Critica: il coltello da bushcraft senza il fuoco!

parlando per esempio di Bertam, (se non conoscete il canale correte a vederlo), non mi importa na sega se è tutto vero, se fa il tutto per soldi, se e se, i suoi video mi allietano l'animo quando non posso andare tra i boschi, mi fanno sognare e magari far venire voglia di programmare la prossima uscita, il prossimo campo.
lui lo fa per lavoro e un youtuber a tempo pieno e i suoi video come quelli di Nagualero e Swedwoods sono bellissimi e anche praticamente utili e un'altra cosa che apprezzo molto e che non parlano
 
E daje co sto greco....
Da Google traduttore mi esce:

Pollá la deinà di nessun essere umano peggiore :no:

Molte sono le cose terribili o straordinarie,ma nessuna lo e’ più dell’essere umano.



E mentre questi filosofeggiavano, furono conquistati da un popolo barbaro venuto dal nord… le cui legioni erano esperte di bushcraft ed i cui legionari alla faccia dell’ultrasegalight si portavano in spalla zaini dai 20 ai 40kg ahahah
 
Io penso che il Bushcraft sia una versione evoluta (o involuta a seconda di come la si vuole guardare) del Survival.
Siccome l'ingrediente principale della sopravvivenza è l'inaspettato, quando la si pianifica, un'uscita, non può essere denominata "survival", pena la scomunica dal popolo della rete. Allora si usa il termine "bushcraft" che è più politically correct, meno attaccabile dai criticoni.
Una volta trovato questo nome che protegge l'integrità intellettuale delle attività in natura, è normale che venga usato da tutti quelli che le svolgono, a prescindere dal loro grado di radicalità.
Quando si parla di persone che per necessità sono costrette a svolgere compiti che contemplano boschi, legna ecc... non credo sia corretto dire che fanno "bushcraft" perchè per loro non è una scelta.
 
Io penso che il Bushcraft sia una versione evoluta (o involuta a seconda di come la si vuole guardare) del Survival.
ho cercato di star fuori da 'sto thread, ma ormai non resisto...

io invece dico che sono due cose proprio diverse alla radice, basta ricordare effettivo significato e origine delle due parole per evitare tanta confusione:
  • bushcraft = "scienza dei boschi", "saggezza contadina" o (la sola parte di costruzioni con pali, in ambito scout) "pioneristica": ovvero, quello che devi sapere e fare per vivere, e magari lavorare, piu' comodamente e normalmente possibile fisso in un posto, da due settimane a 30 anni, usando solo risorse naturali del posto stesso, e solo attrezzi (per semplicita') NON elettrici, ma senza limiti o quasi di peso e ingombro

  • survival = "sopravvivenza", cioe' tutto e solo quello che devi sapere e avere addosso, al massimo con l'ingombro di un marsupio o microzaino, per tirarti fuori piu' in fretta possibile da qualunque situazione improvvisa e imprevista in cui rischieresti morte o problemi gravi
Ovvero, per costruirti un rifugio nel bosco in cui vivere decentemente a tempo indeterminato devi sapere e fare scienza dei boschi, per essere sicuro di tornarci ogni volta che ti infili nel bosco in qualsiasi stagione devi sapere, preparare, avere sempre addosso quel che serve per sopravvivere, cioe' tornare al rifugio, e nient'altro.

Costruirsi una capanna di tronchi e' scienza dei boschi, mica survival, solo un pirla sprecherebbe tempo e fatica per farlo se tutto quel che gli serve e' passare la notte per ritornare all'auto o al rifugio appena c'e' abbastanza luce per trovarli.

Poi e' ovvio che ci sono diecimila categorie per ogni termine (il rifugio sul Pollino sarebbe diverso da uno nel Montana, un kit di survival in barca e' completamente diverso da uno per montagna e da uno per deserto e da uno per i commandos in Afghanistan eccetera) e che ognuno e' libero, anzi incoraggiato, di conoscere e praticare entrambe le cose come gli pare.

Ma le parole quello significano, perche' stravolgerle?
 
Ultima modifica:
  • survival = "sopravvivenza", cioe' tutto e solo quello che devi sapere e avere addosso, al massimo con l'ingombro di un marsupio o microzaino, per tirarti fuori piu' in fretta possibile da qualunque situazione improvvisa e imprevista in cui rischieresti morte o problemi gravi
Personalmente, a volte, considero il termine ancora più "estremo", da buon formatore, e credo fermamente nella preparazione e nello studio, nonchè esercizio continuo e pratica, a priori e a casa, per cui se hai qualcosa già da casa con te quando accade l'evento, non è survival...è sempre prevenzione e buona previsione del rischio.
Poi i film sui piloti USAF o sui naufragi in mare aperto ci hanno portato l'esempio del kit (dalla II GM in avanti) e quindi è scaturito il mito del "survival kit" tascabile, che poi è cresciuto a dismisura nel'EDC e nel BOB (e poi avanti pur per auto e camper, con attrezzi e dispositivi che oggi fanno invidia ad un campo della Protezione Civile...).
Per il resto concordo, tutto il resto è outdoor (e qui apro un contenitore enorme :rofl:...)
 
