindi potenza per "sfondare"anche se cio' potrebbe non essere un problema con la fauna piccola ma bisogna calcolare che la freccia non ha potere d'arresto e la nostra preda non ferita a morte potrebbe infilarsi in qualche anfratto o cadere in un crepaccio rendendoci la vita difficile per recuperarla e facendoci perdere preziose energie.
Per quanto riguarda il colpire un'animale in movimento in una situazione di gara moderna usiamo archi prestanti e frecce pesate tutte uguali,con punte che hanno tutte lo stesso peso,impennaggio perfetto e sopratutto viaggiano a molti fps.E' chiaro che il nostro arco rozzo tirera' le nostre frecce altrettanto rozze a pochi fps,cio' rende il tiro molto difficile in quanto la preda si muove e noi dobbiamo prevederne lo spostamento,dobbiamo praticamente tirare dove pensiamo possa trovarsi fra qualche istante.
Ovviamente meno sono gli fps della freccia e piu' questo si rivelera' complesso e non potendo usare carbonio o alluminio per allegerire l'asta l'unica cosa che ci rimane e' aumentare il libbraggio dell'arco.Per fare un'esempio in una gara di tiro al volo mi trovavo in piazzola con tre arcieri che avevano un'arco molto simile al mio (longbow storico di tasso) ma con poche meno libbre,i loro tiri erano ottimi ma le mie frecce piu' veloci quindi arrivavano prima e dovevo comepensare meno la lentezza di quest'ultime rispetto al movimento del piattello (cambiamo il piattello con un volatile che vorrei cacciare).
C'e' poi il discorso della parabola,piu' il bersaglio e' lontano piu' dovro' alzare l'arco e calcolare la parabola del tiro cosa molto complessa in una situazione di caccia dove tutto dipende da una freccia.Con gli archi moderni le parabole sono ridotte ma con quelli storici spesso sono assurde,per colpire il bersaglio bisgonerebbe tirargli sopra (senza vederlo di fatto) cosa che comporta quasi sempre mancarlo o comunque non ledere gli organi vitali.Con un 'arco di molte libbre invece ho una parabola molto tesa,posso tirare precisamente dove voglio io senza l'handicap della forza di gravita' da calcolre aumentando la probabilita' di perforare i polmoni o il cuore se mi dice bene senza il rischio di ferire inutilmente l'animale facendolo soffrire.C'e' da dire poi che con piu' libbre potro' tirare senza preoccuparmi troppo di rami o vegetazione varia sopra di me in quanto i miei tiri saranno lineari e potenti e non dovro' assumere pose scomode o inginocchiarmi per colpire un bersaglio distante che magari si trova fra cespugli,alberi e rovi.
Vorrei porre attenzione sul fatto che molto e' cambiato con la tecnologia,oggi il potere di penetrazione della freccia si affida alle lame da caccia affilate cosa che permette di utilizzare aste molto leggere e prestanti ed archi veloci con poche libbre,nel passato le punte non erano poi cosi' affilate e per penetrare occorrevano aste di legno pesantissime (veramente le nostre sembrano spiedini

al confornto) e per lanciarle ci volevano archi con moltissime libbre.
Il libraggio dipende anche dal tipo di preda che si vuole prendere e solitamente più grande è la preda... più numeroso è il gruppo da sfamare e questo solitamente si riflette sul metodo di caccia... che spesso di tramuta non tanto in potenza e precisione, ma sul numero di "frecce" scoccate o per altre armi, altri termini.
Anche su questo non sono molto convinto,il discorso e' valido per gli uomini del paleolitico e per alcune tribu' africane che usavano libbraggi molto bassi ed infatti avevano una presa molto diversa dalla nostra,prendevano la freccia con il pollice e l'indice ed in gruppo tiravano alla preda uccidendola per dissanguamento o con i veleni.Noi europei abbiamo adottato la presa "mediterranea" proprio per rendere possibile l'uso di archi potentissimi capaci di stendere animali di grossa taglia con una freccia ben piazzata ai polmoni che a volte poteva persino trapassare l'animale da parte a parte (il famoso tiro passante) con l'uso dei cani o con grande spririto d'osservazione poi si seguiva la scia di sangue polmonare schiumoso fino a ritrovare l'animale stramazzato,un tipo di cacia grossa individuale insomma (si cacciava anche per le pelli,per i trofei o per sport non solo per nutrire la comunita').Per fortuna qualche testimonianza ci e' pervenuta in un modo o nell'altro e qualche cacciatore ha provato a verificarne la fondatezza.Poi c'e' tutto il discorso guerra ed armature a piastre che pero' non credo centri nulla in questo contesto
Tutto cio' per dire che se dovessi andare a caccia potendo scegliermi un'arco prenderei un bel longbow american flat-bow 45 libbre,corda in dacron,vetroresina,colle ipossidiche e frecce easton in allumio con punte da caccia a due lame e magari me le impennerei iper-elicoidali per avere piu' stabilita'.
Se invece mi trovassi in una situazione cosi' estrema da dovermi costruire un'arco con strumenti di fortuna per avere delle prestazioni simili dovrei farmelo con un libbraggio altissimo per sopperire a tutta questa tecnologia di cui non dispongo e ovviamente per gestire una potenza del genere senza distruggere l'arco ho bisogno di specifici tipi di legname che possiedono delle peculiarita' molto particolari.
Purtroppo credo che la presunzione di noi arcieri tradizionali moderni di volerci accomunare ai nostri antenati sia un miraggio in quanto quest'ultimi ci vedrebbero come delle femminucce (io in primis non e' che usi tutte queste libbre

)
Poi da buon testone... finche non vedo, provo e sento.... non credo... o credo ma non mollo. Come con i coltelli in cui mi si diceva che "l'acciaio è sbagliato, tempra inutile, non va bene e non funziona, ecc" e alla fine lo uso sempre e comunque e penso che resterà lì dopo la mia morte. Stessa cosa per gli archi o qualsiasi altra cosa a cui m'interesso, lavoro, ah
Su questo non ho nulla da dire,anzi credo che la volonta' di mettersi in gioco e di sperimentare senza volere sempre la pappa pronta sia una qualita' eccezionale e purtroppo anche poco comune in questo nostro "gioco".Gli esempi di tiro che ho fatto poi sono ipotetici e adatti giusto ad una situazione venatoria disperata in quanto tiri lontani a bersagli in movimento o in scarsa visibilita' sono considerati "sporchi" e quindi in genere si rinuncerebbe a scoccare la freccia.
Spero di non averti annoiato troppo e magari d'incontrarci in piazzola un giorno di questi
