- Parchi della Sicilia
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- Parco dell'Etna
Dati
Data: 19-21-21 Aprile 2013
Regione e provincia: Sicilia-Catania
Località di partenza: Serra la NAve
Località di arrivo: Serra La Nave
Tempo di percorrenza: 8h 50m totali di cammino
Chilometri: 30
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Sciara,tratti innevati, pioggia
Periodo consigliato: Marzo-novembre
Segnaletica: scarsa
Dislivello in salita: 1784
Dislivello in discesa: 1784
Quota massima: 2051m
Accesso stradale: Quota Mille, bivio S.Caterina (fino al bosco la Nave)
Descrizione
Trekking classico del week-end, fatto con la Stellina!!
Da Serra la Nave abbiamo raggiunto l'omonimo rifugio, il venerdì primo pomeriggio. Senza assillo abbiamo deciso di pernottare qui anche se a soli 2 km dal cancello forestale. Il pomeriggio è stato fantastico, e ci siamo goduti il bel sole che bacia il terrazzino sopra la stanza aperta al pubblico. Nota negativa: non c'era acqua. Probabilmente la conduttura che dal pozzo porta al rubinetto era chiusa..mah!! Nota positiva, c'era acqua imbottigliata (e sigillata) in abbondanza!
Sveglia presto al mattino, per questo giorno due. In effetti i piani prevedevano il raggiungimento dei Fratelli Pii attraverso la "Sciara del Follone" e poi discesa alla grotta del Gelo, per poi riscendere ulteriormente al Timparossa. OK. partiamo ed imbocchiamo il sentiero che poco sopra attraversa il bosco di Maletto. Spettacolare in questo periodo dato che è in lento risveglio. Lasciato il bosco, inizia la Sciara del Follone; quindi continuiamo l'ascesa verso la Dagala dell'Orso. E' uno spettacolo superbo perchè questa oasi ancora è spoglia, ed in lontananza è una chiazza rossiccia fra il nero e grigio della sciara.
Raggiunta la Dagala cominciano i problemi. Siamo già sui 2000 e la neve ancora persiste in abbondanza. Il sentiero non è affatto chiaro ed i segnali classici (pupi) poco visibili perché sotto la neve. Nulla. Mancando di ghette e ciaspole per le chiazze molto ampie preferiamo cambiare percorso, in quanto procediamo troppo lentamente. Ed abbiam fatto bene!! Tagliamo per la Grotta del Gelo, ed appena la raggiungiamo (tappata dalla neve!!!) comincia a nevischiare e calare la nebbia. Ma siamo di casa qui ed il sentiero ci è molto familiare. Con il vento alle spalle che ci bagna il sedere raggiungiamo il passo dei Dammusi e cominciamo a risalire verso il Timparossa. Un altro incredibile regalo della natura: i colori qui vanno dal verde della pineta, al rossiccio dei faggi spogli al bianco/nero della sciara mezza innevata.
La pioggia ci fa compagnia fino al rifugio. Entriamo e lo troviamo particolarmente pulito ed ordinato. Qui sul versante nord la neve deve aver tenuto lontano il grosso degli imbecilli. Non si può dire altrettanto del fuori...C'è pure della legna asciutta dentro (cosa eccezzionale in questo periodo a mia memoria) e non esitiamo troppo ad accendere la stufa. Questa deve essere stata sistemata poichè a differenza dell'ultima volta, non ha tirato dentro un filo di fumo. Al calduccio ed in tranquillità abbiamo aspettato l'ora di cena riposando gambe e spalle dopo oltre 5 ore di cammino a tratti impegnativi poiche fatti su sciara viva.
Notte tranquillissima!!
Risveglio con il cielo grigio e la pioggia.
Dopo colazione ed aver sistemato l'attrezzatura aspettiamo che piova meno per cominciare il rientro. Il percorso sarà semplice: Passo dei Dammusi, Altomontana fino al bosco di Maletto e giù per Serra la Nave fino all'auto.
