Escursione Croda Nera m. 3105 - Via Normale

Parchi del Trentino-Alto Adige
  1. Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina
Dati

Data: 08/07/2012
Regione e provincia: Trentino Alto-Adige, Bolzano
Località di partenza: Parcheggio valle di Rio Molino
Località di arrivo: Parcheggio valle di Rio Molino
Tempo di percorrenza: 6h30'
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: dislivello impegnativo, un passaggio di II
Segnaletica: evidente e sempre presente
Dislivello in salita: 1498 m
Dislivello in discesa: 1498 m
Quota massima: 3105 m slm
Accesso stradale: da Perca per Montassilone e poi per Rio Mlino fino al parcheggio che si prende a destra lungo la strada

Descrizione
Dopo parecchi giorni di meteo instabile e decisamente piovoso (lassù i vari Caronte e Minosse non si sono fatti vedere) finalmente per domenica mi da una finestra di tempo un poco migliore.
Alle 5,30 sono sveglio e alle 6,30 arrivo al parcheggio prima del divieto di accesso della strada forestale che conduce dentro la valle di Rio Molino.
Mi aspettano 1500 m di dislivello e la maggior parte concentrati alla fine, ma parto tranquillo e contento lungo la sterrata che sale in lieve pendenza.
Non si sente che il rumore del torrente e, quando incrocio qualche maso, quello delle vacche al pascolo.
La natura intorno mi trasmette una sensazione di idillio, scene bucoliche, con il sole che ancora non riesce a fare coapolino da dietro i picchi di queste montagne che non conosco.
Superata l'ultima malga (alla quale mi fermerò al ritorno per una salsiccia affumicata e birra) arrivo al trivio che conduce a destra alla Croda Nera e a sinistra verso altre vette. Avanti a me vedo altri tre escursionisti, ma non li raggiungo prima che abbiano preso a sinistra, per cui li saluto mentalmente e supero il torrente sul ponte poco dopo la biforcazione.
A quel punto (è passata circa un'ora) mi siedo, mi tolgo gli scarponi e scopro, come sospettavo già da qualche minuto che ho due vesciche sui talloni. Scelta sbagliata del calzino!
Metto due Compeed che ho con me, e proseguo (per la fine della giornata me ne saranno uscite in tuuto quattro).
Il sentiero comincia ad inerpicarsi con tratti a zig-zag. La vista della valle che ad ogni passo si allontana è meravigliosa: il torrente serpeggia sinuoso in mezzo ad un verde eccezionale. Non c'è nessuno, sento solo lo scampanare stanco di qualche vacca lontana.
Prima di arrivare alla base del pendio (oltre il 30% di pendenza media) detritico che porta al giogodi Rio Molino, in un tratto erboso con grandi massi erratici, faccio un incontro bellissimo: una marmotta fischia si ferma a controllare se sono una minaccia e mi permette di scattare qualche foto. Il tutto in un silenzio che raramente ho sperimentato.
Alle 8,30 sono alla base del tratto duro dell'escursione, circa un chilometro e mezzo per quasi 500 m di dislivello, una vera impettata.
Sono alla forcella dopo 1h25' (3h 15') dal parcheggio. La salita si è fatta sentire e le vesciche di danno veramente fastidio.
Adesso vedo la cresta fatta di sassoni e massi scuri. Si è alzata la nebbia ed il paesaggio assume un aspetto alieno: mi sento realmente fuori posto qui, da solo.
Proseguendo lungo i sempre presenti bolli si arriva al passaggio un po' esposto di II (?), un solo movimento, antipatico a scendere piuttosto che a salire, con prese molto buone e l'unico inconveniente di doversi sporgere verso sinistra nel vuoto sottostante (non così incombente) alla fine del quale c'è il ghiacciaio.
Più avanti qualche passo richiede l'uso delle mani, ma niente di particolare. Alle 10,15 sono finalmente in vetta (3h 30' circa dal parcheggio).
Mi concedo una foto in vetta, un breve ristoro, e poi giù velocemente (si fa per dire, date le vesciche) alla forcella e poi a valle.
Bella escursione, tecnicamente banale, fisicamente abbastanza impegnativa.
Saluti.

PS: presto qualche foto
 
Ultima modifica di un moderatore:
Scusate per il ritardo. Posto come promesso un pò di foto:
1. La meta lontana vista dal basso;
2. L'inizio della valle di Rio Molino;
3. La valle vista dopo il primo salto di quota;
4. Il pianoro prima del pendio detritico;
5. La marmotta!
6. Il giogo di Rio Molino;
7. Il dislivello fatto fino alla forcella;
8. Il piccolo ghiacciaio sul lato nord;
9. L'ultima cresta prima della vetta;
10. La cresta (molto alieno come paesaggio);
11. L'agognata vetta
 

Allegati

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Ciao Gaheris, scusa se riapro una relazione di due anni fa, ma stavo pensando di fare anche io la Croda Nera fra un paio di settimane, volevo chiederti se hai qualche foto del passaggio esposto di II, giusto per rendermi conto a che cosa vado incontro.

Grazie!
 
Ciao Spinoza, il passaggio a salire è un po' esposto ma molto tranquillo, forse a scendere è un pochino più rognoso, ma fattibilissimo. Purtroppo l'HD con dentro le foto di quell'escursione è mezzo morto e non posso recuperare nulla.
Come scrivo nel mio blog, il passaggio non è niente di impegnativo.
 
Grazie Gaheris. So che tu arrampichi sul serio, non vorrei che sottostimassi quel passaggio sulle basi delle tue capacità, che io non ho (non ho mai arrampicato in vita mia).
 
Nononono ;) stai tranquillo, non mi permetterei mai di fare una cosa del genere (fermo restando che ti riporto la mia "sensazione" quindi comunque soggettiva).
Il passaggio è ben ammanigliato, e si fa fare: quello che non ti deve bloccare è l'esposizione. A memoria mi ricordo che il culetto va un po' in fuori: questo però è qualcosa che puoi sapere solo te.
Detto questo mi ricordo l'escursione con tanta soddisfazione. L'ambiente, il paesaggio, i colori e il silenzio che ho incontrato (nonchè la salsiccetta affumicata e la birra...) sono stati remunerativi già di per se stessi.

PS: sull'arrampicare sul serio ti prego di non esagerare...mi sopravvaluti
 
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Ciao Ragazzi,
L'ho fatta l'altro giorno e siccome questa relazione mi é piaciuta ed ho fatto una montagna di foto, se a qualcuno serve qualche dettaglio particolare, ce l'ho... :)
Inizio a passarvi le immagini del famigerato passaggio.
Anche secondo me puo essere un II ed a supporto di quanto scrive Gaheris, faccio presente che non é una via di II sprotetta, ma semplicemente un passo, (3 prese e 2 appoggi dei piedi) meno di 4 metri da percorrere in diagonale col culo fuori, basta non pensarci e non esser troppo stanchi.
Questo in condizioni di sole e caldo.
La affronterei con un po piu circospezione se fosse ghiacciato, ma se la relazione viene collocata in una calda giornata estiva... (Sopra i 4 gradi C) senza neve ne pioggia... Scarponcini, gambe buone e si fa allegramente...
Grazie per la relazione!!!! Stata d'aiuto!
 
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