Recensione Cyril Sormani Slöjd

Cyril Sormani Slöjd (85 €)

Cyril Sormani
cyril.jpg

è un disegnatore, intagliatore e fabbro provenzale, nato in Italia. Vive e lavora a Draguignan
Draguignan.jpg

città 90 km a ovest di Nizza. I suoi slöjd sono il risultato della collaborazione con un collega tedesco, che ha ideato il manico, ed oltre a questi forgia anche coltelli con dorso dritto, coltelli per chip carving, coltelli curvi e Mocotaugan amerindi.


lama
lunghezza - 79 mm
larghezza - 16 mm
spessore - 3 mm
acciaio - 100Cr6
biselli - piatti
tagliente - 17°
durezza - ~ 60,5 HRC al tagliente

manico
lunghezza - 120 mm
larghezza - 28 mm max.
spessore - 23 mm max.

peso
coltello - 50 g
con fodero - 60 g


La lama è stata forgiata a martello da una barra di 100Cr6. Ha sezione piatta, arcuata verso l’alto, rastremata in altezza e spessore. Dopo ricottura e normalizzazione è stata temprata in olio e rinvenuta in forno. I biselli sono portati a 17°, il filo ha un accenno di microbisello.

Il manico è realizzato in faggio. Il codolo è incollato con epossidica e, ai lati della lama, sono presenti due piccoli cunei. È carteggiato con grana fine, sfaccettato, a sezione esagonale e rastremato vigorosamente in altezza verso la lama.

Il fodero è un semplice coprilama in corteccia di betulla, chiuso strettamente da una stringa di cuoio. La ritenzione è ottima.

01.jpg

02.jpg

03.jpg

04.jpg



In uso

Diffcile fare paragoni con il 106: sono due bestie piuttosto diverse.
05.jpg


Prima di iniziare l’ho stroppato con paste Bark River nera (#3000) verde (#6000) bianca (#12000) e finito su cuoio nudo.

Iniziamo con gli spikkentroll in platano stagionato sei mesi.
07.jpg

08.jpg

09.jpg

10.jpg

A causa della geometria estremamente acuta, che ha pochissimo materiale alle spalle per dividere le fibre, i tagli di invito per tutti i successivi, per ogni parte dei troll, hanno incontrato resistenza, la maggiore, come prevedibile, durante l’assottigliamento dei diametri e a spianare le basi. Dopo gli inviti i tagli successivi sono stati estremamente facili.
Alla fine del secondo ho percepito un leggero calo di mordente. La sezione esagonale del manico istiga decisamente a usare la presa a forbice durante tutti quei tagli che richiedano potenza controllata: lo spigolo laterale può infatti dare fastidio al pollice con la presa a martello.
A fine lavoro ho percepito tre microschiacciature, ma tutto il filo rade ancora bene. Trenta passate su pasta nera, venti su verde, dodici su bianca e dieci su cuoio.
11.jpg


Proseguiamo con il mago in pioppo stagionato tre mesi.
12.jpg

13.jpg

14.jpg

15.jpg

Di nuovo la geometria acuta ha faticato solo nella sgrossatura più grezza, in questo caso soprattutto i tagli per stabilire le due sfaccettature di base e l’invito dell’incavo per gli occhi, proseguendo pii senza problemi. Ottimo durante l’incisione del profilo laterale del naso e buono per la creazione del labbro. Durante l’assottigliamento del diametro per staccare il mago dal ramo ho percepito un leggero calo di mordente; di nuovo la presa a forbice è stata obbligatoria. Nessun problema o resistenza a spianare la base.
A fine lavoro il filo era solo un pochino sporco e radeva con un po’ di fatica. Sei passate con pasta verde, sei con bianca e sei con cuoio nudo.
16.jpg


Finiamo con la spatola in abete bianco stagionato un anno.
17.jpg

18.jpg

19.jpg

20.jpg

21.jpg

Ottimo mordente, rapido e pochissima resistenza durante tutta la sgrossatura. Mantenendo la presa a martello lassa e lasciando alla curvatura del filo di fare il suo mestiere ho finalmente trovato il modo di sfruttare appieno le doti di potenza del coltello. La spigolosità del manico, in questo caso, permette buona presa e controllo anche stringendo poco. Nessun problema anche durante le finiture, con l’unica resistenza incontrata la momento di scavare la cocca alla fine del manico. Grazie alla curva del filo ho ottenuto anche la giunzione più pulita fra spatola e manico. Per tutto il lavoro non ho percepito cali del mordente.
A fine lavoro il filo ha una microschiacciatura a 3 cm dalla punta, ma il filo rade ancora per tutta la sua lunghezza senza pressione. Cinque passate su pasta nera, cinque su verde, cinque su bianca e cinque su cuoio.
22.jpg



Conclusioni

La geometria acuta e la curva continua del filo permettono al coltello estrema aggressività, senza perdere troppo in resilienza. Il coltello tende comunque alle microschiacciature, soprattutto se necessario tagliare molto in senso perpendicolare alle fibre. Il manico è estremamente particolare e mi ci è voluto più del previsto per capirlo completamente. Se vogliamo, questa sua non immediatezza può essere considerata la sua unica vera “pecca”: potrebbe scoraggiare un utilizzatore troppo abituato a usare slöjd normali o un novizio.
Molto specialista e con un carattere tutto suo.
06.jpg
 
A parte il manico che io preferisco come quello del 106, si vede fin dalle prime foto che sull'intaglio in senso longitudinale lavora meglio che in quello verticale. Per via del manico è quello che mi aggrada di meno, però sempre bel coltellino.
 
Alto Basso