Escursione Da Calcata a Civita Castellana per i castelli

Parchi del Lazio
  1. Parco Regionale Valle del Treja
Dati

Data: 18 dicembre 2013
Regione e provincia: Lazio, Viterbo
Località di partenza: Calcata (VT)
Località di arrivo: Calcata (VT)
Tempo di percorrenza: 7 ore (comprese le visite ai ruderi)
Chilometri: 22
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna, alcuni guadi, comunque evitabili
Periodo consigliato: evitare l'estate
Segnaletica: presente
Dislivello in salita: 100
Dislivello in discesa: 100
Quota massima:
Accesso stradale: Piazza Roma, Calcata

Descrizione


Memore della bellissima escursione dell'anno scorso che da Monte Gelato portava a Calcata, della quale questa ne è la prosecuzione, ho voluto percorrere con i miei due cani l'antica Via Narcense nella forra del Fiume Treja fin quasi a Civita Castellana, con deviazioni verso i castelli diruti di Castel Fogliano e Castel Paterno, con un tentativo, senza successo per buio incombente, di arrivare anche a Castel d'Ischia.

Tranne qualche punto, i sentieri erano tutti perfettamente percorribili, se non è stato l'Ente Parco a provvedere (il percorso proseguiva ben oltre i suoi confini) presumo siano stati i cacciatori di cinghiali in virtu' degli onnipresenti cartelli provvisori che avvisavano della caccia al cinghiale il mercoledi-sabato-domenica)
(la simbiosi cacciatore-escursionista-endurista, se nel pieno reciproco rispetto, puo' dare anche buoni frutti!).
Parecchi anni fa tentai infatti, senza successo, di fare la medesima traversata, ma il sentiero era impercorribile, in quanto allora completamente avvolto dai rovi e dalle ortiche.

Veniamo all'escursione, la mappa del percorso sulle gloriose tavolette IGM:
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La partenza da Piazza Roma nella splendida Calcata (post di Fabri64), proprio accanto all'inizio del sentiero/carrareccia vi è un bar dove si puo' fare colazione o farsi fare i panini per il pranzo al sacco:
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Fa molto freddo, al momento dell'arrivo il termometro della macchina segnava -5°, la forra del Treja è completamente avvolta dal gelo:
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La vegetazione è ricoperta dalla brina che contrasta con il fiammeggiare dei raggi del risorgente sole sulle pareti della forra:
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Bacche di Rosa Canina:
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I miei due cani sono felicissimi di fare le escursioni e si vede!!
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La carrareccia diventa sentiero e arriva alle rive del Treja:
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Anche la "trovatella" cagnetta tolfetana Laika ammira lo scorrere dell'acqua:
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A un certo punto si lascia il fondovalle e si risale per una mulattiera diretti verso il diruto Castel Fogliano:
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Castel Fogliano (o Castel di Foiano su IGM) era un borgo fortificato con torri e mura perimetrali, a differenza della vicina Castel Paterno, della sua storia si sa poco o nulla, ormai persa dall'oblio del tempo. Abitato già in epoca preromana e rioccupato nel medioevo durante le invasioni barbariche, venne abbandonato in epoca moderna per il suo isolamento essendo lontano da importanti vie di comunicazione. Pannelli indicativi spiegano e danno una utile mappa del sito per una visita e scattare qualche bella foto (se volete andarci potete stamparla e portarla con voi):
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Lilli vaga curiosa tra le rovine del sito di Castel Fogliano (mentre Laika come suo consueto si intrufola e si mimetizza tra la vegetazione e diventa difficilissimo individuarla):
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Misterioso segno scolpito su un masso a Castel Fogliano (che vorrà mai significare?)
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Una delle porte d'ingresso del castello:
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dalla quale scenderemo per l'antica strada diretti verso Castel Paterno, sentiero tuttora intuibile:
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Arriviamo al Fosso della Mola di Faleria:
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Il guado è facilissimo con un saltello tra un sasso e l'altro e non ci si bagna:
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Si risale sull'altopiano per una mulattiera:
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E si arriva al diruto Castel Paterno:
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Castel Paterno è risalente presumibilmente al IX secolo, nonostante le pochissime rovine rimaste, è entrato nella storia perchè vi morì l'Imperatore Ottone III di Sassonia, nel 1002 per malaria o per avvelenamento all'età di 22 anni. Il castello venne abbandonato nel XIV secolo. Anche qui pannelli indicativi spiegano e danno una utile mappa del sito per una visita e scattare qualche bella foto (se volete andarci potete stamparla e portarla con voi):
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Da Castel Paterno scendiamo verso Civita Castellana:
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In prossimità di una frana, decido di guadare subito il Treja, nonostante la perplessità di Laika, e tornare indietro in modo da percorrere la sua riva orografica sinistra...
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...e di rimanere sempre nel versante da dove più avanti dipartirà il sentiero per le rovine di Castel d'Ischia:
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Arriviamo a un guado dove c'è un ponte sospeso (che mi ricorda molto quello della scena del film "L'Armata Brancaleone" dove il monaco Zenone disse <<Abbiate fede ne lo cavalcone: Isso è forte!>> Ovviamente non ci passo sopra e preferisco guadare il fiume a piedi e anche l'acquatica Lilli sembra essere d'accordo...
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La cagnetta Laika, impaurita dalla corrente dell'acqua rimane impietrita in un masso affiorante:
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Visto i frequenti guadi, e per non forzare Laika ad attraversarli, perdiamo tempo e visto le poche decine di minuti di luce rimasti decido di rimandare la visita di Castel d'Ischia (almeno c'è un motivo per tornare, magari facendo un'altro giro) arriviamo a Calcata al tramonto...
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Vi ringrazio per la pazienza di averci seguito fin qui e faccio di tutto cuore tanti auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti gli amici di questo GRANDE forum, virtuali e reali, vicini e lontani!!:abbraccio::D:abbraccio::abbraccio:
A presto!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Solo leggendo il titolo ho capito che era la nuova escursione di Pierpaolo! :biggrin: Davvero un bel giro, come al solito raccontato con passione!
Mi fa tanto piacere che sei riuscito ad addestrare anche Laika alle escursioni, sono cani fortunati i tuoi...:si:
Poi che belle le foto! La seconda è da cartolina, mentre quella del Fosso della Mola, con i raggi di luce che tagliano l'immagine, sembra un poster fantasy!

