- Parchi dell'Umbria
-
- Parco del Monte Subasio
Data: 29 novembre 2018
Regione e provincia: Umbria, Perugia
Località di partenza: Spello (stazione)
Località di arrivo: Assisi (stazione)
Tempo di percorrenza: 6 h 45 minuti
Chilometri: 25,2 km
Grado di difficoltà: media
Descrizione delle difficoltà: nessuna in particolare
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: buona (qui passa anche la via di San Francesco)
Dislivello in salita: 1130 mt
Dislivello in discesa: 1130 mt
Quota massima: 1290 mt Monte Subasio
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...-assisi-traversando-il-monte-subasio-30950443
In vita mia sono stato ad Assisi solo due volte. La prima circa 30 anni fa, ed è stato il primo viaggio indipendente senza genitori con pernotto fuori. Avevo 15 anni e con i miei amici ci andai per divertirmi, non per vedere le bellezze artistiche o per l’alto valore religioso del luogo. Tant’è che ci trovammo ubriachi a passare la notte dormendo su una panchina di una piazza.
La seconda volta ci tornai 15 anni dopo, avevo 30 anni e per fortuna un’altra mentalità. Il motivo per cui tornai fu la marcia della pace Perugia-Assisi. All’epoca si sognava di cambiare il mondo con le manifestazioni, sempre meglio di oggi che si ha la presunzione di farlo con un click sul computer.
Mi ricordo che affrontai i 30 km di strada con le ‘Huarachas’, i sandali messicani fatti con le gomme usate delle auto. Un po’ perché i sandali sono il simbolo dei francescani e un po’ perché le indossano i più poveri indigeni mesoamericani e loro malgrado sono diventate un simbolo. Mi andò bene, nemmeno una vescica, ma Assisi non rappresentava per me ancora il fine.
Così sono passati altri 16/17 anni e mi sono chiesto: cavolo, non sono mai entrato dentro la basilica di San Francesco ad ammirare lo splendore Mistico del Giotto e del Cimabue.
Per arrivarci ho scelto un algoritmo vincente: da solo, una giornata infrasettimanale fredda e limpida di fine novembre e dopo aver fatto più di 20 km e 1150 metri di dislivello, per arrivarci con la stanchezza giusta dei pellegrini di un tempo.
Ho effettuato l’escursione utilizzando il treno da Roma. Ci sono molte possibilità con partenza da Termini o Tiburtina e altrettanto per il ritorno… in base alle vostre esigenze.
Di seguito un foto racconto dell’escursione:
Dalla stazione il paese è veramente a due passi, mi godo il risveglio di questa bellissima cittadina umbra con un buon caffè in piazza, in giro non c’è nessuno. Quindi m’incammino per le ripide e strette strade che in breve tempo lasciano il paese.
Il paesaggio, lavorato dal sapiente lavoro dell’uomo, è veramente notevole: dolci colline di olivi, campi coltivati e qualche cipresso qua e là. Un paesaggio vero, che preferisco a quello che spesso si vede in Toscana, costruito modello Mulino Bianco.
Gli Ulivi lasciano poi il posto al bosco di querce. La strada sterrata diventa quindi sentiero. I colori sono ancora autunnali.
Non mi piace camminare molto al chiuso dei boschi, quindi accelero il passo e in breve arrivo a quota mille, dove quasi improvvisamente il bosco viene sostituito da pendii erbosi.
Fa molto freddo e il fontanile è quasi completamente ghiacciato
Poco più in alto i cavalli sono quasi immobili sul crinale. Sullo sfondo i monti Sibillini innevati, a destra ben visibile il monte Bove e il monte Priora a forma di piramide
Il Monte Subasio non ha una vetta pronunciata, ma si presenta come un'enorme panettone carsico, faccio una deviazione per vedere le due grandi doline: il Mortaro grande e il Mortaiolo.
Nonostante la vetta è raggiungibile da una strada sterrata, non ho incontrato anima viva per tutto il tempo che sono stato nell'area sommitale
A destra è ben visibile il Gran Sasso, con il Corno Grande e a destra penso sia l'Intermesoli.
Sulla vetta vera e propria, non s'è una croce, ma una struttura circolare dove sono indicate su delle foto tutte le vette e i paesi che si possono vedere da lì.
Questa è tutta la catena dei Sibillini
Qui è ben visibile tutta la cresta del Redentore
Si scende dall'altro versante.
Ecco che si vede Assisi
Scende la quota e si rientra nel bosco
Arrivati a quota 800 mt s'incontra l'Eremo delle Carceri. Qui San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano in meditazione e preghiera.
Il nome carcere è inteso come luogo di segregazione dal mondo esterno. E' ancora visibile il giaciglio scavato nella roccia, dove il Santo dormiva.
Si continua a scendere tra i colori autunnali
La Rocca Maggiore di Assisi, ben rialzata rispetto al paese
Assisi è praticamente vuota.
Ecco finalmente la Basilica di Assisi. E qui si compie il 'miracolo'. Entro dentro e la trovo completamente vuota. Questo dura pochissimi minuti, ma non vi nascondo che nel vedere l'insieme degli affreschi del Giotto e del Cimabue ha avuto in me un fremito di gioia incredibile, che va al di là del credo. E parlando ora in maniera prosaica è quell'algoritmo di cui parlavo prima.
Per arrivare alla stazione a Santa Maria degli Angeli c'è un bel percorso pedonale in leggere discesa, molto godibile, specialmente in queste giornate.
Un rudere tra Assisi e la stazione
Obbligatorio ogni tanto girarsi indietro e vedere le ultime luci che colorano gli alberi, il paese e il percorso appena fatto.