Anche in questo facile percorso siamo accompagnati dall pioggia, che in corrispondenza del passaggio sulla spettacolare colata dell' 81 si fa forte e ci inumidisce parecchio!!. Sostiamo al rifugio di monte Spagnolo. Poca legna e tutta grossa. Racimoliamo nella legnaia qualche corteccia. Grazie all' esca riusciamo a far bruciare le cortecce umide e poi un tronco mezzo arso che era nel camino (insieme a della immancabile spazzatura) e poi uno grosso messo da noi. E' fatta! ci si può asciugare e pranzare caldi. E regalo della domenica pomeriggio smette pure di piovere!
Infatti abbiamo raggiunto la macchina asciutti...peccato però aver dovuto anticipare il rientro di qualche ora.
Ovviamente a prestissimo le foto!!!!
CONSIDERAZIONI 1.
Sarebbe stato bello raggiungere i Fratelli Pii, non ci siamo mai andati ancora...tenteremo a maggio!
CONSIDERAZIONI 2.
Mi chiedo ad ogni trekking che faccio qui in Sicilia quando capiranno che occorre chiudere i parchi regolamentarne l'accesso, farlo se necessario a pagamento e cominciare a preservare seriamente le aree portesse siciliane.In tre giorni in giro per metà parco, non abbiamo incontrato nessun forestale: nessun minimo segno di controllo neppure nel fine settimana...Le zone dei rifugi sono costellate di spazzatura specie di fazzolettini vengono lasciati al vento dopo i bisogni. Lungo i sentieri è praticamente impossibile non imbattersi in resti di pranzi consumati in itinere (bottiglie in pet, vetro, lattine, scatolette, cicche).
I rifugi mancano cronicamente di legna che invece è lasciata bella e tagliata a marcire lontano nei boschi.
SALVIAMO I NOSTRI PARCHI E LE NOSTRE OASI, di anno in anno la situazione è sempre peggiore.....
Data: 19-21-21 Aprile 2013
Regione e provincia: Sicilia-Catania
Località di partenza: Serra la NAve
Località di arrivo: Serra La Nave
Tempo di percorrenza: 8h 50m totali di cammino
Chilometri: 30
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Sciara,tratti innevati, pioggia
Periodo consigliato: Marzo-novembre
Segnaletica: scarsa
Dislivello in salita: 1784
Dislivello in discesa: 1784
Quota massima: 2051m
Accesso stradale: Quota Mille, bivio S.Caterina (fino al bosco la Nave)
Descrizione
Trekking classico del week-end, fatto con la Stellina!!
Da Serra la Nave abbiamo raggiunto l'omonimo rifugio, il venerdì primo pomeriggio. Senza assillo abbiamo deciso di pernottare qui anche se a soli 2 km dal cancello forestale. Il pomeriggio è stato fantastico, e ci siamo goduti il bel sole che bacia il terrazzino sopra la stanza aperta al pubblico. Nota negativa: non c'era acqua. Probabilmente la conduttura che dal pozzo porta al rubinetto era chiusa..mah!! Nota positiva, c'era acqua imbottigliata (e sigillata) in abbondanza!
Sveglia presto al mattino, per questo giorno due. In effetti i piani prevedevano il raggiungimento dei Fratelli Pii attraverso la "Sciara del Follone" e poi discesa alla grotta del Gelo, per poi riscendere ulteriormente al Timparossa. OK. partiamo ed imbocchiamo il sentiero che poco sopra attraversa il bosco di Maletto. Spettacolare in questo periodo dato che è in lento risveglio. Lasciato il bosco, inizia la Sciara del Follone; quindi continuiamo l'ascesa verso la Dagala dell'Orso. E' uno spettacolo superbo perchè questa oasi ancora è spoglia, ed in lontananza è una chiazza rossiccia fra il nero e grigio della sciara.