Un abbraccio e a presto!

:)
 
Bella escursione..complimenti! Calcata e', insieme a Civita Bagnoregio, uno dei borghi piu' belli del Lazio..mentre il Parco Suburbano del Treja ha degli scorci davvero selvaggi.
Questa tua uscita mi ha fatto venire voglia di tornarci..e' un po' che non ci vado, in genere vado a Calcata ogni anno.
Grazie della condivisione

PS
Chissa' come mai, ma a molti avventurosi che percorrono i sentieri della forra del Treja si pone il problema di guadarlo :D
 
Bella escursione; perché dici di evitare l'estate?

Estate e tarda primavera sono i mesi peggiori per camminare lungo le forre dell'Alto Lazio (e della Tuscia in generale, ma ancora più nel Treja) perchè lungo le rive dei fiumi vige un microclima umido particolare che nei giorni piu' assolati e caldi non si secca mai, essendo quasi sempre in ombra, e la vegetazione ripariale, nonostante i ripetuti tagli, continua a crescere quasi come fosse ai tropici e tendono a chiudere i sentieri. Ovviamente per vegetazione si intende rovi e ortiche...
 
Bella escursione..complimenti! Calcata e', insieme a Civita Bagnoregio, uno dei borghi piu' belli del Lazio..mentre il Parco Suburbano del Treja ha degli scorci davvero selvaggi.
Questa tua uscita mi ha fatto venire voglia di tornarci..e' un po' che non ci vado, in genere vado a Calcata ogni anno.
Grazie della condivisione

PS
Chissa' come mai, ma a molti avventurosi che percorrono i sentieri della forra del Treja si pone il problema di guadarlo :D



Grazie mille Alessandro per i tuoi apprezzamenti!!:)

Se ci vai prova a fare qualche variante anche nelle forre parallele al Treja, ad esempio il fosso della Mola di Faleria è molto selvaggio, isolato e i sentieri attualmente sono tutti ripulti e accessibili...

Riguardo ai guadi e alla profondità dell'acqua, il tratto del Treja oltre Calcata è più ampio e assai meno profondo rispetto a Monte Gelato/Mazzano e guadare è molto più facile.

Preciso che se si seguono interamente i sentieri segnati dall'Ente Parco non ci si bagna mai, sono andato nell'altra sponda per cercare il sentiero (se c'era) per Castel d'Ischia e ho dovuto guadare (senza difficoltà) gli affluenti del Treja e c'è anche stata la piacevole scoperta del cavalcone...

Bagnarsi d'estate camminando ove possibile lungo il fosso è molto piacevole e rinfrescante e permette anche di aggirare i tratti ripariali ricoperti dai rovi....

Guadare o no, quello che è incredibile è che, in genere, la gente pur di non bagnarsi cerchi di saltare tra massi affioranti, rischiando di scivolare e facendosi veramente male (oltre che a cadere in acqua e a bagnarsi ancor più inutilmente)... :biggrin:

A presto!!:)
 
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