Libro scritto nel 1999, sono passati "solo" 25 anni eppure nulla è più lo stesso da quei tempi. Specie nella crescita dei bambini.
Negli anni '90 primi 2000 era ancora normale vede bambini giocare nei prati, nei campi e nei boschi dietro ai paesi. A contatto con erba, sassi, corsi d'acqua, alberi, animali... chi di noi - cresciuti in quegli anni- non ha mai progettato e tentato di costruire una casetta sull'albero in qualche bosco dietro casa?
Ecco, gli autori di questo libro erano genitori fuori dal comune anche per gli standard di quegli anni, con l'arrivo dei figli non rinunciarono alle loro lunghe spedizioni in canoa nelle terre selvagge del Canada. Semplicemente riadattarono il loro modo di affrontarle per soddisfare anche le esigenze (logistiche, fisiologiche ed intellettivo/educative) dei figli che si portavano dietro ancora letteralmente "in fasce".
Per noi europei i loro viaggi rimangono solo dei sogni anche da adulti - figuriamoci con bimbi al seguito! Però questo volume è pieno di ottimi consigli e spunti di riflessione per rendere escursioni in canoa o bivacchi (anche solo per il tempo di una merenda) "into the wilderness" nel praticello dietro casa un'esperienza più a misura di bambino.
Qui la recensione completa:
https://marconolby.altervista.org/1893-2/
Chiudo questo post con una foto di mio figlio ed una riflessione, foto molto simile a quelle che si trovano in questo libro. Matteo ha fatto la sua prima - piccola - escursione in canoa all'età di 10 mesi. Da passeggero ha fatto alcune escursioni in braccio alla mamma su una canadese ammirando il paesaggio (canneti, fronde di alberi a pelo d'acqua) e gli animali. Dopo qualche tempo, all'età di 2 anni circa, durante una di queste escursioni ha chiesto di prendere in mano la pagaia e provare ad imitarci, studiando cosa succedeva alla pagaia in acqua.
Se vogliamo che i nostri figli crescano amando e rispettando la natura e la vita all'aria aperta, per insegnarglielo non possiamo certo aspettare l'adolescenza.
Poi magari cresceranno e vorranno fare tutt'altro... ma se gli si insegna fin da subito questi valori si hanno - a mio avviso - più speranze che gli rimangano impressi come base nel loro percorso.
Negli anni '90 primi 2000 era ancora normale vede bambini giocare nei prati, nei campi e nei boschi dietro ai paesi. A contatto con erba, sassi, corsi d'acqua, alberi, animali... chi di noi - cresciuti in quegli anni- non ha mai progettato e tentato di costruire una casetta sull'albero in qualche bosco dietro casa?
Ecco, gli autori di questo libro erano genitori fuori dal comune anche per gli standard di quegli anni, con l'arrivo dei figli non rinunciarono alle loro lunghe spedizioni in canoa nelle terre selvagge del Canada. Semplicemente riadattarono il loro modo di affrontarle per soddisfare anche le esigenze (logistiche, fisiologiche ed intellettivo/educative) dei figli che si portavano dietro ancora letteralmente "in fasce".
Per noi europei i loro viaggi rimangono solo dei sogni anche da adulti - figuriamoci con bimbi al seguito! Però questo volume è pieno di ottimi consigli e spunti di riflessione per rendere escursioni in canoa o bivacchi (anche solo per il tempo di una merenda) "into the wilderness" nel praticello dietro casa un'esperienza più a misura di bambino.
Qui la recensione completa:
https://marconolby.altervista.org/1893-2/
Chiudo questo post con una foto di mio figlio ed una riflessione, foto molto simile a quelle che si trovano in questo libro. Matteo ha fatto la sua prima - piccola - escursione in canoa all'età di 10 mesi. Da passeggero ha fatto alcune escursioni in braccio alla mamma su una canadese ammirando il paesaggio (canneti, fronde di alberi a pelo d'acqua) e gli animali. Dopo qualche tempo, all'età di 2 anni circa, durante una di queste escursioni ha chiesto di prendere in mano la pagaia e provare ad imitarci, studiando cosa succedeva alla pagaia in acqua.
Se vogliamo che i nostri figli crescano amando e rispettando la natura e la vita all'aria aperta, per insegnarglielo non possiamo certo aspettare l'adolescenza.
Poi magari cresceranno e vorranno fare tutt'altro... ma se gli si insegna fin da subito questi valori si hanno - a mio avviso - più speranze che gli rimangano impressi come base nel loro percorso.