Raggiunta la Dagala cominciano i problemi. Siamo già sui 2000 e la neve ancora persiste in abbondanza. Il sentiero non è affatto chiaro ed i segnali classici (pupi) poco visibili perché sotto la neve. Nulla. Mancando di ghette e ciaspole per le chiazze molto ampie preferiamo cambiare percorso, in quanto procediamo troppo lentamente. Ed abbiam fatto bene!! Tagliamo per la Grotta del Gelo, ed appena la raggiungiamo (tappata dalla neve!!!) comincia a nevischiare e calare la nebbia. Ma siamo di casa qui ed il sentiero ci è molto familiare. Con il vento alle spalle che ci bagna il sedere raggiungiamo il passo dei Dammusi e cominciamo a risalire verso il Timparossa. Un altro incredibile regalo della natura: i colori qui vanno dal verde della pineta, al rossiccio dei faggi spogli al bianco/nero della sciara mezza innevata.
La pioggia ci fa compagnia fino al rifugio. Entriamo e lo troviamo particolarmente pulito ed ordinato. Qui sul versante nord la neve deve aver tenuto lontano il grosso degli imbecilli. Non si può dire altrettanto del fuori...C'è pure della legna asciutta dentro (cosa eccezzionale in questo periodo a mia memoria) e non esitiamo troppo ad accendere la stufa. Questa deve essere stata sistemata poichè a differenza dell'ultima volta, non ha tirato dentro un filo di fumo. Al calduccio ed in tranquillità abbiamo aspettato l'ora di cena riposando gambe e spalle dopo oltre 5 ore di cammino a tratti impegnativi poiche fatti su sciara viva.
Notte tranquillissima!!
Risveglio con il cielo grigio e la pioggia.
Dopo colazione ed aver sistemato l'attrezzatura aspettiamo che piova meno per cominciare il rientro. Il percorso sarà semplice: Passo dei Dammusi, Altomontana fino al bosco di Maletto e giù per Serra la Nave fino all'auto.
Anche in questo facile percorso siamo accompagnati dall pioggia, che in corrispondenza del passaggio sulla spettacolare colata dell' 81 si fa forte e ci inumidisce parecchio!!. Sostiamo al rifugio di monte Spagnolo. Poca legna e tutta grossa. Racimoliamo nella legnaia qualche corteccia. Grazie all' esca riusciamo a far bruciare le cortecce umide e poi un tronco mezzo arso che era nel camino (insieme a della immancabile spazzatura) e poi uno grosso messo da noi. E' fatta! ci si può asciugare e pranzare caldi. E regalo della domenica pomeriggio smette pure di piovere!
Infatti abbiamo raggiunto la macchina asciutti...peccato però aver dovuto anticipare il rientro di qualche ora.
Ovviamente a prestissimo le foto!!!!
CONSIDERAZIONI 1.
Sarebbe stato bello raggiungere i Fratelli Pii, non ci siamo mai andati ancora...tenteremo a maggio!
CONSIDERAZIONI 2.
Mi chiedo ad ogni trekking che faccio qui in Sicilia quando capiranno che occorre chiudere i parchi regolamentarne l'accesso, farlo se necessario a pagamento e cominciare a preservare seriamente le aree portesse siciliane.In tre giorni in giro per metà parco, non abbiamo incontrato nessun forestale: nessun minimo segno di controllo neppure nel fine settimana...Le zone dei rifugi sono costellate di spazzatura specie di fazzolettini vengono lasciati al vento dopo i bisogni. Lungo i sentieri è praticamente impossibile non imbattersi in resti di pranzi consumati in itinere (bottiglie in pet, vetro, lattine, scatolette, cicche).
I rifugi mancano cronicamente di legna che invece è lasciata bella e tagliata a marcire lontano nei boschi.
SALVIAMO I NOSTRI PARCHI E LE NOSTRE OASI, di anno in anno la situazione è sempre peggiore.....
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