E' vero che lo scoutismo e' soprattutto attivita' di gruppo in un campeggio, e' anche vero pero' che le tecniche che vengono insegnate sono praticamente le stesse tipiche del bushcraft, anche perche' in un bosco sostanzialmente sempre certe cose fa l'uomo dalla notte dei tempi, accensione fuochi in sicurezza, lavorare la legna, orientamento, nodi e legature, conoscenza di fauna e flora, approvigionamento etc.Paolo Botton è un ex capo scout, il libro è intriso di pionierismo e scoutismo, e da qualche queste attività tempo sono sinonime di bushcraft, ma non sempre è così. Lo scoutismo, e lo dico da ex Capo, è soprattutto campeggio nella natura, ben organizzato e strutturato, ma non certo survivalismo.
Non so, per me ci può anche stare ma, come Canterbury a quel corso a chi gli chiese cosa fosse il "bushcraft", rispose :"i Vostri nonni facevano bushcraft", per intendere che non è nulla di nuovo o eccezionale, se non fare quello che faceva usualmente chi lavorava all'aria aperta o nella natura (in the wild), ovvero adattarsi all'ambiente e saper sfruttare le risorse, con o senza attrezzi.
Secondo me vogliamo troppe volte catalogare, ed è un difetto/peculiarità dei nostri tempi, forse anche poi per giudicare questo e quell'altro.
http://www.tuttoscout.org/tecniche/
Si potrebbe dire che il bushcraft e' una branca dello scoutismo, la sua parte "materiale" nella natura.
Poi sappiamo bene tutti che e' una moda degli ultimi anni, se chiami un prodotto "accetta da bushcraft" lo vendi meglio che "accetta da scout", ma sempre un'accetta e'...