devo per forza raccontare di quando l'ho fatto la prima volta, premetto che a me la cucina araba piace e in generale mi piacciono le cucine esotiche; il Cous cous lo avevo mangiato già molte volte, nel loro paese di origine e, è bene ricordare che ....è tutta n'altra cosa, tanté, se Maometto non và alla Montagna.....
ho cominciato con un sigo di pesce, comprando roba congelata, le solite cose, miste. fatte bollire con un pò di pomodoro a lungo ma che rimanga ben liquido (è la costante di un buon sugo per il Couscous.
In un'altra pentole, preparo uno spezzatino succolento, ci metto anche del maiale, da buon Ateo; anche questo abbastanza liquido.
In altra pentola, uno stufato di verdure, tagliate a pezzi più grossi del normale.
Tutti e tre i sughi sono con pomodoro e molto liquidi.
Dopo un paio d'ore, quando la cucina è intrisa di odori vari, i tre sughi vanno miscelati assieme e fatti bollire insieme per una ventina di minuti;....da dire che la cosa è stata molto "traumatica"....tutto quel ben di dio, andava messo in un'unica pentolona; maile, manzo, pancetta, pesce, cozze, carote, patate, fave ecc....(tutti ingredienti che vengono fuori dalla Vostra fantasia), tutto in un unico "brodo primordiale"!
Una volta terminato, inizio a preparare il Coucous subito prima della seduta a tavola; ci vuole veramente pochissimo a preparare questo prodotto.
Ebbene,....l'Apoteosi!
La "broda" è buonissimissima!!
Invece, la prima volta che lo ho mangiato, fu in un viaggio in Tunisia nel lontano '83; mentre camminavamo nella Kasbha di Kaeriuan (i nomi possono essere errati), veniamo avvicinati da un tipo piccoletto, con gilet baroccato e fez in capo che ci fa da cicerone; ad un certo punto, all'ora di pranzo gli chiediamo di indicarci una trattoria casereccia e Lui, inizia a comprare arance e coca cola e ci porta a casa sua.
Entriamo in un portoncino di un palazzo vecchio, all'interno c'è un cortile e bambini che giocano e donne che parlano tra loro. Sul cortile, si affacciano alcune porte e ciascuna è una abitazione. La casetta del nostro nuovo amico, è lì, a piano terra e una volta schiusa la porta, ci accoglie una unica stanza con un grande tappeto immancabile a terra, nessun mobile e un letto colorato a fine stanza; il tutto in un ambiente di quattro metri per tre. Senza finestre e come armadi, vani creati nelle pareti laterali.
Noi ci guardiamo e stentiamo a credere che Lui ci avesse veramente invitati nella sua dimora per mangiare, non c'èra un tavolo, sedie, nulla di che ci portasse alla memoria una sala da pranzo.
Ci fa accomodare a terra, sul tappeto e seduti in circolo poi, alza la coperta del letto e da sotto il giaciglio, tira fuori un tavolo in acciaio (o argento?) alto dieci centimetri da terra e un diametro di poco più grande di un piatto piano. Sopra il micro-tavolo, un piatto coperto con uno strofinaccio.
Mette il tavolino in mezzo al nostro cerchio e anche Lui si siede poi, scopre il piatto e, al suo interno, un vero Couscous arabo con patate, ci guarda sorridendo, ci offre un tozzo di pane a testa e ci invita a mangiare.
Io in quel momento, avevo una fame pazzesca ma, superato un primo momento di sconcerto, mi misi a mangiare e, devo dire che mi piacque molto....probablmente, la cosa più notevole, fu proprio tutto ciò che non era all'interno del piatto, ma tutta l'Esperienza attorno ad esso che si era andata creare.
Uno dei miei pranzi più belli che mi ricordi.
Bel prodotto il Couscous.