ho cercato di star fuori da 'sto thread, ma ormai non resisto...

io invece dico che sono due cose proprio diverse alla radice, basta ricordare effettivo significato e origine delle due parole per evitare tanta confusione:
  • bushcraft = "scienza dei boschi", "saggezza contadina" o (la sola parte di costruzioni con pali, in ambito scout) "pioneristica": ovvero, quello che devi sapere e fare per vivere, e magari lavorare, piu' comodamente e normalmente possibile fisso in un posto, da due settimane a 30 anni, usando solo risorse naturali del posto stesso, e solo attrezzi (per semplicita') NON elettrici, ma senza limiti o quasi di peso e ingombro

  • survival = "sopravvivenza", cioe' tutto e solo quello che devi sapere e avere addosso, al massimo con l'ingombro di un marsupio o microzaino, per tirarti fuori piu' in fretta possibile da qualunque situazione improvvisa e imprevista in cui rischieresti morte o problemi gravi
Ovvero, per costruirti un rifugio nel bosco in cui vivere decentemente a tempo indeterminato devi sapere e fare scienza dei boschi, per essere sicuro di tornarci ogni volta che ti infili nel bosco in qualsiasi stagione devi sapere, preparare, avere sempre addosso quel che serve per sopravvivere, cioe' tornare al rifugio, e nient'altro.

Costruirsi una capanna di tronchi e' scienza dei boschi, mica survival, solo un pirla sprecherebbe tempo e fatica per farlo se tutto quel che gli serve e' passare la notte per ritornare all'auto o al rifugio appena c'e' abbastanza luce per trovarli.

Poi e' ovvio che ci sono diecimila categorie per ogni termine (il rifugio sul Pollino sarebbe diverso da uno nel Montana, un kit di survival in barca e' completamente diverso da uno per montagna e da uno per deserto e da uno per i commandos in Afghanistan eccetera) e che ognuno e' libero, anzi incoraggiato, di conoscere e praticare entrambe le cose come gli pare.

Ma le parole quello significano, perche' stravolgerle?
Ma fatti una domanda, se il bushcraft esiste da una vita perchè è diventato famoso solo ora?
Perchè è un termine preso in prestito da chi non "osa" definire Survival la sua attività ed opta per un termine meno presuntuoso.
L'esempio Scout ne è una dimostrazione, da quando usano il termine bushcraft (se lo usano)?

Non è nell'etimologia del termine che ne deriva il sempre maggior utilizzo, ma proprio nella comodità di usarlo senza dover rispettare regole precise, insomma per "bushcraft" si intende tutto e niente, indipendentemente dalla traduzione inglese.

Tutto quello che scrivi lo indichi in un'ottica di chi piace vivere come tarzan, ma in realtà la maggior parte delle persone piace "mettersi alla prova vivendo come tarzan" e uscirne fiero vincitore oppure farlo solo per staccare un po' dalla vita moderna, ma poi torna alle comodità quotidiane. Non c'è niente di strano, intendiamoci, si tratta di un divertimento come un altro, ma non prendiamoci in giro dicendo che il bushcraft è una filosofia di vita e tutte quelle balle lì perchè se così fosse avremmo i boschi pieni di case sull'albero o di tarp tirati tra due tronchi, invece di pieno ci sono sempre i parcheggi.
 
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...non prendiamoci in giro dicendo che il bushcraft è una filosofia di vita...
io non ho detto niente del genere. Ho detto che bushcraft e survival indicano competenze e attivita' diverse fra loro, la filosovia e' un'altra cosa.

A tutto il resto del commento proverei a rispondere se si riuscisse a capire cosa diavolo volevi dire. Per ora, passo.
 
Semplifico: alla gente piace imparare le tecniche di sopravvivenza per divertimento, ma visto che la sopravvivenza contempla l'imprevisto che come tale non puoi prevedere, allora simula situazioni possibili e le chiama bushcraft.
 
Semplifico: alla gente piace imparare le tecniche di sopravvivenza per divertimento, ma visto che la sopravvivenza contempla l'imprevisto che come tale non puoi prevedere, allora simula situazioni possibili e le chiama bushcraft.

ah beh, allora e' inutile disquisire di bushcract o survival, per gente del genere il termine giusto e' analfabetismo funzionale
 
ah beh, allora e' inutile disquisire di bushcract o survival, per gente del genere il termine giusto e' analfabetismo funzionale
Ni perchè alla fine ci sono stati costretti: ogni volta che usavano il termine sbagliato venivano sommersi di: "ma la sopravvivenza è improvvisare con quello che hai addosso in quel momento la tua non è sopravvivenza" ed allora per quieto vivere hanno coniato un nuovo termine. La colpa tutto sommato non è di chi lo usa, ma degli haters che ti fanno due maroni così se sbagli a scrivere.
 
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