Regione e provincia: Umbria, Perugia
Località di partenza: Spello (stazione)
Località di arrivo: Assisi (stazione)
Tempo di percorrenza: 6 h 45 minuti
Chilometri: 25,2 km
Grado di difficoltà: media
Descrizione delle difficoltà: nessuna in particolare
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: buona (qui passa anche la via di San Francesco)
Dislivello in salita: 1130 mt
Dislivello in discesa: 1130 mt
Quota massima: 1290 mt Monte Subasio
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...-assisi-traversando-il-monte-subasio-30950443
In vita mia sono stato ad Assisi solo due volte. La prima circa 30 anni fa, ed è stato il primo viaggio indipendente senza genitori con pernotto fuori. Avevo 15 anni e con i miei amici ci andai per divertirmi, non per vedere le bellezze artistiche o per l’alto valore religioso del luogo. Tant’è che ci trovammo ubriachi a passare la notte dormendo su una panchina di una piazza.
La seconda volta ci tornai 15 anni dopo, avevo 30 anni e per fortuna un’altra mentalità. Il motivo per cui tornai fu la marcia della pace Perugia-Assisi. All’epoca si sognava di cambiare il mondo con le manifestazioni, sempre meglio di oggi che si ha la presunzione di farlo con un click sul computer.
Mi ricordo che affrontai i 30 km di strada con le ‘Huarachas’, i sandali messicani fatti con le gomme usate delle auto. Un po’ perché i sandali sono il simbolo dei francescani e un po’ perché le indossano i più poveri indigeni mesoamericani e loro malgrado sono diventate un simbolo. Mi andò bene, nemmeno una vescica, ma Assisi non rappresentava per me ancora il fine.
Così sono passati altri 16/17 anni e mi sono chiesto: cavolo, non sono mai entrato dentro la basilica di San Francesco ad ammirare lo splendore Mistico del Giotto e del Cimabue.
Per arrivarci ho scelto un algoritmo vincente: da solo, una giornata infrasettimanale fredda e limpida di fine novembre e dopo aver fatto più di 20 km e 1150 metri di dislivello, per arrivarci con la stanchezza giusta dei pellegrini di un tempo.
Ho effettuato l’escursione utilizzando il treno da Roma. Ci sono molte possibilità con partenza da Termini o Tiburtina e altrettanto per il ritorno… in base alle vostre esigenze.
Di seguito un foto racconto dell’escursione:
Dalla stazione il paese è veramente a due passi, mi godo il risveglio di questa bellissima cittadina umbra con un buon caffè in piazza, in giro non c’è nessuno. Quindi m’incammino per le ripide e strette strade che in breve tempo lasciano il paese.
Il paesaggio, lavorato dal sapiente lavoro dell’uomo, è veramente notevole: dolci colline di olivi, campi coltivati e qualche cipresso qua e là. Un paesaggio vero, che preferisco a quello che spesso si vede in Toscana, costruito modello Mulino Bianco.
Gli Ulivi lasciano poi il posto al bosco di querce. La strada sterrata diventa quindi sentiero. I colori sono ancora autunnali.
Non mi piace camminare molto al chiuso dei boschi, quindi accelero il passo e in breve arrivo a quota mille, dove quasi improvvisamente il bosco viene sostituito da pendii erbosi.
Fa molto freddo e il fontanile è quasi completamente ghiacciato
Poco più in alto i cavalli sono quasi immobili sul crinale. Sullo sfondo i monti Sibillini innevati, a destra ben visibile il monte Bove e il monte Priora a forma di piramide
Il Monte Subasio non ha una vetta pronunciata, ma si presenta come un'enorme panettone carsico, faccio una deviazione per vedere le due grandi doline: il Mortaro grande e il Mortaiolo.
Nonostante la vetta è raggiungibile da una strada sterrata, non ho incontrato anima viva per tutto il tempo che sono stato nell'area sommitale
A destra è ben visibile il Gran Sasso, con il Corno Grande e a destra penso sia l'Intermesoli.
Sulla vetta vera e propria, non s'è una croce, ma una struttura circolare dove sono indicate su delle foto tutte le vette e i paesi che si possono vedere da lì.
Questa è tutta la catena dei Sibillini
Qui è ben visibile tutta la cresta del Redentore
Si scende dall'altro versante.
Ecco che si vede Assisi
Scende la quota e si rientra nel bosco
Arrivati a quota 800 mt s'incontra l'Eremo delle Carceri. Qui San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano in meditazione e preghiera.
Il nome carcere è inteso come luogo di segregazione dal mondo esterno. E' ancora visibile il giaciglio scavato nella roccia, dove il Santo dormiva.
Si continua a scendere tra i colori autunnali
La Rocca Maggiore di Assisi, ben rialzata rispetto al paese
Assisi è praticamente vuota.
Ecco finalmente la Basilica di Assisi. E qui si compie il 'miracolo'. Entro dentro e la trovo completamente vuota. Questo dura pochissimi minuti, ma non vi nascondo che nel vedere l'insieme degli affreschi del Giotto e del Cimabue ha avuto in me un fremito di gioia incredibile, che va al di là del credo. E parlando ora in maniera prosaica è quell'algoritmo di cui parlavo prima.
Per arrivare alla stazione a Santa Maria degli Angeli c'è un bel percorso pedonale in leggere discesa, molto godibile, specialmente in queste giornate.
Un rudere tra Assisi e la stazione
Obbligatorio ogni tanto girarsi indietro e vedere le ultime luci che colorano gli alberi, il paese e il percorso appena fatto.
Ultima modifica: